Come gestire i capricci dei bambini

Pubblicato il 19 Settembre 2012 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

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Abbiamo parlato più volte di capricci, e di terrible twos, e poi anche di tutto ciò che viene dopo, nella vita dei bambini: la crescita, le frustrazioni, le punizioni, il cartellone delle regole. Insomma: tante domande, come sempre, perché la teoria non ci manca mai, ma poi nella pratica non sempre le cose accadono ‘come da manuale’.

Alcune settimane fa parlavo con con la mia amica Valentina del blog Parole di Latte, e discutevamo proprio su quanto sia difficile gestire i capricci dei bambini, e quanto a volte sia anche doloroso: non so a voi, ma a me questi momenti imbarazzano sempre, anche perché di solito avvengono in pubblico, magari al supermercato, o di fronte agli amici, o in situazioni in cui non puoi né urlare, né promettere punizioni.

Insomma: i bambini spesso ci mettono all’angolo e ci incastrano proprio quando non possiamo agire liberamente, mica perché vogliamo fargli del male in privato (botte mai!!!), ma semplicemente perché spesso di fronte ad un capriccio bisogna agire liberamente e fermamente, e anche avere il tempo di fare discorsi più articolati.

Molti passanti o sconosciuti non capiscono che gestire un capriccio in pubblico è davvero molto complicato, e che un genitore che dice no a una caramella o a una sciocchezza, non agisce mosso da cattiveria, ma da un pregresso educativo che una persona esterna non sa, e non può sapere.

Mi è capitato alcuni giorni fa: in cassa al supermercato, dopo aver già comprato a Dafne un pacchetto di caramelle che mi aveva chiesto e che le ho promesso, inizia a fare un capriccio sciocco per ottenere un secondo pacchetto di caramelle posizionate alle casse. Dico no con fermezza, e una signora dietro di me:
– Poverina, mi fa pena, ma è solo un pacchetto di caramelle… povera bambina.

Non lo ha detto con cattiveria, né per esprimere un giudizio nei nostri confronti, ne sono sicura (sarebbe stato anche peggio), ma  è intervenuta in modo inutile in una situazione che avevo già risolto con un gesto di fermezza: NO, non intendo discuterne ancora.

Lo so anche io che si tratta di un misero pacchetto di caramelle: ed è proprio per questo, signora, che non acquisterò il pacchetto di caramelle.  Perché l’educazione non è un capriccio né per i bambini, né per i genitori: noi adulti non diciamo di no a sproposito, e non diciamo no per compiere un gesto di cattiveria o ingiustizia.
Diciamo no quando stiamo seguendo una precisa linea educativa.

A volte i nostri sforzi sembrano tutti inutili. Immagino sia capitato anche a voi: faticare tanto per dare delle regole, alimentare un dialogo, non alzare mai le mani, cercare di passare del tempo insieme creativamente e serenamente… e poi sentirsi di nuovo precipitare all’indietro, come se dovessimo ricominciare tutto daccapo, per un capriccio inutile e fuori luogo, che davvero non ci aspettavamo.

Ma io, nonostante i momenti in cui le cose non filano lisce, penso che l’educazione non sia mai sprecata, e credo che noi dobbiamo sempre insistere con i nostri principi educativi, senza fare sconti, ovvero senza diventare troppo permissive per nostro comodo, o troppo intolleranti per frustrazione.

Dobbiamo cercare di ragionare lucidamente ogni volta, perché ogni giorno i bambini ci sfideranno: ci saranno giorni buoni, e ci saranno giorni pessimi. Ma io credo fermamente che se noi continuiamo a gettare le basi dell’educazione, poi da grandi i nostri figli avranno assorbito dei sani principi, e si comporteranno in modo adeguato, come brave persone.

La vera fatica è che come genitori non ci si rilassa MAI.
Questa è la cosa che a me pesa in assoluto di più: dover sempre pensare, pensare, pensare, pensare… e cercare sempre soluzioni e strategie, non riposarmi mai mentalmente.

Ma ricordo bene com’era Dafne da piccola, e a forza di continuare con la nostra linea educativa, tante cose buone le ha già assimilate. Piano piano faremo il resto. Sono sicura che l’educazione sia come la goccia che giorno dopo giorno innaffia la pianta e la tiene viva: noi siamo gocce che agiscono ogni giorno, ogni singolo giorno, e per sempre.

