Alimentazione da 1 a 3 anni: il cibo dei grandi
Pubblicato il 31 Agosto 2012 da Mamma Felice • Ultima revisione: 20 Aprile 2015
Dopo lo svezzamento, cosa succede sulla tavola? Da quando i bambini possono iniziare a mangiare ‘come i grandi’, e come si inizia questo passaggio dallo svezzamento al momento in cui mangiano da soli, e mangiano un po’ di tutto?
In questa ultima fase, si chiude il cerchio di ciò che ho imparato, e ciò che mi ha davvero messa alla prova nella mia maternità. Ho svezzato mia figlia ormai tre anni fa, ma mi è molto chiara in testa la fase di passaggio da svezzamento ad alimentazione ‘da grandi’: l’alimentazione è stato un nodo centrale della mia maternità, quello su cui più di tutto mi sono dovuta impegnare. Avendo io passato vari problemi alimentari, tra cui, adesso, l’obesità, mi sentivo chiaramente la persona meno adatta ad insegnare a mia figlia una sana e corretta alimentazione. Questo mi ha creato notevole preoccupazione, e anche un senso di fallimento: perché non mi sono impegnata io per prima a mostrarle con l’esempio come ci si prende cura del proprio corpo?
Tuttavia le cose non sono andate lisce, per me, e non potendo fare altro che migliorarmi per il futuro, senza rimuginare sul passato, ho cercato di trasformare la mia esperienza in un esempio alla rovescia: non tanto per dirle di non diventare come me (non sono ancora arrivata a questo punto 🙂 ), quando per insegnarle che ogni azione ha delle conseguenze, anche nella lunga durata.
Dunque, quando mia figlia è stata pronta a mangiare i cibi ‘da grande’, ho prestato molta attenzione a ciò che facevo.
Mia figlia ha messo i denti molto tardi (è nata leggermente prematura, e poi ha fatto tutto in ritardo, tipico…) e quindi ad un anno di età non era ancora del tutto pronta a mangiare cibi ‘da grandi’. Abbiamo iniziato alla fine dello svezzamento ad offrirle pezzetti di cibo alla sua portata, come grissini, friselle, parmigiano e frutta a pezzetti, ma sono passati ancora 3-4 mesi prima che potessimo passare ad un formato di pasta normale o a piccoli pezzetti di carne.
Nella nostra fase di passaggio tra svezzamento e alimentazione ‘ da grandi’, ci hanno molto aiutato i minestroni con le verdure a pezzetti, il prosciutto cotto, il formaggio cremoso o a pasta molle, le polpette morbide di legumi e ovviamente il pane.
Non ho avuto particolari accortezze: Dafne si sedeva a tavola con noi, mangiava da sola con il suo cucchiaino (o con le mani) e mangiava più o meno ciò che mangiavamo anche noi. Chiaramente in quel periodo era la nostra alimentazione ad adeguarsi alla sua, e non viceversa. Quindi noi mangiavamo le sue stesse cose, magari aggiungendo una pietanza solo per noi, e usavamo meno sale e meno condimenti.
Essendo io una persona fortemente allergica (essenzialmente ai pollini, ma anche a qualche alimento), ho adottato una unica accortezza: rimandare l’introduzione di alimenti potenzialmente pericolosi. Ho aspettato a introdurre le melanzane, che sono delle solanacee, e anche il pomodoro fresco: inizialmente era sempre cotto (non chiedetemi perché, ma io spesso ho degli sfoghi allergici da contatto con i pomodori, quando ne tocco il picciolo verde…). Ho rimandato l’introduzione dell’uovo a metà anno, e solo dopo i due anni ho dato miele, crostacei e molluschi e fragole. E non ho mai esagerato con il latte vaccino, che non mi ha mai fatto grande simpatia: poco latte, tanto yogurt. Anche a colazione.
