Zecchino d’Oro: una favola reale
Pubblicato il 22 Novembre 2012 da Mamma Felice
In questi giorni in cui sono allo Zecchino sto facendo tante riflessioni personali, anche cercando di farmi un’opinione obiettiva su quello che vedo in prima persona, e quello che leggo sui giornali.
L’affetto della gente si sente, qui, ma non altrettanto quello della stampa. Penso ad esempio ad Aldo Grasso che ieri definiva lo Zecchino (è il terzo anno che ricicla lo stesso articolo) come uno spettacolo triste.
Così mi sento combattuta: da una parte vorrei essere incredibilmente obiettiva, e parlarvi di questo spettacolo come se lo vedessi da fuori. Dall’altra parte non posso proprio estraniarmi da questa situazione, visto che da un anno seguo questa edizione dello Zecchino, anche mettendoci la faccia, dalla fase della selezione dei brani, ad oggi che siamo in diretta con la trasmissione vera e propria.
E’ come se ci fossero molti Zecchini: quello della stampa, e quello del pubblico. Quello di chi guarda, e quello di chi fa.
Immagino che sempre, in qualunque aspetto della vita, ci sia sempre questo sentimento di ‘patriottismo’ per le cose in cui si crede, no? Io in questi giorni mi sento proprio così: spinta da un genuino senso di ‘patriottismo’ verso lo Zecchino d’Oro, e probabilmente a voi succede la stessa cosa quando parlate di qualcosa che vi sta incredibilmente a cuore.
In generale, in questi giorni, leggo che da parte di una certa stampa lo Zecchino è visto essenzialmente come una trasmissione anacronistica, ingenua e buonista, completamente avulsa dalla realtà.
Tutto sommato posso anche concordare: lo Zecchino è sicuramente, nel panorama della televisione pubblica, una trasmissione antica, forse persino vintage. Non lo nego, e credo sia per questo che mi piace.
Da quando abbiamo smesso di pensare che i bambini vadano protetti dalla realtà? Da quando abbiamo smesso di dare importanza alle favole buone, quelle in cui tutti vincono?
Ho paura che la moda, oggi, sia quella dei bambini allo sbaraglio: mandiamo i nostri figli in mezzo alla strada, facciamogli assaporare il gusto delle cose vere, diciamogli che Babbo Natale non esiste, non creiamo in loro false illusioni! Noi che di illusioni ci abbiamo campato fino ai 30 anni, e poi ci siamo accorti brutalmente di quanto le nostre illusioni ci abbiano feriti, lasciandoci in balia di un mondo che non è mai stato veramente nostro. E così, forse, immagino, abbiamo spinto i nostri figli ad essere eccessivamente realisti, a non credere più nelle cose fantastiche, a dare meno spazio alla fantasia e più spazio alla concretezza: per dare loro un futuro, certo, mica per fargli male.
Ma io sono mamma, e sono anche piena di illusioni, ancora.
Ho una figlia, e su di me ricade la responsabilità del suo futuro immediato: starò facendo bene? mi sto impegnando? riuscirò a darle un futuro felice? che tipo di mondo le sto consegnando?
Io non mi sento pronta ad abbandonare la fantasia. Non mi sembra giusto che Dafne torni a casa dall’asilo dicendomi che Babbo Natale non esiste veramente: chi è che ha deciso di dirle questo al posto mio? Perché qualcuno le ha impedito di crederci?
Non me ne frega nulla del mondo vero. Proprio nulla.
In un mondo vero io non sarei nemmeno esistita, quando ho mollato il lavoro e ho aperto un blog con la velleità di costruirmi un futuro alternativo. In un mondo vero io non dovrei nemmeno osare scrivere su un fashionblog, visto che sono una cicciona e basta. In un mondo vero, dovremmo smetterla di passare i pomeriggi a fare niente, a giocare, a colorare con i pennarelli e a dipingere con i brillantini.
