Per cambiare bisogna cambiare

Pubblicato il 17 Febbraio 2014 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

come-cambiare-vita

Ultimamente mi sono trovata a dirlo spesso, in varie situazioni: Per cambiare bisogna cambiare. 
Sarà che a me piacciono i cambiamenti, io non lo so. So soltanto che cambiare funziona: per trovare nuove strade, per crescere, per migliorare, per perdonare, per vivere, per sognare, per FARE.

Non possiamo pensare che il nostro futuro possa cambiare, senza cambiare le condizioni del presente: se la nostra vita non ha funzionato fino ad ora, come può funzionare lasciando che resti sempre uguale a se stessa?

Sto perdendo di nuovo la pelle. Il cervello mi pulsa, e frizza come quelle caramelle al gusto di limone che si trovano ai banchi del mercato. Mescolo la vita online e offline, prendo impegni, tolgo il superfluo, lascio indietro ciò che non merita il mio tempo.
Sto persino bene: ho chiuso con quelli che sono sempre scontenti di se stessi, e sono scontenti pure degli altri.

Come se avessi aperto gli occhi, in questa nuova fase della mia vita, abitando in un posto più piccolo e più chiuso di prima: la chiusura è solo dentro la propria testa. Cambiare è possibile, ma è una cosa di pochi coraggiosi (o folli): ‘chi si accontenta gode così così‘.
Semplicemente non bisogna farsi travolgere dal gioco della stanchezza, dalla rassegnazione, dalla comodità di chi resta immobile.

Quelli che cambiano, ci sono ancora.
Il mondo è ancora pieno di gente viva, di quelli che cambiano obiettivi, di quelli che invece di aggrapparsi ai proverbi inventano una storia nuova. Quelli che amano ancora la vita, quelli che ridono e sorridono, quelli che non si accontentano più.
Il mondo è ancora pieno di follia creativa, di rivoluzione, di energia che cerca una via di uscita.

E io non voglio fare la conta di chi si è rassegnato. Voglio contare quelli che – anche timidamente – non si sono lasciati afferrare dallo sconforto e dalla noia, quelli che attraverso il cambiamento cercano di riemergere dal proprio fondo scuro.
Siamo tanti, vero?

In fondo: cambiare è solo cambiare. Non è niente di pericoloso, non è sconvolgente. E’ solo la ricerca della felicità.
E’ solo che non puoi cambiare senza cambiare.
E quanta zavorra dobbiamo ancora toglierci dalle spalle?

 

 

 

 



Commenti

39 Commenti per “Per cambiare bisogna cambiare”
  1. ELisabetta

    quando leggo questi tuoi post (che amo molto) sono divisa: molta gioia da un lato ,un’iniezione di vitalità, una sferzata di energia, ma dall’altro lato anche un pò di sconforto .
    E questo per un paio di ragioni : primo spero che ci siano persone che sono felici nel loro non cambiamento che stanno bene così come sono , mentre dai tuoi scritti sembra di no. Ma poi mi dico ( perchè so usare la testa se voglio neh?) “non è così è che lei scrive giustamente per chi dice di voler cambiare e non si decide mai a farlo, per chi si lamenta del suo stato ma resta immobile nel suo torpore).
    Secondo :non è che la fai un pò troppo facile? E calma prima di rispondere: anche se non ho letto i tuoi libri e tutto il blog già da quello che ho letto traspare l’impegno e la fatica e le sofferenze che hai sofferto e che hai vissuto nei tuoi cambiamenti, però ammetterai con me che nonostante tu sia un vulcano di idee e iniziative (a questo punto ci sta bene un ‘ invidiaaaaa) la condizione in cui sei ora ( ripeto in cui tu con la tua forza e perseveranza ti sei “messa”), ecco questa condizione, ripeto, facilita un pò le cose.
    Ci sono persone che lo inseguono il cambiamento, che lo corteggiano, ma che non riescono e non perchè non ci provino. Oddio è tardissimo baci Elisabetta

