I miei figli vanno alla Scuola Steineriana
Pubblicato il 25 Gennaio 2013 da Ester • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
Io e mio marito, ad un certo punto del nostro cammino come genitori, ci siamo trovati d’accordo su quale scuola far frequentare ai nostri figli e abbiamo scelto la Scuola Steineriana.
Il percorso scolastico di Daphne ed Ethan è iniziato presto, entrambe hanno frequentato il nido e poi la scuola materna pubblica, verso la quale non abbiamo mai avuto preconcetti e pregiudizi, semplicemente ad un certo punto abbiamo sentito, noi per primi, la necessità forte di qualcosa di diverso. Quello che ci mancava nella scuola tradizionale, in quanto genitori, era soprattutto l’aspetto sociale: sia verticale con gli insegnanti e la scuola stessa, sia orizzontale con i genitori, inoltre l’eccessiva anticipazione dei programmi scolastici ci ha sempre lasciato perplessi.
Un forte spirito di ricerca ci ha avvicinato alle porte aperte della Scuola Steineriana di Bologna e siamo rimasti folgorati dal tipo di approccio, che è insito nella sua pedagogia, dove al centro c’è il bambino e il suo sviluppo in quanto essere umano felice e soprattutto ci ha colpito il grande senso di missione dei maestri che in quella sede ci hanno guidato per tutte le classi degli otto anni di scuola, elementare e media.
L’aspetto nozionistico non è trascurato mentre viene posto l’accento sulle potenzialità di ogni piccolo individuo in crescita e si arriva all’apprendimento del normale programma scolastico passando da altre strade, le quali vedono al centro l’arte, nel senso più vasto del termine. C’è un maestro unico che accompagna la classe, affiancato da altri maestri di materia, dalla prima elementare alla terza media (in questo caso si parla di prima classe fino all’ottava classe). Il maestro quindi ha il grande compito di essere il Maestro, non solo come portatore di nozioni ma come insegnante di vita, quello che poi idealmente dovrebbe essere sempre, quando si parla di educazione.
I bambini alla scuola steineriana iniziano la prima classe a sette anni, vale a dire quando sono pronti secondo il loro sviluppo, e vivono le loro giornate scolastiche in un forte senso della comunità di classe, con ritmi diversi e materie a volte differenti da quelle che comunemente si trovano nelle scuole pubbliche. Viene data grande importanza al lavoro manuale che inizia già in prima con l’uso dei ferri da maglia e poi prosegue con il ricamo e con l’uncinetto, creando veri e propri progetti.
L’inglese è presente già dal primo giorno per essere affiancato dal tedesco in terza classe, lo stesso dicasi per la musica con il flauto mentre il canto è un momento di grande socialità sia di classe sia scolastica e si intensifica durante il periodo natalizio.
L’effetto che ho visto immediatamente nei miei figli è stato indubbiamente un grande alleggerimento, come se avessero giovato di un bel respiro profondo.
Sicuramente anche noi genitori abbiamo subito iniziato a vivere un altro tipo di sensazione, siamo direttamente partecipi alla scuola ed alla sua vita, in quanto autogestita, e il rapporto scambievole è parte integrante ed essenziale. La scuola non esisterebbe senza il supporto e il coinvolgimento dei genitori.
Si parla di azioni pratiche e concrete che vanno dalle pulizie delle aule alla manutenzione di ogni sua parte, fino alla creazione dei banchi per la prima classe (quando necessita) ovviamente in questo caso sotto la guida del maestro di falegnameria, le peculiarità di ogni genitore sono messe a disposizione del buon funzionamento di questo grande corpo “vivente” quale è la scuola.
Se a volte questo può apparire come un appesantimento in realtà sviluppa una sensazione ed un atteggiamento che nella scuola pubblica è difficile sperimentare: la scuola è nostra, la scuola siamo noi, diventa parte della nostra vita. Diventa una seconda casa e questo i nostri figli lo respirano con gran forza: Daphne ed Ethan, che hanno iniziato con l’ultimo anno di asilo, spesso si confondevano e invece che chiamarla scuola la chiamavano casa.
Vi parlerò ancora di questa esperienza che non rimane più sola ed esclusiva dei miei figli perchè ora capisco che permettendo loro di frequentarla è come se ci andassi anche io insieme a mio marito e di questa esperienza ne gioviamo molto anche noi.
Voi cosa ne pensate?
Avete delle domande o curiosità da espormi?
Qualcuno di voi ha esperienza di altri tipi di approcci educativi?
Ciao, sono di Bologna e conosco quella scuola, mi piacerebbe mandarci mio figlio (ha 4 anni e frequenta la seconda materna). Ho delle curiosità:
1. costa quanto una scuola pubblica? Parli di “autogestione” che nella nostra testa ci fa pensare a una divisione di carichi, compiti e quindi ad un prezzo minore. E’ così? Diversamente diventa una scelta bellissima, ma solo per i più abbienti.
2. nel programma ci deve essere necessariamente una continutità con l’ambiente domestico: è vero che dal tipo di pasti al tipo di giochi si tratta di un’impostazione che deve essere condivisa a casa?
ciao, grazie!
Ciao Alessandra, io posso risponderti sul primo punto: la scuola non è economica, nonostante il fatto che i genitori si accollino anche cucina, pulizie e manutenzione della scuola. Noi l’anno scorso ci siamo informati per mandare Dafne (nell’altra scuola, quella cittadina) e ciò che ci ha fatto propendere per il no è stato il costo elevato considerando che la scuola materna finisce tra le 13 e le 14. Quindi avremmo pagato di più, per meno ore, e a fronte anche di un impegno non indifferente a livello di coinvolgimento. Non è una scelta per famiglie in cui lavorano entrambi i genitori, secondo me.
Grazie!
Mio marito lavora fino alle 20 e io (perchè il lavoro me lo permette) riesco ad andare a prendere il pupo ogni giorno alle 16.30. Una soluzione che finisca prima mi farebbe spendere tanto anche per baby sitter (nonni non ci sono). 😕
Grazie!
ciao Alessandra,
come ha risposto Barbara non si tratta di una scuola economica, anche se ogni scuola è un mondo a parte, perchè dipende dalle condizioni economiche con cui si inizia il progetto. nel nostro caso, quello bolognese, la retta è tra le più alte delle scuole private cittadine. ci sono però criteri di gestione della retta in base al reddito e agevolazioni per famiglie in difficoltà.
secondo me, l’aspetto più importante del costo ( che se si decide di mandare il proprio figlio ad una privata, si mette in conto ovviamente) è l’impegno che vi si dedica, quindi il costo diventa più ampio: quanto mi costa portare a casa i miei figli? sarò io a casa con loro, li lascio ai nonni, assumo una baby sitter? quanto mi “costa” l’impegno che devo mettere per la gestione diretta della scuola?
insomma sono queste le domande a cui dobbiamo cercare una risposta.