Ma il mondo, per me, è ciò che noi facciamo. E nel mio mondo c’è ancora tutto lo spazio per le favole, per i Babbi Natale, e per gli Zecchini d’Oro. C’è lo spazio affettuoso di sognare, di credere al Bene, di sapere che non dovremmo modificare noi stessi in base alla cruda realtà del mondo attuale, ma dovremmo cambiare il mondo per farlo diventare diverso!
E questa è una riflessione che va ben oltre lo Zecchino.
Io oggi sono qui, ancora in sala stampa, e vicino a me ci sono solo delle PERSONE. Quelli che conducono il programma, quelli che lo scrivono, quelli che lo preparano, quelli che lo raccontano. Di fianco a noi c’è la mensa dei poveri, che non ha mai chiuso nemmeno in questi giorni dorati, in cui forse non tutti avrebbero accettato di mettere fianco a fianco i poveri con i ricchi. In questi giorni c’è stato come un abbraccio, qui dietro, che io non so se in televisione si è visto, ma io l’ho sentito.
E potrei fare la persona cinica e moderna, come al mio solito, e dirvi che qui è tutta una cavolata. Ma non ce la faccio. Perché qui dentro c’è così tanto di me, adesso, che staccarmi dallo Zecchino sarebbe come perdere un anno di lavoro anche mio, in un certo senso.
Non so cosa ne pensiate voi: può essere che vi siate scocciati di 55 anni di Zecchino, e che lo troviate datato e finto. Può essere che vi annoi tutto questo buonismo che traspare. Può essere che troviate ridicoli gli spettacolini tra bambini e conduttori, e che abbiate solo avuto voglia di cambiare canale.
Io no, resto qui. In un posto che mi ha fatto assaporare la libertà di essere me stessa, NONOSTANTE me stessa. Un posto che mi ha protetta, e mi protegge ancora.
Io credo nelle favole. Non posso fare altrimenti.
Chi di voi crede con me?
Ciao Barbara,
conosco anche io tante persone che lavorano al progetto Zecchino d’oro e condivido ogni tua parola.
Da mamma, non posso fare altro che augurarmi che questo angolo “vintage” della tv italiana continui darci un messaggio positivo e di speranza e continui a valorizzare i bambini nella loro dimensione di bambini, perchè per crescere e per vedere che il mondo è anche altro, c’è assolutamente tempo!
in bocca al lupo per la continuazione della tua avventura allo Zecchino!
Grazie Cinzia!
A sbattere nel mondo vero si fa sempre in tempo,la vita è così dura che a rimanere un po’ bambini non si sbaglia mai.
Per quanto riguarda il nostro crescere i figli io penso che dopo avergli dato tanto, la nostra dedizione completa ,ci vuole infine un pizzico di fortuna,come d’altronde nella vita.
A me comunque lo Zecchino piace.
Io inizio a pensare di non essere stata abbastanza bambina, prima, e adesso ne sento un grandissimo bisogno…
hai ragione un abbraccio
Lo Zecchino D’Oro è quanto di più anacronistico ci sia al mondo attualmente.
MA un sonoro echissenefrega no?
Io detesto i programmi in cui i bambini cantano ma lo Zecchino mi piace.
Perchè è un ambiente da bambini, dove i bambini sono bambini e non adulti in miniatura che cantano canzoni da grandi dove a sette anni amore, sesso o morte.
Fai quello in cui credi e fregatene di chi dice cosa.
Me lo ha insegnato un’amica saggia sai? 😉
Ma queste amiche sagge, che gran persone, eh?
Concordo con te e con Barbara.
E’ vintage, ma molto meglio, appunto delle trasmissioni in cui i bambini sono trattati da piccoli adulti celebrità.
In effetti mi stupisce che una trasmissione dei bambini e per i bambini continui ad esistere nel mondo di oggi.
Come si fa a dire che è uno spettacolo triste???!!!
non sono forse tristi gli spettacoli in cui i bambini si comportano come giovani adulti?
E se parliamo della “vecchiaia” della trasmissione, cosa dovremmo dire, ad esempio, del Festival di Sanremo?
