Come gestire i capricci dei bambini

Pubblicato il 19 Settembre 2012 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

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Abbiamo parlato più volte di capricci, e di terrible twos, e poi anche di tutto ciò che viene dopo, nella vita dei bambini: la crescita, le frustrazioni, le punizioni, il cartellone delle regole. Insomma: tante domande, come sempre, perché la teoria non ci manca mai, ma poi nella pratica non sempre le cose accadono ‘come da manuale’.

Alcune settimane fa parlavo con con la mia amica Valentina del blog Parole di Latte, e discutevamo proprio su quanto sia difficile gestire i capricci dei bambini, e quanto a volte sia anche doloroso: non so a voi, ma a me questi momenti imbarazzano sempre, anche perché di solito avvengono in pubblico, magari al supermercato, o di fronte agli amici, o in situazioni in cui non puoi né urlare, né promettere punizioni.

Insomma: i bambini spesso ci mettono all’angolo e ci incastrano proprio quando non possiamo agire liberamente, mica perché vogliamo fargli del male in privato (botte mai!!!), ma semplicemente perché spesso di fronte ad un capriccio bisogna agire liberamente e fermamente, e anche avere il tempo di fare discorsi più articolati.

Molti passanti o sconosciuti non capiscono che gestire un capriccio in pubblico è davvero molto complicato, e che un genitore che dice no a una caramella o a una sciocchezza, non agisce mosso da cattiveria, ma da un pregresso educativo che una persona esterna non sa, e non può sapere.

Mi è capitato alcuni giorni fa: in cassa al supermercato, dopo aver già comprato a Dafne un pacchetto di caramelle che mi aveva chiesto e che le ho promesso, inizia a fare un capriccio sciocco per ottenere un secondo pacchetto di caramelle posizionate alle casse. Dico no con fermezza, e una signora dietro di me:
– Poverina, mi fa pena, ma è solo un pacchetto di caramelle… povera bambina.

Non lo ha detto con cattiveria, né per esprimere un giudizio nei nostri confronti, ne sono sicura (sarebbe stato anche peggio), ma  è intervenuta in modo inutile in una situazione che avevo già risolto con un gesto di fermezza: NO, non intendo discuterne ancora.

Lo so anche io che si tratta di un misero pacchetto di caramelle: ed è proprio per questo, signora, che non acquisterò il pacchetto di caramelle.  Perché l’educazione non è un capriccio né per i bambini, né per i genitori: noi adulti non diciamo di no a sproposito, e non diciamo no per compiere un gesto di cattiveria o ingiustizia.
Diciamo no quando stiamo seguendo una precisa linea educativa.

A volte i nostri sforzi sembrano tutti inutili. Immagino sia capitato anche a voi: faticare tanto per dare delle regole, alimentare un dialogo, non alzare mai le mani, cercare di passare del tempo insieme creativamente e serenamente… e poi sentirsi di nuovo precipitare all’indietro, come se dovessimo ricominciare tutto daccapo, per un capriccio inutile e fuori luogo, che davvero non ci aspettavamo.

Ma io, nonostante i momenti in cui le cose non filano lisce, penso che l’educazione non sia mai sprecata, e credo che noi dobbiamo sempre insistere con i nostri principi educativi, senza fare sconti, ovvero senza diventare troppo permissive per nostro comodo, o troppo intolleranti per frustrazione.

Dobbiamo cercare di ragionare lucidamente ogni volta, perché ogni giorno i bambini ci sfideranno: ci saranno giorni buoni, e ci saranno giorni pessimi. Ma io credo fermamente che se noi continuiamo a gettare le basi dell’educazione, poi da grandi i nostri figli avranno assorbito dei sani principi, e si comporteranno in modo adeguato, come brave persone.

La vera fatica è che come genitori non ci si rilassa MAI.
Questa è la cosa che a me pesa in assoluto di più: dover sempre pensare, pensare, pensare, pensare… e cercare sempre soluzioni e strategie, non riposarmi mai mentalmente.

Ma ricordo bene com’era Dafne da piccola, e a forza di continuare con la nostra linea educativa, tante cose buone le ha già assimilate. Piano piano faremo il resto. Sono sicura che l’educazione sia come la goccia che giorno dopo giorno innaffia la pianta e la tiene viva: noi siamo gocce che agiscono ogni giorno, ogni singolo giorno, e per sempre.

