Svezzamento vegetariano
Pubblicato il 27 Agosto 2012 da Mamma Felice • Ultima revisione: 20 Aprile 2015
Nel corso degli anni sono cambiata insieme a questo blog, come mamma e come persona. Ad un certo punto mi sono accorta che stavo consegnando a mia figlia un mondo disordinato, inquinato e privo di prospettive (sigh…) e ho deciso che almeno nel quotidiano avrei messo in pratica piccoli e costanti accorgimenti per rendere migliore la nostra vita, ma anche per aiutare in qualche modo il mondo, con gesti quotidiani di sostenibilità.
Tra le tante azioni green che abbiamo messo in pratica nel corso degli anni, come le nostre 10 idee per una vita sostenibile o le 10 idee per il giorno della Terra, il cambiamento più importante nella mia vita è stato un progressivo passaggio ad una alimentazione vegetariana.
Come dico sempre: io sono tendenzialmente vegetariana, mentre Dafne lo è part time, perché ho ritenuto giusto che a scuola mangiasse le stesse cose dei suoi compagni, memore dei problemi che ho potuto osservare con le bimbe musulmane che hanno menu speciali e non ne capiscono l’importanza. E siccome il vegetarianesimo non è una religione o un credo, ma uno dei tanti stili di vita possibili, non volevo trattarlo, appunto, come una religione, e non all’età di Dafne.
Io in questi due anni ho avuto alti e bassi: quando non mangio carne mi sento più bella e più sana, ma per esempio lo scorso mese, in occasione di una dieta più proteica del solito, ho mangiato carne e pesce a volontà, senza per questo sentirmi in colpa. Semplicemente mi accorgo di stare davvero meglio fisicamente quando adotto uno stile di vita totalmente vegetariano, mentre mi sento fiacca e gonfia quando mangio carne o insaccati.
La mia scelta è dunque sì ecologica, ma soprattutto salutare, visto che gli effetti sul mio corpo sono davvero evidenti.
Per mia figlia, che è nata nel 2007, quando io non avevo minimamente pensato ad una alimentazione vegetariana, ho scelto uno svezzamento tradizionale. Mi sono affidata, inizialmente, agli schemi forniti dalla mia pediatra, e poi ho iniziato a comprendere i desideri e anche i gusti di Dafne, e senza nemmeno accorgermene sono passata dagli schemi del pediatra a una mia personale versione di svezzamento, introducendo anche verdure di stagione magari inusuali come broccoli e zucca, e piano piano offrendo a Dafne pezzetti di cibo che potesse mangiare e manipolare autonomamente (per esempio friselle un po’ dure, parmigiano, pezzetti di mela o di pera… chiaramente sempre stando bene attenda a ciò che faceva!).
Semplicemente ho scelto di vivere, come sempre, nel miglior modo in cui potevo vivere, senza mai pensare di arrivare alla perfezione come donna, né tanto meno come madre. Ho dunque utilizzato gli omogeneizzati quando ne avevo bisogno o rincasavo tardi, ho preparato litri di brodini con verdure biologiche, ho frullato il frullabile, ho sempre mixato prodotti biologici e prodotti confezionati, cercando di usare il cervello e il buon senso.
Tornando indietro, mi sono chiesta se avrei optato per uno svezzamento vegetariano, o sarei rimasta ancorata allo svezzamento tradizionale. Siccome nel frattempo ho anche avuto dei periodi crudisti o fruttariani (soprattutto in estate mi piace mangiare crudo e colorato, e detesto accendere i fornelli, quindi semplicemente sfrutto le potenzialità delle stagioni), mi sono anche informata sullo svezzamento fruttariano.
Non so cosa ne pensate voi, e dunque ve lo chiedo: secondo voi qual è il miglior svezzamento?
Tornando indietro, che tipo di svezzamento scegliereste? Prendereste in considerazione lo svezzamento vegetariano per i bimbi? E, in tal caso, sapreste gestirlo da sole o chiedereste aiuto a un pediatra o nutrizionista?
Io, tornando indietro, continuerei probabilmente a fare un mix tra le cose: credo che la carne rivesta ancora un ruolo importante nella dieta di un bambino, ma non così tanto da dover imbottire i bimbi di fettine ai ferri.
