Pensieri dell’orto
Pubblicato il 21 Maggio 2013 da Mamma Felice • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
Ho male alla mano destra: domenica ho strappato le erbacce dall’orto. Ho male alla schiena, alle caviglie, i muscoli delle gambe ogni tanto hanno un piccolo, brevissimo, tremolio. E io sono felice.
Mentre scrivo le mie parole sento i muscoli che parlano al mio posto, e ripercorro tutti i momenti dell’orto: vangare, zappare, carotare, piantare. Penso alle parole nuove che ho imparato questa settimana: spaglio, dimora, semenzaio. Penso ai fiori delle zucchine, giallissimi e prepotenti; penso ai due piccolissimi peperoni rotondi che stanno spuntando dalle mie piantine.
Di giorno penso all’orto. Di sera penso all’orto. Faccio un giro dietro la casa, guardo che sia tutto a posto, innaffio le piante oppure controllo i danni della pioggia, ricavo un altro metro quadro di terra coltivabile dal prato all’inglese di mia madre, penso che l’anno prossimo farò l’orto a cassettoni. E poi ci sono ancora i piselli: li metterò tutti in fila lungo la recinzione, fino alle rose. Piselli e rose.
Mi sento bene. Per la prima volta sento di far parte di qualcosa di ‘naturale’. Ho fatto parte di tante cose, nella mia vita: della Croce Rossa, dell’oratorio, del call center, della Rete. Sono stata parte di tanti mondi differenti, quelli che, quando scrivevo poesie su Splinder, definivo: visioni trasversali di mondi paralleli.
Ma l’orto è un’altra cosa. L’orto è una fatica fisica unita alla pace dell’anima. Aspetto il sole ogni giorno solo per poter tornare presto dal lavoro e andare a guardare le mie piantine: se la caverà la menta che ho trovato per strada e ho impiantato in giardino? E il prezzemolo che ho seminato sul balcone? E il basilico: lo sa il basilico che questo inverno studierò una serra casalinga per avere basilico fresco tutto l’anno?
L’orto cresce piano, mi riporta alla realtà.
– Vai piano, Barbara, abbi pazienza. Per crescere occorre tempo. Non avere fretta.
Il mio balcone invece è sempre più rigoglioso: origano e timo sono altissimi, il coriandolo generoso. Il basilico sta ancora decidendo se vivere o morire: caro amico mio, so bene come ci si sente in questi casi, sai?
E’ tutto meraviglioso. Ogni volta che chino la testa (oh, sì, che insegnamento grande, per me, chinare la testa di fronte a qualcosa!) penso a mio nonno Bruno: il suo orto era immenso, rigoglioso, verdissimo. Mangiavo i pomodori colti dalle piante, ancora caldi di sole. Se mi concentro posso sentire perfettamente quel pizzicore caldo sulla lingua, l’odore del picciolo sotto il naso, il prurito in gola. Vedere la sediolina rosa del nostro tavolo dei trucchi di bambine, la sediolina con cui strappava le erbacce una a una da tutto il cortile.
Penso che certe volte nella vita perdiamo tanto, ma invece non è vero: nella vita guadagniamo sempre di più di quello che perdiamo. La bellezza, la felicità, la pace, il cielo, l’aria che ti si infrange sulla faccia, il sole e la pioggia che si rincorrono come due innamorati, le cinque del mattino quando il merlo dal becco arancione si posa sul mio davanzale, il calabrone che intona la sua danza sulle tende da sole.
L’insalata sta già ricrescendo. Mi sembra un miracolo: l’abbiamo fatta noi, capite?
Il mondo è proprio incredibile. Tutto quello che ci serve è qui a portata di mano, dentro la terra, e noi a stare con gli occhi altrove, senza accorgerci di nulla. Oppure cambiare ancora, cambiare vita, iniziare a volare basso, riempirsi le mani di terra, respirare il profumo della pioggia che cade sulla ghiaia, inebriarsi del calore che sale dal giardino.