Viva i bambini che sono bambini e credono nelle fiabe e nella fantasia e viva lo Zecchino d’Oro!
Carissima Barbara,
Donna splendida! Secondo me hai ragione, perfettamente e totalmente ragione. I bambini hanno bisogno di credere nelle favole e in Babbo Natale e in Harry Potter. Ne hanno un bisogno urgente, come quando gli scappa la pipì. E io sto cercando di proteggere ancora un po’ il loro mondo, nonostante tutto.
Lo zecchino racconta di un mondo a colori e divertente, un mondo di note e di gioia. E mi dispiace per il solito Aldo Grasso, invecchiato male, persona triste e depressa.
Te l’ho detto anche a voce: io ho un debito di riconoscenza per il tuo essere mammafelice, per il tuo esserci, proprio così come sei, tu, bellissima dentro e fuori.
E sai, padre Ale io lo conosco, mi ha sposato quando ancora frequentavo la chiesa e io gli voglio proprio bene e so perfettamente quanto bene circoli intorno a lui.
Quindi ti dico: avanti così, evviva lo Zecchino! E poi, caspiterina, io cantavo il moscerino e i miei figli cantano il moscerino! Che poi non si dica che le canzoni dello zecchino non fanno parte della cultura musicale italiana!
Ti abbraccio
Angela
Un bisogno urgente. Mi piace. Mi piace questa espressione: racconta tutto.
Sempre fino in fondo …. la realtà è lì dietro l’angolo, e chi se la scorda? Ma delle favole, di fare un passo di ritorno nella fantasia, ne abbiamo bisogno, per noi, per vivere con coscienza, per loro… i nostri figli, per trasmettergli tutte le sfaccettature della vita, non solo la “cinicità”, la realtà, la cattiveria, la scorza dura ma anche e soprattutto per portare dentro di se e coltivare: la fantasia, la bontà, il pensiero che il mondo può e deve essere migliore… per avere (forse l’illusione, ma mi auguro vivamente di no) di giorni migliori, pieni e consapevoli…
a me ricorda i pomeriggi di tanti anni fa, quando tornavo da scuola e mi mettevo sul divano con le mie sorelle a guardarlo. e cantavamo insieme le canzoni.C’è un certo snobismo nei confronti dello Zecchino perchè è un programma di matrice cattolica, dove compaiono personaggi religiosi anche in video, e dove si fa beneficenza trasparente.
Non si fa gossip, non si specula sui bambini, si intrattiene in modo molto semplice e pulito. La televisione e il pubblico di oggi preferiscono i piccoli divi del sabato sera che cantano canzoni da adulti, fuori luogo per la loro età, sculettando e ammiccando.
Lo zecchino è un’isola felice a cui è bello tornare, una volta all’anno. almeno per me. E le canzoni sono ogni anno bellissime. e adesso le canto in auto con mia figlia. e spesso mi emoziono per le verità che contengono… vai così e fregatene dei critici!!!
Vero, anche io penso che ci sia una sorta di snobismo… poi lo posso anche capire, eh. Però certe volte io penso che i veri rivoluzionari siano quelli che sanno amare sia lo Zecchino, che La Bastiglia 😉
noi ieri lo abbiamo guardato … cioè abbiamo visto una canzone e poi ci siamo messe a disegnare sul tappeto ma a 18 mesi il livello di attenzione è quello che è!!! Però mi piace, mi piacciono le canzoni (ops, la canzone che ho sentito) e so che nei prossimi mesi sentiremo il cd e balleremo come succede con quelli delle edizioni precedenti. So che il gatto puzzolone è la canzone preferita di mia figlia che ancora non sa parlare ma che va e si accende lo stereo da sola … e da lì sempre e solo zecchino d’oro è uscito!!! Insomma, non sei sola, tranquilla!!!
io credo con teeeee!! si perchè insomma, uno non può neanche assaporare uno spettacolino per bambini, dove i bambini, per fortuna, cantano canzoni da bambini, per far cantare così anche altri bambini, magari in macchina o alle feste di compleanno? ma io adoro questo mondo dove esistono gli zecchini d’oro e i babbi natale!! che tempo per crescere e diventare adulti ce n’è, io voglio i miei figli che dimostrino l’età che hanno e non mi mettano in imbarazzo perchè parlano e capiscono cose di un adolescente!! evviva lo zecchino!!!!!!