NOi abbiamo scelto di iniziare, perchè io ai tempi lavorando con i turni mi potevo permettere un’organizzazione familiare ad incastro con mio marito, ma se entrambe avessimo lavorato fino a tardi forse non ci sarebbe stato possibile. NOn so, anche in questo caso dipende da che tipo di rete si ha intorno. Per esempio, è cosa assai comune che questo forte respiro sociale, presente a scuola, fa si che tanti genitori si aiutino quotidianamente nella gestione dei bambini( leggi accompagnare e riprendere da scuola, condividere pomeriggi a turni per tenere i piccoli ecc) io per prima faccio parte di questi ritmi con altre famiglie.
per quanto riguarda la continuità domestica con quello che fannoa scuola, personalmente non ho mai trovato nessun insegnante, di asilo o scuola, che ci abbia imposto niente, certo è che se a scuola ( che oltretutto paghiamo) vanno in una certa direzione non ha senso quando sono a casa fare andare i nostri figli in quella diametralmente opposta, quindi gradualmente anche noi a casa abbiamo adottato abitudini che in realtà ci hanno anche facilitato e migliorato la vita.
io ti consiglio di andare alle porte aperte, respirare l’aria della scuola, fare domande e poi farti una tua idea personale e scegliere. Ogni ambito, dove sono presenti gli esseri umani, si arricchisce di pregi e difetti, quindi non troverai mai un ambiente perfetto, ma magari a tua misura si.
spero di esserti stata utile.
Grazie!
Ciao, da abitante di Bologna che si è interessata a questa scuola, vi volevo informare che già dall’anno scorso sono state eliminate le agevolazioni economiche. Ciò a causa della crisi (della scuola), in base a quanto ci è stato detto. Crisi che però ci appare un po’ incomprensibile, considerando che esiste una lista d’attesa per essere ammessi alla scuola stessa.
Sinceramente un vero peccato.
Ciao,
Laura
laura non ho notizie precise ma se c’è una lista d’attesa è perchè non ci sono fisicamente posti per i bambini, discorso a parte sono le agevolazioni alle famiglie
😀
ciao.
io vivo in provincia di brescia, ho un bambino di 4 anni e sono letteralmente innamorata della scuola montessori.
per certi versi è simile alla steineriana (c’è una scuoletta steineriana a desenzano del garda)ma… non so spiegarti, il metodo montessori me lo sento più vicino, più…accogliente. apprezzo comunqe molto tutti quegli aspetti di cui parli anche tu: l’interazione coi genitori, lo svolgimento quotidiano di tutte quelle attività quotidiane appunto di cui possono farsi carico i bambini e che sono educative senza essere viste come obblighi, l’uso di materiali concredi, belli e colorati studiati appositamente ma anche degli elementi della natura che circonda la scuola e i bambini.
c’è, in un paese qui vicino, una casa dei bambini e una primaria ad ispirazione montessoriana(voluta dai genitori, e sono i genitori, costituiti in associazione, che mandano avanti tutti gli aspetti della scuola. a parte quello educativo, si intende), alle quali sto facendo il filo dall’anno scorso ma…soldi, sempre soldi…
mi trovo molto bene, e così il mio bambino, nella scuola materna statale che sta frequentando e che frequenterà ancora l’anno prossimo, ma se penso alle condizioni della scuola elementare e della media, dove, in attesa di una scuola nuova che sembra non verrà mai e l’aumento dei bambini, è stato messo un conteiner per far da classe ai bambini penso che farò cose indecenti pur di trovare i soldi richiesti per l’iscrizione alle elementari montessoriane!!!
sono disperata èh? 😉
buona giornata.
S.
capisco il tuo senso di “disperazione” è stato quello che ho provato io quando dopo essere stata alle porte aperte mi ero innamorata di quella scuola e la sognavo per i miei figli. Quando poi abbiamo saputo il costo della retta abbiamo deciso di fare una sorta di investimento, e li abbiamo iscritti, facendo grandi sacrifici, tagliando da molte parti, ma pensandolo ad un investimento per il loro futuro,
ti mando tutti gli “in bocca al lupo” possibili!!!
anche a me preoccupano molto elementari e medie…e questo pensiero spesso ci ha spinti a pensare alla possibilità di espatriare…;/
espatriare e il mio sogno di una vita, ma ci vuole molto coraggio e forse fin’ora non l’ho cercato abbastanza dentro di me 😉
Ciao!L’argomento mi interessa molto, perché anche io e mio marito stiamo seriamente riflettendo su quale scuola far frequentare ai nostri figli; per ora il grande frequenta il primo anno di asilo (pubblico) e il piccolo ha 20 mesi ed è a casa. Io tra l’latro sono un’insegnante della scuola pubblica, della quale riconosco tutti i limiti, come ad esempio la troppa attenzione per le nozioni, per i voti e lo scarso riconoscimento dei tempi e dello stile personale di apprendimento di ogni bambino. Noi vorremmo una scuola dove sia realmente suscitato l’entusiasmo per l’apprendimento e dove si ponga l’accento davvero sullo sviluppo delle potenzialità di ognuno.Le alternative a cui ho pensato fino ad ora sono la scuola montessori e proprio la scuola steineriana. Sto raccogliendo informazioni su entrambi i metodi, per fare una scelta ragionata. La tua testimonianza è molto preziosa e mi dà molti spunti su cui riflettere, grazie!
mi piace sentire un’insegnante della scuola pubblica che umilmente riconosce i limiti e sogna basi diverse per questa scuola italiana così preziosa ma così maltrattata!!! a parte il programma pedagogico, che ovviamente è molto diverso, io ritengo che tanti aspetti di questa scuola, come anche di altre simili, leggi montessori ecc, potrebbero con il giusto impegno essere portati alla scuola pubblica che forse tutti noi sentiremmo più nostra e vicina. ci sono muri però e lo so bene, quindi ho scelto che non siano i miei figli a pagare questa lotta. Purtroppo sembra un discorso egoistico e forse lo è, ma quanto sogno una scuola pubblica diversa e più a misura di bambino. Immagino che tu conosca la pedagogia della lumaca, quindi posso dire che il sogno potrebbe anche diventare realtà!
un abbraccio
Eh sì, il sogno sarebbe proprio avere una scuola pubblica che risponda alle esigenze che cerchiamo di soddisfare iscrivendo i figli a scuole come la steiner o montessori…ma temo che il percorso sia moooooolto lungo! Per ora è tutto lasciato nelle mani di singoli insegnanti “illuminati”, che cercano nel loro piccolo di introdurre cambiamenti positivi in una scuola, quella pubblica, satura di obblighi e burocrazia…Andiamo avanti e w le lumache! 😉
ma quanta presunzione in una insegnante così: tu cosa fai per cambiare le cose?
ma poi che senso ha parlare di un metodo? la scuola primaria è costruita attorno ai bambini e sono le persone che costruiscono l’ambiente d’apprendimento. Ma quanta ignoranza.Che pena!
Adele che ansia a sentirti, i miei bambini vanno alla scuola primaria “normale” semplicemente perchè nella nostra piccola città non esiste e neppure nella provincia intera per quanto ne so) una scuola Montessori o Steiner e io ogni giorno mi scontro con il senso di sgomento che mi da la scuola pubblica, non per il livello di insegamento delle nozioni, di quello non mi posso lamentare, ma proprio per l’attenzione a tante piccole cose che sembrano secondarie all’imparare le materie comandate ma non lo sono per niente 🙄
Avrei grosse difficoltà a mandarli ad una scuola privata ma se ci fosse qui un metodo più “sano” farei i salti mortali per mandarli.
