Dividere gli incarichi domestici in famiglia
Pubblicato il 11 Ottobre 2012 da Mamma Felice • Ultima revisione: 8 Agosto 2014
Una delle cose che ho imparato ‘da mamma’, è che molte mamme fanno TROPPO. Lavorano, cucinano, lavano, puliscono, restano a casa con i figli malati, portano i figli a fare sport e a fare catechismo, e magari assistono pure qualche nonno malaticcio. Insomma: le mamme spesso hanno incarichi straordinari non retribuiti.
Io da sempre però dico che prima di tutto una mamma è una donna, e come tale è prima di tutto protagonista principale della sua vita. Non mi piace quando una donna si dimentica di se stessa per pensare sempre e solo alle esigenze della famiglia. E la nostra vita? La nostra personalità? E le cose che ci piacciono, quando vogliamo farle?
Nello stesso tempo, una mamma è anche un essere umano, e non un super eroe: per questo motivo ho sempre pensato che non fosse giusto che tutto il carico della famiglia ricadesse su di me, visto che sono sì la madre, ma non sono una mamma single. E onore massimo a chi è una mamma single, perché essere da sole è quanto di più faticoso che io possa immaginare (e dunque, viva le amiche che ci danno una mano!).
La mia prima regola, come ho scritto tante volte anche nel Manuale della Felicità, è sposare l’uomo giusto. Ho una teoria: l’unico modo per sopprimere il gene del maschilismo, è smetterla di sposare uomini maschilisti, per fare in modo che i loro geni si estinguano per sempre nella notte dei dinosauri. E poi, ovvio, educare i figli maschi ad essere dei bravi uomini, aperti e collaborativi, e non di quelli che tornano a casa dal lavoro, vogliono primo secondo e contorno, si alzano da tavola senza sparecchiare e passano la domenica a guardare il calcio con rutto libero. Sembra una descrizione di altri tempi? Eppure ho tante amiche che si lamentano di avere accanto uomini che non sanno cucinare nemmeno un piatto di pasta (o non vogliono), e non hanno mai stirato una camicia. Per fortuna sono sempre meno, ma ci sono!
Detto questo, anche ammettendo di avere accanto un uomo poco collaborativo, a volte secondo me una mamma deve avere lo sbrocco libero e iniziare a pretendere collaborazione da tutti i membri della famiglia: marito, figli, suocera e cane compreso (se ce l’avete).
Ognuno in famiglia deve svolgere alcuni compiti, per il bene di tutti, e anche per una sorta di educazione pratica alla vita.
Marito: può tranquillamente caricare la lavastoviglie, centrare il cesto del bucato quando si toglie i vestiti, cambiare il rotolo della carta igienica, buttare la spazzatura, lavare i vetri, passare la scopa, pulire il piano della cucina, cucinare il pranzo della domenica.
Figli: possono tranquillamente mettere in ordine la propria camera, centrare il cesto del bucato quando si tolgono i vestiti, prepararsi la cartella, vestirsi da soli, prepararsi la colazione o la merenda, apparecchiare e sparecchiare la tavola.
A noi donne resta sempre il bucato, che possiamo evidentemente fare solo noi, visto che i mariti hanno la tendenza a lavare tutto a 600 gradi, sciogliendo i vestiti in lavatrice. Possiamo spolverare, stendere il bucato, dare una pulitina alla casa, pulire i pavimenti, accudire chi si è ammalato nel frattempo, fare la spesa, cucinare piatti veloci.
Le cose che proprio secondo me son passate di moda? Stirare, ovviamente. Da più di un anno non stiro nulla, nemmeno le polo del marito. Andiamo in giro stropicciati e nemmeno si vede, visto che ho imparato a stendere bene, a piegare bene, e ad appendere bene i vestiti. Ho fatto la prova: ho fatto vedere a mia mamma i vestiti indossati, e non credeva che non fossero stati stirati. Quindi ho superato il test. Questo per dire che certe volte siamo noi stesse a cercarci un carico di lavoro extra, mettendoci a stirare pure gli asciugamani e le lenzuola, cosa che io ritengo totalmente priva di senso.
