Come deve essere un bravo genitore
Pubblicato il 9 Febbraio 2015 da Mamma Felice
Non faccio che interrogarmi su come essere una brava madre – e magari anche una brava persona, prima di tutto – e così fanno anche le mie amiche: è tutto un parlarci addosso su come fare, quali decisioni prendere, quanto essere presenti, quanto e come intervenire…
E poi una sera, ho pensato: ma se lo chiedessi a mia figlia?
Sì, ho chiesto a mia figlia, che adesso ha 7 anni, come deve essere un bravo genitore. E lei mi ha dato 10 regole per essere perfetti con i bambini.
Potevo pensare che ne ‘approfittasse’ per dire cose come: un genitore bravo deve lasciar fare ai figli tutto quello che vogliono, e invece sono rimasta piacevolmente stupita. Vuoi dire che tutti i nostri ‘sforzi’ educativi hanno davvero lasciato il segno, in questi anni?
Davvero ha introiettato una certa visione del bene e del male, e sa spiegarla consapevolmente?
Indice dell'articolo
Come deve essere un bravo genitore, secondo mia figlia
- Deve lavorare bene
- Deve dargli attenzione delle volte
- Controllare quello che fanno i bambini, perché così controllano se si fanno male
- Io vorrei lavorare ma allo stesso tempo tenere i miei bambini
- I genitori devono comprare delle cose: giochi, colori, dolci…
- Devono portarli fuori e farli stare un po’ in libertà
- Aiutano i bambini a studiare
- Li sgridano per il loro bene, solo se fanno qualcosa di pericoloso
- Devono giocare e ridere
- Devono avere tanti amici
Ci sono varie cose, che mi colpiscono: quanto sia importante per mia figlia sapere che noi lavoriamo, e che quindi possiamo stare tranquilli e farla stare tranquilla. In un momento in cui la difficoltà economica si sente un po’ per tutti, evitare di coinvolgerla nelle nostre preoccupazioni è un dovere, per noi: non è suo compito angosciarsi per i soldi della famiglia, né tanto meno sapere se ci sono soldi, o non ce ne sono.
Io sono del parere che ai bambini non si debbano raccontare problemi ‘da grandi’ che non dipendono da loro, e su cui loro non possono agire. Ed è chiaro per tutti che non sempre ci si può permettere un gioco o un ristorante o un doppio paio di scarpe, ma anche fino a un certo punto: è giusto che i bambini possano studiare, fare sport, uscire e avere i giocattoli giusti per la loro età, sempre con misura e parsimonia, ma mai esserne privati del tutto.
Non mi piace mai la frase: Dove si mangia in 3 si mangia in 4, quando si parla di famiglie numerose, perché la vita non è solo mangiare. La scuola costa – e tanto! -, costano i vestiti (anche se noi scambiamo sempre vestiti usati in buone condizioni), costano i materiali per la scuola, costano i giochi. E anche non volendo assolutamente accumulare cose inutili e superflue, ritengo sia giusto che i bambini non debbano aver paura di chiedere una penna nuova o una lezione di nuoto, per paura di mettere in difficoltà i genitori. E’ un delicato equilibrio, da insegnare, tra lo spreco e il giusto valore del denaro.
Mi pare comunque che i bambini siano molto rassicurati dal veder lavorare i genitori. Penso sia sano per loro sapere che i genitori possono offrire non solo stabilità, ma soprattutto impegno: vedere che hanno degli obiettivi, che costruiscono qualcosa, che sono ‘importanti’ nella società, che pagano le tasse, che sono ‘buoni cittadini’.
Il che non significa ammazzarsi: noi per primi abbiamo fatto la scelta di lavorare in modo indipendente per gestire i nostri ritmi di vita, anche a costo di guadagnare meno; quindi non sto di certo parlando di soldi, quando parlo di stabilità, anzi: parlo di una situazione di tranquillità emotiva che genera e diffonde benessere nel nucleo familiare. Non è sempre facile – e lo so.