In bocca al lupo per la scelta
Ciao Alessia, non volevo mettere ansia mi dispiace ! E’ solo che questo è un tema che mi sta molto a cuore e ultimamente ci sto riflettendo molto. Chiaro che anche nella scuola pubblica ci sono eccezioni positive, soprattutto grazie a singoli insegnanti che i fanno in quattro per dare ai loro studenti qualcosa in più di compiti e voti…E chiaro anche che dalla scuola pubblica escono “indenni” moltissimi ragazzi in gamba. I limiti strutturali però obiettivamente ci sono, si rincorre un programma tutto l’anno e alla fine quello che si deve presentare sono tot verifiche fatte e voti nero su bianco. Noto con tristezza che la stragrande maggioranza dei ragazzi ha come interesse principale sapere qual è la media dei suoi voti…non perché siano menefreghisti, ma perché inevitabilmente la scuola, per come è fatta, gli ha insegnato che questo è quello che alla fine conta. Per questo mi sto scervellando per capire so posso proporre ai miei figli qualcosa di diverso…
in bocca al lupo anche a te!
Non conosco questo tipo di scuola mi incuriosisce, non mi sono mai posta il problema su che scuola materna o elementare far frequentare ai miei figli, nel mio piccolo paese ce ne è una solo di scuola ed è quella pubblica. Esiste una scuola materna privata, di cui mi hanno anche parlato bene, ma il prezzo troppo elevato non me l’hai fatta prendere in considerazione. Qui si inizia a parlare di scelta di scuola alle superiori alle superiori, già è una scelta difficile quella, se avessi dovuto pormi il problema prima, povera me…Raccontaci qualcosa in più Este io sono molto curiosa.
Ciao Angela,
noi viviamo a bologna e nella mia zona le scuole non sono proprio il massimo però spero che in realtà più piccole come la tua l’unica scuola che c’è possa funzionare meglio!!
Nei prossimi post approfondirò argomenti più specifici su questa scuola e spero che soddisferò la tua curiosità.
per altro io considero la curiosità una dote bellissima, che dovremmo mantenere attenta per coltivare il senso della vita!
Una domanda: a quanto ammonta più o meno la retta annuale per questo tipo di scuole? In internet non ho trovato info precise in merito, e mi piacerebbe potermi fare un idea 🙂
come ho già risposto ad alessandra al primo commento, qui a bolgona è abbastanza cara, mentre per esempio so che a roma non lo è affatto. quindi dovresti proprio chiedere a quelle nella tua zona. Nel nostro caso la spesa è più alta perchè quando si è iniziato il progetto, autogestito da genitori e insegnanti, noi abbiamo costruito fisicamente la scuola. Capisci anche tu che nei casi in cui questo non accade e si usufruisca di un edificio già esistente, il costo è notevolemente ridotto. Nel mio caso, la retta annuale per due bambini è di circa 7000 euro l’anno, perchè contano la retta unica allo stesso nucleo familiare, quindi più figli frequentano e meno paghi, la retta singola non la so, perchè appunto i miei hanno iniziato insieme.
Grazie mille Ester, chiederò direttamente alle scuole
La mia bimba frequenta quella di Cernusco (provincia Milano). La scuola dell’infanzia costa 4000 euro all’anno (sino alle tre e mezza e senza mensa). Un po’ meno per il tempo ridotto (sino all’una e mezza). Certo è molto cara, la retta non si può paragonare in maniera razionale con quella degli altri asili (conta che i genitori sono anche coinvolti in pulizie, manutenzione ecc…), però non si può paragonare nemmeno quello che la scuola che offre.
Non paghi l’asilo, fai un investimento per i tuoi figli, mettila così. Una di quelle cose che rimane per la vita 😉
dalle mie parti c’è un nido di ispirazione steineriana ma scuola primaria no purtroppo. mi piacerebbe molto, il prossimo anno mio figlio inizia la prima in una scuola pubblica (con tutti i dubbi del caso) 😐
Noi anche iniziamo la prima elementare nella scuola pubblica, ma è quella del paesino dove ci trasferiamo, edificio moderno e ampio, cortile, maestre giovani e preparate. Qui a Bologna l’avrei mandata dai salesiani, non alla scuola pubblica di zona: mi è bastato già l’asilo, in questo quartiere. Io credo dipenda molto da scuola a scuola (purtroppo). Quindi vai agli open day e scegli la scuola anche più piccola, ma migliore. Ci sono, anche tra le pubbliche.
infatti io sono certa che di scuole pubbliche buone ce ne siano e anche tante, come in ogni cosa bisogna andare vedere e testare con mano e con occhio critico. D’altro canto non è detto che tutte le scuole steineriane siano valide…
infatti la scelta è caduta su una scuola piccola dove vanno anche molti suoi compagni della materna, speriamo che la domanda venga accettata. Altrimenti c’è l’eventualità di essere dirottati sulla scuola pubblica più vicina, dove sento dire che i programmi scolastici vanno molto a rilento perchè ci sono molti bambini stranieri che non parlano ancora bene l’italiano.
Mi è perfino venuta voglia di informarmi sull’homeschooling…!
Si dice che in queste scuole si guarda al singolo bambino, si rispettano i tempi di ciascuno, e sulla base di cosa si puó dire che a 7 anni “sono pronti secondo il loro sviluppo”? Mi chiedo perché imporre un’etá fissa di inizio uguale per tutti, conosco molti bambini (me compresa) che si sarebbero annoiati ad aspettare fino ai 7 anni l’inizio delle scuole elementari. Riguardo ad affermazioni come “la scuola siamo noi”, é qui che emerge la assoluta mancanza di senso civico degli italiani. La scuola pubblica é nostra, é di tutti, la paghiamo tutti con le nostre tasse. Se ha problemi economici questo é anche colpa dei finanziamenti alle scuole private paritarie, di cui non so se le steineriane facciano parte, che stanno togliendo a molti cittadini il diritto di sceglierla per diversi motivi. Insegnare ai nostri figli che ció che é pubblico é anche nostro, perché di tutti, è il primo passo per far progredire questo paese.
Però se ci pensi sarebbe proprio difficile lasciare scegliere ai genitori qual è l’età migliore per iniziare la scuola. Secondo me un’età ci deve essere, altrimenti son convinta che avremmo bambini che a 8-9 anni – a detta dei genitori – non sono ancora pronti. La scuola pubblica deve per forza generalizzare e standardizzare alcune cose, visto che si rivolge a milioni di persone.