Bisogna, certo, smetterla di avere la fissa per le pulizie: il pavimento può anche restare leggermente macchiato per una settimana, e la polvere può essere tolta velocemente col piumino, eliminando tutti i soprammobili inutili che non servono mai a niente.
Io chiedo tantissimo, a mio marito. Proprio tanto. Certe volte chiedo di più a lui di quanto io chieda a me stessa. In fondo lavoriamo insieme, facciamo gli stessi orari, gli ho dato una figlia (quindi avanzo sempre 9 mesi di torture e un parto, non dimentichiamocelo…), e mi faccio un mazzo così in ufficio. Io cucino e faccio il bucato, e chiedo a lui di pulire la cucina e buttare la spazzatura.
E dico GRAZIE. Che a me non frega nulla che lui faccia le cose come dico io: mi basta che le faccia.
E quando penso a mia nonna, che chiedeva a noi di rifare i letti, ma poi li rifaceva da sola perché riteneva di farli meglio, beh… dico che questa perfezione, in casa, è tutto talento sprecato.
Con lo stesso tempo, avremmo potuto andare fuori a fare un giro, chiacchierare bevendo un bicchiere di vino, fare l’amore.
Per anni ho fatto sempre tutt io, ma proprio tutto. Erano abituati strabene. Da un paio d’anni lavoro 3-4 giorni la settimana, ma esco alle 8 e rientro alle 23, quindi qualcosa lascio pronto da mangiare, ma poi si devono arrangiare. I letti li trovo sfatti, non mi interessa, ma i piatti li lavano e per me è già tanto. Ah dimenticavo, lascio a casa 3 maschietti + il cane, maschio anche lui!!
Io i letti non li faccio mica eh…
Non sono d’accordo sul concetto: ‘mio marito mi aiuta’.Implica che gentilmente lui porti via la spazzatura ogni tanto. Eh no!
Lavoriamo tutti e due, sia a casa che fuori e dividiamo a metà i compiti.
Se è in grado di usare complicati apparecchi elettronici non vedo perchè dovrei considerarlo incapace di fare una lavatrice. Semplicemente, non ne ha voglia. Ma si fa lo stesso.
(ciao mammafelice, ti leggo da tre anni ma non commento mai. Grazie per tutto, mi dai sempre una pausa serena nella giornata)
Ciao Mamma felice hai scritto molte cose davvero belle e soprattutto sensate, anche se evo dire che molte donne non lavorano fuori casa ( come me)e hanno mariti che lavorano fuori casa tutto il giorno e magari pretendono che facciano poi le cose al posto loro.
beh come vedi al mondo c’è di tutto, l’importante secondo me è trovare la giusta soluzione che vada bene per ogni famiglia, le proprie regole e i propri programmi, no?
Sempre come fai trasparire tu in totale accordo e rispetto.
Poi io penso che se che alcuni uomini non sanno collaborare e rispettare la propria moglie o compagna, tanto sia colpa dell’educazione loro e un po’anche della nostra, ciò che ci hanno insegnato le nostre mamme o nonne.
Patti chiari e amicizia lunga come dici tu.
E’ molto bello quello che hai scritto sul tenere la casa, condivido tutto, anche se ogni tanto si cade nel perfezionismo, si può sempre darsi “una regolata” e riflettere.
