Leggere per crescere
Pubblicato il 26 Maggio 2014 da Mamma Felice • Ultima revisione: 20 Aprile 2015
Ho avuto una smodata passione per Gianni Rodari, e ce l’ho ancora. Dai 6 anni in su era una gara tra me e mio nonno: io leggevo un libro e lui ne comprava un altro. I soldi meglio spesi in assoluto, se non consideriamo Indovina Chi, con cui gioco ancora oggi, ma con mia figlia.
Ho amato Rodari perché era strambo: un giocoliere delle parole, un adulto restato bambino, uno che sapeva parlare la lingua dell’infanzia.
Ma il mio libro vero, il mio libro del cuore, è sempre stato Piccole Donne.
Facevo finta di essere Jo March e mi arrampicavo sull’albero di albicocche, e leggevo fino a sera. Ho passato intere estati arrampicata sopra quell’albero, a fingere di essere qualcuno o qualcosa di speciale, a immaginare il mio futuro, a sognare una libertà che passava principalmente dalle parole.
Ho scritto. Ho scritto milioni di parole: in cortile, la notte alla luce di un mappamondo retroilluminato, a scuola, di nascosto, sulle agende, sui quaderni profumati, sui tovaglioli di carta.
Ho letto e ho scritto perché per tanto tempo leggere e scrivere erano la mia unica passione, la mia unica salvezza, la mia unica idea di libertà.
Mio nonno – l’altro – mi diceva sempre che avrei dovuto fare la giornalista e viaggiare nel mondo.
Insomma: non ho fatto la giornalista e non ho mai viaggiato, ma ho comunque trovato il modo di scrivere per vivere (e vivere per scrivere), e di spostarmi, fisicamente e mentalmente.
Leggere era la mia libertà: sapere che la felicità esisteva, perché qualcuno l’aveva vissuta e raccontata. Sapere che un giorno avrei avuto anche io una vita straordinaria, avrei vissuto emozioni libere, avventure, scelte che mi avrebbero cambiato la vita, amori lancinanti e amori felici, pensieri spirituali e fantasia.
Sono cresciuta in mezzo alle parole, avvolta da una coperta di parole, protetta dalle parole. Le lettere che mi frullano in testa ancora oggi, di giorno e di notte, senza un attimo di tregua.
Libri che hanno cambiato radicalmente la mia vita, altri con cui mi sono innamorata, altri con cui mi sono disperata; o libri che ho letto per odio, libri che mi hanno resa libera, libri che mi hanno dato fiducia, libri che hanno accresciuto il mio desiderio di scappare via.
Libri che mi hanno permesso di vivere vite e universi che altrimenti non avrei mai toccato.
Non so se a mia figlia i libri piaceranno come sono piaciuti a me. Non so se avrà bisogno di parole, nella sua vita, o se vivrà di musica, o di arte, o di movimento.
In ogni caso, ognuno di noi ha bisogno di qualcosa di ‘alto’ per crescere, qualcosa di bello, buono e vero.
Anche tramite gli occhi, perché la bellezza è quasi come una sinestesia, e si vede, ma si può ascoltare, toccare, annusare e sentire. Per questo ho molto amato i libri illustrati (i disegni di Silverio Pisu sulle Fiabe Sonore, ad esempio), e ancora oggi ho negli occhi tavole illustrate meravigliose, che ormai sono indelebilmente parte della mia fantasia.
Non a caso in questi giorni stiamo leggendo 4 Principesse per un Regno, di Sofia Gallo: e se a me leggere ad alta voce non piace – lo confesso – perché mi annoia molto, è Dafne stessa a leggermi le pagine del libro mentre io guardo le illustrazioni e posso immergermi totalmente nell’incanto.
E’ tutto lì: bisogna solo prenderne a piene mani, scegliere chi vogliamo diventare, crescere nel modo migliore possibile.
Ispirarci, innalzarci, liberarci.
Piccole donne io l’ho consumato. 😀 ne ho comprato un’edizione come la mia anche alla mia piccola. Sai credo sia fondamentale leggere ai propri figli ma ancora di piu’ continuare a farlo noi. mostrarci a loro con un libro in mano, renderlo parte della nostra e della loro vita.
Se godiamo noi per primi delle parole, loro anche se solo per imitazione cercheranno di fare la stessa cosa.
😀
Bel post!
Sono d’accordo, e aggiungerei anche essere ‘compratori’ di libri, averli a portata di mano, lasciare che vengano sfogliati liberamente e siano in bella mostra. Non di rado capita che Dafne si incanti davanti alla libreria e tiri fuori qualche libro, più o meno bello o più o meno adatto, e che ci chieda di cosa parla, o se possiamo leggerlo insieme.