Poi sta alla singola scuola, alla singola maestra e anche al singolo genitore fare la differenza, no?
prima di decidere se far entrare o meno un bambino il prima classe c’è un equipe di medico e insegnante che valuta lo sviluppo, sia fisico che pedagogico. Per esempio daphne, che sembrava tanto pronta a 6 anni, sapeva già leggere da 4, intelligente e tutto il resto, era un pò indietro nell’aspetto pedagogico, e un anno in più le ha fatto benissimo, si è rafforzata e non si è annoiata affatto, anzi è arrivata “pronta” per la prima. Ethan invece che è entrato prima dei sette anni, perchè nato a febbraio, era ancora e totalmente nel mondo del gioco e per lui è stato uno sforzo iniziare la prima. comunque anche nelle scuole pubbliche c’è un’età stabilita per iniziare la scuola che sono 6 anni, o sbaglio? la linea generale è quella di non far avanzare troppo i tempi con i bambini.
inoltre purtroppo per esperienza personale, nella scuola pubblica è difficile sentire “l anostra scuola” perchè il genitore è quasi totalmente tagliato fuori dalle scelte decisionali, oltre che purtroppo spesso non c’è assolutamente collaborazione con il corpo insegnanti. questo non sempre è dovuto a causa loro, ma ad sentore generale e forte di delega da parte delle famiglie. Quindi il genitore che invece non vuole delegare non è neanche accolto in modo aperto. Non è un’accusa verso la scuola pubblica, anzi io credo che molte attività che sono alla base della scuola steineriana, condivisione, forte senso del sociale ecc, sarebbero degli strumenti eccezionali se accolti anche nelle scuole pubbliche con benefici grandi sia per la scuola stessa e soprattutto per le famiglie. ma sono lunghi percorsi e grandi cambiamenti anche a livello culturale.
da una breve ricerca leggo qui
http://www.rudolfsteiner.it/elementari_medie.html
che elementari e medie sono rispettivamente parificate e paritarie, quindi riceve sovvenzioni dallo stato. Che, anche secondo me, sono soldi tolti alla scuola pubblica. Dove, come dappertutto, lavorano molte persone preparate e motivate. E molto frustrate dalla situazione vergognosa in cui spesso versano le strutture. Dove un genitore può essere molto coinvolto, se vuole.
Sulle sovvenzioni non lo so, ma io sono favorevole allo stato attuale: o lo stato garantisce un posto a scuola a tutti (nido in primis), o deve dare una sovvenzione agli enti che ci permettono di mandare i figli a scuola mentre lavoriamo. No?
Per il coinvolgimento alla scuola pubblica, mmmmm, non sempre
Dipende, come al solito, dagli insegnanti con cui ti trovi a che fare. Ho proposto mille cose: inglese auto finanziato, andare a tagliare la frutta ai bambini per fargliela mangiare, fare feste insieme, mettere foglietti per scambiarsi numeri di telefono tra genitori… niente. Burocrati come non mai. Purtroppo dipende dalla flessibilità della scuola e delle maestre, non è mica facile.
Facile no. Infatti pensavo proprio ai tuoi vecchi post di ‘coivolgimento’ all’asilo. SI, dipende dalle scuole e dalle maestre e dalla fortuna. Dagli altri genitori, da noi. E siamo proprio noi a doverci impegnare per primi. E’ da lì che i nostri figli traggono l’insegnamento. Grazie ancora una volta per gli spazi di confronto che apri sul sito, mammafelice!
Io sono partita molto positiva e carica, e poi sono diventata molto arrabbiata. Tanto che, appunto, figurati, volevo mandare la bambina dai salesiani (un estremismo, per noi).
Non so: c’è davvero qualcosa che non funziona, siamo demoralizzati. Ci fanno iscrivere online e il sito non funziona; parlano di due ore di religione e una sola di inglese; parlano di collaborazione casa-scuola ma poi ti caricano di compiti nel weekend. Non so: a volte ho come la sensazione che invece di allearci, ci combattiamo. Anche voi?
pensavo… in una prossima vita se mai capiterà, sarebbe bellissimo poter essere mamme nella stessa classe, almeno saremmo in due a iniziare e trascinare… 😆
Magari!!
mi aggregherei :P=
oggi parlavo con una mia amica, mi diceva che sua figlia ha perso la sua vivacità(prima elementare).
Io le ho chiesto “fa il tempo pieno?”
abbassando gli occhi quasi sentendosi in colpa mi ha detto di si, per esigenze lavorative…!
Cosi mi ha raccontato che spesso LE VERIFICHE CHE FANNO AL POMERIGGIO non vanno mai benissimo ma lei la gratifica ugualmente perchè capisce.
Un bambino alle elementari per me le verifiche le svolge in maniera ottimale fino a prima della merenda! Punto! Io quando facevo le elementari sono andata in due occasioni a scuola di pomeriggio in un altra scuola perchè la mia era inagibile, era di un faticosoooo ma di un faricoso…! Dopo aver mangiato e aver fatto una paura io ci vedo bene solo attività leggere o di supporto o cmq pratiche!
Io ho fatto il tempo pieno alle medie, avevo una prof molto avanti (che infatti volevano segare) facevo l’orto, allevavo i lombrichi, avevamo l’acquario, facevamo scambi culturali, io adoravo fare il tempo pieno!!!!!
Hai ragione Sara: come si fa a dare il massimo nel pomeriggio, quando si è ancora così piccini?
Comunque c’è qualcosa di malato in una società in cui i bambini devono stare a scuola più di 8 ore perché nessuno può guardarli.
terribile,
senza confronti con la scuola steineriana, ma non mi sembra un pò troppo presto per tutte queste verifiche e trattare i bambini come adulti che vanno all’università? mi chiedo poi come facciano ad amare la scuola, lo studio, imparare per il gusto di farlo e non solo per le verifiche e i voti!!!!!
Mio figlio fa il tempo pieno da….sempre! Povero…. Ma io son sola e lavoro (e fortunatamente part time così riesco a restare negli orari) e ho necessità di lasciarlo a scuola. Alla materna è andato tutto bene anche perchè abbiamo trovato delle maestre veramente in gamba, aperte e diposnibili. Alle elementari, stesso circolo (viviamo a Pavia), invece esperienza molto negativa. Maestre molto severe, rigide, li fanno lavorare tantissimo e anche se mio figlio è superpositivo, quando esce da scuola è talmente stanco e frustrato che resetta la mente e cancella tutto il lavoro fatto. Oltretutto dallo scorso anno (terza) ogni pomeriggio doveva studiare, quindi una volta a casa (dopo otto ore di scuola) ci toccava riaprire i libri e lavorare ancora almeno mezz’ora. E’ tristissimo…..
SI, anche io!
Alzo bandiera bianca con la scuola pubblica dopo averci creduto e avere cercato la collaborazione degli altri genitori e degli organi scolastici. La realtà è che è talmente burocratizzata (si dice così?) che è refrattaria a ogni intervento da parte dei genitori che non sia rivolto alla raccolta di fondi.
