Libro delle vacanze: N come Notte stellata
Pubblicato il 28 Agosto 2012 da Mamma Felice • Ultima revisione: 27 Luglio 2015
Uno dei quadri più noti e affascinanti di Van Gogh: La notte stellata. Un quadro misterioso e potente, come del resto il suo autore, eppure tanto vicino alla fantasia dei bambini: io stessa, da piccola, avevo una smodata passione per questo dipinto, e non smettevo mai di copiarlo, rifarlo, colorarlo.
Oggi ne ho approfittato per mescolare gli stili pittorici. Van Gogh appartenne alla corrente pittorica chiamata post impressionismo. Studiava infatti il lavoro degli impressionisti come Monet e Degas, e grazie alle loro tele aveva ingentilito la sua tavolozza e rischiarato i suoi colori. Ma lui amava poco l’impressionsimo: era soprattutto affascinato da Delacroix, Corot, Daubigny, e soprattutto Millet, che era per lui il simbolo massimo della pittura.
Van Gogh si colloca proprio in quegli anni del post impressionismo (parliamo dell’Europa tra il 1886 e il 1905) in cui nacquero tanti stili e tanti artisti nuovi, come lo stesso Picasso, ma soprattutto Paul Cézanne, Edvard Munch, Paul Gauguin e anche Henri de Toulouse-Lautrec e George Seurat. E io proprio da Seurat ho preso spunto, per realizzare questa versione della Notte Stella di Van Gogh: l’ho trasformata in un piccolo dipinto puntinista, ispirandomi ai grandi lavori di Seurat, primo fra tutti La Grande Jatte, che tutti conosciamo.
La Grande Jatte di Seurat (Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte) è praticamente il manifesto del puntinismo (pointillisme), a cui appartenne anche Paul Signac. Anche se Seurat amava più definirlo ‘divisionismo‘, perché riteneva che la divisione del colore fosse più importate della forma della pennellata.
Io ho quindi ‘mescolato’ insieme quel fermento europeo in cui visse Vincent Van Gogh, e da cui venne ispirato, per proporre a Dafne un lavoro nuovo, alla sua portata, che pone le basi per una vera educazione artistica.
Come forse si nota, l’arte è stata sempre la mia passione. Con i miei primi soldi ho comprato una enciclopedia d’arte meravigliosa, e anche al liceo ho studiato sull’Adorno e ne ho adorata ogni singola pagina. Con mia figlia ho deciso di porre le basi di un’educazione artistica ‘a misura di bambino’, e sto provando ad inventare un percorso fatto di suggestioni: non mi interessa impartirle lezioni di arte o presentarle le opere in ordine cronologico da Giotto a Warhol. Voglio darle qualche spunto, mostrarle le opere più conosciute e più belle, farla giocare con i colori… e con gli occhi. Innamorarsi dell’arte significa anche impararla secondo una ragione estetica, a mio parere, no?
Quindi abbiamo preso il dipinto di Van Gogh, la notte stellata, e lo abbiamo trasformato in un dipinto puntinista, come lo avrebbe fatto Seurat.
Noi abbiamo utilizzato i pennarelli a punta triangolare della Crayola: appena li ho visti, ho pensato fossero proprio adatti allo scopo. I pennarelli normali non hanno un punto così sottile, e il lavoro sarebbe stato diverso. Va anche detto che io avevo a disposizione i pennarelli a punta fine, ma se volete semplificarvi il lavoro o avete bambini piccoli che si stufano in fretta dei piccolissimi puntini, potete utilizzare pennarelli a punta grande e fare puntini grandi. 🙂
Per prima cosa stampate il dipinto (in bianco e nero, carta riciclata: tanto serve solo per fare la traccia) su un foglio, e con la carta copiativa segnate i bordi degli elementi, in modo da tracciarli sul foglio. Se non avete la carta copiativa (io la custodisco gelosamente da anni), potete stampare un disegno da colorare già pronto: io vi ho creato un template molto approssimativo che potete scaricare, in cui ho tracciato solo le forme principali.
Tenete invece una copia dell’originale vicino a voi, a colori, per copiare i colori da utilizzare.
Poi, con tanta pazienza, iniziate a colorare il disegno con tanti puntini colorati, cercando di ottenere le sfumature senza colorare la carta, ma semplicemente alternando i colori dei puntini, e aumentando o diminuendo la presenza dei colori chiari o scuri, in base all’andamento del disegno originale. Piano piano prenderà forma. Un trucchetto: fate un quadretto piccolo, così non vi stuferete. 🙂
Dopo aver puntinato tutto il disegno, date gli ultimi ritocchi di colore qua e là: a volte per schiarire una parte occorre anche utilizzare colori di tonalità differenti, impensate, quindi non abbiate paura ad osare.
Infine, tracciate una linea nera lungo il perimetro del disegno, in modo da segnarne la cornice, e aggiungete un piccolo tratto nero per tracciare le figure del disegno: in questo modo saranno più delineate.
Ecco il confronto tra l’opera originale e la nostra rielaborazione puntinista. 😀
Io ho da ultimo applicato una cornice blu, realizzata con una semplice base di cartoncino che ho lasciato sporgere lungo i bordi. Facile, no? Che ne pensate? Vogliamo insegnare ai bambini questo piccolo lavoro di pazienza?
Ma che bel lavoro. Da piccola adoravo fare i puntini. Non sono mai stata bravissima con le tempere o nel disegno ma i puntini mi divertivano molto. Buona giornata. 😀
Buona giornata anche a te!
Ma che bello, questo disegno!!
Ancora ricordo quando alle scuole medie presentai agli esami “Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte”…Complimenti, un ottimo modo di avvicinare i bimbi all’arte, alle tecniche pittoriche e ai grandi artisti giocando.
Quel quadro è meraviglioso, soprattutto con gli occhi di bambino. Adoro Seurat, mi dà proprio delle belle sensazioni 🙂
ma è un’idea favolosa! Io leggo tutti i giorni i tuoi articoli e mi chiedo come fai ad essere tanto vulcanica! Stamnpato il template e recuperato libro su Van Gogh.Anche io adoro l’arte dalle superiori…ascoltavo estasiata la prof.. avrebbe potuto parlare per ore e ore che io sarei restata lì a godere di ogni immagine…
grazie dell’idea
MAria
Grazie Maria! Io sono appassionatissima di arte: l’ho sempre ammirata tanto, anche quando non la capivo. Quante suggestioni meravigliose. Mi ha aiutato a capire che nella vita, da qualche parte, la felicità e la bellezza erano possibili.
Ho conosciuto il divisionismo in terza media e ne sono sempre stata affascinata. La tua rielaborazione di Van Gogh è fantastica!
Ciao, complimenti!
Questo lavoro è adatto per bambini di che età? Grazie
Dai 3 anni in poi, in base alla loro manualità
Ciao, complimenti!
Questo lavoro è adatto per bambini di che età? Grazie