Io ammetto di trovare tremendamente noioso leggere ad alta voce per i bambini: per me è sempre stata una tortura grandissima. Mi si chiudono gli occhi, mi viene una noia esistenziale, soffro parecchio. 😀
Non so perché, ma è terribile!
Ammetto anche di leggere proprio poco, adesso: prima ero capace di leggere 2 libri alla settimana. Adesso sono molto stanca e faccio fatica a finirne uno ogni bimestre. Mi dico che passerà… intanto li compro… per la pensione 😉
Barbara ciao! Io sto insegnando al mio bambino “grande” (8 anni fra un mese) che è bello leggere “con la mente” perchè io odio non solo leggere loro ad alta voce, ma odio nella stessa misura che lo faccia lui. Leggere ad alta voce fa diventare la propria testa una cassa di risonanza e alla fine, ubriaco della propria voce, non capisci più quello che hai letto e non solo, non riesci ad interiorizzare le parole per partire con il tuo viaggio di fantasia, indispensabile se vuoi amare quello che stai leggendo. Infatti ho dotato il comodino del mio bambino di una bella abat- jour e la sera sta prendendo il bellissimo vizio di leggere qualche paginetta prima di dormire, rigorosamente in silenzio. Con la piccola che il prossimo anno andrà in prima elementare (non vedo l’ora per i sopra citati motivi )leggiamo insieme sottovoce proprio perchè penso di aiutarla ad immaginare nella propria testolina le immagini evicate dalle parole. Io ero quella in grado di passare notti in bianco per finire un libro, adesso è tanto se finisco il capitolo. Torneranno quei momenti privilegiati, lo spero.
Uguale! Io uguale! Sia per la cosa del detestare leggere ad alta voce, sia per le notti in bianco. 😀
Idem. Ho una pila di libri alla voce “to read” sul comodino che mi piange il cuore.
Ma…ho sonnooooooo!
:argh:
Io dopo aver letto ‘La versione di Barney’ non ho più trovato niente che mi piacesse alla follia come Barney. E poi ho sonno, quindi questo peggiora le cose.
Io ho i miei arretrati di Murakami…che mi teneva ben desta, ma ora…
Le badilate ci vogliono :argh:
cosa fare con una “birichina” che da sempre stra-adora guardare e sfogliare i libri e farseli leggere e che ora a 7 anni appena compiuti ti spiazza non volendo provare a leggerli perché leggere “è noioso”…..
aaah!!!!!!
Ciao Daniela
Penso sia normale, dai… 🙂
Da noi in Piemonte si dice che i bambini sono ‘bastian cuntrari’, ovvero che devono sempre fare il contrario di tutto.
Hai provato con libri proprio per bambini, magari tipo piccole storie dell’horrore o gialli o stile Geronimo Stilton? Magari deve solo trovare il suo genere preferito…
Noi abbiamo appena letto ‘4 principesse per un regno’, anzi, magari lo scrivo nel post, così dico due parole in merito.
Io invece adoro leggere a voce alta per i miei bimbi, soprattutto con Anna (Giulio aimè, non sembra troppo appassionato…la sera dopo tre parole si addormenta, e in altri momenti dopo tre parole scappa a giocare), ha solo sei anni ma abbiamo letto tanti libri, anche lunghi (il Mago di Oz, Pinocchio, Pippi Calzelunghe, Peter Pan…), in compenso non mi diverto per niente a giocare insieme, cattiva me :argh:
E Piccole Donne, che meraviglia, che meraviglia!
Ecco, io invece giocherei alle Barbie per ore, ma appena anche solo mi si paventa l’idea di leggere ad alta voce, mi viene un sonno peggio della bella addormentata.
Mamma mia Barbara.
Ho letto le tue parole, i tuoi ricordi e mi sei sembrata me.
Solo che io non avevo un albero di albicocche, ma un ulivo secolare.
Ricordo con beatitudine la voracita’ nel leggere un libro dopo l’altro, la voglia di imparare, di scrivere, di inventare mondi.
E quando le cose in casa si facevano pesanti, pensavo sempre “Posso sembrare prigioniera, ma qui nella mia testa sono libera e posso anche urlare se voglio”. E questo pensiero, ogni tanto, lo faccio ancora, quando devo convivere con persone con le quali non so parlare, perche’ aggressive, prepotenti e prevaricanti.
Amo Rodari anche io. E i miei bambini a scuola lo sanno fin troppo bene 😉
Uno dei primi libri che ho comprato con la piccola che doveva nascere e’ stata La freccia azzurra e un paio di Richard Scarry.