Per questo non bisogna mollare, alla lunga, e cercare di fare sempre meglio. Poi ci saranno, come sempre, i giorni in cui non sopporterò i capricci di mia figlia, o sarò stanca, o avrò i miei pensieri e non avrò voglia di essere conciliante e gentile.

E allora, beh… per fortuna sono stati inventati i DVD: 50 minuti di relax, ogni tanto, fanno bene a tutti. 😉



Commenti

84 Commenti per “Come gestire i capricci dei bambini”
  1. E non ti voglio raccontare ciò che riguarda l’educazione di figli adolescenti , che certo non fanno i capricci alla cassa del supermercato ma ne fanno talmente tanti altri di capricci oltre alle sollecitazioni che ricevono dal mondo esterno e agli influssi che il mondo e gli amici hanno su di loro….. Lasciamo stare , bellissimo e utilissimo il tuo post!!

  2. I capricci… credo mandino in crisi tutti i genitori. Io, per esempio, certe volte faccio moltissima fatica a gestirli. Però sono assolutamente d’accordo con te: non bisogna mollare. Come genitori dobbiamo essere certi che, alla lunga, seguire una linea educativa precisa ripagherà e i nostri figli, crescendo, interiorizzeranno ciò che è giusto e ciò che non lo è… Buona giornata da genitore 😀

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Anche io faccio tanta fatica… e mi sento pure scoraggiata, certi giorni. L’ultimo sabato pomeriggio, per andare via da una festa. Mi veniva da piangere 🙁

      • La mia ultima impresa contro un capriccio è stata proprio questa mattina. Arrivata a scuola, Ludovica non voleva restarci e ha cominciato un capriccio assurdo e immotivato anche perché a scuola ci va molto volentieri. Credimi, veniva da piangere anche a me ed è stato molto imbarazzante 🙁

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (17 anni)

        A me scoccia enormemente anche farmi una figura di cavolo davanti agli altri. Lo so: non mi dovrebbe interessare più di tanto, ma santapazienza, non la picchiamo, cerchiamo di essere felici, cerchiamo di essere buoni… perché deve comportarsi male?

  3. Trovo questo post non solo utile ma rassicurante. mi è capitato spesso, infatti, che estranei o anche persone di famiglia (le nonne…) lamentassero una mia eccessiva severità davanti ad un capriccio anche banale, come quello delle caramelle. Penso sia davvero perchè queste persone, in buona fede, decontestualizzano il capriccio dal contesto educativo e familiare che lo precede, e si limitano a vedere che in quel momento tu, acida e tirchia, rifiuti l’acquisto di una pacchetto di caramelle da 1€. Mi conforta sapere che altre mamme come te condividono sia l’imbarazzo per il non essere comprese e per il voler portare avanti il proprio progetto educativo, sia la speranza che, seminando oggi con pazienza, domani ci saranno delle belle pianticelle

  4. Io però vorrei solo fare un appunto. Le eccezioni.
    Se siamo in un’allegra compagnia e ci vediamo due volte l’anno e vogliamo passare una piacevole serata, io credo sia giusto concedere ai bambini qualcosa in più per evitare i capricci. L’educazione la facciamo tutto il resto dell’anno ma essere fermi e severi per quella serata e permettere ad un bambino di piangere anche per mezzora, mi sembra davvero un modo per rovinare la serata a tutti gli altri!
    Che ne dite?

    • Concordo. L’eccezione ci sta, ma dev’essere un’eccezione, appunto 😉 .

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (17 anni)

        Alchemilla, è verissimo. Ma l’eccezione io la considero sempre, e proprio perché già facciamo molto, vorrei che quando diciamo NO, fosse NO e basta.
        Poi io capisco la frustrazione dei bambini, eccome… ma la nostra?
        Faccio un banale esempio: sabato siamo state ad una festa di compleanno, dalle 17 alle 19.30
        I bimbi hanno giocato, si sono divertiti e stancati, tutto è andato bene. Noi alle 19.30 abbiamo chiamato Dafne per tornare a casa. Eravamo i primi ad andare a casa. Capisco che a lei non piaccia, ma noi la sera stessa avevamo ancora due ore di lavoro, e tutta la domenica – di nuovo – di lavoro. Potevamo per esempio non portarla: non ne avevamo nessuna voglia. Visto che invece alla festa ti ci abbiamo portata, hai fatto ciò che volevi, e hai giocato un bel po’… perché non capisci anche le nostre necessità?
        Tu che ne pensi?

