Scegliere l’autosvezzamento
Pubblicato il 17 Settembre 2013 da paroladilaura • Ultima revisione: 1 Marzo 2016
Ho scelto l’autosvezzamento per il mio secondo figlio convinta di fare bene, e se potessi tornare indietro farei la stessa scelta anche per la primogenita. Mi piace dire spesso che io sono stata una mamma diversa per i miei due figli, la prima, nata quando dovevo ancora compiere 26 anni, è stata una bambina da manuale, tutto si faceva seguendo il pediatra ed i libri, e guai a cambiare programmi o farle saltare il riposino pomeridiano. Il secondo figlio invece è stato quasi il contrario, ormai sapevo tutto e quindi ho sperimentato di più l’essere madre seguendo l’istinto, l’ho portato in fascia, l’ho fatto dormire nel lettone, ho usato i pannolini lavabili ed ho scelto l’autosvezzamento.
Spesso quando ne parlo arrivano le domande più strane, tipo se mangiava la pancetta a 6 mesi o i supplì a 1 anno, ma la verità è che l’auto svezzamento segue comunque i ritmi del bambino, evitando però la classica fase delle pappe, dei semolini e degli omogenizzati, ma senza dimenticare che si sta dando da mangiare ad un bambino. Mio figlio non ha mai provato un omogenizzato o una pappa di riso, ha iniziato con i passati di verdure e con la pastina, stando seduto al tavolo con noi e assaggiando quello che la sorella di 3 anni mangiava. Scegliere di svezzare i figli così vuol dire avere la consapevolezza che scegliendo di cucinare in modo sano per tutta la famiglia anche i bambini più piccoli possono partecipare ai pasti.
La base di tutto è la buona alimentazione, se voi preparate un minestrone per tutta la famiglia, o una buona zuppa non c’è una ragione per cui un bambino di 7 o 8 mesi non possa mangiarlo; se preparate un sugo di pomodoro fresco e si usa una pasta di qualità il bambino vi ringrazierà e mangerà con più entusiasmo, magari dovrete solo avere l’accortezza di preparare il suo piatto prima di aggiungere troppo condimento o di tagliuzzare la pasta più grande; se il bambino ad un anno non è più allattato può passare ad un ottimo latte vaccino senza il bisogno del latte di proseguimento.
Ovviamente non si può pretendere che il bambino faccia da subito un intero pasto completo, dovrete seguire i suoi tempi e dargli modo di assaggiare, con le mani, buttando a terra, facendogli avere un rapporto fisico con il cibo, rispettando le sue scelte e i suoi gusti. Saprà ricompensare la vostra fiducia quando da grandicello vi darà meno problemi con il cibo.
Spesso sento dire che fare questa scelta è da incoscienti, ma vi assicuro che io ho usato ancora più accortezze seguendo questo tipo di svezzamento invece di quello classico, ed i pasti di tutta la famiglia ne hanno giovato, così come ne ha giovato il rapporto con il mio figlio, non sentendo io la tensione tipica delle mamme che pensano che il bambino non cresce abbastanza; ricordo che per il primo mese dopo la pappa lo attaccavo al seno se lo chiedeva e poi con il passare dei giorni non lo ha chiesto più, ed allora ho capito che la direzione era quella giusta.
Parlando per esperienza diretta posso dire che i bambini svezzati così sono molto più curiosi perché non abituati da subito ad un solo sapore, ma ad assaggiare tutto, il loro palato non si abitua agli stessi sapori, ed essendo cresciuti con la voglia di provare cibi nuovi difficilmente smetteranno di essere curiosi.
Scegliere un altro svezzamento è possibile, e mio figlio mangiatore di cipolle crude ne è la prova 🙂
Bel post! Io Nic l’ho allattato fino a tre anni (sì tre). Mi hanno detto di tutto, in ogni caso non ho dato ascolto alle critiche infondate. Per le pappe, non ti dico. Non mi mangiava nulla, poi ascoltando l’ex pediatra di mia sorella, ho iniziato ad introdurre il cibo “vero”, tutto cotto in modo sano e naturale (considera che noi mangiamo senza sale, non per la linea, una questione di abitudini alimentari). L’autosvezzamento è molto interessante, e anche scoprire il nostro istinto materno 🙂
Condivido a pieno tutto!
Io il mio bimbo lo sto svezzando allo stesso modo, ogni tanto uso degli omogenizzati, ma credo che comunque funzioni dato che anche lui già mangia di tutto senza troppi complimenti!