Mi colpisce che per mia figlia sia importante che noi dobbiamo saper ridere e giocare, e avere tanti amici: penso che in qualche modo, anche inconsciamente, sia bello per lei sapere che siamo amati, e che abbiamo le nostre amicizie, e che abbiamo la nostra vita. penso le faccia piacere quando ci vede chiacchierare amabilmente a cena con gli amici, e vede che questo, di riflesso, ci rende distesi e rilassati. Ci dà la carica, come evidentemente dà la carica anche a lei.
E quindi mi ha sottolineato questa esigenza di equilibrio, tra la libertà individuale e il piacere di stare insieme a giocare. E penso di aver davvero raggiunto uno dei miei obiettivi, visto che ho davvero voluto che le piacesse stare con noi, e che potesse trovarlo stimolante e creativo. Forse sarà una base per il suo futuro, per la sua adolescenza e maturità, quando inevitabilmente non saremo così in cima alla sua lista di priorità.
Le cose importanti: ridere, essere felici, giocare, mangiare dolci (e meno male!!), lavorare e studiare. Non è incredibilmente commovente, sapere che, se chiediamo a un bambino di ragionare sulla famiglia, lui sappia già a questa età molto bene cosa significa per lui la famiglia?
Volete provare anche voi? Mi piacerebbe confrontare le risposta di altri bambini: se chiedete ai vostri figli come deve essere un bravo genitore, loro cosa rispondono? Volete raccontarlo nei commenti?
Non mi sento ‘in salvo’: mi rendo conto che in quelle parole di mia figlia, c’è una precisa richiesta: non stancarti di me, non mollare, non lasciarmi, ho ancora bisogno della vostra presenza e delle vostre ‘regole’, IO SONO ANCORA UNA BAMBINA. La strada per l’indipendenza è ancora lunga, e mi commuovo al pensiero che stiamo crescendo una PERSONA: mi terrorizza e mi fa piangere di gioia, allo stesso tempo, questa consapevolezza.
Non possiamo mollare.
I bambini dicono che per essere un bravo genitore, innanzi tutto devi essere presente. Mica facile, eh?
Brava! una bella iniziativa. Troppo spesso ci interroghiamo se siamo o no buoni genitori e penso sia sensato coinvolgere anche i nostri bambini chiedendolo direttamente a loro. Il mio bimbo più grande ha quasi sette anni e pernso che stasera proverò a parlarne con lui. Vediamo.
Grazie Donatella, fammi sapere: è davvero utile condividere il loro pensiero.
Hai avuto un’ottima idea! Oggi lo chiedo a mia figlia anch’io. Ieri, prima di addormentarsi, mi ha detto: “Sei la migliore mamma del mondo”. Ma poi ci sono anche volte in cui mi accusa di essere una “mamma cattiva”. Forse, essere un buon genitore significa soprattutto avere una buona tenuta emotiva e un buon equilibrio personale, per trasmettere un senso di stabilità sotto tutti i punti di vista. E non è semplice…
A me Dafne, certe volte, in momento di arrabbiatura, ha detto: Ma questa è una vita bruttissimaaaaaa! LOL
che idea!! la giro subito anche ai miei amici genitori di seconda elementare..
chi lo sa cosa uscirà…
grazie!!
Erica
Grazie, sono troppo curiosa!! 🙂
Idea geniale quella di chiedere a Dafne!
Mi sa che ti copio e somministro il compitino anche ai miei mostri…
Dai, che così abbiamo anche il parere maschile!
Ciao, cara
sì ottima idea. Stasera ne parlo anche coi miei pargoli, poi ti dico.Baciiii
Ora sono curiosa di sapere anche io come sono come mamma per Loro….parlarne con loro potrebbe essere costruttivo e proficuo.
che bello questo post 😀
Ieri sera ho chiesto al mio cucciolo di quasi sette anni come dovesse essere secondo lui un bravo genitore. Mi ha risposto senza esitazioni, nell’ordine:
– deve sgridarmi quando faccio qualcosa che non devo fare;
– deve sapermi dire/spiegare tutte le cose che non so;
– deve preparami da mangiare delle cose buone che mi facciamo crescere;
– non è necessario che mi compri altri giochi perchè ne ho già abbastanza (vabbè poi ha aggiunto: almeno fino a fine febbraio, poi puoi comprarmene altri – una concezione del tempo un particolare!!!
