Recensione Yoshi New Island
Pubblicato il 13 Giugno 2014 da Nestore • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
La console Nintendo 3DS o 2DS è il tipico regalo che i papà nerd fanno ai figli per poterci giocare un po’ anche loro. I bambini la adorano, ma quando vanno a nanna non è raro vedere papà che di soppiatto staccano la console dall’alimentatore per farsi due partitine mentre il figlio dorme. So per certo di papà che regalano la console nuova ‘al figlio’, ma poi la tengono per sé e con la prole riciclano quella vecchia. 🙂
D’altronde alcuni personaggi della Nintendo hanno fatto storia, ed esistono da così tanto tempo che ormai sono entrati nell’immaginario collettivo al pari di film, libri o cartoni animati. Mario esiste ormai da quasi 30 anni, e quelli che come me hanno giocato alle prime versioni ora continuano a vedere le storie e i personaggi di quando erano piccoli.
Quando si dice Nintendo viene subito in mente Mario, e quando si dice Mario viene subito in mente Yoshi: il simpatico dinosauro che ha dato origine a un fortunatissimo e amatissimo spin-off del gioco originale. Yoshi era il dinosauro che accompagnava Mario già nello stra-famoso Super Mario World del 1990.
L’ultimo arrivato della serie è Yoshi New Island: un gioco per console Nintendo, adatto anche ai più piccoli.
E’ un classico platform, nel quale il personaggio si muove attraversando ostacoli di ogni tipo e muovendosi attraverso piattaforme disposte su vari livelli. Il bello di questi tipi di giochi è che sono giocabili subito, senza bisogno di dover imparare complessi comandi. Ma nonostante la facilità di gioco, offre sfide continue e richiede comunque di imparare tattiche e strategie per superare i vari livelli.
In questo episodio della saga Yoshi e Baby Mario dovranno salvare Baby Luigi, che è stato rapito da Baby Bowser su ordine del nemico storico di Mario, Kamek.
E’ un gioco che piace molto ai bambini (e ai papà nerd) perché c’è una storia, ci sono degli obiettivi, dei personaggi da salvare, dei cattivi da combattere, degli ostacoli da superare, delle abilità da imparare, e dei segreti da scoprire: insomma tutti gli ingredienti di un buon platform.
Il gioco è organizzato in una serie di livelli, suddivisi in sei mondi. Ogni mondo ha otto livelli, più un livello segreto a cui si può accedere solo se si sono raccolte tutte le stelle, monete rosse e fiori dei livelli precedenti. Quindi completare tutto il gioco è una fida non indifferente, in totale i livelli sono più di 50!
Come tutti i giochi della serie ha un nutrito numero di fans sulla Rete, e si possono trovare online trucchi, consigli e suggerimenti vari per superare al meglio i livelli (ma i puristi come me preferiscono scoprire tutto da soli).
I bambini si divertono perchè è molto “cartone animato” ed è facile da giocare, i personaggi sono simpatici e la storia è ben congegnata; gli adulti possono trovare le modalità di gioco e i personaggi a cui sono abituati da ormai trent’anni, ed è un buon modo per trascorrere un po’ di tempo in allegria con i bambini.
Mia figlia Dafne si sa limitare molto bene: le piace giocare, la divertono i personaggi e le storie, ma non le piace stare troppo tempo sulla console. Se avete bambini appassionati di giochi platform di questo tipo, farete bene a dare un orario di inizio e uno di fine, altrimenti non li scollerete più dal gioco. Se invece sono i vostri mariti a non riuscire a staccarsi dal gioco, non insistete più di tanto: prendete il lato positivo di avere un po’ di tempo tutto per voi, e fatelo felice regalandogli un po’ di tempo di ricordi di spensieratezza anni ’80, quando si giocava a questi giochi nelle sale giochi su console da mezza tonnellata che funzionavano a monetine 🙂
Concludendo è un gioco simpatico, nella tradizione Nintendo, che permette di passare sia i pochi minuti in attesa di essere chiamati dal dottore, sia un po’ di momenti di gioco e divertimento in famiglia, senza dover imparare manuali di istruzioni.
=====
Post ideato da Nestore per Nintendo.
=====