Per questo non bisogna mollare, alla lunga, e cercare di fare sempre meglio. Poi ci saranno, come sempre, i giorni in cui non sopporterò i capricci di mia figlia, o sarò stanca, o avrò i miei pensieri e non avrò voglia di essere conciliante e gentile.

E allora, beh… per fortuna sono stati inventati i DVD: 50 minuti di relax, ogni tanto, fanno bene a tutti. 😉



Commenti

84 Commenti per “Come gestire i capricci dei bambini”
  1. cristi

    🙁 mi potete dare dei suggerimenti

  2. Carissima amica mia! Questo argomento e’ sempre molto sentito come vedo…. Penso che alla fine non ci sono regole regoline e trucchi per essere una buona mamma… Ogni bimbo e’ diverso ha il suo carattere i suoi momenti si e no. Io ne ho 3 completamente diverse tra loro e fra l’altro… In scala di “viziatura” nel senso che la prima ha avuto abitudini che non ha avuto cosi tanto la seconda e che la terza non si sogna nemmeno.. E tutto questo per la “sopravvivenza” comune..perché poi si impara a capire cosa veramente e’ importante e non puòi far mancare a tuo figlio e cosa invece ne può fare a meno.e ripeto ogni bimbo va capito. Non si può generalizzare. Forse in linea di massima.. Anastasia e’ una bambina che se viene stimolata troppo diventa intrattabile. Ha 4 anni e’ così da quando e’ nata. Dopo un tot ha bisogno di fermarsi e dire basta altrimenti “sbrocca”. Ci ho messo un po’ a capirlo ma e’ così. E mi adatto. Non c’e molto da fare e’ inutile punirla sempre se fa i capricci perché alla fine nemmeno lei sa perché li fa… Ha raggiunto un limite e ha bisogno di riposarsi. Ginevra invece e’ diversa… Lei e’ più furbetta non si stanca mai, ha 2 anni dorme 30 minuti ed e’ gia carica a palla se fa un capriccio lo da pienamente cosciente di volerlo fare ed e’ bene essere risoluti nel dire NO… Ma si calma poi subito…. La piccoletta e’ troppo piccola, 2 mesi, capricci non ne fa, anzi se Dio vuole non piange mai per ora. <3
    Tornando ai capricci io penso come mi hai fatto capire tu, Barbara, che bisogna seguire una propria linea educativa, e non tornare indietro. Non farsi intimorire dai giudizi di mamme, nonne, tate, manuali e compagnia bella.. Solo noi conosciamo i nostri figli. E cerchiamo di fare il meglio per loro. E se non basta questo!!! Un abbraccio forte a tutte le mamme perché ne abbiamo bisogno

  3. Quest’estate con mia figlia, 5 anni, ho tentato una via creativa alla gestione del capriccio e delle relative sfuriate. Abbiamo stabilito tre parole segrete (tipo la parola di sicurezza dei rapporti sadomaso :mrgreen: ).
    Una serve per i piccoli conflitti. Significa, in breve “su, è una sciocchezza, diamoci un bacio e finiamola qui”.
    La seconda, la più usata, significa “cerchiamo di smettere di essere arrabbiate e parliamone. Io ti spiego le mie ragioni, tu le tue e cerchiamo di mediare”.
    La terza è per le emergenze. Significa: “Meryem, ora non ho modo di argomentare niente, parleremo dopo. Ora obbedisci e basta”. A dire io vero finora l’ho usata solo una volta.
    Non sempre siamo così brave da usarle, ma un po’ funziona. Però lei è abbastanza grande per capire il meccanismo e per usare le parole a sua volta (specialmente la prima!).

  4. la mia è miss capriccio. Col tempo ho imparato a non accorgermi neanche di essere fuori, al supermercato o semplicemente al bar.Quando è no è no. Anche sul cibo, che per la signora era solo una caramella, ma poi è solo un cioccolattino, solo un panino.. e poi il problema diventa irrisolvibile.Io parto col no, do spiegazioni, se poi insiste faccio l’indifferente anche se vorrei prenderla a morsi.Appena arriviamo a casa scatta la punizione, a 5 anni capscono anche la punizione posticipata. Io uso le minacce anche in pubblico, chi ha dei figli capisce, che non ce li ha…prima o poi capirà. 😀

  5. Grazie davvero di cuore per questo post, utile e schietto. La strada è lunga, ci si sente stanchi e sfiduciati a volte, ma bisogna assolutamente tenere duro…anche se a volte ci pare di impazzire…

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      La stanchezza… io davvero non credevo possibile che nella vita si potesse provare questo livello di stanchezza. Certi giorni sono così stanca che mi viene solo da piangere.
      Per carità, non c’è nulla di cui io mi possa lamentare. Ma a volte davvero sembra di impazzire.

