I bambini e lo sport
Pubblicato il 28 Marzo 2014 da Ester • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
All’inizio dell’anno scolastico solitamente si decide quale sport far praticare ai nostri bambini, immaginando un anno di costante impegno, anche se non eccessivo, che coinvolge direttamente sia loro che noi genitori, nell’organizzazione per accompagnarli il pomeriggio uno o più volte a settimana. La mia esperienza è stata fin’ora un pò diversa, lasciando liberi da impegni fissi i miei figli fino alla seconda elementare, perché secondo me prima erano troppo piccoli e poi molto stanchi per l’impegno scolastico dei primi anni, ma questa è stata una scelta che abbiamo valutato a seconda delle nostre e loro esigenze e che ovviamente non sono uguali per tutti i bambini.
L’unica attività che abbiamo mantenuto più o meno costante è stato il corso di nuoto, frequentato solo all’inizio dell’anno scolastico, poco dopo aver salutato l’acqua del mare, e poi verso aprile-maggio, per riavvicinarsi a questo elemento così divertente poco prima delle vacanze estive. Inoltre il tempo più clemente invogliava tutti noi a scegliere questi periodi dell’anno, piuttosto che quelli rigidi invernali. Quando erano molto piccoli abbiamo approfittato di questo momento per renderlo speciale in quanto condiviso con il papà il sabato mattina, crescendo invece è diventato un modo tutto loro di essere autonomi per un’ora a settimana.
Ma come si può mantenere in forma un bambino? Solo con un corso specifico?
In realtà la possibilità è molto varia, soprattutto se scegliamo di uscire ogni giorno, all’aperto. In inverno sappiamo che è freddo e piove, ma possiamo coprirci in maniera adeguata e godere dell’aria frizzantina, ma è soprattutto quando arrivano le belle giornate che è molto più facile e così le occasioni si moltiplicano. I parchi sono una risorsa quasi infinita. Lo scivolo ha le scale, ottimo esercizio, e l’altalena aiuta il senso dell’equilibrio e soprattutto rilassa con il suo dondolio ritmato. Grazie a qualche albero basso possono facilmente arrampicarsi e in maniera naturale sviluppare tutte le parti del corpo in modo armonioso, accentuando l’attenzione al senso dell’equilibrio e testando i loro limiti. Un prato grande e spazioso li stimola a correre, fateci caso, non delude mai, se poi c’è una palla per giocare diventa ancora più naturale.
Se avete la possibilità di muovervi in bicicletta questa diventa sia per voi che per loro un esercizio completo e a loro misura, lo stesso per i pattini o il monopattino, facendo attenzione a proteggere il capo con il casco.
Quello che sorprende dei bambini è che, a differenza di noi adulti, non hanno bisogno di essere molto spronati, per loro è naturale muoversi nello spazio a seconda delle opportunità che offriamo loro, una semplice camminata in un bosco diventa magica ed eccezionale, mentre si allenano le gambe in modo sano, se hanno un ampio spazio corrono, se hanno un albero si arrampicano, se hanno una bicicletta pedalano. Se invece si sceglie un’attività fisica strutturata in un corso, ricordiamo che la scelta agonistica è meglio spostarla più avanti, con l’adolescenza, piuttosto che prima, quando tutte le loro forze sono necessarie ad un sano e armonioso sviluppo.
Voi avete scelto di far praticare uno sport ai vostri figli, o meglio lo hanno richiesto loro, oppure avete preferito farli esprimere naturalmente nel movimento libero?
E soprattutto, con la primavera che ormai è conclamata, proponete soluzioni alternative ai vostri bambini, riuscendo ad impegnarli in un’attività concreta almeno due volte a settimana?
Allora…io sono una lettrice vorace sin dalle elementari…(e non avendo molti libri mi rileggevo gli stessi decine di volte…sigh) i miei non mi hanno mai spinto a seguire qualche pratica sportiva e io, allergica al sudore ( 🙄 ) e sapendo il loro tempo nullo per me, neanche glielo chiedevo (autosabotatrice innata!).