La vita è tutta qui, quella per cui vale la pena preoccuparsi. Il resto – lavoro, fatica, problemi, preoccupazioni -: il resto è solo uno stupido contorno. Non è importante. Non vale il tempo di un pensiero.
anche noi abbiamo un orto, purtroppo a 6 km da casa (piuttosto che niente meglio piuttosto ), e ieri sera foglie di salvia fritte, una libidine che ti fa pensare a quanto sei fortunato a raccogliere una foglia e poterla mangiare, una pianta che hai scelto tu e che ti lascia un sapore buonissimo! stasera cavolo nero saltato con aglio, domani insalata e poi per dessert le fragoline nuove! e nell’orto si possono fare anche esperimenti con piante che non ci si immaginava neppure commestibili! mio marito ha piantato la Stevia, un dolcificante naturale, e l’esperimento sarà usarla direttamente nelle tisane e nei the….
Buone coltivazioni e buoni raccolti!
Che bontà la salvia fritta, Claudia!
La stevia invece non mi piace: mi lascia in bocca quel sapore dolciastro persistente che mi allappa, ma son curiosa di sapere la tua opinione se la provi fresca, perché io ho provato solo quella industriale.
se sopravvivo agli esperimenti maritiferi, ti farò sapere
sì, la salvia fritta è uno spettacolo, certo non da fare tutti i giorni ma….quando ce vò ce vò!
Che bello questo post, è così vero quanti pensieri inutili…la vita è quella delle piccole cose. Come ti invidio, in senso buono, l’orto…Goditelo.
Ti capisco, anche se l’orto non ce l’ho, a me fa lo stesso effetto fare il pane in casa con il lievito madre. Tu parti del niente, o quasi, lavori e poi aspetti…e la natura ti restituisce qualcosa di straordinario.
Mia sorella sta cambiando casa, avrà un giardino grandissimo, e abbiamo deciso che una parte diventerà un orto….ci lavoreremo insieme e ci spartiremo i frutti…non vedo l’ora!
Che bello!! Sarà una bella vita, vedrai. E poi magari mi convincerete pure alla pasta madre. Chissà.
te la spaccio che è un secondo quando vieni Ba’.
occhio.
Sono nipote di contadini, e questo legame con “la terra” è molto radicato in me. I miei ricordi d’infanzia più belli sono quelli legati alla campagna dei nonni. Mio padre dice sempre che bisogna tornare alla terra per ritrovare la strada giusta e per uscire dai problemi.
Ed è bello constatare che non è il solo a pensarlo.
La fatica fisica distrae dalle futilità e libera la mente, aiuta a rimettersi in contatto con i colori, gli odori e i sapori veri, con la vera bellezza!
Buona giornata Barbara! 😀
Sì, proprio restare in contatto con il mondo.
Totale empatia !! Ora puoi capire perché io sono scappata da Milano e sono venuta qui in Maremma a zappare, seminare, coltivare, pazientare, lottare contro le erbacce ed essere felice….baci e in bocca al lupo
benvenuta nel tunnel paradisiaco del reale contadinotto, Barbara!
so come ci si sente, è gioia pura.
goditi tutto, ti meriti mille volte questo.
Fosca, che cosa bella. Siamo proprio strane!
Ecco, tu sai bene di che stranezza parlo. Sì, siamo proprio strane. Oh, pazienza.
Direi che ce ne siamo fatta ampiamente una ragione. Non è più un problema nostro 😉
ah ah ah! l’ “altrui problema” della nostra stranezza… mi piace!
Che bello Barbara!!!! La casa che abbiamo comprato e nella quale ci siamo trasferiti il luglio scorso(oddio, comprata….che sarà nostra a fine mutuo, via 😆 )ha un piccolo giardino che la proprietaria precedente mi aveva lasciato come un gioiello…ma io lo voglio trasformare tutto in orto!!!! I fiori, sarò blasfema, non mi danno soddisfazione, sono per le cose concrete io!!! Voglio l’insalata, i pomodori, anche le patate da disotterrare come facevo da piccola con mia nonna!!!! Solo che la mia nonnina adorata è morta prima che mi tramandasse la sua esperienza e non so da che parte farmi, mi compro un guida che parte dall’ABC? Tu sapevi già fare? E’ da quando ci siamo trasferiti che ci penso e alla fine devo pur iniziare….bacio
Valentina, io sto andando un po’ a caso, un po’ compro libri, un po’ leggo sui blog e chiedo consigli… Mio nonno quando eravamo piccole ci faceva vedere tutto, ma non è che io mi ricordi in pieno. Così per iniziare quest’anno ho comprato le piantine e le ho messe a dimora nell’orto, per farle crescere. Adesso sto provando con i semi solo del prezzemolo, delle fragole e delle erbe aromatiche, così mano a mano che imparo posso evitare di spendere soldi per comprare4 le piantine, e fare tutto coi semi.
