Quando gli adulti non ricordano cosa significhi essere bambini
Pubblicato il 15 Luglio 2013 da Mamma Felice • Ultima revisione: 13 Gennaio 2017
Ho una figlia abitudinaria e sensibile. Dopo un trasloco da Bologna a Torino, in particolare, Dafne ha sentito vacillare tante certezze, e ha manifestato la paura di nuovi cambiamenti. Basta che a scuola l’asciugamano non sia al suo posto per crearle il panico. Figurarsi questa mattina che, al momento di preparare la brandina, non si è più trovato il suo cuscino: sparito. Fa male lasciare tua figlia all’asilo mentre ancora sta piangendo, anche se piange per un motivo che tutti noi sappiamo non essere importante. Ma cosa è importante?
La questione è che gli adulti danno troppa poca importanza ai problemi dei bambini. Quello che a noi sembra ridicolo, o stupido, o insignificante, a un bambino può sembrare un problema grande.
Certi adulti hanno la tendenza a sminuire ogni paura dei bambini, come se fossero tutte sciocchezze a cui non si deve dare troppo peso. Perché alcuni adulti non ricordano più cosa significhi essere bambini?
Io non sono una di quelle mamme rimbambite che ingigantiscono i problemi: non mi butterei mai a terra a strapparmi i capelli per un maledetto cuscino perduto. So bene di poterlo ricomprare oggi stesso, e so bene che non è successo niente. Ma allo stesso tempo provo un enorme rispetto per i sentimenti di mia figlia, e anche degli altri bambini.
Provo rispetto per le paure dei bambini, per le loro insicurezze, per i loro problemi. Il fatto che un problema sia stupido agli occhi di un adulto, non lo rende tale agli occhi di un bambino.
E posso farvi mille esempi: perdere un giocattolo del cuore, la separazione dei genitori, un brutto voto a scuola, un litigio con l’amico del cuore, una sgridata della maestra.
Voi ve lo ricordate? Vi ricordate come da bambini sembrasse tutto terribilmente difficile e incomprensibile?
Qualche mese fa mia mamma mi ha raccontato che Dafne era preoccupata di aver combinato un casino. Dafne aveva usato il mio PC di nascosto, aveva cliccato sullo shop di abbigliamento online da cui acquisto sempre, e aveva creduto di aver acquistato davvero qualcosa. Era così preoccupata da chiedere a mia mamma: Se arriva la scatola con i vestiti, per favore dì che l’hai ordinata tu.
Ma voi la sentite l’angoscia di questa cosa? Io ho provato subito una forte empatia: ho immaginato come mi sarei sentita al suo posto, con l’angoscia di aver fatto qualcosa di male, e l’attesa infinita di giorni e giorni per vedere se questo pacco sarebbe arrivato, se qualcuno lo avesse consegnato. Per quello le ho spiegato tutto, e le ho detto che non era successo niente, e che per comprare una qualsiasi cosa avrebbe dovuto dare i numeri della carta di credito che lei non ha, e che poteva stare tranquilla.
Sarebbe servito di più sgridarla, secondo voi, o comprenderla?
Sgridare, picchiare o comprendere?
Io penso che sia troppo facile sgridare i bambini, o addirittura picchiarli. Molti genitori fanno ai bambini cose che per se stessi non tollererebbero mai: punizioni, sgridate, ricatti, sculacciate, urla.
Quando e come è successo che la società ha iniziato a tollerare tutto questo?
Io sgrido mia figlia, combatto ogni giorno contro i suoi capricci. Ma credo di farlo sempre nel rispetto della sua persona.
E quando mi sento fuori di me dalla rabbia, cerco di uscire dalla stanza o fare uscire lei dalla stanza, per interrompere questo circolo vizioso. E vi assicuro che ultimamente la situazione non è affatto semplice, e più di una volta ho avuto il desiderio che smettesse di essere una bambina così difficile da gestire.