      • Voglio essere sincera…Andare via per primi da una festa di compleanno in cui ci si diverte è veramente dura…E’ vero che avevate ancora ore di lavoro, e quindi era giusto tenere in considerazione le vostre esigenze, ma se aveste aspettato ancora un pochino, avreste potuto andare via con qualcun altro, tanto non dovevate cenare perché eravate stati alla festa, avreste fatto prima ad andare via senza i capricci e vi sareste risparmiati molto “nervoso”.
        Non è una critica, ci mancherebbe!
        Secondo me il trucco è mettersi nei loro panni. E almeno per i primi 6/8 anni mettere d’avanti le loro esigenze alle nostre, senza annullarci ma come forma di guadagno per entrambe le parti.
        In questo caso: perdo mezzora di lavoro per accontentarti ma il tempo che mi resta sarà più sereno.
        Mica è facile…Ci si riesce solo a volte!
        Magari è successo anche questo (mi faccio un film nella mia testa): voi le avete detto prima di andare che non restavate molto, durante la festa le avete magari ricordato che presto sareste andati a casa. Quindi lei ha vissuto le ore della festa con il terrore che finissero presto e quando sono effettivamente finite è scoppiata!
        E’ difficile, vero?
        Le mie figlie hanno 13 e 10 anni e adesso le ho appena sgridate perché non rispettano il mio lavoro!

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (17 anni)

        In linea teorica concordo su tutto, parola per parola. Ma credimi, noi ci mettiamo tanto nei suoi panni. Proprio per questo cerchiamo di fare i miracoli, per lei, e piuttosto lavorare di notte pur di non privarla di qualcosa.
        Adesso ha quasi 5 anni, io voglio che capisca anche i NO, visto che ce ne sono già pochi. In fondo i genitori siamo noi, no?
        Grazie per il tuo consiglio, però. Sicuramente ne farò tesoro.

      • Manu

        scusa, Mammafelice, ma su questo non posso essere daccordo. la tua bimba ha solo 5 anni, mi pare? Aspettarsi che a quella eta’ “capisca anche le vostre necessita’”, cioe’ si metta nei panni degli adulti, non e’ realistico ed e’ anche un po’ ingiusto.
        Mettersi nei panni altrui e’ una cosa molto difficile, che richiede una maturita tale che non si ha certo a 5 anni.

        Tu potresti farmi un esempio di te stessa a 5 anni in cui ti sei detta, “Oh, guarda un po’ mia mamma come e’ stanca, con tutto quello che ha ancora da fare, meglio che mi comporti in maniera matura e non la stressi”. Io no.

        Questa e’ una cosa, il mettersi davvero nei panni altrui che non facciamo facilmente neanche da adulti, altrimenti non ci sarebbero le beghe con la suocera, con i condomini, e via cosi’.
        Siamo noi genitori, in quanto adulti o presunti tali, che dobbiamo metterci nei panni dei bambini. Capire che i capricci non sono altro che il loro modo di esprimere frustrazione, e insegnargli metodi piu’ socialmente accettabili di esprimere tale frustrazione. Su questo ovviamente sono daccordissimo con te. Certo se perdiamo la pazienza anche noi nel gestire la loro frustrazione diamo un esempio poco edificante.