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Io sono certa che ci siano persone che stanno bene nella propria condizione, senza bisogno di cambiare. Io qui parlo di me, ma anche di quelli – come già ti hai detto – che si lamentano della propria vita, ma non fanno nulla per cambiare le cose. Proprio stamattina leggevo, su un gruppo FB, una cosa che mi ha fatto molto male: una ragazza che si lamenta perché in casa viene trattata come una serva, e mentre lei cucina, pulisce e lava, suo marito sta sdraiato sul divano. E invece di cercare consigli su come fare a modificare la situazione, cercava solo una conferma: meno male che siete tutte nella mia stessa situazione, così mi consolo.
      Ecco, io non ci riesco proprio a ‘consolarmi’ sapendo che sto male come stanno male gli altri. Non riesco a condividere il proverbio: Mal comune, mezzo gaudio.
      Ma gaudio per cosa? Perché stiamo male insieme? Non so, non lo capisco… non lo VOGLIO capire.

      E’ verissimo quello che dici: io adesso sono in una situazione facilitata, almeno apparentemente. Adesso ho l’appoggio della mia famiglia e dei miei suoceri, e ti assicuro che la mia vita, organizzativamente parlando, ha fatto un salto di qualità stratosferico. Un privilegio che riconosco, e di cui chiaramente non mi vanto, perché non è un merito: è solo una fortuna. Magari molti non l’apprezzano, ma io che l’apprezzo ti dico che non ne ho assolutamente un merito.
      Ma non sto bene in assoluto. Per l’appunto, sto cambiando di nuovo pelle. Non sto bene perché con l’azienda è tutto complicato, da un anno cerchiamo programmatori da assumere e non ne troviamo. Io in questo momento sono molto frustrata.
      Quindi sì, tu hai ragione: in questo momento per me è semplice cambiare. Ma nello stesso tempo ricordo a me stessa che questo blog è solo una parte della mia vita, la parte spensierata e felice, e che i problemi, i casini, le paure e lo stress restano volutamente fuori dalla porta, perché almeno qui – almeno qui – voglio che ci sia solo felicità.

      Il mio difetto principale è che io la faccio sempre facile. Ma mentre lo definisco difetto, io penso che sia un pregio.
      Penso che quando sei infelice, non ci sia altro modo di fare le cose più facili: andarsene, cambiare, resettare tutto e ricominciare. Senza stare tanto a pensare alle conseguenze, al come fare, al quando, alle bollette, a niente…
      E’ una follia, ma è possibile. Forse non sempre, forse non in tutti i momenti, forse non in tutte le vite.
      Ma quando le cose vanno proprio male, ma male davvero, e il dolore prende il sopravvento su tutto, anche sulla lucidità: ecco, secondo me lì è proprio il momento di farla facile, e cambiare.
      Dopo che hai provato un dolore del genere, più niente può farti male.

      Un abbraccio. Grazie per le tue riflessioni.

    • Mi ci metto in mezzo anche io, perchè ho seguito tutte le sue fasi e condividendo appieno il suo modo di vivere.
      Per la prima domanda: certo che esiste gente felice così com’è. Infatti anche il post si intitola “Per cambiare bisogna cambiare”,ed è evidente che si rivolge a chi ha bisogno o voglia di cambiare.
      Per il secondo punto non capisco la tua logica: Barbara sta dicendo che per raggiungere la felicità devi fare in modo che tutte le tue azioni siano orientate in quella direzione, e che devi agire. E’ ovvio che man mano che vai avanti e raggiungi obiettivi sei facilitata 🙂
      Se uno ti dicesse che per imparare a suonare il pianoforte ci vogliono 10 anni di duro lavoro, e che devi impegnarti costantemente, gli diresti la stessa cosa? del tipo: “ammetterai che nonostante ti sia impegnato ed esercitato tutti i giorni e abbia faticato per raggiungere questo livello come pianista, ecco questa condizione, ripeto, facilita un pò il fatto che tu sappia suonare il piano” 🙂
      Lapalissiano, no?