Ma non mi dimentico cosa significhi essere bambini. Non dimentico il terrore di perdere l’amore dei tuoi genitori per qualsiasi sciocchezza, o la paura di restare sempre appesi a un filo, quando quello che fai non va mai bene.
I bambini vivono in bilico
Non è giusto. Non è giusto che ai bambini si richieda di stare sempre in bilico, come se dovessero meritare ogni goccia di amore stando buoni ed eseguendo i nostri ordini. E’ mostruoso.
A volte uno schiaffo dritto sulla faccia servirebbe a noi genitori, a me. Per capire che stiamo educando persone, non foche da ammaestrare.
E quando arriva il momento in cui te ne accorgi, puoi solo chiedere scusa e cambiare direzione.
Ricordarti cosa significa essere bambini, e quanto sia complicato crescere felici.
Mi piacciono sempre tanto le tue parole, io spero di non essermelo dimenticato ma non è facile crescere sia per i figli..ma anche come genitori…
E non immagini quanto questa capacità di rispettare i sentimenti diventerà importante durante la loro adolescenza: non sminuire, non sottovalutare, comprendere e amare. Grazie cara, questo tuo post mi ha fatto tanto bene al cuore
cara Barbara, ti leggo tutti i giorni ma è la prima volta che scrivo. Ho 2 bimbi, una di 7 anni e mezzo e uno di 4. Il tuo post è molto significativo e veritiero. A volte come molte di voi perdo la pazienza per un nonnulla o perchè vorrei che almeno la grande su tante piccolezze ci arrivasse da sola. Il problema è che la grande, gelosissima del fratello, è una lagna continua…ogni volta che apre bocca lagna. Le abbiamo spiegato più volte che le cose vanno chieste senza lagnare ma nn c’è verso. Ogni giorno mette a dura prova la mia pazienza ma anche quella di mio marito. Urlo tanto e cerco di spiegare ai bambini cosa è si e cosa è no ma nn sempre ascoltano. Mio marito dice che sono meglio gli sculaccioni perchè se a quest’età si comportano così e mancano di rispetto chissà fra qualche anno. Ogni giorno mi domando cosa devo fare con mia figlia, ogni giorno mi chiedo dove ho sbagliato o dove sbaglio e mi chiedo perchè su tante cose nn ci arriva. A scuola è bravissima in tutti i sensi ma a casa è un unico capriccio.NN capisco se è il suo modo di attirare l’attenzione anche se ne ha parecchia (suo fratello a causa della gelosia è cresciuto “da solo” ed è cresciuto meglio) o se invece sono io che pretendo troppo. Lo ammetto nn so più come comportarmi. Mia mamma mi dice che io quando ero piccola nn ero così problematica e nn ha fatto tutta la fatica che sto facendo io nel crescerla. Sarà la stanchezza dopo una giornata di lavoro, sarà che nn riesco a fare nulla perchè i bimbi mi cercano in continuazione, sarà che nn sopporto quando lagna ma mi dispiace doverlo dire ma spesso e volentieri nn sopporto mia figlia. Poi quando la vedo tranquilla, o la osservo mentre dormo o sono al lavoro, ripenso a lei a dove sto sbagliando e mi sento fallita e una m…a su come la tratto e ogni volta mi ripeto che devo avere più pazienza ma il più delle volte appena apre bocca e lagna ci ricasco e urlo. E’ un circolo vizioso.
Ciao Lorenza, leggendo il tuo commento mi vengono in mente tanti pensieri. Vediamo se riesco a fare in punto:
– mia figlia si lagna continuamente, sempre, ovunque, a qualsiasi ora del giorno. ha 5 anni e si lagna più adesso di quanto era piccola. posso dirti che secondo me è proprio una questione di età? adesso sono in quella fase in cui non sono né grandi, né piccole, e quindi devono ancora capire chi sono, cosa vogliono, cosa devono fare. io penso che ci vada solo un po’ di sopportazione, senza pensare che tua figlia abbia dei problemi o un brutto carattere: è solo una fase della vita.