        Quanto all’imbarazzo in pubblico, nasce dall’idea (sbagliata) che i genitori riescano a “controllare” i figli sempre e comunque. Quando gli estranei commentavano con sguardi o parole di disapprovazione le scene (peraltro brevi e poco intense per la maggiorparte) dei capricci dei miei figli da piccoli, ho sempre attuato questo metodo: mi ci rivolgevo cosi’: “Lei mi sembra una persona di esperienza, di sicuro con i suoi figli questi problemi lei non li avra’ MAI avuti, mi dica il suo segreto, la prego!.
        Sono daccordo con te nell’esercitare fermezza, con costanza, cioe’ dire no e non cedere ai capricci o si insegna che i capricci funzionano, ma senza curarsi troppo degli altri che sono sempre pronti a giudicare e a sostenere in maniera disonesta che al posto nostro loro si’ che saprebbero come fare.
        Un abbraccio al piccolo che piange e un po di empatia dicendogli: “e’ difficile andare via per primi, lo so, anch’io ero triste quando dovevo farlo alla tua eta’, ma avrai altre occasioni” o qualcosa del genere per consolare, per far capire che si e’ riconosciuto il loro dispiacere e poi si va, tanto nella vita ci saranno tantissime volte in cui bisognera’ andare anche quando proprio non si vorrebbe, meglio abituarsi da piccoli.

  5. Ho la fortuna di avere una bambina di 5 anni che di capricci ne fa veramente pochi, ma il Cielo mi ha mandato per contrappasso un duenne che riequilibra il tutto.
    E Mammafelice ha ragione: la fermezza (che non vuol dire essere duri e insensibili)è assolutamente fondamentale, quando si parla di bimbi piccoli….io sono dell’idea che i famosi paletti siano necessari in questa fase della vita.
    Quando avranno 14 anni temo che la strategia dovrà essere leggermente cambiata però :mrgreen: …ci penseremo per tempo….

  6. Chissà da cosa dipende il capriccio! Le mie figlie non hanno mai pianto per tornare dal parco, da una festa, non hanno mai fatto scene al supermercato…
    Io però sono sempre stata una mamma poco severa. Ho sempre lasciato molta libertà alle mie figlie. I no erano (sono) pochi e abbastanza rispettati!
    I miei nipoti piangono ogni due minuti, per tutto! Sono difficilissimi da gestire, a volte non so come fa mia sorella non schiaffeggiarli!
    Mi dispiace davvero per lei ma non ho la soluzione da darle…

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Anche noi abbiamo poche e ferree regole, credimi, e siamo molto permissivi. Proprio per questo desidero che un NO venga rispettato. Ma evidentemente non funziona, o sbaglio qualcosa (sicuro!!), boh. Ma non sono molto serena, a dirla tutta.

      • Non scoraggiarti! Pensa che è difficile anche essere bambini, dobbiamo cercare di capire anche questo! Pensa che stress tutte le ore alla scuola materna a rispettare tutte quelle regole, a dover andar d’accordo con tutti…Non è un vita facile nemmeno la loro!

  7. spaffola

    Nicolas ha ormai due anni…siamo in piena fase terrible twos:capricci,No!,e srotolamenti a terra degni di Oscar per miglior contorsionista urlatore…e io proprio come te non sopporto quando accade in pubblico con mille occhi addosso pronti a giudicare…della serie”ma quella sgrida un nambino così piccolo,cosa mai potrà aver fatto?!!!”e io mi domando :ma perchè ci si deve sempre intromettere e giudicare senza conoscere?per fortuna mi anche capitato qualche episodio di solidarietà”genitoriale” in cui mi hanno aiutata a sdrammatizzare la situazione..è proprio vero che essere genitori è il mestiere più complicato!perfortuna ci consolano i progressi,i sorrisi sdentati,le parole inventate,le manine paciocche e le facciotte pacate della nanna e…

  8. Alisa

    Concordo con tutte ma qualcuna dovrà pur dirmi come uscire da una situazione pubblica in cui dico no e poi inizia a piangere e ad attaccarsi alla gamba. Lo distraggo facendogli vedere un’altra cosa? Lo porto via? Che faccio visto che a quel punto o sarò priva di energia o sarò molto tesa? Mamme consigli pratici come solo voi sapete fare? senza ovviamente cedere, a parte le eccezioni? grazie 🙂

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Alisa, io le ho provate tutte:
      – portarla via di forza
      – distrarla
      – prometterle un’altra cosa (sbagliatissimo, lo so!!)

      Tra quelle che funzionano quasi sempre:
      – metterla in punizione (cosa che odio, ma due volte è successo: niente cartoni)
      – portarla un momento fuori dal negozio e calmarla in disparte, spiegandole la situazione e mostrandole se stessa dall’esterno, in modo che capisca che – in effetti – il suo comportamento è insensato.