Così i miei due pargoli hanno iniziato “nuoto” fin dai tre anni, 1 ora 2 volte alla settimana…con la sottoscritta che faceva e fa la sauna nello spogliatoio per cambiarli. Ora il grande (7 anni a luglio) che si potrebbe arrangiare sta facendo rugby, la piccola (5 anni) ancora piscina. In orari quasi sovrapposti ma luoghi distinti…eh ma allora te le cerchi?! Vabbè arriva anche il papà, no? Forse per i loro ritmi scolastici (tempo pieno per entrambi) basterebbe 1 volta a settimana ma sono loro che mi dicono di voler andare e nonmi sembra risentano di maggior stanchezza ripetto ai loro coetanei…anzi, non si sono nemmeno ammalati quest’inverno…Sono io quella che dovrebbe darsi una smossa…altrochè
sei troppo simpatica e fai bene ad assecondarli se loro sono felici e a loro agio con quel tipo di attività, il nuoto inoltre è un’attività sportiva, certamente, ma che ti mette in contatto con un elemento così importante che si ottengono diversi benefici. Il calore dell’acqua, la leggerezza, il relax a fine giornata. insomma sarebbe perfetto anche per noi adulti, ma come te anche io sono moooolto pigra 😉 buon weekend
effettivamente l’acqua è il nostro elemento, anche se dopo la prima lezione di prova a rubgy il grande ha esclamato: mamma è bellissimo ho nuotato nel fango 8)
ma andare in piscina per me ….e togli il pelo qui e togli il pelo là e curati i piedi…sono stanca solo a pensarci….
ah…core de mamma: c’hanno già un bel fisichetto, eh! 8)
Io ho praticato nuoto per molti anni, parallelamente allo scoutismo che quanto ad attività fisica non si fa mancare nulla…
Per i miei figli, dopo un anno di nuoto che non hanno particolarmente amato (sigh), siamo approdati all’atletica (propedeutica) che ha il vantaggio di tenere in movimento ogni parte del corpo, al pari del nuoto.
Solo dalle scuole medie abbiamo fatto la scelta verso uno sport più specifico: la grande ha sperimentato il calcio e ora il basket, con passione vera, perché ha raggiunto la consapevolezza di ciò che le piace davvero!
Ma al di là delle attività sportive vere e proprie ci piace tantissimo scatenarci al parco, con pallone, percorsi, alberi… tutti insieme
Ciao Ester,s scrivi anche qui, che sorpresa!
Con mia figlia di 5 anni faccio attività di nuoto, o meglio è un corso di acquacità per grandoni, vado anch’io in acqua con lei 1 volta a settimana ma non tutte le settiamane e un’altro giorno la portiamo in paslestra a fare ginnastica. ma in realtà la palestra l’ha fatta giusto 2 mesi, poi era sempre malata tra una storie l’altra e abbiamo abortito.
LA parco tempo permettendo ci va eccome, ma purtroppo non con me.. io sono in ufficio 🙁
Io ho due bambini, completamente diversi l’uno dall’altro, il grande e’ tranquillo, poco portato per gli sport ed ha trovato nell’acqua la sua dimensione ideale e così da 4 anni nuota una volta a settimana durante l’anno e tutti i giorni nell’estate. Il piccolo invece è più vivace e nonostante sia ancora piccino riesce in tutti gli sport e dall’anno prossimo entrerà in una squadra di calcio, la sua più grande passione.
Abbiamo la fortuna di abitare in campagna e così bicicletta e passeggiate nei boschi sono il nostro “sport” famigliare che riusciamo a fare tutti insieme nel week end!
Noi abbiamo cominciato a portare Gaia in piscina quando aveva 4 mesi: fino a 3 anni acquaticità assieme a noi, dai 3 anni acquaticità da sola, l’estate dei 3 anni e mezzo ha imparato a nuotare da sola e quindi ha cominciato il corso di nuoto.
Adesso ha 5 anni e per ora va in piscina una sola volta alla settimana, la seconda attività è pianoforte.
Probabilmente a settembre che andrà alle elementari inseriremo la seconda volta in piscina oppure qualcosaltro che la diverta, così da sfogare l’energia repressa stando seduta.
Io non sono una sportiva, ma secondo me è importante insegnare ai bambini fin da piccoli quanto faccia bene “muoversi” in qualche modo.
E grazie al fatto che in un modo o nell’altro non sta ferma un secondo, Gaia si ritrova con un metabolismo degno di un lupo: mangia tantissimo ma è magra magra magra!
🙂
lory