Dieta Zona Italiana: come funziona
Pubblicato il 1 Luglio 2014 da Claudia Mencaroni • Ultima revisione: 2 Marzo 2019
La Zona nasce dal biochimico americano Barry Sears, come terapia alimentare per curare cardiopatie e diabete. Si tratta di un’alimentazione studiata per tenere a bada la produzione di insulina che se in eccesso favorirebbe l’immagazzinamento dei grassi. Siccome l’insulina è prodotta dal pancreas in risposta all’assunzione dei carboidrati, sono questi ultimi a dover essere contenuti in favore di grassi e proteine.
Parlano tutti della Dieta Zona e io che ho provato praticamente tutte le diete concepite da mente umana più o meno sana, non potevo certo rimanere nell’ignoranza. Ho preso il mio bel Grande libro della Zona Italianada Amazon e me lo sono sfogliato per benino per capirci qualche cosa.
In cosa consiste la Dieta Zona?
La Zona prevede una distinzione tra i nutrimenti in tre gruppi: carboidrati, proteine e grassi che devono essere assunti in proporzione uguale in ogni pasto (ossia carboidrati 40%, proteine 30%, grassi 30%).
Questo significa che in questa dieta non c’è un conteggio cumulativo di calorie e apporti nutritivi giornalieri o settimanali, ma un discorso di equilibrio su ogni pasto.
L’altra regola fondamentale è la distanza tra i pasti che non deve mai superare le 5 ore.
Sono quindi necessari degli spuntini per garantire all’organismo una situazione ormonale sempre in equilibrio, compreso uno piccolo pasto prima di andare a dormire.
Ci sono poi altri accorgimenti generali utili a chi vuole intraprendere il percorso per “entrare in Zona”:
- limitare il consumo di pane, pasta, pizza, patate e dolci
- bere almeno 2 litri e mezzo d’acqua al giorno
- mangiare poco e spesso
- consumare proteine in ogni pasto
- limitare l’uso di condimenti molto grassi come burro, panna, margarina e salse molto ricche
- mangiare in ogni pasto frutta e verdura o in alternativa sempre piccole quantità di pane o pasta
- non esagerare con i caffè
Nella scelta dei cibi non ci sono divieti assoluti, ma scelte preferenziali.
Nel caso dei carboidrati le scelte migliori sono: frutta, verdura, legumi, cereali integrali quali avena, segale e orzo. Le proteine privilegiate sono: pesce (in particolare quello ricco di omega3), carne magra, affettati magri o sgrassati, albume d’uovo, formaggi come feta, fiocchi di formaggio, mozzarella, ricotta etc, soia e derivati.
Infine i grassi privilegiati sono: olio extravergine d’oliva o di semi di arachidi o di sesamo, olive, frutta secca, avocado e omega3 distillato e concentrato.
Fare attenzione alla frutta quale anguria, melone, litchi e uva e ai cibi affumicati.
I cibi considerati sfavorevoli sono invece: frutta secca, essiccata candita e disidratata, castagne, banane, fichi e fichi d’India, kaki, mango e papaia; barbabietole, granturco, patate, piselli e zucca; tutti i cereali tranne quelli menzionati sopra; dolci e dolcificanti (ammesso solo fruttosio); bibite e alcolici; succhi di frutta e spremute; carni rosse grasse, coscia di coniglio, insaccati grassi, frattaglie, tuorlo d’uovo, formaggi grassi e stagionati; grasso visibile di carne e affettati; burro, margarina, strutto, panna, maionese, la maggior parte degli oli di semi.
Da evitare invece oli di cocco, di palma, i grassi idrogenati.
Questa a grandi linee è l’impostazione per intraprendere la Zona, che ne pensate di questa dieta?
[Articolo a cura di Claudia Mencaroni]
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