I padri sono tutti imbecilli, o forse no
Pubblicato il 20 Aprile 2015 da Mamma Felice • Ultima revisione: 23 Aprile 2018
Mio figlio vuole stare solo con me.
Mio marito non è capace.
Mio figlio chiama sempre: mamma, mamma…
La mamma è la figura più importante.
Ma almeno gli sono mancata un pochino? Ha pianto?
Questa è la sensazione che ho nei confronti di alcune madri che vogliono essere centrali nella vita dei figli, e soffocano un sano rapporto dei figli con padre, nonni, zii… perché la mamma è la figura più importante per il bambino.
Solo che io non sono d’accordo.
I padri sono tutti imbecilli. O forse no.
Forse non sono imbecilli i padri, che non sono mammi e non devono diventarlo, perché sono padri, e non una succursale della mamma.
Forse non sono tutti imbecilli i nonni, che fanno – appunto – i nonni, e come tali infrangono le regole, permettono ai nostri figli cose che a noi hanno negato. E amen.
Recentemente ho discusso con alcune mamme che dicevano: non posso costringere mio figlio ad andare in vacanza con suo padre mentre lavoro (coppia non-separata, una settimana di vacanza al mare con papà e nonni, mentre la mamma lavora in città, in estate).
COSTRINGERLO? Cioè un figlio che passa il tempo con il padre, lo fa per costrizione? Perché ‘i bambini non possono stare senza la madre‘?
I padri vanno bene solo per buttare la spazzatura, portare il cane a fare la pipì, andare a fare la spesa. In pratica, più che padri, sono factotum: fanno cose.
Per l’accudimento c’è la mamma: la mamma cucina, la mamma accudisce, la mamma lava, la mamma legge le favole, la mamma fa tutte le cose belle.
Poi se papà prova a fare qualcosa, non lo fa mai bene quanto la mamma: poverino, lui ci prova, ma non è proprio capace…
Amici, io ve lo devo dire: gli uomini si devono ripigliare, eh, perché stanno diventando imbecilli, dietro questo tipo di donna. La donna-madre, invincibile, depositaria di tutto il sapere.
Così i bambini diventano una scusa, e un rifugio: non ho il tempo di uscire, non ho nemmeno il tempo di farmi i capelli, non posso andare a cena con mio marito da soli perché non posso lasciare il bambino, mio figlio non può andare al cinema che poi si agita…
Ho paura che a volte usiamo i figli come giustificazione per non fare le nostre cose.
Premesso che ritengo che se uno non ha voglia di uscire, va benissimo – si tratta solo – sempre secondo me – di capire cosa ci è più caro. Io alle 5 del mattino non mi sveglio per pulire, non lo farei, non l’ho mai fatto, non lo ritengo umano. Se lavori tutto il giorno, avrai 30eur alla settimana per una persona che viene a darti una pulita in casa?
Hai qualche spicciolo per una cena tra amici, con soli adulti? Se poi è un problema economico, e so bene cosa significa, io risolvo invitando tutti a casa: ognuno porta qualcosa, oppure faccio delle grandi spaghettate. Gli amici vengono volentieri, spendiamo poco e ci vediamo.
Mi sembra un’esagerazione dire che non si ha più tempo per uscire: forse non ti va – e va benissimo, eh! Perché se ti va, prendi 4 pizze da asporto, inviti gli amici e li vedi lo stesso. Io, che non sono perfetta e sono anche molto svogliata, nonostante la mia vita privata, seguo mia figlia nei compiti, e lavoro full time. Ma esco lo stesso, vado dall’estetista, mi vedo con le amiche, e se non posso uscire invito gente a casa.
Mi chiedo sempre dove stiano i padri, in tutto ciò: le sere che esco con le mie amiche, lascio Dafne con suo papà. E’ una brava persona! L’ho sposato per quello!