– sculacciare i bambini, picchiarli: è sbagliato Lorenza. dobbiamo educarli con educazione, non farci ubbidire per paura. che ricordo avrà del padre questa bambina da grande? di uno che invece di trovare un dialogo o un compromesso, le faceva paura picchiandola. non le sta insegnando niente, così. se non ad avere paura. no, basta botte, Lorenza. tuo marito accetterebbe di essere preso a sculacciate quando sbaglia? io no!
se a scuola è bravissima ed educata, significa che l’educazione la sa, e che non manca certo di rispetto agli altri.
– le nonne secondo me hanno la memoria molto, molto, molto, ma molto corta. se stiamo a sentire loro, ci giurano che abbiamo avuto un’infanzia perfetta, che eravamo bravissimi, che sapevamo parlare correttamente a sei mesi e che eravamo tutti dei piccoli geni o dei piccolo lord. TUTTE BALLE. non permettere a tua mamma di riempirti di sensi di colpa. non è giusto per te e nemmeno per la bambina, che così sentirà sempre di essere ‘di meno’ rispetto agli altri. lascia perdere. le nonne hanno cancellato tutti i problemi solo perché adesso non sono loro a doverli vivere 😉
– prenditi del tempo con i tuoi figli separatamente. non è giusto dedicare tutte le attenzioni alla grande, escludendo il piccolo. e allo stesso modo non è giusto che i figli debbano fare a gara di attenzioni. perché non vi organizzate e non cercate di passare dei momenti da soli con loro? momenti speciali, per esempio uscire da sola con tua figlia, e poi con tuo figlio, fare delle cose insieme, cucinare, giocare. così sentiranno di essere amati entrambi, senza dover lottare tra di loro.
– infine: basta sensi di colpa. se pensi di avere delle colpe: correggiti. se invece (come io credo) non hai nessuna colpa, allora bon, non perdere tempo a stare male e fai qualcosa di bello per te e per i tuoi figli. dai, che il tempo bisogna impiegarlo a fare cose felici, non a pensare a cose tristi.
Ciao ragazze! Mi permetto di commentare il post…
Intanto:
1) le nonne di una certa tipologia, tipo le mie a “gettone” che mi fanno il conto anche dei minuti che mi guardano i figli vanno eliminate. Per carità, lungi da me suggerire metodi cruenti (anche se qualche sgambetto ogni tanto ci starebbe proprio bene )ma usatele il meno possibile. Non negategli i nipoti, per carità, ma per il resto fate diversamente. Bastiamo noi stesse a ricordarci quanto siamo inadeguate e quanto loro siano inarrivabili in materia di educazione dei figli. Ecco, già i danni l’hanno fatti con i propri, di figli, con i miei ci penso da sola 😉 . Il mio leitmotiv è “meglio una baby sitter appassionata che una nonna svogliata”. In questi tempi di crisi sono i migliori soldi spesi e ve lo dice una che per fare questo ha rinunciato a tante cose, ma ha ritrovato la serenità.
2) I bambini sono molto più “smart” di quello che pensiamo, capiscono le situazioni più velocemente di noi e se ci facciamo vedere “veri” con le nostre fragilità, con tutti i nostri “colori” da quello della risata a quello dell’arrabbiatura, al pianto, alla gioia senza motivo,sono convinta che diventeranno adulti “umani”, una ricchezza rara oggigiorno. I bambini non si ingannano. E non si picchiano, mai. Ho imparato a mordermi le dita quanto mi viene la voglia così sento male, mi sento cretina e cambio strategia. 8)
3) Spesso mi sento inadeguatissima nel crescerli perchè ogni giorno mi si propongono sfide, a volte molto complesse e serie che mi chiedo il perchè siano toccate a me e soprattutto perchè a loro. Allora mi zitto e li abbraccio, se lagnano li abbraccio, se piangono li abbraccio, se non so cosa fare in mezzo ad una difficoltà li abbraccio. Siamo diventati il rifugio l’uno dell’altro e come dice Papa Francesco la tenerezza cambierà il mondo.
