La merenda alla Scuola Steineriana
Noi mandiamo i nostri figli alla scuola steineriana e, non solo, prepariamo la merenda per tutta la classe.
Sì, come avete capito dall’ultimo post, la socialità è un fattore importante per la vita della nostra scuola e si esplica in molti modi uno dei quali è proprio quello di preparare le merende per tutti i compagni di classe. All’inizio quando ho saputo che avrei portato il mio contributo anche attraverso questa abitudine, che poi ho scoperto essere comune anche in molte scuole persino dall’altra parte del mondo, mi sono un po’ spaventata, ho subito pensato: ma ce la farò?
Le classi dei miei figli sono di 17 e 27 alunni, non una manciata di compagni, ma mettendomi all’opera e organizzando bene le alzate mattutine, aiutata da mio marito, mi sono resa conto che è un compito che porta molta soddisfazione e i primi a gioirne sono proprio i miei bambini. Quando sanno che è il nostro turno sono contenti e fieri di portare il cesto a scuola con tutti i viveri preparati appena svegli.
Nel dettaglio funziona così.
Prepariamo un calendario dividendo tutti i giorni di scuola per il numero dei bambini e formando così il turno che ogni famiglia deve portare a compimento, di solito una settimana alla volta: si fa la fatica tutta insieme e poi non ci si pensa più.
Nella classe di Ethan, composta di 27 bellissimi piccoli studenti, il turno si riduce a poco più di una settimana l’anno, non male vero? Perché poi per tutto il resto dell’anno ci dimentichiamo delle merende.
Seguiamo un menù scelto da noi genitori, pensato per dare varietà agli alimenti, prediligendo la frutta, che sappiamo quanto faccia bene ma quanto i piccoli trovino scuse per non mangiarla.
Inoltre il menù prestabilito aiuta a non doversi inventare all’ultimo momento una merenda per tanti bambini.
Nella stagione fredda si preparano anche delle tisane calde conservate nei thermos, che verranno distribuite dai maestri a ciascun bambino.
Nel corso del tempo si è perfezionato il menù, eliminando alcuni alimenti che non erano graditi ai bambini.
Il menù
lunedì torta di mele (per far mangiare frutta cotta ai bambini che non la amano) e frutta fresca
martedì focaccia e frutta fresca (durante la stagione calda yogurt e frutta fresca)
mercoledì frutta fresca, gallette o fette biscottate o parmigiano
giovedì pane olio e sale, frutta fresca
venerdì frutta fresca e frutta secca
Sapete qual è la pietanza preferita in assoluto da tutti i bambini di entrambe le classi?
Pane, olio e sale, potrebbero mangiarsene pagnotte intere. L’esperienza di questi anni a preparare merende, la mattina presto, pelando carote e affettando mele, mi ha regalato la gioia di vedere i miei figli soddisfatti e felici semplicemente perché sono loro quella settimana ad offrire il cibo e allo stesso tempo mi ha donato la certezza di essere libera da questo impegno per la maggior parte dell’anno.
E qui mi chiedo: ma questo stratagemma potrebbe secondo voi essere portato nelle scuole pubbliche, pensate che possa essere accolto in modo favorevole? Credete che possa essere da stimolo alla socializzazione anche il quel contesto?
Io non credo funzionerebbe nelle scuole pubbliche, ho in mente alcuni genitori molto schizzinosi e molto sempre di corsa che danno ai figli solo merendine confezionate, che non hanno mai fatto una torta in vita loro, secondo me non sarebbe possibile. Per non parlare del discorso asl, da noi non si possono portare dolci fatti in casa neanche per i compleanni…Credo invece che sarebbe una bellissima esperienza di condivisione genitori e figli.
si infatti so della regola di non poter portare niente di fatto in casa, e questo per motivi di sicurezza igiene, ma l’aspetto sociale si potrebbe sostenere in altro modo, portare alimenti confezionati o frutta… lo dico ma mi rendo conto di quanto impossibile sia. :argh:
Sarebbe bellissimo ma all’ultima festa di Natale (unico momento anel quale sono ammesse torte e pizze preparate a casa) ho visto madri che facevano mangiare ai bambini solo quello che avevano preparato loro!
noooo che tristezza!!!!
comunque vorrei rispondere ,premetto che mia figlia è inserita in una scuola steiner, prima andava nella scuola statale e la frutta veniva distribuita tutti i giorni per di più bio lavata e con la buccia a spicchi e nel pieno rispetto delle condizioni igeniche .Quindi non demonizziamo ciò che succede nell scuole pubbliche .