  6. elena

    ma scusate, allora il mio è molto più grave… nessuno di voi ha un bimbo che vi picchia quando gli dite di NO o fate qualcosa contraria alla sua volontà??? prima si spalmava per terra anche lui, urla grida e calci all’aria… ma mio figlio che fa 3 anni tra un paio di mesi, da un bel po’ ogni volta che c’è un no secco o lo spegnimento di un cartone o un’uscita anticipata al parco o una pipì che non può più essere posticipata… ecco che alza le mani, mi fa volare gli occhiali, mi picchia forte e cerca anche di mordermi… anche il papà, non è un trattamento riservato esclusivamente alla sua mammina cara…. poi si spaventa di averlo fatto, ma intanto… ma a voi non succede? secondo voi c’è un modo per fargli capire che non si devono picchiare mamma e papà??

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      In questo caso io userei la classica sedia della punizione, come fanno in UK. Un minuto per ogni anno di età, ovvero tre minuti, deve stare seduto su una sediolina ‘del castigo’ se picchia la mamma e il papà, e prima di alzarsi deve chiedere scusa.
      Comunque è abbastanza frequente, eh. Basta solo essere molto fermi e impedirglielo, perché secondo il mio parere personale è un limite che un bimbo non dovrebbe superare.

  7. elisabetta

    Grazie grazie e ancora grazie…leggendo questo post mi hai tirato su di morale, io che sono per il dialogo,per la voce sempre tranquilla, per i non castighi…. ieri la mia piccolina,3 anni, mi ha fatto una scenata di capricci davanti a delle persone,non sapevo piu’ come gestila…a casa è bravissima,non posso lamentarmi.
    Mi son sentita la mamma piu’ imbranata del mondo…

  8. andrea

    Io ho trovato tantissimi punti su cui riflettere e applicarmi nel libro

    Genitori efficaci. Educare figli responsabili
    Autore Gordon Thomas

    15 euro spesi benissimo.
    Buona lettura a tutti.

  9. andrea

    domanda: per quale motivazione e’ stato eliminato il mio post con il suggerimento alla lettura dell’articolo su http://www.uppa.it che ritengo essere uno dei migliori contributi presenti online sul tema capricci ?

  10. Ciao a tutti,

    io di figli piccoli ne ho già 3 e quindi so bene cosa significa gestire i capricci, soprattutto quando partono quelli che io definisco “i concerti”, ossia i capricci e pianti in contemporanea di tutti e 3!
    Innanzitutto bisogna infischiarsene di quello che dicono gli altri, soprattutto della gente che si incontra per strada…
    Secondo me esiste poi solo una soluzione per gestire i momenti difficili: Mantenere la calma!
    Ho scritto anche un post sull’argomento. Potete leggerlo qui: http://www.4anniincinta.it/2013/02/21/manteniamo-la-calma/

    Ciao
    Cristina

  11. Grazie per il vostro articolo, mi sembra molto utile, provero’ senz’altro a sperimentare quanto avete indicato… c’e’ solo una cosa di cui vorrei parlare piu’ approfonditamente, ho scritto una mail al vostro indirizzo al riguardo.

  12. romina

    mio figlio ha tre anni e fa sempre la lagna come ci si deve comportare

  13. Carla 72

    La mia cucciola ha 29 mesi ed e’proprio in quel periodo dei capricci e delle scenate nei miei confronti oltre a essere aggressiva quando le propongo di lavarsi i denti.Vuole solo papà’ e diventa mansueta e si lascia far tutto senza piangere.Dal papà’ mi sento rimproverare che la colpa e’mia e che non le insegno niente pensate come una mamma si può’ sentire.sono veramente disperata

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Carla, è ovvio che non sia colpa tua. E’ una fase, e certo il tuo compagno non aiuta, se ti colpevolizza davanti alla bambina.
      Mettete delle regole facendo un cartellone: decidete 3 regole fondamentali che vanno rispettate, parlatene tutti insieme con la bambina e fatele capire che su queste c’è bisogno di essere uniti.
      Se la bambina ti picchia, con calma abbracciala e dille: adesso sei molto arrabbiata ma non è giusto che mi picchi. Ora mi allontano perché sono triste, e quando ti sarai calmata ne parliamo.

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