Sono molto triste per questo e molto delusa……:(
barbara infatti rimane un mio sogno, ma sai che conosco persone che hanno trovato un gruppo classe così forte che riescono a mettere in atto delle iniziative bellissime e di condivisione, da far invidia alla scuola steineriana? e parlo di una classe di una scuola pubblica di vicino casa nostra!
si tratta anche di molta fortuna, se incontri genitori con simili intenti si possono muovere molte cose, inoltre ne traggono giovamento in primis i bambini e i maestri
Ester però temo che sia una cosa per pochi. Per esempio da Panzallaria fanno cose fichissime, però si parla di una scuola VIP (non che lei lo sia, ma la maggior parte dei genitori sì, tanto che c’è solo un bimbo straniero). Temo che alcune scuole si stiano ghettizzando: sento addirittura di genitori che iscrivono i figli altrove ‘per non stare con gli stranieri’. Secondo me anche in questo senso le classi dovrebbero essere omogenee..
la scuola di cui parlo è nel nostro quartiere e conobbi una mamma che mi raccontava cosa facevano insieme tutti i genitori. però hai ragione a dire che alcune realtà si stanno isolando, però posso dire che a bologna, il bolognese… è un pò fighetto e lo è sempre stato. Ecco ora tutti i bolognesi mi urleranno dietro!!!! :argh:
conosco di nome la scuola di cui parli, è statale (comunale?) quindi come si fa a entrare? credo con i soliti criteri … è che forse lo stradario di quella zona è piena di ville, ecco perchè poi ci trovi i vip, scusa ora sto ironizzando, ma credo che io in quanto viva in questa zona di bologna non possa proprio andarci. comunque credo che in generale lo stato delle scuole italiane attuali sia in vera e profonda crisi ecco perchè poi si cerca fuori un’alternativa, giusta o sbagliata che sia. ripeto che io non sono stata disposta a far pagare ai miei figli lo sfacelo che spesso si trova nel pubblico e per fortuna ho trovato un’alternativa che mi soddisfa. almeno a bologna, nel nostro quartiere è così, magari poco più in là è diverso.
Sì, Ester, è una questione ‘geografica’: essendo vicina a San Luca raccoglie quei bimbi lì.
Sono d’accordo con te, l’unione fa la forza, ma purtroppo a volte trovare un leader che riesca a creare armonia in un gruppo non è così facile.
E’ poi come tutte le cose ci vuole impegno, ed al giorno d’oggi non è facile lottare solo per un’ideale (politica insegna), a volte siamo troppo presi dai nostri impegni, anche solo per portare a casa la pagnotta…
Quanto mi piacerebbe che tutti ci unissimo per portare avanti questo ideale di scuola di TUTTI, la scuola è VITA è CONOSCENZA, è LIBERTA’… I Bambini sono il nostro futuro, ma la politica non ne tiene conto, forse perchè i bambini non votano, anche se saranno gli adulti del domani…
Mah….
No. La nostra Costituzione precisa chiaramente che la scuola privata è libera purché senza oneri per lo stato. Il che vale ovviamente per tutte le private, non solo per la steineriana.
I finanziamenti per la steineriana (o le altre private, ben più numerose) non permettono che a una minoranza di mandarci i figli perché lavorano, date le rette comunque altissime per un paese in cui 1200 euro sono uno stipendio medio, e sottraggono risorse al tempo pieno della scuola pubblica.
Detto ciò, sembra una gran bella scuola, come la Montessori, del resto.
Anche io non ho capito perché 7 anni sarebbe l’età giusta e non 6.
la pedagogia steineriana divide in settenni lo sviluppo dell’essere umano, sia fisico che psicologico, quindi si riferisce a questo. ma se ci pensiamo fino a poco tempo fa si iniziava la scuola a 7 anni e in tanti paesi del mondo lo fanno ancora, es anche in canada se non sbaglio. mentre attualmente si cerca di anticipare i tempi, mentre non si tiene conto che per “maturare” al punto giusto serve tot tempo
eva, nel nostro caso a bologna, le elementari sono paritarie ma le medi no.
ho la tastiera che fa i capricci 😆
Mi permetto di correggerti cara Eva ma non tutte le scuole steineriane sono parificate o paritarie poichè ci sono degli “standard” ai quali la scuola si dovrebbe adeguare per poter essere appunto parificata o paritaria. E’ un discorso molto complesso ma questi “standard” a cui mi riferisco (soprattutto in caso di scuola paritaria) sono piuttosto difficili a volte da, perdonami la parola inadeguata, accettare in una pedagogia di questo tipo, dietro la quale sta un pensiero molto più ampio relativo all’antropologia del bambino stesso. Ciò non toglie che alcune scuole decidano di chiedere la parificazione, che appunto permette di avere dei piccoli sovvenzionamenti dallo stato (piccoli te l’assicuro)e comunque, in Italia, si contano sulle dita di 1 mano (Bologna, Milano, Conegliano, non le ricordo tutte). Ci sono però anche scuole Waldorf non parificate o anche in educazione parentale e queste, aimè, devono contare solo sulle loro forze e su quelle dei genitori che credono in questa pedagogia. Spero di averti chiarito un pò di più la cosa.
Volevo fare una precisazione in merito ai costi delle scuole paritarie:
Io sono della provincia di Treviso, e porto mia figlia ad una scuola paritaria, la mia retta mensile è di 340,00 al nido. Venerdì scorso si è tenuta una riunione in merito alla chiusura di alcune scuole paritarie in quanto purtroppo i costi di gestione erano troppo alti. I fondi che la regione passa sono circa 600 euro a bambino l’anno (se qualcuno ha dei dati diversi me lo dica), mi sembra che questi costi siano veramente irrisori, contro i costi che invece costa un bambino della scuola pubblica…non li conosco ma so che sono veramente molto più alti. Con questo non voglio dire che le scuole pubbliche devono essere tolte anzi ci mancherebbe… Il problema è che le scuole pubbliche non riescono ad accogliere tutto il parco bambini della zona, infatti attualmente se nella mia zona venissero chiuse le otto scuole paritarie di cui si parlava 750 bambini sarebbero a casa, ed il comune ha già detto che non ha le strutture per accoglierli… Quindi stiamo attenti, quando diciamo che tolgono fondi alle scuole pubbliche, e ben vengano le scuole paritarie.
Sono proprio d’accordo con te Nadia. Le scuole paritarie sono nate per sopperire alle mancanze dello stato, e ben vengano.
Soprattutto a livello di nidi, ti dico che nella super Bologna l’anno scorso centinaia di bambini sono rimasti senza il posto a scuola. Non è una cosa civile! E poi si parla di conciliazione e di lavoro femminile?
Direi che prima di dire evviva bisognerebbe anche tenere conto delle condizioni in cui lavora il personale delle private. Non tanto nelle steineriane, ma nelle altre, dove in genere si trovano condizioni di precarietà molto più forti (ed è tutto dire) e compensi inferiori a quelli delle scuole pubbliche che non sono poi nababbici. Le scuole private, generalmente, devono garantire profitti ai loro propietari. Che vengano da contributi pubblici o da personale sottopagato. Garantire la tranquillità di bimbi e mamme a scapito di quella di chi se ne prende cura non mi pare socialmente molto lungimirante né consapevole.
E’ vero Pellegrina, ma è anche vero che la qualità e il servizio di alcune scuole private è eccellente, rispetto alle scuole pubbliche.
Io penso, come forse ha già detto qualcuna, che tutto stia nella dirigenza. Servono dirigenti capaci, e poi tutto funziona. Tu che ne pensi?
il discorso delle condizioni dei lavoratori precari nelle scuole private è troppo generale, nel senso che a bologna ci sono, per es, nidi pubblici, comunali, che chiudono per passare con il consenso del comune 😉 a nidi gestiti dalle copperative e lì anche se tutto in regola ci sono delle condizioni per i lavoratori che ti lascio immaginare. per dire che ogni situazione ha i suoi lati oscuri, purtroppo questa è l’italia.
e poi, veramente pensiamo che nelle scuole pubbliche tutti i soldi vanno alla scuola e nessuno se ne intasca un pò…?