      • ELisabetta

        scusa Barbara la mia voleva essere una riflessione costruttiva e non una polemica . E un complimento a te che fai fai fai , io ti stimo e mi ritrovo in quello che scrivi. Per dirti anch’io dico sempre il mal comune è mal comune dove sta il mezzo gaudio?
        Quando ho scritto che sei in una condizione un pò facilitata intendevo dire che il blog che avete costruito con tanta fatica questo tuo mondo ti permette di avere contatti opportunità, volevo dire che è un veicolo .
        Questo è il mio limito con cui combatto nella mia testa so cosa voglio dire è chiaro è limpido ma non lo so esprimere, soprattutto non con le parole. Mi è più facile a voce, ma neanche tanto. Per questo mi sforzo di interagire nei commenti dei blog che seguo, per cambiare, per migliorare.
        Per rispondere anche a Nestore uno può avere studiato e faticato 10 anni sul pianoforte ed essere anche bravo avere l’orecchio musicale, ma sarete d’accordo con me ( e la risposta di Barbara me lo conferma,ma forse ho frainteso) ma in questo Paese (non conosco le altre realtà) può non essere sufficiente.
        ho abusato del vostro spazio scusate Elisabetta

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Elisabetta io ti ho capita, ti sei spiegata benissimo, lo so che non era una polemica. Stiamo riflettendo ‘ad alta voce’. L’ho scritto apposta, per riflettere insieme.

  2. Gloria

    Per mia esperienza personale non sono d’accordo con Elisabetta quando dice “Ci sono persone che lo inseguono il cambiamento, che lo corteggiano, ma che non riescono e non perchè non ci provino.”.
    L’ho visto, me lo sono raccontato tante volte di stare provando a cambiare, con tutte le mie forze. Ma se mi fermo a guardare cosa stavo facendo davvero per cambiare la risposta è : niente. Sono solo mie vuote parole. Una balla colossale che mi sono raccontata per anni. Perchè si cambia solo con i fatti. Grandi o piccoli che siano. E me ne sono accorta perchè questi fatti ho iniziato a farli e la differenza tra dire e fare è adesso lampante ai miei occhi. Forse il cambiamento non va alla velocità che desidero, ma lo vedo. C’è.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Io sono bravissima a mentire a me stessa. Potrei vincere i campionati di illusioni: ma quante, quante volte mi sono presa in giro da sola, quante volte: No, perché io da Lunedì; io il prossimo mese; io se voglio; comunque non è mica colpa mia; io ho il diritto…
      Io io io io io.
      Io la mia nemica preferita.
      E’ dura. E’ dura soprattutto rendersi conto – per lo meno a me è accaduto questo, non so a te… – è dura rendersi conto che si è nemici di se stessi, che ci si fa del male, tanto male, da soli. Dura smettere di cedere al proprio autolesionismo.

      Insomma: io ho ancora tanta strada da fare.
      In questo momento, soprattutto, sono arrabbiatissima. Arrabbiata con me stessa, con questo paese, con gli ostacoli del mio lavoro.
      Mi devo mettere alla prova, altrimenti ciò che è sicuro è che starò male per tanto tempo.

      • simo72

        ciao Barbara leggendo il tuo commento mi sembra che tu stia parlando di me !!!! sono nella tua stessa fase, dopo anni di spostamenti( all’incirca uno ogni anno e mezzo !) siamo fermi nello stesso posto da due ( un’eternità)… fermarmi mi ha costretto a ragionare su cosa c’è che non mi piace della mia vita, del mio modo di affrontare le cose ..e con molta fatica sto cercando di cambiare atteggiamento verso tutto ciò che mi fa stare male, ti ripeto con molta fatica.. fino ad oggi ho vissuto nella convinzione che il posto dove vivevo era la causa di tutti i mi “problemi” ,mi crogiolavo nella convinzione che quando mi sarei trasferita tutto sarebbe cambiato come per magia. Ma, adesso sono arrivata alla conclusione che la causa sono io e soltanto io, se non faccio un serio lavoro su me stessa posso vivere anche nel posto più bello del mondo a me più congeniale, ma le cose non cambieranno se no cambio prima io. E’ dura uscire dall’area di confort, ma ci sto provando… un in bocca al lupo a te e a tutti noi nella ricerca della nostra felicità simo

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Ecco. Preciso preciso!