      E poi c’è sempre la preghiera e l’invocazione di tutti i Santi

      • Ho due trucchi che con i miei nipoti funzionano:
        – Fingersi stupiti o spaventati per qualcosa, tipo: Aiuto! Guarda là ma a quel signore sta cadendo la barba…Veloce! Veloce che andiamo a vedere! (l’esempio è un po’ ridicolo…)

        – Oppure (crudele!) “Ti fa male, dove? Oddio stai proprio male, cosa ti è successo, aspetta che chiamo il dottore, ti porto in ospedale…”

        Giuro che funzionano. Ma non credo siano educativi al 100%….

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Mamma di Dafne (17 anni)

        Io l’ospedale preferisco di no, perché il giorno che poi tocca andare dal dottore, diventa una tragedia. Per fortuna noi siamo sani, non voglio usare i dottori come i ‘cattivi’ della situazione, anche solo per rispetto degli altri bimbi che purtroppo non hanno scelta…

      • Ma io ci gioco proprio su questo. Stai piangendo come un pazzo e non hai niente, pensa chi sta veramente male, quanto dovrebbe piangere?
        Smettono di piangere proprio perché si rendono conto che non ha senso farlo, per rispetto di chi male sta veramente!

      • Credo che fino ai 3 anni distrarli con qualcos’altro possa funzionare bene,inoltre bambini piccoli fanno più difficoltà ad elaborare e a riflettere su quello che stanno facendo, se poi siamo in pubblico è più complicato anche per noi, e finisce che ci stressiamo tutti il doppio! Quando sono più grandi ci vogliono dei bei no fermi come dice mammafelice e ogni tanto ignorarli completamente! (anche per riprendere fiato noi e pensare alla prossima mossa 😉

  9. sono pienamente d’accordo con te … grazie per il post mi hai rassicurata, a volte penso di essere una mamma troppo severa guardandomi intorno! io ho mantenuto e sto mantenendo le mie linee guida educative, a volte mi sembra contro tutti e tutto, soprattutto perchè vedo tanta maleducazione, prepotenza e menefreghismo tra adulti e bambini. quando però mio figlio riceve o ricevo io un complimento tipo “quanto sei/è educato, ubbidiente e gentile (tuo figlio)”, capisco che sono e resterò su una buona strada!!! Sarebbe tutto più semplice cedere ai capricci, anche perchè mi sento dire “il mondo va così”, ma non voglio farlo per il bene di mio figlio … imparando la buona educazione e il rispetto di regole e persone andrà ovunque e molto più lontano!

  10. Per quello che è la mia esperienza, i capricci di mio figlio(e intendo per mesi, in modo ripetuto ed esasperante) sono stati anche il sintomo di situazioni che lo angosciavano, come il rapporto non sereno con una persona della scuola materna.

    Altre volte i capricci erano semplicemente l’annuncio della febbre e una malattia in arrivo… Cosa ne sanno gli estranei, di tutto questo, quando ti vogliono dare consigli?

    Per questo motivo ora cerco prima di tutto di capire se il “capriccio” è fine a sè stesso o se c’è dell’altro.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Marina, hai proprio ragione. In realtà anche noi cerchiamo prima sempre di capire se c’è un motivo alla base, un malessere, o semplicemente la stanchezza.

      Solo che ultimamente ci sta succedendo in modo immotivato, ‘solo’ per il fatto che a Dafne non piace quando le cose finiscono. Una cena, una festa, le vacanze estive, un giro al parco… non vuole mai che le cose finiscano. Che stress, non so mica cosa fare… 😳

  11. Erika

    Grazie per quest’articolo, e per il conforto che mi dai spessissimo
    avevo già letto alcuni post precedenti sui terrible two, ma questo capita proprio a “fagiolo” dopo il terribile pomeriggio che ho passato lunedì con la mia piccola di 18 mesi, che ha piagnucolato o fatto storie per quasi due ore, pecrhè all’uscita del nido ho detto no a ciuccio e cartoni e volevo giocare con lei.
    Nel pomeriggio sono anche passati i miei e ti faccio immaginare le scene, lei che si era calmata ricomincia con i capricci e tre persone a dire 3 cose diverse…..
    lunedì sera ero a pezzi…..
    però poi ieri pomeriggio il ciuccio me l’ha chiesto solo una volta, siamo riuscite a giocare….
    chissà, speriamo che sia servito un pomeriggio da incubo per tenere duro e cercare di educarla?