Tutto è andato nella norma, ma soprattutto io ho smesso di preoccuparmi. Non ho mai inseguito Dafne per casa con un cucchiaio in mano per farle mangiare un boccone in più di cibo, e non lo farò mai. Non ho mai pensato che non mangiasse abbastanza, nonostante le sue porzioni fossero sempre molto piccole. Ho fatto un raffronto con le porzioni messe nel piatto di bambini della sua stessa età, e penso che abbiamo fatto bene: non vedo perché riempire il piatto di un bambino come quello di un adulto, per poi continuare a dirgli di mangiare tutto. La mia filosofia era: tre cucchiai nel piatto. In questo modo il bambino si sente soddisfatto di poter finire ciò che ha nel piatto, e può eventualmente anche chiedere ancora un’aggiunta, cosa che non dovrebbe essere mai concessa, invece, se si propongono già porzioni abbondanti.
La nostra filosofia è sempre stata: se non ha fame oggi, mangerà domani. Non abbiamo mai sostituito la cena con un biberon di latte, o con lo yogurt, o tornando indietro al cibo ‘da piccoli’. Non mi è sembrato necessario. In alcuni periodi Dafne era inappetente, e allora le preparavo i suoi piatti preferiti (tra cui, per fortuna, la zuppa). In alcuni periodi aveva molta fame, e allora cercavamo di frenarla facendole mangiare soprattutto verdure (e di nuovo zuppa, insomma: sta zuppa a casa nostra si mangia sempre ehhee).
L’unica vera paura? Dafne due volte ha inalato il cibo, e ha rischiato di soffocare. In quei casi mi ha aiutato tutto il lavoro fatto in Croce Rossa: le ho praticato la manovra pediatrica di disostruzione delle vie aeree, e non ci sono state conseguenze. Ma la prontezza, e l’osservazione, e soprattutto la PRESENZA sono state fondamentali per noi.
E la conoscenza, ovviamente. Conoscere le principali manovre di primo soccorso dovrebbe essere un dovere per tutti noi, così come insegnare loro a mangiare bene, o indossare le cinture di sicurezza, o imparare, con il tempo, a fare ciò che per noi è stato forse difficile: amarsi, perdonarsi, essere felici.
Io ho adottato la tecnica ti osservo e non insisto. Ho chiaramente adattato molto il mio modo di mangiare e alla fine ho scoperto che spontaneamente lui mangia molto meglio di me 🙂 A parte che abbiamo tutti e due lo stesso difetto: ci piacciono i dolci!! Su questo però massima attenzione ovviamente per tutti e due :))))
Io ho una bambina di 13 mesi e sono leggermente in difficoltà, forse più che con la mia prima bimba (che ora ha 5 anni e mangia abbastanza bene) Credo che il problema sia che anche io non sono brava con l’alimentazione, non mi piace molto cucinare e fosse per me mangerei solo dolci pasta e pizza, (ma non lo faccio)E poi mi sembra che spesso la mia bambina rifiuti i cibi nuovi (soprattutto le verdure e la carne) e io mi demoralizzo subito!
Se posso dire il mio parere, secondo me è perfettamente normale. Mia figlia inizia solo adesso ad assaggiare un boccone di tutti i cibi (4 anni e mezzo), ma prima era molto diffidente. E’ vero, da piccola mangiava più verdure di adesso, ma bastava un odore o un colore non di suo gradimento, per rifiutare il cibo. Dalle tempo, è tanto piccola. Non penso che sia colpa tua. E’ che è proprio piccolina. Figurati che Dafne a 13 mesi aveva solo due dentini 😀
E’ vero, è piccola ancora, (anche se i denti non sono un problema, ne ha già 8 😉 ) cercherò di essere più paziente e soprattutto meno ansiosa!!!
Ale mangia una volta su tre quello che preparo! Pazienza non morirà di fame, mi scoccia solo buttare la roba !Per il resto presto mi installeranno la casetta del latte in giardino!
Anche io sto passando la fase dell’obesità, ed è così frustrante, io che prima di diventare mamma sono arrivata a pesare al massimo 60 chili! Non faccio altro che chiedermi se mia figlia diventerà come suo papà (150 chili di simpatia) e sono piuttosto spaventata. Lei ha davvero un buon appetito e ha la tendenza a spingersi il cibo in bocca! Sto tentando di insegnarle a mangiare con calma e composta, sperando anhe che prenda le buone e sane abitudini. Forse ora è ancora piccola per preoccuparsi e non vorrei condizionarle troppo la vita con le mie paure! Come vedete non c’é solo la paura che i bimbi non mangino, ma anche il contrario!