    • Gloria, concordo in pieno con te.
      Ovviamente bisogna capire che i risultati non arrivano quando vuoi tu, ma quando le condizioni sono mature. Nel frattempo bisogna continuare a darsi da fare e non mollare. Io a tutti quelli che ” lo inseguono il cambiamento, che lo corteggiano, ma che non riescono e non perchè non ci provino.” chiederei: “cosa stai facendo per cambiare?”
      Le parole stesse di quella frase dicono che non stai facendo nulla. Guarda i verbi usati: inseguire e corteggiare. Sono verbi che non indicano azioni. Per cambiare non bisogna nè volere, nè sognare, nè desiderare, nè inseguire nè corteggiare: BISOGNA FARE.

      • maria

        E’ vero le cose arrivano quando le condizioni sono mature….
        io per anni sono stata male ma veramente male…poi ho toccato il fondo e ho capito che era ora di iniziare un percorso di cambiamento, magari averci provato anni prima non mi ha portato a nulla , perche’ appunto da un lato le condizioni non erano mature e poi perche’ io fuggivo da cio’ che mi faceva male….e non facevo assolutamente nulla per cambiare….
        il cambiare e’ difficilissimo, ma è una continua evoluzione, noi ogni giorno non siamo quelle di ieri e non saremo quelle di domani….e’ la vita stessa che ci mette in situazione che ci portano ad essere ogni giorno diversi….l’importante e’ cmq non subire la vita passivamente , ma almeno crecare di viverla secondo il nostro io interiore….
        diamoci il tempo di ascoltarci dentro…dopo di che bisogna agire, VOLERE…..
        grazie barbara e NEX….

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Vero: i tempi devono essere maturi. Bisogna fare spazio dentro di sé, prima di cambiare. Anche questa è forse una tappa di un cambiamento.

      • maria

        ti abbraccio forte….


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    Visionaria

    barbara come sempre scrivi in poche righe pensieri profondi. ti conosco di persona e sicuramente posso affermare che quello che scrivi lo vivi veramente sulla tua pelle, anche se qui vuoi lasciare solo la parte felice , tu sei fortemente come scrivi. Detto questo
    Sul cambiamento.
    cambiare è la cosa più difficile al mondo, anche quando la situazione è disperata. Sai perchè? Perchè dopo una vita, giorno dopo giorno, che una persona vive una situazione, un dolore, ci si riconosce, nel bene e nel male, in quel dolore, quella situazione è esattamente la manifestazione di se stessi. NOn si conoscono altri se stessi, ecco perchè, non si capisce che gli eventi, anche quelli interiori, non sono esattamente parte del tutto e che abbandonando quello che sappiamo sia certo (seppur doloroso) non perderemo anche il bello. E’ la paura di perdere se stessi. Però credo che o a volte la vita stessa ci spinge fortemente ad un cambiamento ( ma purtroppo non è sempre così per tutti) oppure esempi virtuosi possono ispirare. Ecco perchè è sempre meglio condividere il bello piuttosto che il brutto, come dicevi tu che non riesci a stare meglio e consolarti se sai di altri nella tua stessa situazione. A volte proprio le esperienze positive degli altri ci aiutano a vedere la luce dove sembra esserci solo il buio, a trovare speranza che possa esistere un’alternativa, diversa e felice. A quel punto necessita forte la volontà di cambiare, mettere un passo in una direzione.
    Grazie di cuore per quello che scrivi che spesso ispira la vita di altri, compresa la mia