Probabilmente svezzerei mia figlia allo stesso modo in cui oggi preparo i suoi pasti: innanzi tutto tanta frutta e verdura, che però non sono mancate mai sulla nostra tavola e sono la base anche dello svezzamento tradizionale. Aggiungerei anche tanti prodotti freschi e crudi, nel campo della frutta e della verdura, cuocendo meno i cibi: a volte un pinzimonio può essere più affascinante e vitaminico di un minestrone.
Proporrei probabilmente carne o pesce due volte la settimana, sostituendoli ai legumi negli altri giorni della settimana, e ai latticini, anche se in modo moderato: non sono mai stata una appassionata di latte vaccino e spesso credo che si esageri l’importanza del latte vaccino per i bambini ormai grandi, che possono benissimo fare una colazione variata con yogurt, cereali, frutta e frullati, e anche alimenti ‘salati’: per esempio una fetta di pane tostato con del buon prosciutto cotto o del formaggio magro e succo d’arancia.
In ogni caso, quando si parla di alimentazione, credo che la cosa migliore sia farsi guidare sempre dai dubbi, e dalla voglia di conoscenza: se non mi fossi informata, e non fossi stata una persona curiosa, non avrei scoperto tante cose belle della mia vita, tra cui anche l’approccio vegetariano.
Nonostante i miei problemi con il peso, oggi posso dire di sedermi a tavola in modo più consapevole, e di sentirmi più felice quando il tavolo è ricco di frutta, verdura, riso e legumi, piuttosto che di cibo spazzatura che, lì per lì mi piace, ma poi mi fa stare male nel corpo, e nell’anima.
Premetto che sono vegetariana dall’età di sedici anni ed ora ne ho trentotto. Con la prima bimba ho fatto uno svezzamento “classico” e purtroppo anche precoce, visto che dovevo rientrare al lavoro per questioni di….mutuo. Ora sono alla trentottesima settimana e sinceramente vorrei svezzare questo pupo in modo più etico e soprattutto salutare.
Clo, che bella questa doppia esperienza (a parte il mutuo, ovviamente). Hai già pensato a come affrontare lo svezzamento? Più che altro, chiederai al pediatra, o ti baserai sull’esperienza che hai acquisito personalmente?
Io non sono vegetariana e mai lo sarò. Credo che nell’alimentazione di un adulto e ancora di più di un bambino debbano esserci tutti gli alimenti. Non amo particolarmente la carne, ma due/tre volte alla settimana non manca sulla nostra tavola, cerco di variare l’alimentazione il più possibile ma a volte è dura quando i figli non mangiano quasi nulla di verdura a parte il minestrone che con le temperature di questi giorni è improponibile, per fortuna che esiste la frutta e quella estiva è un fenomeno. E poi c’è la pasta, il riso, le uova, il pesce, ecc… Come si può rinunciare ogni tanto ad un hamburger o al pollo con le patatine, credo che in tutte le cose ci voglia una giusta misura. Io non sono per nulla d’accordo ad uno svezzamento vegetariano, poi ognuno fa le sue scelte.
Io faccio sempre gli hamburger di ceci, e sono così buooooni. :oink:
E’ un peccato che ai tuoi figli non piacciano le verdure, perché chiaramente questo risolverebbe tanti problemi nel dovergli propinare le verdure nascoste da qualche parte.
Comunque io mi sto già disperando per la frutta estiva: come farò senza questi colori e questi sapori? Io non voglio tornare alle mele!!! Buuuuuu.
io non sono vegetariana, però la mia alimentazione è centrata molto su verdura e frutta. ad esempio, quando penso a cosa fare per cena, penso sempre per prima cosa alla verdura (cotta o cruda ) e sempre almeno un paio di varietà diverse. cmq la carne c’è spesso anche perchè se non cucino carne mio marito mi dice che non ho fatto niente di cena, per lui carne/pesce con contorno di verdura vuol dire cena, altrimenti come se non avesse mangiato!!