Anche io vorrei che Dafne dimostrasse l’età che ha: ho paura che diventi una bambina precocemente grande, ho paura che si perda quell’ingenuità che invece noi dovremmo preservare in modo sacro, a questa età…
Io adoro lo Zecchino d’oro e lo adorano i miei bambini. Li ho cresciuti a pane e musica, e il 90% è stata ed è dello Zecchino. E ti dirò di più, io faccio il contrario del fantomatico programma del sabato sera che crea solo danni, fisici alle corde vocali e morali alla personalità ed autostima dei bambini. Io adulta canto lo Zecchino d’oro!!!! Perchè, sia lodato il Cielo, mi fa tornare felice e pura come le mie creature e tutte le creature del mondo. Non hai idea delle volta che Riccardo e Sofia si sono riferiti alle canzoni dello Zecchino per fare paragoni della loro vita reale e questo è il compito della musica, aiutare a vivere! Anche i bambini, sì, con il loro linguaggio e le loro emozioni. Proprio qualche giorno fa la mia Sofi ha ripetuto una frase di una canzone dello Zecchino “Riflettevo andando in bici con 3 o 4 miei amici se davvero fosse bello invecchiar senza un fratello…” e si è risposta dicendolo a me “No mamma, non è bello, meno male io ho Richi”. C’è altro da dire secondo te? Le parole di Aldo Grasso? Polvere sulla giacca, da scrollare come meglio si può. Con affetto Barbara!
Non guardavo lo Zecchino da anni … e grazie ad un tuo link su FB martedì ho acceso la tv e l’ho fatto conoscere alla mia stellina: ne è rimasta entusiasta! Guardava i bimbi che cantavano a bocca aperta e rideva di quelli che battevano le mani imitandoli. Ho ricordato una selezione regionale di mille anni fa, i pomeriggi ad aspettare la trasmissione. Certo mancano alcuni personaggi che per me erano storici ed i bimbi sono iper bravi, forse anche troppo 🙂
Non mi faccio condizionare dalla Stampa, quella dei giornali che dicono solo mezze verità e spesso ricopiano e basta, e sto seguendo i tuoi post: è questa l’informazione oggi, ed è questa che spero mia figlia crescendo capirà e userà…
E Babbo Natale chi l’ha detto che non esiste, poi!
Fino a qualche anno fa l’ultima puntata dello Zecchino D’Oro la trasmettevano in prima serata e noi la si guardava tutti nel lettone (io, marito e figli piccini che resistevano fino alla proclamazione della canzone vincitrice!)…poi nella calza della Befana si trovava sempre la musicassetta dello Zecchino D’Oro ma i miei bambini già sapevano tutte le canzoni a memoria, perchè a scuola le maestre li facevano giocare e cantare, non solo studiare! Adesso i miei figli sono grandicelli e lo Zecchino D’Oro lo trasmettono solo il pomeriggio che ci sono sempre altri impegni, ed è un vero peccato, perchè non tutti lo possono seguire, e si è interrotta quella “comunicazione tra generazioni” che lo Zecchino D’Oro aveva creato in tanti anni: i miei genitori da piccoli andavano con tutte le altre famiglie del paese a casa del prete (l’unico ad avere la televisione!) per vedere lo Zecchino D’Oro…quando ero ragazzina io la mamma ci faceva cenare sul divano e sul tappeto in soggiorno quando in TV c’era lo Zecchino D’Oro (che evento!)…quanti bei ricordi! E le generazioni future che ricorderanno?