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Erika, io ho capito che insistendo, e andando avanti con le regole, poi le cose migliorano progressivamente. Ma in effetti a 18 mesi è davvero piccola, ancora, e forse sarà pure nella fase dei terrible twos.
      Che dici: ci facciamo un bicchiere di vino tra noi?

      • Erika

        Si, credo sia già entrata nella fase dei terrible two (perchè anche se due anni non ce l’ha frequesta sempre bambini tra i 2 e i 3 anni, anche al nido dove è la più piccola della sua classe) e secondo me anche in questo è precoce….. 🙁 poveri noi)

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Mamma di Dafne (17 anni)

        Pure mia figlia è la più piccola della classe, essendo nata a Dicembre. Secondo me in effetti questo conta…

      • Erika

        comunque per il bicchiere di vino… mi piacerebbe tantissimo conoscerti di persona, visto che ti seguo dai tempi della gravidanza, ma io vivo a Roma e se non sbaglio tu sei a Bologna…
        Magari se qualche volta capito a Bologna (conosco un paio di persone che abitano lì e che mi piacerebbe venire a trovare) o magari prima o poi capiti tu a Roma….

        Intanto grazie per il supporto e la compagnia che ci dai

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Mamma di Dafne (17 anni)

  12. Daniela

    Tutto giustissimo, concordo.
    E meno male i capricci di Elisa non sono molti…

    Ma ho un dubbio, e mi rimane… a volte vuoi perché in pubblico, vuoi perché con i nonni (…), vuoi perché proprio non ne ho voglia, provo (e riesco) a distrarla dall’oggetto della questione, anche in maniera banale tipo “guarda che forma strana ha quella nuvola”, o parlandole del programma del pomeriggio/giorno dopo/fra 5 minuti…

    e qui il dubbio… ok ho disinnescato la bomba ma è giusto, o dovrei farla esplodere per ribadire il discorso educativo??

    mi sa che siamo nel campo dell’uovo e della gallina…

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Daniela me lo domando anche io!
      Da noi succede così:
      – di solito io sono quella più ferma e più categorica, e insisto con la regola
      – mio marito invece è più propenso a cambiare argomento perché in effetti dopo un po’ è proprio una rottura restare tesi

      Non ho davvero idea su cosa sia meglio o peggio. Quello che posso dirti con certezza è che lui, facendosi anche meno problemi, vive un po’ meglio :mrgreen:

      • Al corso “Genitori efficaci” dicevano che è giusto fare così. Poi il discorso educativo va ripreso a fuochi spenti, quando si è tutti calmi e rilassati e ci si riesce a capire.

  13. Bellissima riflessione, la condivido… ovunque

  14. questo post capita a fagiolo! in un momento di grande frustrazione personale per non riuscire a farmi ascoltare dal mio cinquenne, dover discutere ogni momento per ogni risposta data mi da sui nervi! il peggio è che la piccola che sembrava ascoltasse adesso inizia anche lei! la mia difficoltà è essere ferma, e mantere sempre la stessa linea la stanchezza a volte prende il sopravvento. grazie per la condivisione di questo post adesso mi sento meno sola.

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    • Io vi consiglio “prevenire è meglio che curare”. Siete stanche: rinunciate a portarli di qua e di là. Non muoiono, ve lo assicuro!
      Non avete la forza di portarli al parco, non proponetelo loro, state a casa!
      Portarli al corso di nuoto tutto l’anno vi distrugge, fatelo solo tre mesi all’anno.
      E via così.
      Rinunciate a qualche cosa. Non potete fare tutto e avere sempre la lucidità di smorzare i loro capricci!

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (17 anni)

        Però non è giusto, dai. Io non so come siete messi voi, ma noi siamo soli: qui non abbiamo parenti, nonni, tate, baby sitter…
        Quindi o siamo noi a portarla al parco o a inglese, oppure viene tutti i pomeriggi in ufficio con noi. Io non lo trovo giusto.
        Penso che lei abbia il diritto di andare al parco almeno 2-3 pomeriggi, oppure fare almeno un’ora di inglese o addirittura un’ora di nuoto. Altrimenti starebbe sempre a casa, e sarebbe quasi una punizione, non credi?