Come sapete io vengo da Reggio Emilia, patria del Reggio Approach,la pedagogia di Malaguzzi utilizzata nelle scuole COMUNALI.
C’è, per ora, una sola scuola primaria COMUNALE che utilizza questo approccio unico e sta dall’altra parte della città. In caso fosse stata più vicina, non avrei avuto dubbi!
http://www.scuolenidi.re.it/allegati/rassegnastamp/2009dicembre/CorrieredellaSera151209.pdf
http://www.reggiochildren.it/identita/reggio-approach/
http://pinterest.com/mammaimperfetta/preschool-environment-reggio-approach/
pensa che unmaestra dell’asilo deimiei figli, è di reggio emilia e si è formata per molti anni lì, per poi passare alla steineriana!!!! 😀 comunque di scuole valide ce ne sono, eccome, non solo private, e quelle di reggio emilia sono un fiore all’occhiello!!!!
Ci sono degli aspetti della pedagogia steineriana che mi piacciono molto. Peccato che in italiano si possa leggere proprio poco.
Nonostante io sia ancora oggi convinta delle scelte fatte fin’ora per Alessandro, quindi il nido da 13 mesi, stesso nido dove lavoravo io e una scuola dell’infanzia paritaria scelta con il cuore e non con le ideologie dove ci hanno accettati senza sacramenti installati 😛 è questa la scuola che mi piacerebbe per Alessandro, è un peccato che siano cosi rare nelle nostre zone.
Costano è vero ma qualche rinuncia l’avrei fatta e qualche lavoretto al mattino…
Ciao a tutte!
Ero alla ricerca di una soluzione per i miei due figli, 7 e 8 anni. Il livello della scuola dove sono adesso li mortifica in ogni modo. Ho letto il tuo articolo e mi sono documentata un po’ ed ho trovato questo
http://forum.alfemminile.com/forum/f158/__f350_f158-La-scuola-steineriana-vale.html
C’è un post di un utente che racconta i problemi che ha avuto dovuti a quei metodi di insegnamento.
Tu che ne pensi, te lo chiedo proprio perchè sono alla ricerca di una soluzione per i miei figli.
Grazie
Caspita, c’è tanto su cui riflettere!
ciao Lolly,
premetto dicendo che non esiste la perfezione, quindi chi sceglie di mandare i propri figli alla scuola steineriana pensando di trovarla rimarrà poi deluso.
per quel riguarda i forum, ecco la mia linea generale è di prenderli sempre con le pinze, chiunque può scrivere quello che vuole e soprattutto offrire la propria interpretazione.
io ti consiglio di andare direttamente alla scuola, guardarti in giro, parlare con le segretarie,cercare di conoscere i maestri e se riesci scambiare qualche opinione con i genitori che la frequentano. chiedi anche in giro se qualcuno la conosce ecc. io ho fatto così, ma lo farei anche con qualsiasi altra scuola.
l’ho fatto anche per il corso di danza di mia figlia 😆
la pedagogia è molto complessa, si studia 3 anni per poter insegnare nelle loro scuole, quindi puoi cercare delle nozioni generali, di solito alle porte aperte vengono fornite queste info. per quel riguarda il resto devi farti tu un giudizio.
io ho 2 figli che vanno qui a bologna e sono convinta nel dire che i loro maestri SONO BRAVI. ma questo non significa che tutti lo siano. sicuramente siamo stati anche fortunati, se cerchi un approccio diverso alla scuola, se senti che i tuoi figli abbiano bisogno di un profondo respiro questa scuola fa per loro. non hanno compiti almeno fino in terza questo ti fa capire la differenza di impegno richiesto, chenon vuol dire che non imparino, eh! NOn esistono voti (ufficialmente si, ma i bambini non sanno che ci sono) quindi non è assolutamente marcato il senso di competizione. Arrivano a fare l’esame di terza media con tutte le altre scuole medie, quindi la loro preparazione è pari agli altri, solo che ci arrivano in modo diverso. il lavoro manuale è una materia importante ,non per imparare semplicemente a far l’uncinetto ma per tutto il processo di sviluppo che questo richiede. insomma le cose sono veramente tante.
in bocca al lupo per la futura scelta!
scusa non ho risposto alla tua domanda, io cosa ne penso? io ho molti dubbi che cerco di approfondire, ma la mia esperienza personale, con genitori che hanno i figli che sono usciti dalla scuola di bologna, beh, è positiva, tutti quelli che conosco sono andati al classico e lo scientifico e hanno le stesse difficoltà, o meno, degli altri alunni che sono entrati in prima liceo provenienti da altre scuole.
però non posso dirti se tutte le scuole steineriane offrono una buona preparazione, è un discorso troppo generale.
Grazie mille, andrò a vederla e come dici tu parlerò anche un po’ con le maestre per capire se è la scuola che fa per i miei pargoli.
Grazie Ester, è proprio un bel commento, incoraggiante e pulito.
Non avevo mai sentito parlare di questa scuola prima, vero è che la mia bimba più grande ha appena compiuto quattro anni e non mi sono ancora posta il problema della scelta della scuola. Al momento è iscritta in una scuola materna pubblica ma segue il metodo Motessori ed io mi trovo benissimo sia dal punto di vista didattico che per quanto riguarda la struttura.
Ciò che mi fa storcere un po’ il naso è che ci sia una sorta di pregiudizio per quanto riguarda la scuola pubblica. La scuola di mia figlia è molto ampia e basterebbe da sola ad accogliere tutti i bambini della mia (piccola) città. Esistono però due scuole parallele, una privata ed una paritaria, che ogni anno raggiungono il limite massimo di iscritti. Molti genitori iscrivono i loro figli in quelle scuole a prescindere stabilendo che solo per il fatto che si paga la scuola sia migliore, senza neanche informarsi su quali siano i servizi della scuola pubblica. E, ahimé, alcuni ne fanno addirittura una sorta di classismo.
Il punto è che nel mio caso, la scuola pubblica è davvero migliore rispetto a quella privata. oltre ad avere uno spazio molto più ampio per ospitare le classi, ogni classe ha il suo angolo di giardino private (a cui si accede direttamente dalla classe stessa) più un grande giardino collettivo sull’altro lato. Ha la zona nanna per i bimbi del primo anno e due insegnanti per classe, con 2 ore di compresenza per differenziare i lavori da assegnare ai bambini a seconda dell’età.
Le scuole private attorno a me non hanno giardino perché in centro città, non hanno l’angolo nanna e una sola maestra a parità di numero dei bambini.
La differenza sostanziale che fa protendere i genitori per la scelta della scuola privata rispetto a quella pubblica, risiede nel fatto che quella privata è di stampo cattolico, le ore di religione sono di più rispetto alla scuola pubblica e, ovviamente, i bambini di altre religioni non soo ammessi.
Vien da sé che, mentre la scuola pubblica è eterogenea e accoglie i bambini da tute le parti del mondo, quelle private creano una sorta di esclusività che, agli occhi di molti, appare come un fattore fondamentale ed esclusivo.
Io non sono assolutamente per la scuola pubblica a tutti i costi, così come non sono contraria alle scuole paritarie e private e anzi, non sono d’accordo con chi dice che se queste ultime non esistessero la scuola pubblica sarebbe tenuta meglio. L’italia ha una sorta di buco nero dove finiscono i soldi dei contribuenti, non è detto che togliendo dal punto A i soldi arrivano al punto B e generalizzare in tal senso credo che lasci il tempo che trova.