i miei figli finchè non hanno avuto l’età della ragione hanno sempre mangiato verdura, ma non so perchè, forse è un fatto di età ad un certo punto non ne hanno più voluto sapere comunque mi consolo con la frutta, almeno di quella ne mangiano in quantità. per quanto riguarda lo svezzamento non credo che uno completamente vegetariano sia una cosa giusta, ai bambini serve tutto per crescere bene e poi è anche un modo per abituarli ai tanti sapori. personalmente (nella mia vasta esperienza 😀 ) ho sempre cominciato con la frutta grattuggiata, (non ho mai usato omogeneizzati pronti) introducendo poi brodo di verdura (e sucessivamente di carne) con farina di tapioca o mais o riso, che puntualmente dopo poche settimane non volevano più, cosi sostituivo con pane grattuggiato. i miei periodi di svezzamento sono sempre durati poco, i bambini hanno sempre mangiato a tavola con noi e da quando sono stati capaci volevano mangiare quello che mangiavamo noi, per cui, ogni volta appena erano in grado, facevo anche per loro quello che mangiavamo noi, tagliuzzato, sminuzzato a dovere ma era lo stesso cibo di tutto il resto della famiglia.
Anche io penso che almeno da piccoli bisognerebbe conoscere tutti i sapori, e anche abituare l’organismo ad assimilare tutti gli alimenti. Per me la scelta vegetariana è stata molto tardiva, anche dettata da principi etici che un bambino piccolo non può certo comprendere.
Come te, ho proposto anche io a mia figlia pezzetti di cibo vario, per abituarla a mangiare cose da grandi (prossima settimana parliamo proprio di questo) e credo che sia molto servito: per lo meno lei è stata sempre a tavola con noi, e questo aiutava anche la routine familiare.
Grazie Eli!
Ciao Barbara,
noi abbiamo optato per l’autosvezzamento a richiesta dopo 10 giorni di papponi che poco gradiva. Ora ha 21 mesi e mangia di tutto. Essendo intollerante a glutine e lattosio (cosa che potrebbe succedere anche al pupo) l’ho abituato a mangiare di tutto. Poca carne, prevalentemente bianca, pesce, uova, frutta e verdura. Consuma anche prodotti a base di soia come hamburger, laette e gelato facendo attenzione a non eccedere perchè son ricchi di ormoni (femminili). Ma anche miglio, grano saraceno ecc.
L’approccio vegetariano credo debba essere una scelta consapevole quindi per i bambini rischia di essere più una privazione/costrizione che una scelta.
In futuro ascolterei il pediatra e poi ‘sentirei’ il bisogno del bambino.
Anche io in fondo ho praticato una sorta di auto svezzamento, anche se per fortuna non avendo riscontrato problemi di allergie o intolleranze ‘vere’, ho potuto fare tutto con tempi molto più lunghi.
Devo essere sincera, Mathilda: io non so se avrei saputo gestire la celiachia. Mi spaventa molto. So bene che si può gestire alla grande, ma richiede anche tantissima conoscenza e informazione che io non avevo (e ancora oggi non possiedo), e il pensiero di dover imparare tutto all’improvviso, per necessità, cavolo… mi spaventa.
Quindi doppiamente ti ammiro, per come l’hai affrontata!
Ale ha deciso da solo quasi di essere vegetariano visto che di carne non ne mangia….tranne le schiffezze….(crocchette di pollo e wurstel) che a sto punto se deve mangiare solo quelle evito di dargliele! Mangia le polpette che faccio io ma non sempre… !
Al nido il secondo lo ho mangiato 3 volte in due anni! ha assaggiato la svizzera , il tacchino, poco altro! Credo di averlo “rovinato” io con gli omo alla carne che spesso gli davo per comodità, lavorando! Che cmq ha spesso di mangiare quando ho diviso il primo dal sercondo! ergo Ale è un uno che campa di minestre anche di carne si…e qualche verdura…tralasciando i suoi adorati dolci!
Premesso che ogni bambino è a se tornando indietro continuerei a non ritenere importante la carne…visto che io per prima ne mangio poca ….fatico a rinunciare al crudo, alla bresaola e al roasbeef!
Giusto! Non avevo considerato gli affettati! Da noi vanno fortissimo il tacchino e il prosciutto cotto. E pure a Dafne piacciono i wurstel, che a me proprio non piaccionoooo.