Metterò il riferimento a questa pagina nel mio blog, è troppo bello. Grazie
brava!ho scoperto il tuo blog solo oggi..INTERESSANTISSIMO!!!!sono una delle tante mamme che lavorano e sul fatto dell’ordine a casa sono d’accordo!appena sposata la mia casa era un bijoux!poi è arrivato il primo figlio…poi il secondo..ora hanno 7 e 3 anni (2 maschi)..la mia casa è “piacevolmente disordinata”..anche io NON stiro (forse qualcosina..ma veramente poca roba) grazie alla mia mamma che mi ha insegnato a centrifugare poco..a stendere e a piegare bene la roba. ql in cui pecco è l’organizzazione nel preparare i pasti…i tuoi planning mi serviranno!anche perchè figli e marito sono delle buone forchette… complimenti ancora e a presto
In un momento di stanchezza mi sono letta i vostri commenti: MI RINCUORANO MOLTO! Io ho 4 figli e un quinto in arrivo. Lavoro solo al mattino ma col pensiero a come ho lasciato la casa! E alle corse che farò al pomeriggio… un po’ rimpiango il periodo a casa in cui la mattina facevo quasi tutto l’indispensabile e al pomeriggio mi dedicavo ai giri coi ragazzi e/o alla cucina. Mio marito mi aiuta molto (cucina al bisogno, piatti alla sera, stendere biancheria… anche pulizie) ma trascorre molte ore in ufficio per cui a volte mi pare in ansia da prestazione quando arriva a casa e deve cominciare di nuovo… I figli aiutano,per forza, ma anche loro sono spesso fuori casa presto al mattino… e allora una sfuriata quando mi sembra di lasciar andare troppo e poi si ricomincia. L’estate specialmente dopo i campi scout di agosto, è stata proficua: prima di partire per l’ufficio lasciavo una lista di cose da fare e loro in mattinata dovevano fare possibilmente bene e depennare. Non noto grandi differenze tra l’aiuto del maschio e quello delle femmine (3) se non che lui per natura ha un proprio concetto di ordine non condiviso da me! le ragazze, forse anche perché devono condividere la camera e gli spazi, pretendono da sè e dalle sorelle un po’ di più (per poter sopravvivere dico io! ) Da un po’ di anni hol’aiuto diun’amica due volte alla settimana e allora la mia anima perfezionista si acqueta un po’ 😀 La cesta da stirare è sempre piena, ma quando serve qualcosa si tira fuori e se è necessario si da una passata veloce altrimenti….
Adesso faccio basta. Scusate se vi ho annoiato, un bacio a tutte e per ricordarlo a me più che a voi: si vive una volta sola; godiamoci i bambini che danno tanta gioia anche nel disordine!
sono STRAFELICE di aver trovato il tuo blog!! allora non sono l’unica che la pensa così :argh: !spero che mi verrai a trovare anche tu nel mio, il tuo è già salvato in tutti le home page di tutti gli apparecchi che abbiano internet in casa e in ufficio. ps. la lavatrice ora la fa lui dopo che gli ho spaiato tutti e dico tutti i calzini
Grazie Vaniglia!!
Ti prego svelami come fai a non stirare le camice!!!!!!!!!!!Mio marito ignora che ci siano panni da lavare e da stirare e si infastidisce addirittura quando monto l’asse perchè è consapevole che mentre stiro lui deve badare alle due pesti bubboniche.
L’unica cosa che gli piace fare è cucinare perchè invece del ragioniere avrebbe voluto fare “da grande” il cuoco ma la mamma-suocera non ha voluto!
😉
giusto
E’ bello e giusto quel che dici ma quando lo sbrocco sistematico non funziona cosa bisogna fare? Affilare i coltelli? Scappare di casa?
Sono una scema perchè difficilmente pretendo, io faccio e dentro di me mi aspetto che chi mi ama mi alleggerisca il lavoro sopratutto vedendomi stanca. Invece no…
Ioio, anche io ero come te. Mi arrabbiavo tantissimo con mio marito ‘perché non ci arrivava da solo’. Ma semplicemente perché siamo diversi, e cose che per me sono importanti, per lui non lo sono – e viceversa.
Il mio consiglio, dal cuore, è parlare. Chiedere esplicitamente quello che ti serve, dire grazie e per favore, e pretendere che la cosa sia reciproca.
Trovate di nuovo quello che vi ha fatti innamorare, perché quell’amore si può ancora recuperare.
Fammi sapere, ok?
Bisogna che tutti facciano la loro parte. Sono sposata, purtroppo non lavoro e non sono ancora una mamma. A 30 anni ho deciso di iscrivermi all’università, un’esperienza bellissima che se fatta con i criteri giusti ti porta via un’intera giornata. Mio marito “non mi aiuta” , piuttosto “fa le cose che riesce a fare come la sa fare in quanto non deve farmi un favore perché dice: è anche casa mia e devo collaborare” nonostante le sue 8 ore di lavoro….
Concordo! È anche una questione di linguaggio…