Un bacione Barbara!!!!
….dimenticavo: che lo ritrovino quel cuscino, diamine! Non si riposa bene senza il proprio cuscino, Dafne digli alle tue maestre che io me lo porto dietro anche in vacanza come la coperta di Linus, che alzino le ciappette e si muovano a ritrovarlo!!!!!
Brava Valentina, tutti consigli utilissimi. Li sposo in pieno!
…mi permetto di aggiungere un piccolo trucco , che coi miei nani funziona piuttosto bene: affida loro dei piccoli compiti, dagli delle “responsabilità”. ai nostri occhi sono scemenze, ma se ben presentati a loro paiono cose moooolto importanti 8) , che li possono occupare e distrarre dalle lagne…molto dello sforzo sta nel presentargli la cosa, in un momento calmo, di tranquillità (…) e che siano mansioni che effettivamente siano alla loro portata, così che abbiano dei pensieri “importanti” da tenere presenti in quei momenti che per te sono più critici. alle volte anche solo il controllare la posta può salvare dai 5 minuti di pazzia 😉 !!!
Post che approvo e condivido appieno.
Anche mia figlia, la maiuscola (3 anni oggi), è faticosa. Mi fa arrabbiare come non mi sono arrabbiata mai nella vita. Il faro che mi fa uscire dalla nebbia della rabbia è la parola rispetto. Pensare che è una persona, ed è mia pari come diritti, solo più bassa e più giovane. Quindi cerco di moderare la rabbia, la mia e la sua.
Ormai credo che tu mi conosca abbastanza da sapere che non giro a postare miei link, ma questa volta vorrei riportarti una cosa che ho scritto qualche mese fa, sull’onda della rabbia che una discussione su facebook mi aveva provocato. Sul genere “una sberla non ha mai ucciso nessuno” e i preziosissimi consigli educativi da lager:
http://illuponellefragole.blogspot.it/2013/04/sono-tutti-bravissimi-coi-figli-degli.html
Grazie mille Siro!!
Vi ringrazio tutte per i consigli preziosi che spero di ricordarmi un giorno e ogni giorno…la mia bimba è ancora piccola (8 mesi) e le sue richieste per ora sono ancora legate alle necessità di vita (non considero capricci nemmeno le frequenti richieste di essere presa in braccio), ma non è mai troppo presto per imparare a considerarla una persona e non solo un “piccolo essere” da modellare o ammaestrare
anzi, già ora mi rendo conto che ho da imparare io da lei
che mestiere faticoso quello della mamma!
Brava Barbara, condivido a pieno tutto il post! Oltretutto ritengo che nemmeno più di tanto vadano sgridatati per i capricci, ma semplicemente ignorati. Infatti quando mio figlio di 3 anni fa il capriccioso semplicemente lo ignoro, aspetto un po che passi il momento (tipo un quarto d’ora) e poi cerco di parlargli per fargli capire che con l’atteggiamento capriccioso non si ottiene niente. Questa strategia richiede del tempo e non è sempre applicabile (es. la mattina quando sono in ritardo per il lavoro) però devo dire che funziona.
P.S. ti leggo sempre ma non commento quasi mai e questa volta non ho potuto farne a meno.