Direi impossibile visto che nella nostra scuola (pubblica) si possono portere solo alimenti industriali e confezionati…….con allegato scontrino di acquisto.Questo per le feste di compleanno, fortunatamente la merenda la passa la scuola…..frutta in tutte le stagioni.Se così non fosse sarebbe un bel guaio.
Iniziativa bella ma la vedo difficile-impossibile nelle scuole pubbliche
mi piace sentire “la frutta in tutte le stagioni”, almeno quello!
Si infatti almeno quello.
Io lavoro con le scuole e ne frequento parecchie…..vedessi solitamente cosa mangiano i bimbi a merenda!Ecco sinceramente se le merende comuni dovessero essere di quel tipo, ben venga la merenda della scuola.Che fortunatamente nel nostro singolo caso è spettacolare!Diciamo che,se ipoteticamente non esistesse QUESDTA questa regola del confezionato, si dovrebbe pure dare la lista dei consigli di merenda tipo,per non trovarsi con 25 sacchetti di patatine 🙂
Anche nel vecchio asilo di Dafne solo torte confezionate o alimenti che vengono dalla mensa della scuola. Mi ero proposta di comprare e sbucciare la frutta biologica, ma mi dissero di no con decisione.
perchè no? quale motivazione è stata data? sempre motivi di igiene?
Motivi di igiene, ma anche di voglia: mancanza di voglia a superare la burocrazia che avrebbe richiesto ottenere le autorizzazioni.
Forse sarò la voce fuori dal coro, ma anche nellas cuola di mia figlia vogliono solo cibi confezionati ed io sinceramente la vivo come una cosa giustissima. Pur facendo in casa quanto più possibile per quanto riguarda i prodotti da forno e la cucina in generale, credo che avrei delle serie difficoltà a far mangiare a mia figlia cibi preparati da alcuni genitori.
Oltre a questo, alcuni bambini soffrono di allergie e avere la lista di ingredienti a portata di mano è sempre utile. In più se per caso qualche bambino si sentisse male per motivi stagionali e incolpassero me di aver usato ingredienti non freschi, mi sentirei malissimo, anche solo per un sospetto.
Volete sapere un paradosso? Nella scuola materna di mio figlio (non steineriana), in occasione dei compleanni dei bambini, i genitori possono portare soltanto cibarie (ad esempio la torta) confezionate! Nulla assolutamente nulla può essere fatto in casa! Proprio come la steineriana eh?!!! A livello affettivo è una modalità che non mi piace affatto. Pur non frequentando la scuola steiner approvo l’importanza di una torta preparata dalla mamma o dal papà. Anche se devo dire che a scuola di mio figlio chiedono che il cibo sia confezionato, e che riporti sulla confezione gli ingredienti, perchè vogliono tutelare i bambini intolleranti ad un qualche tipo di alimento. Ma una bella torta preparata da mamma con una scheda riportante (su fiducia) gli alimenti (sicuramente più sani) utilizzati mi piacerebbe di più!
sai anche nelle nostre classi ci sono bambini intolleranti o allergici, e funziona allo stesso modo, cioè la maestra lo sa e il bambino pure e non lo mangia, noi inoltre diciamo quali ingredienti ci sono nelle cibarie che portiamo. DI solito in classe cioè anche un ridotto rifornimento di alimenti che possono essere sostituiti proprio per quei bimbi che necessitano qualcosa di diverso.
E’ che ormai tutto è così classificato che non si riesce a capire quando si supera il limite del buonsenso.
Anche da noi solo torte confezionate, e il suggerimento è ‘Mulino Bianco’, e la cosa a me disturba parecchio, ma che vuoi fare? Non le fai festeggiare il compleanno?
certo che no, assolutamente vengono prima i bambini e il compleanno a scuola è un momento di gioia per loro, quindi evviva il mulino bianco se dev’essere 😆 e se ne compri una e la infili nella confezione? scherzo
una voce da bastian contrario, la mia…
nella nostra scuola dell’infanzia pubblica (quartiere torpignattara, roma, una delle scuole più multietniche d’italia e una delle più povere, probabilmente) i genitori regolarmente, anche se in modo meno strutturato, si occupano di garantire la merenda pomeridiana ai bambini della classe.
noi portiamo olio (produzione propria ;-), con orgoglio del treenne alle stelle, quando racconta che le olive le ha raccolte lui!), marmellate fatte in casa, torte secche e plum cake, il cioccomiele (invenzione mia, una specie di nutella fatta in casa con miele e cioccolato). ogni genitore porta quello che riesce.
