Videogiochi: come e quando?
Pubblicato il 5 Ottobre 2012 da Mamma Felice
A casa nostra non sono ancora arrivati i videogiochi. A me piacevano molto, anni fa, quando essenzialmente avevo tempo di giocarci. Quindi in un’epoca ante Dafne. 😉
Ai tempi, circa 10 anni fa, giocavo molto ai Sims, e non disdegnavo neppure la Wii, anche se non ero una giocatrice incallita, e giocavo poco. Diciamo che con i Sims mi piaceva soprattutto creare case da sogno, far sposare i personaggi e avere bambini… poi quando è toccato a me, aehm, la musica è cambiata. 😉
In queste settimane, partecipando alla Campagna PEGI per la sicurezza dei videogiochi, mi sono resa conto di non essere molto informata in merito. Non avendoli mai usati ‘da mamma’, ma da adulta, non mi ero mai posta domande in merito all’età adatta per giocare, al tipo di gioco, né tanto meno alle classificazioni per età.
Recentemente Dafne mi ha chiesto di giocare alla Wii, ma poi non ho avuto sempre tempo di accontentarla (no, dai, siamo onesti: non so collegare la Wii e mi dimentico sempre di chiedere a Nestore un aiutino buuhaaa). Ha un paio di giochi con gli animaletti da compagnia (che io non ho capito), e poi gioca alla Wii sport (uso la corsa campestre per stancarla, ebbene sì). A volte in ufficio gioca anche a Bubble, o con alcuni giochi in ambiente Linux, per esempio i giochini con cui colorare disegni o ricostruire i puzzle.
Per questo non abbiamo avuto il ‘problema’ di una sovraesposizione da videogioco, perché i giochi sono stati sporadici e molto diluiti nel tempo. Ma a 5 anni (non ancora compiuti), mi sembra anche giusto. Anche se io ricordo benissimo che circa alla sua età giocavo al PC con i giochini del tetris, la rana che saltava lungo la strada (Frogger), snake, e la corsa delle auto. Mammamia che ricordi… e che grafica Anni 80! 😀
Voi come vi siete comportate in merito? Che regole avete sui videogiochi?
Conoscevate già la classificazione PEGI per i videogiochi, o vi siete basate sempre sull’istinto?
Ma soprattutto: se giocavate ai Sims, passavate anche voi il tempo a costruire case e arredarle? 😉
Noi siamo messi come voi a giochi. Ci aggiungo i cartoni sull’iPhone che in questi gironi di caos lavorativo e domestico sto usando davvero troppo per avere tempo.
Va beh…passerà…ce la faremo.
Sulla questione dell’età non sapevo che ci fosse una classificazione ma mi sono sempre detta “No giochi di guerra o di ragazzine sceme”.
Però una guida aiuta anche per un discorso di accessibilità dello strumento: anche se scegliessi un gioco “positivo” ma adatto a una bambina di 10 anni per Ida che non ne ha ancora 5 sarebbe perfettamente inutile. In fondo l’età adatta ai vari giochi tradizionali la guardiamo per capire se sono o no adatti all’età, quindi vale la pena anche per i videogame no?
Non avevo idea che esistesse una classificazione! mi sembra una cosa ottima. Per ora, a cinque anni e mezzo, noi cerchiamo di evitare i videogiochi perchè vedo che mio figlio ne è un po’ “troppo” attratto, intendo cose innocue tipo spongebob o quelli di cucina in cui si preparano torte o biscottini decorati.
Non mi piace vederlo così appiccicato al p.c. quindi sono occasioni molto rare.
Quanto a me, altro che grafica anni 80… mi ricordo ancora di quel videogioco tipo ping pong… avete presente? Forse steve jobs andava ancora alle medie.
Non mi dire che c’è il videogioco di Spongebob! Dafne lo adora… anche se è un po’ fuori di testa, le piace tantissimo. In effetti fa ridere, anche se è surreale. 😀
ci giochiamo sul sito nickelodeon (non so se tecnicamente si possono definire videogiochi, sono giochi online gratuiti). Adoriamo Spongebob e i suoi amici invertebrati 😀
Daiiiii allora oggi ci proviamo anche noi!! 😆
Noi non siamo grandi consumatori di giochi elettronici. Il grande ha avuto la sua prima Playstation a 10 anni in 5 elementare e comunque in casa mia tutte le cose elettroniche compreso il computer sono in sala , anche il tv ad esempio e quindi alla luce del sole e sotto il controllo degli adulti….. Fino ad adesso questa regola e’ stata sempre una buona regola nel futuro vedremo!!!
Anche io non amo molto TV e videogiochi messi in camera dei ragazzi… penso sia meglio che tutto avvenga sotto gli occhi dei genitori.
Io ogni tanto con Camillo (5 anni) gioco con i videogiochi, che ho sul pc, il memory e quello delle torte.
Secondo me se non si esagera può anche essere istruttivo.
Non amo i genitori che al ristorante ad esempio dammi in mano ai bambini i pad o nintendo e li fanno giocare tutta sera per farli stare tranquilli
Noi non abbiamo nemmeno iPad o iPhone, quindi figurati… 😉
Abbiamo usato la Wii per farle conoscere lo yoga, che però abbiamo poi iniziato a fare da sole e ad un corso mamma-bimbi. Niente altro per ora, e spero il più a lungo possibile!!
Noi per ora niente videogiochi, ma ogni tanto ci chiede di usare Paint per fare forme e colorarle.
E sinceramente io cederò ai videogiochi il più tardi possibile.