– non deve stancarsi di leggermi le storie.
e io ho incalzato: – e poi …?
lui:
– per adesso va bene così ….
Mi sto commuovendo, ci credi? Ma quanto sono bravi questi figli? Che ci dicono che vogliono le nostre regole, anche se poi – giustamente – si lamentano quando gli tocca? Sono adorabili.
Grazie Donatella per averlo raccontato!!
E’ vero! hanno bisogno di paletti per poterli scavalcare, di regole per poterle infrangere …
quello che dà loro sicurezza è comunque sapere che un confine esiste poi hanno bisogno di un margine di azione per potersi misurare con quel confine …. questo è crescere …
A me ha colpito molto il senso di aspettativa che ha nei nostri confronti. Sapere che noi daremo risposta a a quello che non sa, ai suoi dubbi … mamma mia! Mi auguro di avere sempre una risposta anche se non sempre sarà quella giusta …
La vivo anche io questa sensazione che ci sia un bisogno di pensare che noi possiamo sapere tutto – o almeno possiamo fare in modo di trovare le soluzioni.
Del resto essere bambini è difficilissimo, ci va un gran coraggio a diventare grandi.
devo chiederlo ad ALe ma credo che non sarò molto felice della risposta…
ma va là!!
Oh. Eccomi. Ho fatto il compito, ho preso appunti…. e le risposte sono state “notevoli”. Ric, otto anni e mezzo, ha il dono della sintesi ma spesso è lapidario, infatti mi ha risposto, con un’aria sostenuta ma divertita: “normali, mamma, dovete essere normali…e tranquilli”.
Dietro quel “normali” e “tranquilli” ho letto tanto del nostro vissuto, non sempre sereno e consapevole.
Sofy, 6 anni e mezzo, romanticona ed emotiva come me: “mamma, a me piacete affettuosi e poi non mi dovete mai lasciare sola. Siete troppo “indaffarativi”. Aprirò prima o poi un blog come Caia con le perle lessicali di mia figlia
Indaffarativi. Ci dobbiamo fermare, gente. Fermare con loro.
No ma io mi sto mettendo a piangere ad ogni commento, sul serio…
Cioè, ma capisci che lezione di vita ci stanno dando i nostri figli? In due parole, ci possono ridare la direzione giusta. Scemi noi (io!!) che non gli chiediamo abbastanza spesso cosa pensano!!
Ieri pomeriggio parte 2 di Riccardo: “lo sai mamma, ripensavo alla domanda che mi hai fatto…ecco i genitori devono avere RISPETTO dei bambini” “In che senso rispetto Richi?” “Nel senso che non gli devono dire le bugie, non li devono INGANNARE…e poi devono rispettare “come sono fatti”, ecco questo mamma…”. Mi ha fatto effetto che ci ripensasse, che il discorso non fosse chiuso. Barbara ha solo 8 anni, ti rendi conto??? Mi sono commossa.
Cavolo, capisci che questo non è solo un momento, ma è un’idea che nasce da una RIFLESSIONE profonda, perché evidentemente ci ha pensato ancora… è bellissimo.
Tra l’altro questa cosa del rispetto, cavolo, è assolutamente autentica. Perché a volte, per la fretta (di andare a scuola, di fare i compiti…) trattiamo i bambini come cagnolini da ammaestrare, e ci dimentichiamo di rispettarli profondamente, anche se magari non commettiamo vere e proprie ingiustizie o anche cose molto più gravi.
Rispettare come siamo fatti.
Guarda che tutto il senso dell’educazione sta lì, porcamiseria, è proprio una bella lezione.
Effettivamente è un interrogativo che anche io mi pongo spesso…come fare per essere un ottima madre? Purtroppo i miei piccoli sono ancora troppo piccoli per chiederlo, ma sarei davvero curiosa di sapere le loro risposte!