…farò anche io così, vedrai. E’ proprio bello questo post, Barbara, è veramente impressionante come tu riesca a trsmettere quello che provi, è un talento raro, da coltivare e curare come il tuo orto, sei una piantina preziosa, officinale direi 😀
Tanti auguri ancora per la tua nuova vita e grazie di condividerla con noi!
Bisogna solo che impariamo ad amare la vita, e poi l’entusiasmo arriva da solo. A volte me lo dimentico, poi quando me lo ricordo allora anche le parole escono per il verso giusto.
l’orto e’ veramente soddisfazione pura!!!!!
ripaga enormemente la fatica e il sudore e
ti consiglio di provare a fare l’orto giardino
cioè unire aiuole di verdure tipo insalata con
fiori tagete o zinnie sono una gioia per gli occhi
e si aiutano a vicenda fammi sapere !!!!!!!
https://www.mammafelice.it/wp-includes/images/smilies/icon_fortune.gifhttps://www.mammafelice.it/wp-includes/images/smilies/ape.gif
adoro l’orto mi ricorda la mia infanzia
Era un po’ di tempo che non visitavo il tuo blog.
Quanto è bello vedere un blog come il tuo che dal 2008 a oggi ha evoluzionato in maniera cosi bella e naturale.
Ah! avere un orto, che esperienza mistica. Noi abbiamo avuto il nostro orticello alcuni anni fa e ricordo ancora il dolore di schiena fortissimo che mi è venuto dopo la raccolta di un metro quadro di patate…ma, sì, ero veramente felice di questa sensazione di “coltivare e raccogliere”..Grazie per questo post Barbara mi ha fatto piacere leggerlo. un beso desde el Tropico, CAta
buona sera!! concordo in pieno con Valentina: la tua capacità di trasmettere ciò che provi è incredibile, ci sembra di essere lì e vederti!!! cmq anche il mio giardino formato mignon si è arricchito di 2 vasi lunghi x “nascondere” le bici, e cosa ci sta meglio di pomodori e cetrioli????
Il motto di mio papà è “l’orto fa l’uomo morto”, ma ora che fatica a farlo sta male senza il suo orto…io e luca lo stiamo aiutando ma avendolo a due kg da casa….non lo seguo quasi per niente lo ammetto,ho avuto tante scuse, però l’orto ti riallinea proprio con la natura! Anche ad Ale piace scavare in orto!
Anche io oggi ho sudato un pò nel mio orto, e credimi, con due bimbi piccoli, trovare il tempo anche per l’orto è un’impresa, ma era da tanto che lo volevo e questa primavere ho convinto mio marito a prepararmi un pezzetto di terra, il resto l’ho fatto io, ho seminato, messo piantini, tracciato sentieri…tutti i giorni vado a controllarlo, strappo le erbacce, controllo piantina per piantina, mi assicuro che tutto sia in ordine.
porto i miei bibmi con me, spesso il piccolino dorme all’ombra del fico, ed io posso lavorare tranquilla, a volte con la più grande seminiamo o bagnamo, la coinvolgo e le spiego i cicli della natura…lei poi corre verso il campo d’orzo e guarda le spighe mosse dal vento e le accarezza…e il mio cuore è felice per questa bimba che impara ad amare la natura come la sua mamma e il suo papà e mi rendo conto che il mio è un piccolo angolo di paradiso e che il mio sudore su quel pezzetto di terra è una benedizione!
…cmq ti capisco, l’orto è una droga! da dipendenza!!!!
un bacione Barbara!