Ti capisco. Secondo la mia esperienza, visto che anche io ho passato queste paure, la cosa migliore è dare porzioni PICCOLE e non chiedere mai di finire ciò che c’è nel piatto. L’obiettivo è fare in modo che il bambino NON provi interesse per il cibo, e che addirittura si dimentichi di mangiare se non gli dite che è ora di pranzo. Non certo per lasciare i figli a digiuno, ma proprio per insegnargli che il cibo non deve essere una cosa a cui pensare continuamente, o una consolazione.
Mmm… Non credo che sia possibile né auspicabile che un bambino non pensi mai al cibo, del resto il cibo oltre che sopravvivenza è cultura, socialità, e sì… anche consolazione e coccola. Che ci piaccia o no (non piace nemmeno a me, che ho il tuo stesso problema e forse capisco da che prospettiva dici così…) mangiare si lega a doppia mandata alla psicologia dell’individuo. Non credo nemmeno che sarebbe giusto negare a qualcuno il bello di saper godere di una cena con i fiocchi… Quello che forse farei (faccio? voglio fare?) allora magari è cercare di trasmettere il gusto dei cibi semplici e più sani, l’abitudine a mangiare bene e a capire cosa non fa bene e perché. Insomma non a dimenticarsi del cibo, ma a capirlo 🙂
Si può anche essere adulti consenzienti e una sera ogni tanto consolarsi con tre cucchiaini di nutella (in fondo è chimica…)…
Io invece credo che da bambini il pensiero debba essere quello di giocare, e non di mangiare. I bambini ‘normali’ che conosco, ovvero senza ossessione per il cibo, sono quelli che si annoiano persino a stare a tavola più di 20 minuti. Questo non significa che non mangino di gusto o non si godano il cibo, ma semplicemente da piccoli il cibo non è il loro pensiero.
Conosco invece diversi bambini già con segni di obesità che pensano al cibo in modo ossessivo: quando si mangia? cosa si mangia? ma dopo ce n’è ancora? ho visto delle scene horror, di bambini che mangiano una confezione di brioches da soli in una mattina.
Concordo sulle abitudini sane, e sicuramente devono iniziare da piccoli. Per esempio un cesto di mele lavate sul tavolo, sempre pronte da mangiare, è molto meglio che avere le merendine nell’armadio e doverle contare. E ben venga che i bimbi mangino due mele invece che un pacco di brioches.
Bè, non parlavo proprio di bambini ma di persone in generale… Quella che descrivi in effetti è ossessione, che equivale a un problema, non interesse, che invece è sano. Un bambino interessato (che poi certo che il gioco è l’interesse numero uno!) per me , è uno che è mentalmente presente quando mangia invece che guardare nel vuoto mentre qualcuno lo imbocca, o che magari quando si va a fare la spesa sceglie le mele da mettere nel cesto sul tavolo 🙂
Mi trovi pienamente d’accordo. Io purtroppo essendo stata malata, e vedendo intorno bambini ammalati come me, vedo che alcuni lo vivono come ossessione. Per quello mi riferisco solo ai bimbi, e solo a chi ne fa un problema.
Per il resto, coinvolgere i bambini nella spesa e in cucina è divertente ed educativo: secondo me dovremmo farlo tutti.
Noi con Dafne abbiamo imparato tanto…
Sono assolutamente d’accordo con te, la mia strategia sarà non fare entrare in casa merendine e nutelle varie, educare Mia a mangiare in modo sano e porzioni nella norma. Ora ha 17 mesi, non le propongo mai porzioni grandi, al max tre cucchiai di pasta. Sono poche le volte che metto un pizzico di sale, uso solo olio a crudo e al posto di latte e biscotti propongo spesso yogurt e frutta. Sto ancora allattando, ma è diventata più una coccola dopo riposino. Ho più paura delle abitudini sbagliate tipo quella di riempirsi la bocca, di chiedere ancora cibo con la bocca piena, di voler assaggiare sempre quando mangiamo noi, di non masticare bene e di mangiare troppo velocemente, che secondo me sono alla base dell’alimentazione compulsiva! GraZie per le riaposte!