nella nostra classe, oltre ai bambini mussulmani (che quindi hanno le loro restrizioni alimentari) c’è un piccolo diabetico, un celiaco e un allergico al cioccolato. maestre e bambini, tutti insieme, organizzano la merenda e sanno chi può mangiare cosa e chi no.
quindi nelle scuole pubbliche si può fare, basta volerlo!
riguardo al fatto che è vietato introdurre cibi non confezionati anche qui basta il buon senso. le maestre nel corso della prima riunione di sezione ci hanno fatto chiesto il consenso e noi tutti lo abbiamo dato (e bando completo per bibite gasate!)
baci
Frankkie che bella esperienza!! Io penso che in effetti qui non sia solo un problema burocratico, ma proprio di insegnanti: se c’è collaborazione tra scuola e famiglia, ogni burocrazia si può superare. Dietro questa barriera noi abbiamo trovato insegnanti che in qualche modo si proteggevano, mettendo le mani avanti, per non avere problemi. Da una parte posso anche capirle, ma onestamente io non riesco a vedere nessun lavoro così piatto da non poterti coinvolgere anche umanamente e socialmente quando lo fai, se lo vuoi fare al meglio!
Hai ragione, le maestre vogliono sempre e solo mettere le mani avanti per evitare qualunque minimo tipo di guaio. Ma a sentir loro buttano sangue nel lavoro che fanno. Non dico che non sia vero, perchè si impegnano ben oltre le ore retribuite, però umanamente non si aprono nei confronti dei bambini e delle famiglie…..che ristezza……:(
Le scuole hanno un Regolamento da rispettare, calato dall’alto dalla Dirigenza…Che piaccia o meno è così!
evviva le esperienze come la tua!!!! evviva la diversità!!! questo dimostra come in scuole magari non considerate di elite si può fare!! come dice barbara è proprio la volontà di ognuno e aggiungo stare nei binari del buon senso! credo che se c’è una scuola che lo fa ne possono nascere anche altre!!! sicuramente un buon input che parte dalle maestre è il primo grande passo 😀
Per quella che è al momento la mia esperienza, nella scuola pubblica italiana non potrebbe funzionare sia per i divieti imposti dalle asl sia per la mentalità dei genitori.
Nella materna che frequentano i miei figli vige, come già detto in altri commenti, il divieto di portare in classe alimenti preparati in casa, anzi sarebbe anche vietato portare cose confezionate e per i compleanni i bambini festeggiano una volta al mese tutti insieme in mensa con la torta preparata dal servizio ristorazione.
Gli unici momenti in cui viene chiesto alle mamme, papà, nonni, ecc. di preparare torte o biscotti (indicando tutti gli ingredienti) sono per la festa di Natale e di fine anno quando viene organizzata la vendita di tali prodotti, ebbene le maestre hanno difficoltà a reperire genitori e nonni che preparino qualcosa e si tratta di due torte in un anno… :argh:
Ciao,
Silvia
se già da subito vengono tagliate le gambe alle buone intenzioni dicendo che nessuna torta può essere portata credo che poi sia anche umano che quando richiesto passi la voglia di impegnarsi. ma come mai siamo arrivati a questo? eppure il compleanno viene festeggiato da sempre e in tutto il mondo. ormai in nome della burocrazia e del poco impegno si snelliscono delle tradizioni che fanno arte della cultura dell’uomo. insomma si parla di una torta!
Ma purtroppo le mamme che si lamentavano di non poter portare una torta a scuola per il compleanno dei propri figli si riferivano a quelle confezionate tipo mulino bianco e non certo a una fatta in casa con le proprie mani…
Che bella cosa!!!Credo che dovranno passare un bel po di anni e un cambio notevole di mentalità per poter portare queste belle iniziative nella scuola pubblica. Mio figlio ha cominciato quest’anno la scuola materna (abitiamo a Roma) e già dal inizio anno la direttrice ci ha fatto sapere che alla feste di compleanno non soltanto non sono ammese le torte fatte in case, ma NESSUN tipo di torta/dolce!!!!!perché ha spiegato non é giusto nei confronti dei bimbi che hanno intoleranze alimentare…e quindi la torta si dovrebbe mangiare fuori l’ambito scolastico. I genitori possono portare solo addobbi e accessori vari…giudicate voi!