Anche io prima che arrivassero i figli mi facevo delle super partite a giochi tipo Rollecoaster Tycoon, Theme Hospital, e altri giochini tipo Tetris.
Ecco, sapendo come questo tipo di attività crei dipendenza, vorrei introdurla il più tardi possibile.
Anche perchè già con la televisione, quando è ora di spegnere ogni tanto fa le bizze… figuriamoci coi videogames!!! 🙁
E per di più non avrò molto supporto da parte di mio marito, perchè a lui piacciono, e non ci trova niente di male… anche se, per fortuna, ora che ci sono i figli ha diminuito drasticamente il tempo dedicato a questi giochi.
Per quanto riguarda la classificazione per età, sinceramente non ne ero a conoscenza, anche se sono sempre un pò sul chi va là… ma non solo su quello. Intendo dire che, purtroppo, anche in altri ambiti viene magari considerato accettabile per un bambino un certo spettacolo, un certo gioco (non videogioco, ma gioco tradizionale), una certa storia, e invece, secondo il mio parere personale, per mio figlio (ma forse in generale per i bambini della sua età) non li troverei ancora adatti.
Faccio un esempio banale: certi film che hanno il bollino verde o giallo, alla tv, e che secondo me non sono per niente adatti, nemmeno con la presenza dei genitori.
Poi boh, a volte mi viene detto che sono esagerata, ma sinceramente lo faccio perchè, guardando alla mia esperienza e al mio passato, mi rendo conto che alcune cose viste, sentite, lette, anche se venivano considerate innocue, sono invece rimaste e mi hanno impressionata. E credo che imparare dagli errori (anche degli altri), sia una delle opportunità migliori che mi sia stata data.
Ciao! 😀
Chiara, ma sai che pure io sui film ho la tua stessa impressione? Certi film da bollino verde secondo me non sono per niente adatti: forse ci siamo un po’ troppo assuefatti alle scene imbarazzanti o alle parolacce? Ma da quando ho una figlia, e guardo i film con lei, persino alcuni film che prima ritenevo ‘innocui’, sono finiti sotto l’ala del controllo. Io sono del parere che si debba preservare l’innocenza dei bambini il più a lungo possibile. Sbaglio?
No Barbara, non sbagli affatto.
Perchè, oltre al fatto primario della nostra voglia di difenderli da ciò che per loro non è bene (e mi ricorderò sempre le parole di mio padre che mi diceva che un libro o un film non adatti sono come un cibo che non ci fa bene… se assunto ci danneggia, non ce n’è), c’è anche il discorso che ci si lamenta che oggi i bambini si scontrano troppo presto con certe “problematiche” che noi affrontavamo ad età più avanzata.
Fidanzatini, trucchi, vestiti “da grande” quando ero piccola io ci si arrivava non prima delle medie.
Da quel che sento, invece, oggi già alle elementari le mamme si devono confrontare con questi temi. E non è facile. Perchè poi ci si sente dire che siamo bacchettoni… no, io penso solo di volerli preservare, come dici tu.
E per i maschi, la violenza, i bulli… cose così… caspita, avremo un gran da fare fra un pò, mi sa!!!
E, devo ammetterlo, sono un pò spaventata.
Anche io ho paura. Dafne è ‘piccola’ in confronto agli altri: intanto è nata a Dicembre, quindi è piccola anche anagraficamente. Ma è pure piccola di carattere, è ingenua, è proprio una bimba. E tutti i giorni deve fare i conti con bambine che sono già ‘donnine’, o con bambini un po’ troppo maneschi. Sono preoccupata perché anche volendola proteggere, è difficile trovare un ambiente protettivo.
Guarda, io ho Riccardo che è di gennaio ma comunque non è uno troppo sgamato, per cui temo che a volte non riesca a difendersi quanto dovrebbe. Anche se devo dire che a volte mi sorprende.
Anche se, essendo primogenito, vedi che in confronto ad altri della sua età, o addirittura più piccoli, che hanno fratelli più grandi, ha meno risorse per farsi valere.
Però so anche che non riuscirei io a “passargli” trucchi per la sopravvivenza… perchè quelli li ho imparati in anni di vita, e anche se mia mamma cercava di darmi qualche dritta, non ero pronta io a farmi valere. Ora è diverso, sono cresciuta e so di mio che devo farmi valere. Per cui devo solo avere la forza di accettare anche le possibili “sconfitte” di mio figlio. Anche se fa male, vedere quando magari al parco ci sono certi furbetti che fanno i prepotenti e lui non reagisce come vorrei (ovviamente in situazioni che non necessitano del mio intervento, perchè non pericolosi).
Crescerà e capirà come non farsi mettere i piedi in testa, e che i suoi diritti valgono tanto quanto quegli degli altri.
Sono arrivata a questa conclusione perchè ripenso, appunto, che quando mia mamma mi diceva fai così, fai colà, io non ci riuscivo perchè non era nel mio carattere essere disinvolta o sgamata…
Il piccolo, invece, è di dicembre, ed effettivamente, specialmente ora che ha iniziato l’asilo, spero solo che non si trovi in situazioni spiacevoli.
Però è secondo, è tosto (non in tutto), e a volte è da contenere… ecco, conferma che sono spugne… ho sbattuto una porta, una volta che ero arrabbiata (ehm ehm… 😳 ), ora lo fa pure lui. Ha imparato a difendersi (a volte ad attaccare briga, mannaggia!), e spero che questo gli serva.
Purtroppo credo che un ambiente protettivo non ci sia, a parte la famiglia, o altri rari, rarissimi casi.
Compragli la wii:!!