Il vero problema delle scuole pubbliche risiede in chi le gestisce, nell’Italia stessa (così anche vale per la sanità e per tutto ciò che è rimasto di pubblico).
Il vero problema è che, oltre alla corruzione (argomento che tocco e lascio subito, meglio non entrare in ambito politico) in Italia non c’è il senso civico e del bene pubblico.
Ho avuto la fortuna di vivere in Svizzera e posso dire che sì, da loro le cose funzionano. Da loro il pubblico è di tutti e non di nessuno (come da noi).
Chiudo il papiro augurando una buona serata a tutte e ricordandovi che comunque stiamo parlando di ciò che riteniamo sia meglio per i nostri bambini e, ciascuno di noi, ha un’idea propria di cosa meglio e peggio. Non è il caso di farne una guerra di opinione o dare la colpa alle scuole private se quelle pubbliche non funzionano. Il vero colpevole è da qualche altra parte!
Baci
Che gran bel commento, Carla, grazie!
Penso sia vero: c’è una sorta di scetticismo nei confronti della scuola pubblica. Forse perché andando avanti con gli anni si viene delusi, non lo so. Ammetto anche io che è dura continuare a credere nella scuola pubblica, anche se appunto Dafne andrà lì il prossimo anno. Ma ammetto che ci va col beneficio del dubbio, nel senso che sono disposta a passare al privato se non fosse una buona scuola, perché non me la sento di combattere le mie battaglie sulla sua pelle. Vero?
Hai ragione, non si possono combattere le battaglie sulla pelle dei nostri figli! Tremo al pensiero che il prossimo anno dovrò fare anche io la scelta della scuola elementare!!! Noi, poi, all’asilo comunale ci siamo trovati benissimo sia con le maestre che con gli altri genitori, ma ammetto che abbiamo avuto molta fortuna!!!.
Barbara siamo in due 🙂
Ti dirò di più, anche le scuole dell’obbligo da queste parti hanno un’ottima reputazione e, anche in previsione di eventuali ulteriori spese (la scuola pubblica, per quanto pubblica sia, costicchia anche lei), spero vivamente che le mie bimbe ci si trovino bene…
Assolutamente. Il bene dei bimbi va al di là di ogni ideologia personale, ‘importante è comunque non farsi prendere da luoghi comuni. Io probabilmente sono stata fortunata mentre altri magari, reduci da qualche brutta esperienza, hanno ben altra opinione. Il punto è che un genitore vuole sempre il meglio per i propri figli e, a volte si sbaglia, a volte ci si azzecca. E’ la vita 🙂
E’ vero, infatti mi ricordo di aver scritto un post, dopo l’esperienza disastrosa del nido parificato, piena di ottimismo per la scuola materna pubblica (aehm…), in cui ammettevo di essere stata molto presuntuosa. A volte scegliamo male perché pensiamo di essere troppo importanti nella vita di questi bimbi…
Direi che un conto è che ci siano meno fondi per le scuole pubbliche e un conto come sono gestiti i fondi stessi. Se il bilancio del ministero dell’istruzione è 1000 e ci devi finanziare scuole private e scuole pubbliche, ovvio che le pubbliche avranno meno soldi. ad esempio per il tempo pieno, oppure saranno costrette a fare classi di più bambini.
Poi le private finanziate coi soldi pubblici, come nel caso che tu citi, magari hanno ancora più bambini per maestra delle pubbliche come la tua, perché dovendo dare un profitto al proprietario, preferiscono tagliare sui costi.
Quindi, controlli di come vengono spesi i soldi pubblici, per carità, ben vengano, ma l’idea che le private non sottraggano risorse alle pubbliche è un’altra cosa.
“in Italia non c’è il senso civico e del bene pubblico.”
Quanto mi trovi d’accordo su questa affermazione… e qui potremmo aprire un dibattito infinito….
Ciao Ester, proprio una discussione interessante! Posso confermare anch’io che le persone che conosco, che hanno frequentato una scuola Waldorf, hanno tutti trovato la loro strada. A Bolzano da qualche anno c’è pure la scuola steineriana superiore che sta frequentando il figlio di una conoscente, da quello che racconta é un’esperienza molto positiva. Lascio qui il link http://www.waldorfschule.it/de/oberstufe.htm dovrebbe essere tutto bilingue, magari a qualcuno interessa. bye-bye 🙂
Grazie Sybille! Ti ho citata come esempio di homeschooling nel mio nuovo libro, spero che esca presto e che mi tengano tutti i link, perché ci tenevo proprio…
cara, sai quanto ammiri io il tuo lavoro di homeschooling, vero? un abbraccio e grazie della segnalazione!!!
ciao, io insegno in una scuola pubblica, anche se agli adolescenti. mia figlia va ad un asilo privato, dove ho trovato grandissima attenzione ai bisogni dei bimbi, e un ambiente molto vario e molto ricco, con bambini di ogni estrazione sociale. QUello che non sopporto della scuola pubblica è la precarietà a cui condanna i suoi insegnanti: possibile che io non possa sapere prima quali saranno gli insegnanti di mia figlia? perchè se permettete, per me cambia eccome! Non posso saperlo a settembre, quando se li troverà in aula! Perchè voglio sentire cosa propongono, guardarli in faccia, insomma, non è un dettaglio, soprattutto per dei piccolini. Man mano che crescono, possono avere le risorse per cavarsela da soli… ma alle elementari no! Chiedo troppo? probabilmente si, anche io dopo 12 anni che lavoro nel pubblico, non ho la certezza di dove sarò l’anno prossimo.Inaccettabile. Come faccio a creare relazione con degli adolescenti, che necessitano di mesi a volte, per fidarsi di te? Quando ci siamo conosciuti è già giugno, e arrivederci. scusate lo sfogo. la scuola steineriana sarebbe un sogno per noi. saluti a tutte, Ester sei di una dolcezza rara. Per non parlare della mitica Barbara, ho letto di un fiato il tuo libro, e vorrei farlo adottare a scuola, ma non ai miei studenti: alle loro Disperates Mothers!!! Un concentrato di buon senso e speranza. vi leggo sempre!
Maria hai proprio ragione: gli insegnanti non dovrebbero vivere in precarietà e dovrebbero anche guadagnare di più. Voglio dire: hanno la responsabilità di educare i nostri figli, insieme a noi: come si fa ad essere precari in questo?
(p.s. grazie di cuore, davvero… )
eppure le mie ex colleghe continuano a essere trattate im maniera ingiusta e devono mantenere cmq gli standard di reggio emilia…
Le cooperative poi, non ne parliamo: secondo me hanno rovinato tutto!!
già!:( quando sono passata dal lavorare ai nidi comunali di una grande città come pd alla mia prima coop inizialmente sembrava tutto bello, di essere quasi in famiglia…ma poi!
io penso che il lavoro degli insegnanti sia uno dei pochi, se fatto con il giusto impegno e dedizione, che possa cambiare persino il destino di una nazione.
certo è che bisogna dare loro la possibilità di farlo!!!
conosco prime elementari che hanno cambiato ben 6 maestre? ma come possono imparare a leggere e scrivere quei piccoletti? però conosco anche l’impegno sincero di maestre che nonostante tutto ci credono e vedono ogni piccolo bambino come un futuro uomo di valore e allora io le ammiro con tutto il cuore. io non so se ce la farei dopo tanti anni …
la scuola steineriana di treviso e’ un totale fallimento. l’idea e’ buona ,ma c’e’ purtroppo l’errore umano .