Anche io ho le tue stesse paure, le hai descritte alla perfezione! Devo dire che poi passa, quando vedi che il ‘metodo’ funziona, poi ci si riesce a rilassare.
Da noi qualche merendina c’è, e pure l’ovetto di cioccolato, ma sono arrivate dopo i due anni, forse anche tre.
Io non credo che esistano cibi da piccoli e cibi da grandi, certamente ci sono cibi più “difficili” senza dentini, ma con alcune accortezza la maggior parte delle cose che si mangiano in famiglia è adatta a tutte le età. Infatti mangiare sin da subito “normale” evita proprio che si debba fare questo passaggio di cui parli, il “doppio svezzamento” lo chiamo io 🙂 che tanto mette in difficoltà alcuni bambini.
Ritardare gli alimenti per evitare le allergie, poi, non è raccomandato, al contrario sembra che prima si viene a contatto con i potenziali allergeni più improbabile è il manifestarsi delle allergie. Ci stanno ancora studiando su, vediamo un po’ cosa scoprono 🙂 Le solanacee e i cibi contenenti istamina (quelli che fanno arrossare intorno alla bocca, ad esempio pomodoro, parmigiano, melanzane) sono un altro paio di maniche, non sono allergia… devo studiarmi ancora bene la questione però.
Credo anche io che le porzioni che spesso si vedono nei piatti dei bambini siamo spropositate, meglio poco e se ne vogliono ancora si fa il secondo giro. E concordo al 100% sullo stare rilassati!
Io per esempio sono davvero allergica a questi alimenti: il piccolo di un pomodoro o fragole non perfettamente biologiche mi hanno anche provocato edemi della glottide molto pericolosi.
Onestamente preferisco evitare, sotto l’anno di età: nel mondo ci sono milioni di cibi, perché rischiare con i crostacei a un anno, quando possono essere mangiati dall’anno successivo?
Per me l’anno inizia a settembre, quindi sono passata ad augurarti BUON INIZIO!
Circa due mesi fa, con l’arrivo del fratellino, il mio bimbo aveva smesso di mangiare… io, che non sono una che insiste, ma credo molto nell’autoregolazione dei bambini, non ho insistito, complice anche le rassicurazioni di un’amica pediatra… il bambino non si è sentito pressato, si è sentito ascoltato e rispettato e ora è tornato a mangiare! Mi ha aiutato tanto farmi aiutare da lui in cucina… adora mettere le mani in pasta e noto che mangia più volentieri quello che lui ha aiutato a produrre!
Anche a Dafne piace tanto cucinare… a me piace un po’ meno pulire, ma che ci vogliamo fare? 🙂
Alimentarsi e alimentare non sono semplici comportamenti di consumo, ma riguardano fattori biologici, socio-psicologici, nutrizionali, clinico-medici, etc..etc..
Nessuno di noi mangia solo sostanze inerti, ma simboli, tradizioni, abitudini, associati agli alimenti e fortemente radicati nelle relazioni sociali e collettive, ma anche interne alla famiglia.
Le abitudini alimentari nascono proprio nel contesto familiare e in fasi precocissime come l’allattamento e lo svezzamento: se la famiglia ha abitudini alimentari corrette si svilupperanno comportamenti alimentari positivi, al riparo da eccessi, carenze, ribellioni.
Tutto dipende da ciò che i bambini vedono e sperimentano: bisogna, infatti, ricordare che i bambini tendono ad avere comportamenti fortemente imitativi, gettando così le basi per i futuri apprendimenti. Soprattutto nei primi anni di vita i genitori o gli adulti che si occupano del loro accudimento, sono i modelli dai quali apprendono comportamenti, schemi di pensiero e abitudini.