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Ecco, per me questa cosa delle ispirazioni è proprio un nodo centrale.
      Un tempo ero invidiosa e mi rodevo dentro. Poi non so come o quando, ho iniziato ad ispirarmi. Quando vedo una persona migliore di me, che ce l’ha fatta, o che ha raggiunto il risultato che io volevo raggiungere, provo solo uno spirito di competizione positiva, e non un sentimento di invidia. Dentro di me accolgo questa ispirazione con un senso di sfida.
      Questo da una parte è faticoso e anche logorante, perché alla fine non sei mai contento di te stesso: c’è sempre qualcuno migliore di te!
      Dall’altra parte è un gioco per stare vivi, perché così non puoi adagiarti mai. Certo la Rete facilita le ispirazioni: penso che abbiamo un grande dono tra le mani.


      • immagine livello
        Visionaria

        si è vero possiamo entrare in un loop che potrebbe farci anche sentire frustrati, in un certo senso, ma la differenza sostanziale non è tanto pensare alla vita degli altri, ma leggere la possibilità e speranza che anche la vita peggiore ha una possibilità di migliorare ed infine essere felice, ognuno con le proprie caratteristiche. A me ispira proprio questo, e spesso alcuni cambiamenti forti nella mia vita sono stati spinti da esempi virtuosi che hanno rinsaldato la speranza sopita 😉

      • micaela

        Ciao Barbara, leggo sempre il tuo blog ma oggi rispondo per la prima volta. Sono daccordo sul fatto che per cambiare bisogna agire, ma mi rendo conto che non sempre è così facile, perchè è più facile lamentarsi delle proprie disgrazie ed essere compatiti che prendere la “vita per le corna” e combattere perchè essa sia migliore.
        Inoltre certe scelte a volte implicano cambiamenti anche per chi ti circonda e a volte hai paura di sconvolgergli la vita…
        Detto questo però ti dico che ne vale sempre la pena, che se tu sei serena e felice chi ti sta interno non può che trarne giovamento.
        E allora: cambiamento sia! a volte bastano piccoli cambiamenti per stare meglio, non deve essere sempre un cambiamento epocale…
        Ispiriamoci pure a chi è migliore di noi e ci è riuscito!

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Micaela grazie per il tuo commento!

  4. Sai che c’è? A un certo punto mi sono fermata, ho fatto qualche passo indietro, e ho deciso di prendere … no anzi, ho preso la mia strada. La differenza è lì.
    Ho letto sopra, e non è certo così facile come sembra. Ma la sintesi è quella.
    Qui. Ora . Punto e a capo. O ancora meglio, pagina nuova.
    La mia vita è ricominciata. A suon di sbattere la testa contro le illusioni con cui mi giustificavo.
    Ho letto e amato quelle tue domande come “che male può fare?” “cosa potrebbe succedere se…?” e la risposta l’ho trovata nei fatti, non nelle parole.

  5. Laura

    Ciao Barbara,
    oggi è la mia seconda volta che scrivo. A questo argomento non ho saputo resistere! Complimenti per il titolo, riassume il tutto. Sono d’accordo con il fatto che per cambiare ciò che non ci piace e non ci rende felici BISOGNA AGIRE. Le cose non piovono dal cielo! Negli anni ho imparato che lavorando con fatica su me stessa, seminando, o poi raccolti i frutti del duro lavoro. Spesso, vedo negli altri pregi che fatico a trovare in me, ma questo mi stimola a migliorarmi e mi dà la carica(come tu affermavi). Meglio circondarmi di persone che possano stimolarmi, che abbiano quel qualcosa da trasmettermi, persone vive dentro, piuttosto che persone abituate a sopravvivere, persone arrese, convinte che il loro destino sia scritto e che non possano far nulla per cambiare ciò che non amano della loro vita.
    A breve, per scelta, cambierò vita, trasferendomi all’estero. In alcuni momenti, ho così tanta paura che l’ansia mi assale. Nonostante questo non ho cambiato idea, continuo per questa strada. Sarà la più tortuosa, ma le fatiche ripagano sempre. Ascoltiamo pure le nostre paure, ma non facciamo in modo che queste prendano il sopravvento. In bocca al lupo a chi ha il coraggio di cambiare.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Laura, ti auguro davvero il meglio, davvero. Stai facendo un cambiamento che io non ho il coraggio di fare, e ti stimo molto per questo.
      Resta con gli occhi nel sole, ok?

