L’arte della procrastinazione: ora basta

Pubblicato il 14 Maggio 2015 da

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Ho sdoganato l’arte dell’ozio. Della pigrizia mi sono fatta sempre un vanto, nel senso che non mi sento in colpa quando mi riposo, quando mi prendo una pausa, quando mi occupo di me stessa.

Ma parto sempre da un presupposto: lavoro, lavoro moltissimo, e la pigrizia è un salvataggio per quei giorni in cui ho lavorato dalle 8 del mattino alle 7 di sera, e quindi non intendo lavare i pavimenti alle 22 o alzarmi alle 5 per stirare.

Diversa è però la procrastinazione: rimandare ad oltranza i nostri doveri, lavorativi e familiari, per l’incapacità, e a volte anche la paralisi, di portarli a termine. Trovare sempre una ‘buona’ scusa per rimandare ad oltranza, inventarsi sempre una giustificazione, proprio come a scuola.

A scuola dicevamo che ci era morta la nonna. Adesso diamo la colpa ai figli, che si ammalano, che vomitano palle di pelo come i gatti, che blablabla.

Riusciamo ad essere oneste con noi stesse?

Fare i lavori difficili nelle prime ore della mattina

Una delle prime regole anti procrastinazione è quella di programmare poche attività ogni giorno: massimo 5, di cui al massimo 2 difficili.

Le attività più difficili o che preferiamo meno, vanno fatte nelle prime due ore della mattinata.

Invece di sprecare la mattinata a leggere email e stare su FB, in attesa dell’ispirazione, iniziamo il mattino togliendoci di torno l’attività che riteniamo più difficile. Alle 10 ci saremo già liberate di questo peso, e saremo pronte a canalizzare le energie nelle attività per noi più edificanti e più appassionanti.

Rispettare le scadenze

Abbiamo sempre le stesse ore a disposizione, ogni giorno: ogni singolo giorno potremo dedicare solo un limitato numero di ore alle nostre scadenze. Perché accumularle? Perché, allora, promettere carichi di lavoro che tanto sappiamo già di non poter sopportare?

Se lavorate, sia come dipendenti che come libere professioniste, non c’è niente di peggio che non essere capaci di rispettare le scadenze.

Programmate le scadenze in modo realistico, e non trovate scuse: se ogni settimana il vostro cliente deve sollecitare un lavoro, significa che non siete professionali.
Davvero questa è l’immagine che volete dare di voi? Sapete che i clienti si parlano tra loro, e questa vostra caratteristica viene evidenziata tanto da compromettere anche i lavori futuri?

Vivere con passione

Mettiamoci il cuore. Facciamo quello che ci stimola, che ci piace. Viviamo con passione. Procrastinare un lavoro che odiamo, non è la giusta soluzione. Impariamo a dire NO a quello che non riusciamo a portare a termine perché, in fondo lo sappiamo, non ci piace! Se qualcosa ci disgusta, cambiamolo!

Non è vivendo di abitudine, che possiamo rispettare le scadenze. L’unico modo per essere davvero bravi in quello che facciamo, è farlo con passione, avere l’energia mentale e fisica per farlo, amare totalmente ciò che abbiamo scelto.

Abbiamo così poca autostima da pensare di non meritare un lavoro migliore? Abbiamo davvero così poca fede nella vita da pensare di essere incastrate in una via senza uscita?

Basta scuse

Basta scuse, e basta lagne. Basta con questa cosa che succede sempre a voi di avere dei problemi, e di non essere in grado, e di vivere immerse nella negatività.

Basta scuse: alzate il didietro, datevi una mossa, smettetela di ritenervi sfortunate. Tutti quanti, TUTTI, hanno dei problemi: non siate sanguisughe di energia positiva, ovvero persone che vivono nella negatività. Datevi una mossa: le nuove occasioni sono dietro l’angolo, ma solo chi le vede, può afferrarle.

Alzate gli occhi, guardate in avanti! Guardare in basso vi impedisce di scorgere la bellezza nel mondo e di riappropriarvi del vostro futuro!



Commenti

12 Commenti per “L’arte della procrastinazione: ora basta”
  1. Come il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, no? ?

  2. Sono d’accordo, rimandare ad oltranza i nostri doveri non aiuta. Però bisogna anche imparare a non far passare i doveri sopra a tutto: se è domenica pomeriggio e c’è il sole, vado ai giardini con i miei figli, e chissene dei panni da stirare o delle mensole da spolverare!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Assolutamente! Ma per me più che doveri, si tratta di priorità: spolverare non può essere prioritario rispetto a stare con i figli… a meno di non avere figli odiosi ahhahahaaaa 😀

  3. Alessandra

    Complimenti per questo magnifico sito!! lo avessi avuto io ai miei tempi!! Non è che sono vecchia, ho appena 51 anni, ma è che ho un figlio di ben 34 anni ….. (Ebbene si, lo avuto a 17 anni!!) e mi faccio comunque i complimenti da sola perché ho un figlio bravo, onesto e premuroso. Non crediate che sia stato semplice, soprattutto perché a 23 anni mi sono separata e dopo di che tutte le responsabilità diventano doppie visto che suo padre si è interessato a lui “il giusto”.
    Questo sito è pieno di consigli, di ricette e mille altri suggerimenti. E’ veramente molto bello e interessante. Questo sito si trova anche come app sugli smartphne oppure no?
    Un saluto affettuoso a tutti quelli che passano da qui Alessandra

  4. Valentina

    …che poi alla fine è “smettere di accontentarsi”. E’ un retaggio tipicamente femminile, sbagliatissimo. All’uomo non si insegna la rassegnazione, perchè alla donna sì?
    Se inizi a non accontentarti più trovi il coraggio di cambiare il marito violento (vedi post di ieri), lavoro, casa, taglio di capelli. Non ti accontenti più di uscire con due stracci addosso (non mi dite che non avete avuto anche voi la fase “tuta” per pigrizia) o con la ricrescita di 5 centimentri. Non ti accontenti più di cenare con i 4 “salti in padella” (per l’amor del cielo, se ho altro da fare io non disdegno neppure il Mc Donald) e di venire sempre dopo gli altri. Riscopri la BELLEZZA che è il motore della vita e che non si può procrastinare.

  5. Tutto verissimo.
    Allora colgo al volo il tuo suggerimento e mi presento (anche se leggo i tuoi articoli da un sacco di tempo).
    Sono Federica, piacere di conoscerti!
    P.S. A volte, però, anche se le occasioni ci sono e sono lì sotto il naso, così come sono sotto il naso mille altre cose, non si ha la forza di coglierle al volo e di fare quanto tu consigli. Come la mettiamo?

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Vero, mi è successo anche un sacco di volte. Di essere troppo depressa o troppo stanca. Però secondo me bisogna darsi un tempo: farsi sempre un piano B, e decidere che a un certo punto ci dobbiamo obbligare a FARE qualcosa, anche se non ce la sentiamo.

  6. Mamma Disorganizzata

    Ecco, non so perchè ma ogni tuo post ultimamente è come una freccia scoccata al centro del bersaglio.
    Sono d’accordo con quello che dici, purtroppo procrastinare è uno dei miei difetti, quindi devo proprio rimboccarmi le maniche e iniziare a lavorare sodo per migliorarmi. E’ difficile ma devo impegnarmi un pò di più e ogni giorno alzare l’asticella degli obiettivi…

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