Mi piace molto una cosa che mi ha detto Francesco Uccello un po’ di tempo fa:
Il compito più grande che possa avere una mamma è liberare chi ha generato, liberarlo dai condizionamenti di madre, dalle premure ataviche, insomma emancipare il figlio. E questo passa attraverso segnali come: “Io esco con le mie amiche tanto c’è papà”, perché come mi dice mia moglie noi siamo interscambiabili (su molte cose certo, mica sull’allattamento ). Fino a quando ci saranno mamme che penseranno: “Tu che ne sai, mica sei mamma?”, rivolgendosi ad un padre, sarà difficile – anche se concordo con Barbara sul fatto che a molti uomini conviene questo stato. Io dico sempre che molti non hanno la forza per tirarsi una questione su ciò che reputano importante per la crescita dei propri figli, però poi magari vanno alla posta e per una cavolata fanno il finimondo.
Se decidiamo di fare un figlio con qualcuno, quel qualcuno sarà centrale nella vita del bambino.
Si chiama famiglia.
Quanto sono d’accordo. In questo caso come mai, volere è potere, e vale per – quasi – tutto. Il punto è soltanto capire quanto si voglia una cosa, perché farla potrà essere faticoso, con i bambini. Faticoso però non vuole dire impossibile; vuole dire che bisogna imparare ad organizzarsi.
Poi, certo, potendo anche contare sull’aiuto di un papà al quale noi mamme lasciamo la possibilità di svolgere il proprio ruolo, è tutto più facile.
All’inizio ci sono cascata anche io nella trappola “come fanno senza di me”, tanto che non riuscivo nemmeno a farmi una doccia in relax. Forse accade perchè i primi mesi la mamma sta a casa e sta 24h insieme al suo bambino, di cui riesce ad interpretare ogni respiro e pensa di essere l’unica. Ma i bambini sono molto più intelligenti di noi, riescono con ognuno a trovare il loro adattamento.
E uscire ogni tanto per una pizza con le amiche o un po’ di jogging fa bene a tutti, soprattutto alla coppia perchè spezza quel falso gioco di ruoli mamma-bambinocentrica-chiusaincasa VS babbo-lavoratore-cheescedicasa che alla lunga allontana, genera astio e insoddisfazione.
Quando una mamma scopre come stanno bene i suoi bambini soli con il babbo se ne reinnamora.
WOW, questa è una dichiarazione d’amore vera, e bellissima.
Che bel modo di iniziare il lunedì, con una riflessione lucida e chiara!
Condivido completamente.
Come si fa ad invogliare i nostri figli ad aprirsi alla vita e alle altre persone se poi siamo noi mamme che li rinchiudiamo??
Devo dire che, avendo un lavoro che comporta turni notturni e festivi, è stata una necessità che mio marito stesse da solo con i figli. Capita così che quando io lavoro sia lui a lavarli, metterli a letto, leggergli i libri… è vero che quando sono a casa i bimbi stessi chiedono che sia io a fare queste cose, ma credo che sia dovuto proprio al fatto che tante volte le fa il papà, non certo al fatto che io si più “brava”. Sono quindi d’accordissimo: diamo ai papà la possibilità di fare, non farà le cose come le fa mamma perchè (giustamente) non è mamma e forse i figli scopriranno che addirittura è meglio come le fa papà… e secondo me è proprio questo che noi mamme temiamo, lo smacco di scoprire che non siamo necessariamente le migliori e che anche dai papà ci può essere molto da imparare!!!
Verissimo! Secondo me questo cela una nostra insicurezza di fondo, che ci fa pensare che i nostri figli hanno assoluto bisogno di noi… perché siamo noi ad aver bisogno di questa gratificazione.
Quoto tutto!
Però pensa che la prima volta che sono uscita per i fatti miei dopo che è nato mio figlio mia suocera mi ha chiesto: “Ah, poverino e a chi lo lasci il bimbo?” e io: “…suo padre…? hai presente?…tuo figlio….”. Ecco per dire che poi le madri si devono ovviamente fidare dei propri compagni ma anche dei propri figli, soprattutto quando sono adulti cresciuti che hanno superato i 30!
Assolutamente! Sarà un caso che sono proprio le madri a permettere un’educazione ancora maschilista? Forse come frase è esagerata, ma in Italia si verifica molto spesso che siano le stesse madri, a impedire ai figli maschi di alzare un dito in casa.
D’accordo su tutto! Mio marito è un padre presente e affidabilissimo.
