Come avere una casa in perfetto ordine con un metodo organizzato
Pubblicato il 30 Giugno 2014 da Sara Salvarani • Ultima revisione: 3 Gennaio 2020
Buoni propositi, impegni presi con noi stesse… conoscete il mantra vero? Eppure tenere in ordine la casa, e gestirla in modo organizzato, è possibile, e non è neppure faticoso. Bastano poche e semplici ‘regole’ da tenere sempre a mente.
Perché se sapremo sfruttare al meglio il nostro tempo e i nostri spazi saremo molto più efficienti nel perseguire i nostri scopi, nel raggiungere il traguardo che la nostra fatica rappresenta.
Ma come partire? Quali sono gli strumenti essenziali di cui armarci per affrontare questo nuovo percorso di gestione di noi stesse? Eccovi i suggerimenti di Sara, Mammachetesta.
Usate la macchina fotografica per documentare il prima e il dopo
Che sia una reflex che vale due stipendi con un obiettivo capace di vedere anche i punti neri sul naso di Marte o che usiate il vostro cellulare, affrontate ogni sfida organizzativa allo spazio disponibile con un attrezzo per fotografare a portata di mano.
Questo vi permetterà di avere sott’occhio il cambiamento che avete ottenuto nelle varie zone della casa, fotografando il “prima e dopo la cura“.
Sembra una sciocchezza ma in realtà aiuta molto a tenere alto il morale facendovi toccare con mano il piacere della trasformazione che avete portato avanti con tanta fatica.
Tenete a portata di mano carta, penna e PC per organizzarvi
Ognuno ha i suoi strumenti preferiti per pianificare, prendere appunti e appuntare gli impegni.
Alcuni sono dei fedelissimi di carta e penna, altri si sono convertiti in assoluto al digitale e altri ancora (come me) scelgono soluzioni ibride.
Ma quando si parte con un processo di riorganizzazione carta, penna e PC sono fondamentali per:
- appuntare le aree di miglioramento della casa che volete affrontare
- segnare gli appuntamenti professionali, personali e di eventuali persone che dipendono in tutto o in parte da noi
- fare schizzi (ok nel mio caso sono scarabocchi!) di come si vorrebbero le cose
- scrivere lunghe, interminabili e meravigliose liste che vi faranno sentire molto più ordinate e che vi aiuteranno ad esserlo davvero
- creare etichette per scatole e contenitori
- cercare idee e ispirazioni.
Pensate in piccolo
Parlare di organizzazione è come parlare di problem solving: il caos è il nostro ‘problem’ e l’organizzazione il nostro ‘solving’.
Il principio con cui dovete affrontare i vari aspetti della vostra vita che sembrano ormai preda di un ciclone equatoriale è lo spacchettamento del problema.
Riflettete bene: quando pensate al disordine che regna in casa vostra non vi viene l’ansia? Se pensate di dover riordinare oggi tutto quel marasma non vi sentite già demotivate e stanche?
È normale! Farebbe paura anche a Mary Poppins che fa tanto il fenomeno solo perché deve solo pensare alla camera dei bambini.
E qui arriva la nostra soluzione: e se facessimo finta di essere proprio Mary Poppins e di dover sistemare solo una stanza della casa?
Una stanza al giorno non crea troppa ansia, vero?
Il segreto quindi è sempre di destrutturare i problemi enormi in piccoli sottoproblemi affrontandoli poi uno alla volta.
Questo vi renderà più energiche ed efficaci.
Non fatevi scrupoli
Quando si parla di cambiare radicalmente approccio alle cose che facciamo o agli spazi che viviamo è importante essere determinate, mettere da parte la pietà per quel gioco tutto rotto, ma che il nostro bambino ha ricevuto in dono, così come di quei pantaloni multicolor a zampa coi lustrini “che magari prima o poi torneranno di moda”.
Come dice una mia amica che lavora nel settore “Se anche succedesse tu non dovrai mai rimetterli!”.
Quindi gli scrupoli si lasciano fuori dalla porta: avete bisogno di ordine mentale e spaziale, di leggerezza e di tempo quindi impugnate la mannaia e preparatevi a tagliare i rami secchi.
Usate il pensiero laterale
Un cesto non è solo un cesto ma può diventare mensola, pensile, base per tavolino.
Una tovaglietta da colazione in plastica per noi è diventata una praticissima base per il sottolavello della cucina, perfetta per essere spostata e lavata con semplicità.
Se non avete tempo per andare in palestra o per leggere un libro, perché non approfittare delle ore che di solito passate ad aspettare che i vostri figli escano dalle varie attività extrascolastiche?
Per gestire quello che finora è stato ingestibile dobbiamo avere la mente aperta e sfruttare quello che si chiama pensiero laterale che è un:
pensiero generativo, esplorativo, capace di fare salti invece che procedere per sequenze logiche. Un po’ come è nel gioco degli scacchi la mossa del cavallo [a scacchi, ndr]. Non si può perseverare sempre con lo stesso approccio. Da qui il pensiero laterale come forma strutturata di creatività.
(E. De Bono – Creatività e pensiero laterale: manuale di pratica della fantasia)
Usare il pensiero laterale significa quindi cercare nuove soluzioni ai problemi, cambiando ottica e prospettiva, mettendosi in testa, sempre per citare De Bono, un diverso “cappello per pensare”.
Allora, siete pronte a partire alla volta di una nuova avventura nel mondo della riorganizzazione di tempo e spazi?
ok, promuovo tutto tuttissimo… ora vado a metter mano nella camera del piccoletto, oggi solo quella, giuro 😉
Mi piace il punto sul pensiero laterale, io solitamente faccio il minimo sindacabile, riordino spolvero e passo la scopa elettrica o il mop umido. Devo lavorare sul “ripulisti” in camera delle bimbe.
Stamattina mi guardavo in giro: anche a me tocca un repulisti delle cose della bambina. Con la scusa che io sono disordinata, i nonni buttano la roba a casaccio in giro. A volte trovo dei cumuli di roba, che basterebbe semplicemente mettere a posto nei contenitori già predisposti. Mi vengono dei nervi che non ti dico…