A me hanno risposto così:
– Dani 11 anni: -devono dare delle regole, ma se poi uno non le rispetta non si devono arrabbiare molto, devono farci fare delle cose interessanti, assecondare le nostre passioni (sport, musica ecc), insegnare l’educazione e il senso “civico” (non buttare le carte per terra, fare la raccolta differenziata ecc.)
– Milla 7 anni: -ci devono aiutare con i compiti, insegnare le parole nuove e le cose che non sappiamo, farci giocare/divertire, dirci cosa è giusto o cosa sbagliato.
Diciamo che i miei sono puntati sulle regole e sull’educazione e i motivi possono essere due: noi siamo fissati oppure ne vedono troppa poca in giro???
A voi l’ardua sentenza!
Ciao a tutti
Però vedi? C’è moltissimo di voi: lo sport, le avventure e le parole nuove. E’ bellissima questa cosa…
Sì è vero, menomale che assorbono solo le cose belle…
…Ho letto tutti i commenti e più o meno pare che le esigenze dei bambini coincidano su valori fondamentali…, regole, istruzione, presenza serena e sicura dei genitori, chiaramente con qualche aggiustamento soggettivo, sacro santo! Ora…rifletto…, il mio cucciolo ha da poco compiuto 4 anni, ma è dotato di un’intelligenza sana, perciò non si accontenterà di dirmi “sei la mia mamma e sei perfetta!”… eh no! Con invidiabile ingenuità farà davvero l’elenco delle regole e di quelli che lui ritiene miei errori…, che dovrò incassare…, e dei quali, pur essendo assolutamente giustificati, sarà difficile fornirgli spiegazioni per lui accettabili. Ho decisamente il terrore di porgli questa domanda… Ma è assolutamente geniale e giusta! Perciò grazie per il consiglio, farò un bel sospiro con training autogeno incorporato…, e glielo chiederò! Magari non stasera…, che poi devo partire per lavoro e restare fuori Italia 2 giorni…, e se mi dicesse “un bravo genitore resta con i figli…”… non sopporterei il senso di colpa, pur riuscendo a spiegargli che si tratta di lavoro… Quindi ok, lo farò… ma nel fine settimana! E speriamo bene…! 🙄
Ma sai che anche io avevo il terrore, e invece secondo me i figli ci vedono meglio di quanto noi pensiamo di noi stessi? Vedrai che ti stupirà!!
Così magari impariamo anche a perdonarci un pochino, e a ricordarci che non siamo wonderwoman – anche se sarebbe bello, eh. 😉
Ale punta sull’accudimento
1 deve tenere d’occhio il bambino
2 deve assicurarsi che abbia di cui mangiare 😛
Sta cosa del cibo pure Dafne la sente molto ehheee 😀
eh si che non è che sia uno di quelli che si strafoga! Poi gli ho chiesto “ma altro?” che ne so deve far divertire i bambini? “no no deve controllare che sia tutto apposto”
Da grande farà il controllore ahahaaaa 😀
è SPOCCHIOSETTO in effetti
Alla domanda fatidica, il mio cinquenne ha risposto stralunato “Boh… io non lo so mica…” 🙄
ahhaaa magari poi ci pensa su, come il bimbo di Valentina, e ti stupisce con qualche pensiero profondissimo…
Con la mia smettete di commuovervi … Una brava mamma deve saper volare
(Quasi 4 anni)
Ma amore, ma io questo lo trovo bellissimo Cristina!
Come se, adesso che è piccola, volesse vederti dentro il suo mondo magico. Oh ma è bellissima questa cosa…
Riprendo in ritardo questo post perché leggendo quello che parla di come deve essere un “bravo bambino” sono capitata qui, e ho deciso di fare l’esperimento: ieri pomeriggio ho chiesto a mia figlia di 4 anni e mezzo come deve essere un bravo genitore. Ecco la sua risposta:
-un bravo genitore deve voler bene ai suoi bambini
-deve portarli al parco quando vogliono
-se piove, un bravo genitore gioca con i suoi bambini in casa
-devono stare sempre con i propri bambini e voler stare sempre con loro
Io l’ho trovata di una dolcezza infinita!! Quindi grazie! (In ritardo) 🙂
Che bellezza… è dolcissima davvero