Un saluto a tutti
Io il mio cuscino me lo sono traslocato in tutte le mie case, ormai e’ talmente piatto che sembra di non averlo 🙂
Bel post, sensibile, appassionato, vero.
a volte è davvero difficile mantenersi in equilibrio e non lasciarsi andare ai cliché nei comportamenti e nelle frasi “ma dai! cosa vuoi che sia! non piangere per una sciocchezza!”, ma è davvero una cosa importante e una vittoria di noi genitori.
ti lascio il link di un mio post in cui mi sono trovata davanti una fragilita’ di Aylin, che ormai ha 10 anni, quindi va in crisi per dinamiche diverse: http://www.genitorichannel.it/scuola/scuola-relazioni-bambini.html
Che bel post, molto intenso. Tornerò a leggerti.
Come sono d’accordo!
A volte, quando sento che mi sto arrabbiando o non ho pazienza, sento che il problema sono io che non riesco a gestire il suo stato d’animo e allora mi spazientisco, ma so che, se mi trovassi al suo posto mi comporterei esattamente come mia figlia
che dire mi ritrovo in pieno ..anche viola quest estate mi mandava in bestia con i suoi no e il suo sfidarmi ..e l h o sgridata piu del dovuto alle volte ..poi ripenso a quanto mi son raccomandata di ascoltare di cercare di capire mia figlia di proteggerla e di non pretendere che fosse perfetta ( come dovevo e per certi versi devo ancora essere nei confronti dei miei ):bisogna ricordare credo e mettere a fuoco i ricordi …quanto stavo male perchè non mi venivano dati dei perchè …quanto stavo male perchè dovevo essere brava e il piu delle volte non riuscivoquanto stavo male perchè mi mancavano gli abbracci di mi madre ( non riesco a ricordarne ma son sicura che ci sono stati ) quanto stavo male perchè la penna di cui avevo bisogno doveva essere di un azzurro particolare e i miei non capivano ( giustamente ) l importanza che aveva in quei primi momenti della scuola …ho un ricordo ..io alle medie che il primo anno ero timidissima e disorientata con il banco vicino alla finestra che aspettavo la fine della lezione guardando fuori solo per vedere mia mamma ce mi veniva a prendere …che mi prendeva con lei …ecco se ricordo questo ecco che tutto ha una nuova valenza …quella del nostro crescere ..quello di sapere di essere anche solo semplicemente capiti …non voglio dimenticarmelo mai !
prima volta sul tuo blog, mammafelice, commossa dalla lettura di questo post. Che mi va dritto al cuore, centrando pienamente quello che vivo confusamente in questo periodo con la mia figlia più grande, di quattro anni. Hai ragione tu. Urla, sgridate e ricatti sono mostruosi, soprattutto quando li usiamo sapendo di avere più potere dei nostri figli. Sapendo che li stiamo mettendo su una corda sospesa nel vuoto (il ricatto affettivo), al di sotto della quale loro pensano non ci sia rete. mi fa male solo a pensarci. eppure per stanchezza, per comodità, per abitudine, lo faccio spesso anche io. Ora che ti leggo mi sento più forte, spero di riuscire a resistere meglio a questo potere… Grazie.
Grazie davvero. Mi sono accorta in questo periodo pesante con il mio bimbo per la fase dei terribili2 anni di come mi sia dimenticata della bambina che è dentro di me…e mi chiedevo come fosse possibile riuscire a tirarla di nuovo fuori. E soprattutto cercavo conferme per questa mia sofferenza nel gestire il rapporto con lui. Mi vedo spesso arrabbiata, anzi, diciamo che sono rare le volte in cui non lo sono. E non mi piaccio per niente. Ma a volte mi sembra di essere in un circolo vizioso e di esserne intrappolata, di non farcela, sento la rabbia salire dentro di me e non riesco a leggere nelle sue lagne il disagio per qualcosa che dovrei analizzare ma solo la sua voglia di farmi arrivare al limite e vedermi strillare. Pretendo da un bimbo di 3 anni che si comporti da adulto mentre io che ne ho 40 mi comporto da bamboccia. È che a mente lucida so che sbaglio ma quando sono li il nervoso ha la meglio. Ora cercherò davvero di ricordarmi di quando ero bambina.
Grazie ancora