      • Laura

        Grazie Barbara, continuerò a seguirti!
        Mi piace ciò che scrivi e lo spirito che ci metti. Anche i tuoi post mi danno forza.
        Grazie per la capacitá che hai di condividere ciò che senti.

  6. Barbara, come sempre riesci a dire cose estremamente profonde con una chiarezza disarmante. Mia nonna diceva sempre “aiutati che il cielo ti aiuta”. Se non ti muovi, facilitata o meno, non arrivi da nessuna parte…

  7. Ah ce pò da fare, per cambiare bisogna proprio cambiare, anche facendo nostri piccoli e a volte impercettibili cambiamenti quotidiani. Avere degli esempi in negativo e in positivo aiuta. Vedi cosa non vuoi diventare e vedi da chi prendere spunto. Anche solo osservando le persone per strada.Prima mi vedevo sempre come quella sbagliata e sfigata e lehhevo negli altri delle verità assolute spesso immobili, ma tendenzialmente erano e restano verità di chi non fa mai un passo ne in avanti e ne indietro…
    Egoisticamente allontano le persone negative e che mi creano ansia,quando le persone a me care avanzano anche se con fatica…ma avanzano e devo in loro la spinta del cervello per scontro vado avanti pure io. Non posso dire di essere felice in questo periodo ma è il fatto di non rassegnarsi che ti spinge a vivere ogni giorno e raccogliere le piccole gioie che ti capitano…

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Questa cosa delle persone negative mi pesa molto, moltissimo. Uff. In un paese piccolo, poi…

      • Ad esempio… io multerei quelle persone che quanto ti incontrano ti raccontano delle disgrazie degli altri…. ogni volta vado a casa con un peso sul cuore come se a casa io nn avessi le mie, ma raccontami qualcosa di bello e positivo ….del sole che hai visto al mattino, della tua ultima passeggiata…
        ogni volta qui nei piccoli paesi “ehhhhhhh come vuoi che vada, va” sei vivo? è già un bel lavoro no?
        e quando mi dicono qualcosa “eh ma tu nn sai, non capisci sapessi ” ma che ne sai tu cosa capita a casa mia, vengo a vomitarti tutto addosso io!!!!?? uffa

    • Ciao Bietolina, scusa ma perche’ dici egoisticamente?
      Nonononononono…e’ selezione naturale per me, i rami secchi vanno potati.
      Ci ho messo tanto e ancora ce ne dovro’ mettere, ma questo e’ stato il mio cambiamento piu’ grande e che ha iniziato a farmi respirare. Semplicemente non sta scritto da bessuna parte che devo subirw disgrazie, umori neri, negativita’ e che il mio tempo e’ prezioso e non lo meritano tutti, ne’ quello fisico, ne’ quello mentale.
      Ripeto…devo ancora imparare tanto, ma se mi impegno divento la Chuck Norris dei rami secchi da potare…
      Un abbraccio.

  8. Avete presente la figura del Grande Folle?

    Ecco…la storia dell’umianità è fatta proprio da tutti quelli che hanno avuto il coraggio di essere, fino alla fine, Grandi Folli…

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Non la conosco. Dimmi tutto, per favore.