😀 non sapevo si chiamasse auto svezzamento, ma l’ho messo anche io in pratica come te: la prima (avevo 24 anni e ignoravo tutto sui bebè) ha seguito i dettami della pediatra (1000 passaggi prima di arrivare al “cibo vero”), col secondo ho preso più pratica e sono andata rilassata…il terzo ha fatto i suoi passi praticamente da solo, iniziando proprio assaggiando dai piatti dei fratelli!!! La cucina sana è un obbligo (almeno secondo me) nei confronti di se stessi, oltre che per i figli…quindi poche “schifezze”, ma nemmeno estremisti del bio o chissà che. 😉
Idem… col primo pappe (ma abbastanza soft, perchè era comunque allattato al seno, per cui ce la siamo presa comoda…) e nemmeno gli piacevano.
Col secondo autosvezzamento, senza andare troppo per il sottile (del tipo che non ho aumentato il numero di passati di verdure per noi, per poterlo dare a lui, ma piuttosto gli davo la nostra pasta, magari senza il sugo, almeno i primi mesi).
Risultato? Al mio secondo la cipolla cruda non piace (l’ha provata, eh!… ma poi si lamentava che gli bruciava la bocca 😆 ), però ruba dal nostro piatto l’eventuale spicchio d’aglio che scartiamo!
E ci credi che alla prima visita di controllo in età da svezzamento, il pediatra mi disse “signora, cerchi di farlo mangiare di più”, perchè era al terzo percentile di peso?
Io sono andata avanti per la mia strada, e lui, ad un anno e mezzo, si è pappato la zuppa di moscardini piccante (che, per inciso, io non riuscivo a mangiare), e ad oggi non si lascia scappare cozze e altre prelibatezze; se non riesce a farci stare tutta la banana in bocca la spinge dentro con la mano aperta e, quando deve servirsi dal piatto di portata, usa entrambe le mani per acciuffare quanta più roba sia possibile! :oink: E noi ci facciamo delle grandi risate!!!
Ciao Laura, tutto vero, confermo e sottoscrivo 😉 non solo e’ possibile, oserei dire consigliatissimo 😀 Vuoi mettere che meraviglia sia non avere alcun motivo per fare la guerra intorno al tavolo? Stimolare tutta la famiglia a mangiare meglio sin da subito? Vedere esplorare e scoprire il mondo anche a tavola? Impagabile. Per me assolutamente affascinante.
Secondo me pero’ e’ importante mettere l’accento su un fatto, cioe’ che autosvezzamento non vuol dire solo dargli da mangiare il cibo dei grandi, ma soprattutto significa fare uno svezzamento a richiesta, con cibi complementari. A volte la gente fraintende, perche’ questa e’ la prima cosa che colpisce (“gli dai la pastasciutta??”) e ci mette un po’ a cogliere l’essenza vera del tutto.
anche le nostre bimbe si sono svezzate così. Niente tabelle dello svezzamento, niente pappine. Loro sono contente e in forma. Hanno gusti diversi e mangiano quantità diverse. E intanto in famiglia abbiamo imparato a mangiare sano.
Concordo!! L’autosvezzamento è la strada ideale, senza ansie, senza ridursi a preparare ogni giorno brodini stando attenti a frullare bene bene le verdure e introdurre i cibi in date precise.
La cosa più bella quest’anno è stata andare in hotel al mare con le mie bimbe di 4 anni e di 13 mesi e mangiare tutti e 4 il menù che proponeva il ristorante……e se x la piccola ordinavo la minestra lei scansava il piatto perchè voleva la mia pasta allo scoglio 🙂
adesso ha 15 mesi e vederla mangiare è uno spettacolo (il seggiolone un pò meno)
Ciao!
Il mio primogenito è stato allattato al seno per due anni, ha dormito nel lettone, è stato cresciuto seguendo la filosofia del contatto continuo ed è stato svezzato con l’auto svezzamento. Visti gli ottimi risultati con il secondogenito ho fatto lo stesso, anche perché il nostro stile di vita prevede a priori un’alimentazione sana, a chilometro zero. Mi chiedo se le mamme che propongono le pappine, gli omogeneizzati e liofilizzati vari li abbiano mai assaggiati. È importante educare i bambini al gusto, ed io rispetto la regola secondo la quale se non lo mangerei io, perchè devo farlo mangiare ai miei piccoli?
Approvo a pieno quello che hai scritto, sono una mamma di 27 anni e per mia figlia, che ora ha tre anni, ho fatto la stessa cosa. Lei però a differenza di altri bimbi mangiucchiava ortaggi, carne, pane, frutta…ma la tetta è stato il suo pasto principale fino ai 18 mesi ed è sempre cresciuta benissimo. Aggiungo che la allatto ancora e aspetterò che sia lei a scegliere di smettere, e contrariamente ai film che un po’ tutti si erano fatti su mia figlia, questo mese ha iniziato la scuola dell’infanzia serena, indipendente, socievole, estroversa e mangia tutto.