Il mio libro del cuore, invece, e’ stato Cent’anni di solitudine, che ho letto a 11 anni, quasi di nascosto e capendo forse la meta’.
Buon pomeriggio Barbara e grazie per avermi riportato alla memoria le mie gambe penzoloni, lassu’ su quei rami cosi accoglienti.
[E quando le cose in casa si facevano pesanti, pensavo sempre “Posso sembrare prigioniera, ma qui nella mia testa sono libera e posso anche urlare se voglio”]
Lo capisco.
p.s. Richard Scarry per me è un pezzo di memoria. La mia amica Barbara ne possedeva la collezione, e nel retro del negozio di casalinghi di sua mamma tagliavamo le cartoline, facevamo i giochi. Quanto, quanto mi piaceva!
Ho comperato, quando è nata Dafne, tutte le fiabe sonore e tutto Scarry. Non glieli ho ancora dati, ma forse è arrivato il momento di farlo.
Per ora ne ho solo due, di cui uno e'”cosa fare in casa quando fuori piove”.
La mia mamma li aveva e ricordo che mi rifugiavo nelle viuzze della cittadina con Zigo Zago e la sua cetriolo mobile.
Che bel post, Barbara! Gloria sta leggendo piccole donne proprio in questo periodo. Io ho sempre letto e leggo ancora ad alta voce ma da quando i bambini leggono da soli è finito l’incubo del non poter dormire (per me!). Loro continuano a dormire poco ma adesso invece di venire a bussare alla mia porta leggono: passatempo educativo e soprattutto… silenzioso!
Urge adottare lo stesso metodo, perché invece Dafne tormenta il papà per leggere insieme 😉
Nel tuo amore per la lettura, per le parole, riconosco gli ingredienti che hanno condito la mia passione. Dico sempre che Gianni Rodari mi ha insegnato a scrivere più di ogni altro e che i libri mi hanno salvata dalla tristezza, regalandomi un posto in cui andare quando il lutto che ha segnato la mia infanzia si faceva troppo pesante per i miei sentimenti di bambina. E poi, col tempo, leggere è diventata una necessità e scrivere il mio lavoro. Il libro che più di tutti mi porto nel cuore è Pinocchio. Chissà se saprò mettere nelle mani di mia figlia i libri giusti, come mia nonna ha fatto con me… Grazie, per questo bellissimo post.
No, grazie a te per il tuo commento, che dice tutto.
io e il mio compagno siamo dei divoratori di libri .
a mio figlio ho cominciato a leggere libri quando aveva 10 giorni di vita perchè credo che non sia mai troppo presto per influenzarlo con la più bella abitudine che ci sia amare e rispettare i libri.
infatti tutte le sere gli leggo una storia a volte la stessa storia gliela devo leggere tre/quattro volte ma mi piace quando mi dice mamma andiamo a letto e mi leggi una storia… ieri sera me l’ha letta lui a modo suo ( in fondo a solo tre anni e mezzo)però è la cosa più bella che possa chiedermi, un libro… e poi abbiamo il nostro posto magico quando andiamo in centro la Feltrinelli, lì è il nostro posto magico e spero che lo rimarrà sempre… e vogliamo mettere l’odore della carta stampata di un libro ???
Hai proprio ragione e mi hai fatto venire voglia di una nuova rubrica sul blog
Barbara, leggevo il tuo post e mi ci ritrovavo,
anche io sono cresciuta in mezzo ad un mare di parole, lette e scritte, sono sempre stata definita una grafomane e sono cresciuta con il sogno di fare la scrittrice.
Ovviamente faccio un lavoro che non c’entra nulla, ma alle mie figlie ho messo in mano da subito i libri, leggendo loro molto a voce alta nella speranza di farle appassionare alla lettura. Quelli di cartone sono ormai quasi distrutti, ma vederle a volte sul tappeto, con la grande (3 anni) che “legge” alla piccola (1 anno) un libro mostrandole le figure e ricordando a memoria la storia…non ha veramente prezzo
La lettura è una delle mie passioni da sempre, da piccola divoravo libri su libri e anche ora cerco di leggere appena posso.
Cerco di trasmettere anche alle miei figlie questa passione e ho sempre letto per loro moltissimo: non mi dispiace leggere a voce alta, anzi trovo che le storie si animano… puoi dare una voce diversa ai personaggi, imitare rumori, far crescere le emozioni trovando l’intonazione giusta… trovo che sia molto stimolante per i bambini; certo poi la lettura “privata”, interiore ha un altro valore, ma secondo me viene con il tempo, quando il bambino sa già leggere bene.
A proposito di Rodari, ho letto da poco la sua “Grammatica della fantasia”: lo consiglio a tutti gli appassionati di storie e di scrittura.