Mia figlia andrà in primaelementare a settembre e anche iosto valutando la scelta della scuola, anche se qui non c’è molta scelta, o la scuola pubblica o una scuola paritaria cattolica (dove mia figlia sta frequentando l’asilo). Abbiamo deciso di mandarla alla scuola pubblica, non la principale, ma una succursale (che per fortuna è anche la più vicina a casa nostra) perchè è più piccola e quindi meno caotica e soprattutto perchè mi èmolto piaciuta la maestra che dovrebbe prendere la prima il prossimo anno(incrocio le dita) perchè anche secondo me la vera differenza la fanno le maestre.
La scuola steineriana mi incuriosisce molto e mi piacerebbbe saperne di più ma comuque è un pò troppo lontana da casa nostra.
Non so se la scuola scelta sia la migliore, penso siala meno peggio, ma ho fiducia nella maestra, e spero davvero di riuscire a casa (e magari con altri genitori) a sopperire ad alcune mancanze della scuola pubblica.
In bocca al lupo a tutti, soprattutto a tutti i bambini che l’anno prossimo iniziano un percorso così importante
Io infatti sceglierò il tempo normale con solo due rientri pomeridiani per poterla seguire… preferisco sacrificare il lavoro.
Abbiamo scelto per i nostri figli una scuola pubblica piccola e a misura di bambino, in cui gli insegnanti hanno fatto delle scelte controcorrente rispetto alla maggior parte delle scuole, in cui si va a scuola senza zaino, perchè i libri sono già tutti lì, si fanno lavori manuali, si lavora nell’orto e si costruiscono ambienti per pesci e altri animaletti acquatici, partendo da vecchie vasche da bagno… ma poi si studiano tutte le materie, senza paura di non fare in tempo a finire i programmi, ed i bambini vengono seguiti ciascuno per i ritmi che riesce a sostenere… Le maestre sono attentissime ad ogni aspetto e la socializzazione è messa in primo piano. I bambini possono esprimere la loro creatività e allo stesso tempo imparare come tutti gli altri. I genitori vengono coinvolti nelle scelte della scuola e a volte siamo anche stati chiamati a partecipare a delle lezioni o a pensare a qualche attività da fare con i bimbi in classe. Insomma, anche nella scuola pubblica si trovano degli esempi felici di una didattica veramente a misura di bambino, in cui il tempo pieno non è un peso ed i bambini non vedono l’ora di tornare a scuola il lunedì mattina. E non dobbiamo pagare migliaia di euro l’anno…
grazie!!!che bella esperienza incoraggiante!! dove si trova questa scuola?
si trova a pisa…in un quartiere periferico
io sono di pisa e molto affascinata dalla tua descrizione.
come si chiama la scuola?
dove si trova di preciso?
Ciao, anche io vivo a Pisa e vorrei sapere a quale scuola ti riferisci. Potrebbe davvero essere una eccellente scelta per i nostri bimbi!
Salve, vorresti dare il nome e indirizzo della scuola per favore?
Grazie, Dalia
Ok, vabbè che vorrete mantenere questa scuola solo “per pochi eletti” 😉 , ma ci puoi dare delle indicazioni maggiori su questa scuola? (nome, indirizzo, ecc…)
Fa forse parte del progetto “senza zaino”?
Salve Federica,
Anche io sono di Pisa,
Volevo chiederti se avevi notizia dell’esperienza senza zaino in scuole primarie di Pisa,
Grazie
Scusate se pongo questa domanda forse un po’ scomoda… voi che mandate i vostri figli in queste scuole avete intenzione di far fare loro anche le superiori private? cosa succede dopo le medie? o dopo aver fatto loro vivere la scuola in un certo modo pensate di poterli inserire serenamente nelle scuole superiori pubbliche?
elena
Interessante Elena la tua domanda…sono educatrice, non mamma, amo sia Steiner che Montessori, ma anche le sorelle Agazzi, Don Milani…tutte quelle che mettono al centro il bambino insomma. Mi interessa la domanda di Elena perchè è vero che la scuola per i figli è un’investimento, però 3 o 4 mila euro all’anno non tutti se li possono permettere…
riguardo la scuola steineriana qui a bologna si ferma alle medie.
quindi non abbiamo altra scelta e per le superiori noi preferiamo una pubblica, perchè secondo me il “pericolo” è più all’inizio, e anche alle medie. dopo i ragazzi sono già grandi e somunque di scuole superiori valide ce ne sono molte di più. il timore della differenza di metodo c’è, ma siamo fiduciosi che abbiano le risorse per affrontare lo “shock”, anche se ogni ragazzo che passa dalle medie alle superiori, vive questo passaggio con difficoltà, dovuta all’età e al forte cambiamento. In quei casi credo che il ruolo più importante lo giochi la famiglia, come sempre d’altronde.
😆
Le difficoltà ci sono non si possono negare, ma sono le stesse che un qualsiasi ragazzo che esce da una scuola media pubblica o privata affronta inserendosi in un’istituto superiore di qualsiasi tipo. Non saranno ragazzi “disadattati” perchè sono stati alla scuola Waldorf, anzi, forse potrebbero aver avuto la fortuna di sviluppare qualcosa in più che era già intrinseco in loro. 😉
Ciao a tutte,
Noi abbiamo scelto di seguire la strada della scuola pubblica. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia è stata una esperienza bellissima per Dav e anche per noi. Sono tornata dopo un anno alla riunione di presentazione della scuola per iscrivere anche Dig e mi sono commossa quando le insegnanti hanno parlato di apprendimento esperienziale, hanno assicurato che i bambini si sporcheranno, hanno chiesto pazienza ai genitori perché l’inserimento potrebbe essere lungo in quanto sarà calibrato seguendo i tempi di accettazione del distacco di ogni singolo bambino, di diritti dei bambini, di bambini con bisogni speciali… Io questa scuola pubblica!!!!!!
Tutto questo mi manca terribilmente alla scuola primaria. Ho la sensazione che il metodo utilizzato sia lontano mille e mille miglia da quello esperienziale e che sia un po’ freddo troppo attento alle nozioni e un po’ antiquato. Ciò che ci fa stare abbastanza tranquilli è che ci sembra che le maestre siano attente e interessate ai bambini.
Purtroppo non riesco a dire che è la “nostra scuola”. Mi sento tagliata fuori ci sono pochi momenti di incontro e di colloqui con gli insegnanti. Noi non entriamo mai fisicamente a scuola (i bambini li lasciamo al cancello) se non nei momenti ufficiali. Questo aspetto mi rattrista molto e spesso mi chiedo il perchè si voglia creare un muro tra scuola e famiglia.
Ciao …. conosco bene questa scuola..io e mio marito abbiamo il desiderio di mandare nostro figlio li… l’unico problema è che dove viviamo noi non c’è… voi sapete se ce n’è una vicino frosinone?!