Per questo ma anche per tanti altri motivi, stiamo valutando di cambiare scuola l’anno prossimo…magari con una steineriana oppure montessoriana, che a quanto sento e leggo é tutta un’altra cosa
ecco n altro modo per facilitarsi la vita. scusa ma che discorso è “non é giusto nei confronti dei bimbi che hanno intolleranze alimentare” ? non mi sembra tanto educativo, nel senso che i bambini intolleranti non è che vivono in un limbo a parte il resto della loro esistenza, ci saranno migliaia di altre occasioni che li porteranno a soffrire per non poter mangiare qualcosa, piuttosto che le maestre si organizzino per dare un’alternativa a questi piccoli. perchè se voltiamo la medaglia, allora non è giusto per chi invece vuole festeggiare il compleanno con i compagni, intolleranti compresi. si ritorna sempre alle intenzioni, che purtroppo sono sempre più messe al bando negli ultimi anni, in nome di una legge o un’altra,in nome di un’igiene o altro cavillo. ma alla fine chi ci pensa veramente a questi bambini?
Secondo me è solo un paravento: così loro non si prendono responsabilità e vivono tranquille.
Ma ibimbi con intolleranze alimentari sono consapevoli di quello che possono o non possono mangiare, a volte meglio degli adulti.
Quando vedo la merenda che propinano ai bimbi della materna, e quindi, anche a mia figlia cerco di non pensarci. Biscotti preconfezionati, succhi lasciati aperti, pane secco della mensa. E’ triste e nessuno vuol collaborare per cambiare le cose. In primis le maestre: un compito in meno! Basterebbeun minimo di collaborazione tra scuola e famiglie come scriveva frankiee. Snoo i nnostri bimbi in fondo.
immagino e se non puoi fare diversamente: non pensarci. però i succhi aperti nooooo, che igiene è? magari fuori dal frigo? il pane secco? non si può fare veramente niente?
Sarebbe bello si! Ci pensavo oggi! Alla materna per carnevale abbiamo portato cose confezionate sempre per questa regola, che come ho letto sopra si potrebbe anche risolvere con i consensi! quanto era piu’ bello andare a scuola con i nostri vassoi di cose fatte dalle nonne o mamme? era troppo bello!
Alla scuola di Ale per fortuna la merenda è varia e c’è la cucina interna, ma al nido dove lavoravo la mia coordinatrice pur di nn aver rogne limitava tantissimo e su tanti fronti e questo rendeva tutto piu’ sterile e povero! :/
Già… anche da noi alla materna divieto assoluto di portare dolci fatti in casa… che poi capisco un tiramisù o un dolce con la crema, ma una sana crostata alla marmellata o una torta di mele… i 180 gradi uccidono anche i germi più fetenti! E invece per la festa di Carnevale ho dovuto portare i crostoli confezionati… li ho presi e rimessi sullo scaffale del supermercato almeno 3 volte… più li guardavo e più mi dicevo: non posso credere che siate più sani di quelli fatti in casa! Alla fine ho chiuso gli occhi e li ho comprati, però che controsenso!
io alla fine per il tuo stesso movito ho portato tutt’altro!
Da poco lavoro negli asili nido e ho visto che anche li non si può portare nulla di fatto in casa. Una mamma ha portato una torta fatta da lei con la lista degli ingredienti…ma non si poteva dare ai bimbi…il festeggiato continuava a chiedere la torta…io non sapevo più che dirgli…una tristezza 🙁 Ho chiesto poi spiegazioni al personale del nido…pur essendoci una lista di ingredienti sarebbe poi impossibile risalire, in caso di malessere di un bimbo, al responsabile. Mentre se una torta confezionata facesse male si potrebbe direttamente contattare la casa produttrice. In compenso per un altro compleanno hanno dato ai bimbi sotto ai 3 anni patatine e the comprati al supermercato….sinceramente preferirei correre il rischio di una torta fatta in casa che vedere 20 bimbi così piccoli mangiare patatine fritte confezionate.
L’esperienza di Ester è molto bella ma presuppone un impegno considerevole da parte dei genitori…e per tanti che ne ho conosciuti sarebbe impossibile partecipare così…credo che si correrebbe il rischio di lasciare i bambini senza merenda, visto che si dimenticano di portare qualsiasi cosa richiesta per i propri figli, vedi pannolini, cambi…ecc..
Io spero sempre che le cose possano cambiare…e che l’idea di molti, per fortuna non tutti, di scuola/asilo= parcheggio possa essere prima o poi modificata.
Ho trovato il tuo post notevolemente interessante e devo dirti che ho avuto un po’ di invidia per la vostra scuola. Io mando mio figlio in una scuola pubblica e non sai quanto mi piacerebbe introdurre qualcosa del genere, per me sarebbe una grande cosa poterlo introdurre anche solo una due volte al mese, ma so già che sarebbe una lotta contro i mulini a vento. Credo che se proponessi una cosa del genere a qualche genitore verrei accolta con :argh: !!!!