      • E’ una teoria economica. Io non sono esperta in materia, ma in soldoni, si tratta di comprare qualcosa ad un prezzo esagerato, nella certezza di trovare un “grande folle” che ricomprerà ad un prezzo più alto.
        In realtà la storia mostra come questi “grandi folli” spesso siano persone che sono state in grado di vedere prima del tempo il cambiamento e di inseguirlo, a costo di perdere tutto.
        Questa figura, estrapolata dall’ambito economico, diventa il simbolo del motore del cambiamento, che permette all’umanità di non essere mai uguale a sè stessa 😉

  9. Valentina

    Beh. Che stavi cambiando pelle me ne ero accorta da tempo. I tuoi post erano diversi. Sono diversi. Chi ama, come me, leggere oltre le parole che scrivi, si sarà accorto della vena uggioso-inquieto-attiva (attenta ho scritto “attiva”)dei tuoi ultimi tempi. Di chi è stufo/arcistufo di determinate cose della sua vita e ha la testa in ebollizione per capire e risolvere. Io non posso che essere d’accordo con te. Ma aggiungerei anche una declinazione, provata personalissimamente: CAMBIARSI. Se prima il cambiamento non avviene dentro di noi, puoi cambiare paese, città, lavoro, marito e star male lo stesso. Mica subito ed è quello che frega. L’eccitazione del cambiamento fa brutti scherzi, poi si torna a fare i conti con il proprio io. Da se stessi non si scappa. E’ per questo che mi sono regalata una bell’aiuto psicologico scegliendo la persona con tutti i crismi. E questa persona non solo mi sta aiutando a capire e vedere con gli occhiali giusti. A volte me li fa togliere per vedere un po’ meno, per essere più leggera. Vengo da un periodo di tragedie (nel reale senso della parola) e problemi familiari che mi hanno toccato e mi stanno toccando da molto vicino ma sto meglio rispetto alla me di qualche anno fa. Perché sto meglio con la Valentina. E sono più forte per dare quelle svolte alla vita che prima non erano nemmeno ipotizzabili. Chi insegue e corteggia il cambiamento è perché non ha maturato quella forza interna per poter FARE il cambiamento. E’ come chiedere a una persona con la bronchite di correre una maratona. A voglia, dopo 10 metri si ferma. Ma la bronchite si cura. Anche la polmonite, magari ci vogliono le punture ( 😆 ) ma si cura. Per poi a volte scoprire che quel lavoro non era poi così terribile, che quella persona non era poi così pessima, avevo bisogno di occhiali nuovi. E di un nuovo taglio di capelli . Ti voglio bene Barbara (ooooohhhh che melaaasssaa Signur!!! )

  10. Quanto hai ragione! Quanto mi fa bene leggerti in questo momento che ho mio padre a casa, lui che rappresenta la zavorra, il peso infinito di quello che non sono capace di spostare. Devo guardare tutto intorno e con santa pazienza e tenacia. Vedo succedere piccoli miracoli ultimamente, mi accorgo del potere della volontà e del non darsi per vinti anche se non si conosce il modo di superare certe cose. Ho un bagaglio molto pesante e faccio fatica ad aprirlo, liberarmene, a portarmelo dietro, ma anche lasciarlo dov’è fa male. Provo a girarci intorno. Spesso con entusiasmo, ma tante vole con enorme fatica. Che non riesco a fare a meno di riversare sul blog. Mi auguro davvero di non essere fonte di pura negatività per altri, perché ho deciso di assecondare l’istinto alla condivisione. L’ottimismo e la positività sono valori assoluti e grazie grazie grazie del tuo essere. Sei di ispirazione ed è meraviglioso leggerti. Però credo ed ho bisogno di dire che
    anche raccontare la sofferenza ha il suo perchè… perché se una sola persona si sentirá meno sola a sapere che anche io ho provato certe sofferenze, ne sarà valsa la pena.
    Come mi ritrovo a pensare ultimamente non c’è solo sole, ma anche luna.. ed ha il suo perché.
    Grazie ancora! E scusa la lungaggine

  11. leucosia

    o ce la sto mettendo tutta per cambiare uscendo dallo status quo ma gli imprevisti purtroppo frenano…

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