Ma che bello questo racconto…
Io credo in te…ho litigato con la maestra di Luigi alla materna anni fa perchè si è permessa di dire ai bambini che babbo natale non esiste…Io ci credo ancora… perchè togliere la fantasia ai bambini, le belle favole aiutano a crescere, c’è già tanta tristezza e cattiveria, che una persona buona come babbo natale o il topino dei denti, non possono fare male a nessuno. Perchè la società vuole che i bambini crescano così in fretta. A me è sempre piaciuto lo zecchino d’oro, riesco a seguirlo poco per via dell’orario, ma quando i figli erano piccoli e lavoravo part-time lo vedevamo volentieri…Continua così Ba, lotta in ciò che credi…e noi saremo con te.
Io ci credo in Babbo Natale. Ci sono rimasta molto male quando Dafne mi ha detto che a scuola è stato detto che invece non esiste. 🙁
Per riassumere.
Se le canzoni delle vecchie edizioni dello Zecchino sono ancora così ascoltate e amate ci sarà un motivo, no?
E’ bello vedere l’attenzione per i bambini e sentire i bambini che cantano serenamente e semplicemente, perché NON SONO IN GARA.
Si divertono e basta. Questo è nello spirito dei bambini.
Ricordo anche io quando la Befana ci faceva trovare tutti gli anni nella calza la musicassetta dello Zecchino, bei ricordi.
Spero anche io che i miei piccoli rimangano piccoli il più a lungo possibile e credano a Babbo Natale, alle favole, alle canzoni e facciano e siano bambini.
Babbo Natale NON ESISTE ??????????
😯 🙄
Ditemi che e’ uno scherzo……. SUBITO!
Ma infatti: IO PROTESTO!!
A me non importa che mia figlia 8 anni passi x ingenua xche’ ama lo Zecchino d’oro crede ancora a Babbo Natale, nella fatina dei denti, divora libri di favole; per noi l’appuntamento con questa trasmissione e’ indiscutibile, abbiamo stampato e illustrato tutti i testi, votiamo con la giuria e non ci lasceremo scappare neanche quedto cd. E non ci imbarazza sentirci dire dalle mamme delle compagnette che le loro figlie preferiscono ascoltare Madonna e guardare serie x teenager che a me fanno accapponare la pelle e quindi x loro lo zecchino e’ demode’. Io crefo che in mondo dove si sono persi di vista molti valori i bambini hanno il diritto di essere tutelati ancora di piu’ e non incoraggiati a scimiottare gli adolescenti. Diamo a Cesare quel che e’ di Cesare e ai bambini cio’ che e’ a misura di bambino 😀
Cara Barbara,
trovo conforto nel leggere le tue parole…potrei averle scritte io, come i commenti di tante altre mamme che ho letto…
Il nostro mondo ha bisogno delle favole, di Babbo Natale, dello Zecchino d’Oro, di mamme e papà che “sprechino” il loto tempo a fare giochi “inutili” con i loro bimbi…i nostri figli hanno bisogno di tutte queste cose..
Lo zecchino d’oro mi ricorda i miei pomeriggi in famiglia con il mio papà che chiedeva a me e alle mie sorelle di stare in silenzio ad ascoltare mentre lui e la mamma registravano “artigianalmente” le canzoni dello zecchino d’oro con un registratore di fortuna…e poi tutto l’anno ad ascoltare e riascoltare quelle canzoni…
Perché dovremmo propinare ai nostri figli gli “spettacoli” di ogni tipo che ci offre la TV moderna, e invece non possiamo scegliere di far vedere loro un programma “vecchio” ma fatto su misura per loro che colori il loro mondo di sani valori e di pensieri positivi??
Coraggio Barbara non smettere di credere in quello che fai!!!Anche perché come vedi siamo in tante a crederci con te!!!!GRAZIE!!
Anche io voglio sprecare tempo!!!
Mi associo all’articolo e a tutti i vostri commenti! Tutti quelli che davvero riescono a realizzarsi, hanno prima sognato, sperato e creduto. Teniamoci stretti i sogni e le favole. Di notte il sole non lo vediamo, ma quello continua ad esistere! E per fortuna, chissà per quante altre cose è così. Notte da Ari.