Per me sarebbe un gran progresso anche poter introdurre delle merende omogenee perchè trovo sconfortante che ogni bambino abbia una cosa diversa e talvolta prodotti non proprio sani. E’ già capitato parecchie volte che mio figlio, al quale non concedo mai merendine confezionate e a ncor meno gliele faccio poratre a scuola, mi abbia chiesto di poter portare a scuola merendine e biscottini farciti perchè i suoi compagni li portavano. Ogni tanto io provo a parlare di buona alimentazione, ma sono poche le persone che mi ascoltano, e se anche mi ascoltano alla fine nello zaino dei loro figli mettono sempre le stesse cose.
Alla scuola pubblica dove va mia figlia si fa durante i campi estivi. A metà mattinain inverno poi viene distribuita una merenda per tutti uguale ( e i menu sono gli stessi vostri più qualche biscotto ogni tanto). Ed è la mensa comunale. A me sembra tutto normale, forse l’eccezionale sta in altro.
Alla scuola pubblica dove va mia figlia la merenda deve essere uguale per tutti ogni giorno. Il menù varia da Frutta fresca, latticini (esempio parmigiano o yogurt) Cereali (dolci fatti in casa o dal fornaio) e verdura. Basta criticare la scuola pubblica e lodare la scuola steineriana!!!!!
Purtroppo la maggioranza delle esperienze nella scuola pubblica sono negative, e come hai potuto leggere non sono come la tua oppure come quella segnalata fa Frankie.
E aggiungo che è triste che un genitore debba affidarsi alla buona sorte di avere maestre ‘di cuore’ per poter avere il trattamento a cui ogni bambino ha diritto. E’ brutto dirlo ma per molte maestre insegnare è solo un lavoro comodo, con tante ferie estive, e non lo fanno per vocazione.
Quindi alla fine si generalizza e se non si è fortunate come te, tocca rivolgersi alle scuole private per essere ascoltati.
Da noi è impossibile: dal primo giorno di scuola ci hanno segnalato che ad esempio in caso di feste di compleanno, si possono portare a scuola solo torte e dolci confezionati o di pasticceria, con elenco degli ingredienti ben visibile. Niente fatto in casa se non per uso privato, cioè la singola merenda di mio figlio. A me sembra una tale assurdità…..
Basterebbe tenere conto di eventuali allergie o intolleranze.
Nessuno però si lamenta , anche perchè molti sono schizzinosi. Figurati che a mensa da qualche anno bevono l’acqua del rubinetto (assolutamente potabile e buona) e molti genitori si lamentano perchè vorrebbero acqua in bottiglia. Una volta avevo da me un compagno di Edo con la mamma e quando gli ho dato un bicchiere di latte freddo da bere mi ha urlato ‘ma sei matta?’…… 🙁 🙁 🙁
Da noi per i compleanni solo caramelle, che infilano in una grande torta in feltro e festeggiano una volta al mese i compleanni di quel mese! Per quanto riguarda la merenda… viene fornita dalla scuola (statale) e prevede frutta o succo bio. Secondo me va bene così, la festa di compleanno vera e propria si fa poi il we o dopo la scuola e uno fa quel che vuole!
In sincerità, sarò schizzinosa, ma preferisco così!
Alla scuola materna delle mie figlie a merenda c e’ pane marmellata yogurth treccia dolce fatta dal cuoco, budino sempre del cuoco, frullati e gelato..secondo un menu prestabilito…
Premetto che la mia prima figlia ha frequentato un asilo tipo steineriano e l esperienza non mi è’piaciuta…
Credo inoltre che qualche merendina ogni tanto non faccia male a nessuno…
io ho i figli nella scuola Steiner, e fino alla 3^ merende condivise, ogni genitore versa una quota e un genitore fa la spesa per tuttie poi conforme il giorno arriva tramite il gruppo d’acquisto solidale un giorno yogurt biodinamico, pane fatto con pasta madre 2 volte a settimana che viene poi spalmato con con patè d’olive o marmellate fatte in casa o comunque bio, frutta fresca o secca gallette…e quando i bimbi compiono gli anni portano torte o focacce rigorosamente fatte in casa 😉 dalla 4^ in poi c’è da pensare cosa far portare ai bimbi e purtroppo ogni tanto a me capita di ricorrere al confezionato per i compleanni resta uguale!!!
che bello pero’! 🙂 invidiabile!
ma come risolvete il problema del divieto normativo dell’asl di distribuire a scuola cibi preparati a casa?