Queste parole un po’ mi fanno preoccupare. I mie due bambini, 5 e 3 anni, hanno un peso giusto, tendono forse più al magro… di questo ovviamente sono contenta, ciò che mi lascia perplessa è il disinteresse, soprattutto del primo, verso il cibo, la mancanza di curiosità. E se il cibo è anche quello che lei dice (simboli, tradizioni, abitudini famigliari…) a me questo disinteresse spiace. Mi sembra che infatti che così i miei due piccoli non stiano cogliendo quanto amore c’è negli anolini fatti dalla nonna, quanta allegria nella crostata della zia, quante sensazioni in una spezia nuova…
Forse è troppo presto, forse in realtà qualcosa si sta stratificando nei loro ricordi o vissuto… comunque a me questa poca curiosità verso il cibo spiace!
Secondo me invece il disinteresse verso il cibo alla sua età è perfettamente normale. I bambini devono pensare solo a giocare e stare bene, a fare le cose da bambini. Lasciagli tempo, lascia che si distragga: è una bella cosa, perché significa che ha una vita interessante al di fuori dei pasti! 8)
mio figlio è molto più bravo di me e mio marito col cibo. Non gli piacciono i fritti, mangia molte verdure (persino l’insalata con cipolle, a 4 anni!! Io ho iniziato a mangiarla a 25!), la pasta il più delle volte la vuole in bianco insomma spero vada avanti così con questa sana alimentazione, che io insisterò a proporgli. Forse però è proprio per questo che è sottopeso ed un pò bassino, 98cm a 4 anni…?
I bambini sono davvero un mistero! I miei tre figli hanno un approccio al cibo molto diverso, il primo ha iniziato a mangiare da grandicello (e adesso non si ferma più), la terza è sempre stata curiosa e ben disposta a mangiare tutto… il secondo ha un disinteresse totale per il cibo.
Eppure noi abbiamo cercato di abituarli a un’alimentazione corretta e varia. Insomma, giusto seguire le regole e le raccomandazioni ma poi ogni bambino ha una sua individualità e la esprime anche nel rapporto con il cibo. Ci ho impegato un po’, ma adesso sono molto tranquilla ed evito battaglie all’ultimo cucchiaino… almeno così ci guadagna il clima di serenità quando siamo a tavola tutti insieme.
Individualità è una bellissima parola educativa, io ti appoggio in pieno. Che bel regalo, per un bambino, rispettare la sua individualità!
Ho una bimba di 17 mesi, è una grande mangiona: nel senso che mangia, da sola con la forchettina, anche i raviolini o la frittata, assaggia di tutto però non vuole mangiare le verdure a pezzettini. Se gli faccio assaggiare quelle che mangiamo noi, le assaggia e poi le sputa eccetto le patate al forno.
Non so come devo fare,mia figlia ha 2 anni e mezzo e mangia solo pasta con formaggino,pasta con omogenizzati o pasta e ricotta;in più solo pastina… pasta grande non se ne parla.cosa devo fare? Sono disperata.
Non dovete preoccuparvi, i bambini hanno i loro gusti…purtroppo non sempre sono quelli che sono piu’ congeniali a noi! 🙂 mangiano? Bene…per il resto non me la prenderei piu’ di tanto!
Si vede che np son cose di suo gradimento! E’ già positivo il fatto che prova ad assaggiare!
IL MIO BAMBINO HA DA POCO COMPIUTO UN’ANNO E OGNI VOLTA CHE PROVO A FARGLI ASSAGGIARE QUALCOSA DI DIVERSO CHIUDE LA BOCCA UN SECONDO DOPO.NON E’ DEPERITO ANZI PERO’ FA FATICA OGNI VOLTA CHE SI PROVA AD AGGIUNGERE QUALCOSA DI NUOVO NELLA SUA ALIMENTAZIONE.
Io sono disperata, mio figlio a 20 mesi e mangia ancora le sue pastine!!!
Forse la colpa è mia che da piccolo non volevo si sporcasse, ed ora ne pago le conseguenze.
Lui non assaggia niente di nuovo, se gli propongo qualcosa di diverso si fa venire il vomito.
Cosa posso fare’?????
Mara, parliamone 🙂
Intanto: non preoccuparti. E’ piccolo, se non è sottopeso significa che sta mangiando abbastanza.
Com’è il vostro menu tipo? Cosa mangerebbe volentieri lui di solito? A che ora mangia? Mangia insieme a voi?