Anch’io lavoro full time e nonostante questo: averceli i 30 euro/settimana per una mano a fare le pulizie…Sommersi dai debiti causa classica situazione finta partita iva a zero sicurezze e pure a quasi zero soldi…Guai a dare fiducia a dei maledetti ladri!
Mi ritrovo a pensare che pochi soldi in più, oltre a saldare prestiti e azzerare i fidi, mi cambierebbero la vita, quella delle piccole cose quotidiane, delle attenzioni speciali ai bimbi, al marito, alla casa (ordine casual). e mi sento stroncata. Scusate sono andata ot…
Era per dire che anche un cinema è un sacrificio non indifferente…sigh!
Mi dispiace Susanita, moltissimo.
Sono d’accordo. Molte volte la mancata presenza dei padri dipende dalla volontà delle madri che vogliono gestire interamente i figli.
“Il compito più grande che possa avere una mamma è liberare chi ha generato”.
D’accordissimo! Purtroppo, caro babbonline, noi mamme spesso e volentieri siamo un po’ troppo apprensive. Barbara comunque ha ragione: ognuno dovrebbe fare ciò in cui riesce meglio. E la cosa più importante è sempre essere presenti e riuscire a dividersi i compiti in modo abbastanza equo. Più facile a dirsi che a farsi!
Da un recente compito fatto a scuola da Federico (prima elementare) è uscito fuori che io sono buona solo per giocare il papà invece per tutto il resto (cucinare, fare chiacchiere, andare a fare merenda al bar…) Ognuno deve fare quello che gli riesce meglio!!
concordo 😛
Bello però!
Io sono totalmente fuori dal “mondo mammocentrico”, credo di escerne uscita subito quando ho messo in mano a luca il biberon perchè avevo paura di soffocare Ale! Ecco il non aver allattato ha dato la possibilità a Luca di essere un papà a 360 gradi!
Io in questi giorni sono sola con Ale, dopo tanto riusciamo a stare solo noi due qui e ammetto che è davvero tanto faticaso perchè sono abituata bene, a divere i compiti con lui, a condividere le frustrazioni di ale, ad viaggiare sullo stesso binario!
Quando quelle rare volte esco e sento che le mamme prima hanno cucinato o hanno ansia di tornare a casa a mettere a letto i figli, ecco ogni volta rincasando dico a luca di essere molto fortunata…..
Non ho mai pensato di poter fare tutto io da sola, anzi, meno male che c’è il papà e che il papà è capace a fare tutto, da cambiare il pannolino a stirare le camicie. Già così, soprattutto all’inizio, le mamme si sentono imprigionate dai loro piccolini, se non mi fidassi del papà a quest’ora sarei in manicomio.
Dai nonni i bambini li ho lasciati fin da molto piccoli per necessità lavorative. Meno male che ho 4 nonni in salute e molto disponibili. Lasciandoli a loro non ho mai avuto ansie di nessun tipo.
Solo crescendo in una FAMIGLIA, come dici tu Barbara, i bambini possono crescere sereni. E per famiglia intendo un insieme di persone che si vogliono bene, non necessariamente solo mamma-papà-nonni.
D’accordissimo, tanto più che esistono tanti di quei tipi di famiglie, che io stessa fatico a ridurre tutto a madre e padre.
Io purtroppo l’ho capito con il mio secondo compagno e dopo i miei due angeli avuti dal mio precedente marito e vi dico una cosa: mi sono colpevolizzata a lungo….. ma solo ora capisco che viene naturale il pensiero di quello detto fin’ora solo se al tuo fianco c’è la PERSONA GIUSTA
Mi sento di ringraziare il cielo oggi per tutto quello che ho, avrò e che mi è stato donato
un bacio a tutte
Prima facevo sempre tutto io, non perchè ritenessi che mio marito non fosse in grado ma perchè avevo più tempo a disposizione.
Ora diversi giorni la settimana esco alle 8 e rientro alle 23. All’inizio lasciavo da mangiare pronto ecc, oggi lascio che si arrangi lui. Fa le cose a modo suo, ma le fa e va bene così.
Chi si lamenta sempre è perchè vorrebbe un marito ad sua immagine e somiglianza, che facesse come fa lei, ma è impossibile, ognuno ha i suoi ruoli e fa le cose a modo suo, ma non per qyuesto è sbagliato