Dieta Zona: tre metodi per calcolare i blocchi facilmente
Pubblicato il 8 Luglio 2014 da Claudia Mencaroni • Ultima revisione: 28 Febbraio 2019
La Dieta Zona si struttura componendo ogni pasto secondo la proporzione di 40% di carboidrati, 30% di proteine e 30%di grassi. Ma come si fa a comporre un pasto in Zona che rispetti questa proporzione?
Ci sono tre modalità: il metodo del piatto, il metodo a occhio o della mano e il metodo a blocchi.
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Indice dell'articolo
Il metodo del piatto
Il metodo del piatto è il più approssimativo e funziona così: si riempie un terzo del piatto con alimenti proteici tra i favorevoli, mentre il resto sarà composto da frutta e una piccola parte di pane o pasta.
Quindi per esempio per una colazione prenderemo un piatto da frutta e vi metteremo in un terzo del formaggio magro e prosciutto sgrassato, nel resto frutta oppure pane, ma in quantitativo inferiore.
Per il pranzo e la cena faremo qualcosa di simile, ma con un patito normale: un terzo riempito con pesce, carne o formaggi magri e due terzi di frutta, in aggiunta un piatto di verdure condite con olio.
Per gli spuntini (a metà mattina, a metà pomeriggio e prima di andare a dormire) possiamo optare tra: un frutto con un pezzettino di parmigiano, un bicchiere di latte parzialmente scremato, oppure un piccolo panino imbottito.
Il metodo ‘a occhio’ o della mano
Il metodo a occhio o della mano è la modalità intermedia, meno approssimativa, ma non precisa quanto quella a blocchi. Si calcola il quantitativo proteico in base al volume del proprio palmo (larghezza e spessore), dita escluse.
Il quantitativo dei carboidrati si misura invece con il pugno: un pugno di carboidrati sfavorevoli (pasta, pane, riso, patate) oppure due di frutta. Si può sempre aggiungere una porzione di verdura di tipo favorevole condita in maniera leggera.
Per i grassi ci si regola a occhio: un cucchiaio circa di olio per una donna e un po’ di più per un uomo.
Per fare un esempio di pasto per una donna: un secondo piatto con contorno di verdure favorevoli, un piccolo panino e un frutto grosso (o niente pane e un’abbondante macedonia). Si può sostituire un piccolo frutto o mezzo frutto grosso con un aperitivo alcolico, un bicchiere piccolo di birra o vino o un piccolo superalcolico.
Il metodo a blocchi
Il metodo a blocchi è il più efficace per tarare al meglio la dieta, ma anche il più impegnativo e applicabile solo in casa, preparando dei pasti da sé. Il blocco è l’unità di misura con la quale si stabilisce il fabbisogno di ogni individuo e ogni blocco è composto da tre miniblocchi, uno di carboidrati (40%), uno di proteine (30%) e uno di grassi (30%).
Ci sono alimenti ‘facili’ come il latte parzialmente scremato o lo yogurt magro che da soli riescono a rispettare la proporzione e quindi per un tot di grammi abbiamo un intero blocco, mentre in genere bisognerà assegnare gli alimenti utilizzando la suddivisione dei miniblocchi.
Ma facciamo un esempio. Se dobbiamo pranzare e possiamo mangiare il corrispettivo di tre blocchi sapremo di avere a disposizione tre miniblocchi di proteine (per esempio 90gr di petto di pollo), tre miniblocchi di carboidrati e quindi 40gr di pane integrale (due miniblocchi) e 320gr di zucchine (un miniblocco), e tre miniblocchi di grassi quindi un cucchiaino di olio. Ovviamente possiamo fare questi calcoli solo se abbiamo a disposizione una tabella di corrispondenze di blocchi e alimenti.
Una volta stabilito il numero di blocchi che rappresenta il fabbisogno giornaliero individuale e averlo suddiviso per i sei pasti (tre principali e tre spuntini) è possibile comporre ogni pasto attenendosi a uno dei tre metodi.
A me sembra al limite dell’enigmistica, voi che dite?
[Articolo a cura di Claudia Mencaroni]
Ehm…nu.
Ho provato anni fa per curiosità un “calcolatore di blocchi” ed era troppo complicato per me, a questo punto preferisco le diete alla “lunedì mangi questo, martedì quest’altro” e via. 🙂 la zona è interessante concettualmento ma non credo la proverei.
me la son studiata per benino (post a seguire) ma alla fine credo che anche concettualmente abbia delle pecche. alla fine è una dieta iperproteica e anche difficile da seguire se sei vegetariano