      • Sì ma se lo fai mal volentieri…Magari una settimana vai al parco tutti i giorni perché stai bene e sei in forma. Quella successiva neanche uno…
        Flessibilità 😀

  15. alchemilla il mio ” problema” è in casa! fuori sono degli angioletti… con l’inverno come la metto???

    mamma felice anche noi siamo soli, o meglio sono sola lontana dalla famiglia, e con il papà fuori tutto il giorno, sono daccordo con te sarebbe una punzione.

  16. Aganfa

    mi rendo conto, leggendo i commenti, che sono tra le mamme fortunate. la mia piccola di 27 mesi ha inziato a fare i capricci a 18 ma sono sempre stati, finora, abbastanza gestibili e brevi. li fa a periodi. è difficile educare e seguire sempre quella linea, ma ho deciso così e voglio andare avanti. sono assalita da mille dubbi e soprattutto temo di essere troppo severa (perchè me lo dicono i nonni)e troppo esigente (sempre perchè per i nonni: “ma poverina”; “dai, è solo una bambina”).
    io cerco, come hanno già detto, di mettere lei per prima con le sue esigenze ma non dimentico le mie e quando dico no, o basta, rimango ferma sulla mia posizione, anche se di conseguenza innesco un capriccio.
    di una cosa sono fiera però. di come riesco a gestire i capricci in pubblico. me ne frego di tutti e agisco come se fossimo solo io e lei. me ne frego degli occhi puntati contro. come è già stato detto, nessuno inotrno conosce la nostra storia e nessuno sa fino in fondo perchè lei fa il capriccio e perchè io mi comporto in quel modo. nessuno ha il diritto e nemmeno il dovere di interventire e, credetemi, ho imparato a scoraggiare chiunque dal mettersi in mezzo!
    per chiudere io sono dell’idea che il capriccio (in quanto: Voglia bizzarra, insolita, improvvisa, generalm. effimera) va analizzato, capito, disinnescato o semplicemente fatto dimenticare. dipende appunto dal capriccio.

  17. chiarac

    Post azzeccatissimo: proprio ieri sera capricci a non finire… sarà che ha iniziato la materna, sarà che era stanco perchè non aveva fatto il pisolino… da andare fuori di testa! Io sono (e a posteriori mi rendo conto di quanto sbaglio) la dura della situazione, mio marito sostiene che in certi momenti bisogna trovare un diversivo e disinnescare il circolo vizioso che si viene a creare… cosa devo dire… ha ragione lui e in genere il diversivo funziona, altrimenti diventa una vera e propria crisi isterica (di mio figlio… ma anche mia!)

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Ecco, pure Nestore dice la stessa cosa. Devo dire che in effetti mi ha insegnato a interrompere il circolo vizioso e a darle ‘una via di uscita’. Io certe volte però la via di uscita la prenderei proprio senza ritorno buhhaaa :mrgreen:

  18. clarissa

    Anche io come tutte voi, faccio fatica a gestire i capricci di mio figlio. Camillo ha 5 anni e sinceramente non ne fa tanti ma i pochi capricci che fa sono davvero tosti. E’ un testone e non cede per nulla al mondo. Ormai sono diventata zen, il mio “trucco” è lasciarlo sfogare, non me ne frega niente se la gente ci guarda terrorizzata o in pena per il mio povero bambino maltrattato, ma io lo faccio gridare e piangere fino a che non si calma senza dire assolutamente nulla. Poi quando si è tranquillizzato gli parlo e fino ad ora ha sempre funzionato.

  19. Raffaella

    Grazie per i consigli che ci dai….e sono pienamente daccordo con te per quanto riguarda i capricci,a me è capitato più di una volta di mettere in castigo la bimba e immancabilmente mia suocera ha cercato di intromettersi e di togliere la bimba dal castigo,lei non approva questi metodi…MA LA FIGLIA E’ MIA e non permetto a nessuno di intromettersi nel mio (dovrei dire nostro,perchè anche mio marito concorda con me)modo di educare la bimba.
    un abbraccio.

  20. cristi

    aiuto ditemi come fare con mia figlia dice che non sono una brava mamma

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