Quando ho iniziato lo svezzamento, ho proposto a mio figlio i tradizionali passati di verdure, che via via si arricchivano di altri ortaggi;quando é stato il momento sono passata a carne e pesce.Quindi ho optato per uno svezzamento “onnivoro” 😀 …Personalmente, come ha scritto anche Angela nel suo commento, credo che nel caso non ci siano particolari problemi, in un’alimentazione sana non possano mancare determinati alimenti.Certo, é necessario un occhio particolare alla qualità dei prodotti, visto che neanche in questo settore si puo’ stare tranquilli e sarebbe bene consumarli nello stato piu’ naturale possibile, per abituare i bambini ( e per rieducare noi stessi, magari!) al vero gusto delle cose.
Devo dire che in effetti questo è stato uno dei punti che mi hanno fatta propendere per una alimentazione più vegetariana che onnivora (anche se, come dicevo, non abbiamo eliminato del tutto la carne: si dice che siamo ‘flexitariani’): la difficoltà di trovare carni ‘certificate’ e buone.
Il macellaio di quartiere mi ha rifilato un paio di volte delle carni evidentemente non sane, che addirittura puzzavano in cottura.
Allora ho scelto la Coop e i supermercati, di cui tendenzialmente mi fido, ma la carne non ha quel bel sapore ‘ruspante’ della carne ‘vera’.
Quindi alla fine ci siamo disinnamorati un po’, e poi la cosa ha iniziato a diventare un’abitudine.
Io ho svezzato due anni fa e per non saper leggere ne scrivere ho seguito alla lettera le indicazioni del mio pediatra, di cui mi fido e tutto è andato bene….poi ho scoperto che in germania non esiste il pediatra come figura di riferimento per lo svezzamento perchè il pediatra si intende di bambini malati, per cui la mia amica italiana in trasferta a Francoforte ha trovato supporto nell’esperienza di un “cerchio” di mamme. Poi tre mesi fa a colloquio con la mia ginecologa ho scoperto che esistono tanti alimenti che fanno parte della dieta mediterranea che sarebbe molto meglio evitare e non solo alla mia età. Oltre al classico pane e pasta fatto con farina 00 e alla pizza, ai salumi, alla carne rossa da mangiare con molta moderazione,ai formaggi vaccini etc…fino ad arrivare al latte vaccino che non fa bene per nulla altro che calcio, il calcio ce lo toglie dalle ossa…insomma sono ancora all’inizio di questa scoperta che si avvicina molto alla dieta vegana e che fa riferimento a studi portati avanti in america e in italia da istituti scientifici. Ad oggi non posso parlarne più di tanto perchè sono ancora poco informata…tutto questo però l’ho voluto dire solo perchè a questo punto ho avuto l’impressione che esiste un altro modo per accompagnare i nostri figli alla scoperta del cibo ma che è meno noto non perchè meno valido ma solo perchè meno “pubblicizzato”….continuerò nella mia ricerca di informazioni e vi farò sapere….
Grazie Nali, io la penso come te. Non sento mia la dieta vegana, perché è troppo restrittiva per il tipo di vita che facciamo noi, ma sono d’accordo con te quando dici che ci sono tanti modi validi per essere genitori, e non soltanto un modello univoco da seguire.
L’importante è sempre informarsi, e trovare una guida sicura che ci accompagni nelle scelte dei figli, per esempio un pediatra vegan (esisteranno, no?) o qualcuno davvero competente.
Proprio oggi sul giornale leggevo che entro il 2050 la popolazione mondiale dovrà abituarsi a una dieta sempre più vegetariana, se vorrà sopravvivere: quando saremo 9 miliardi mancherà l’acqua, se continuiamo a mangiare troppa carne. Una via di mezzo, ecco, è ciò che tutti si auspicano, per esempio mangiandola due volte a settimana.
ciao,
premetto che io non sono vegetariana. O. Penso però che se l’uomo è onnivoro per stare bene deve continuare a mangiare di tutto, con equilibrio. Per cui voto sì alla carne, ma con moderazione.
🙂
Ciao, noi in casa siamo onnivori, anche se devo ammettere che la carne viene in tavola poche volte alla settimana. Per mio figlio che ora ha tre anni e mezzo ho seguito uno svezzamento vegetariano perchè sono convinta che un bambino senza denti non sia fatto per mangiare carne liofilizzata o omogeneizzata, visto che in natura non ne troverebbe! Lui la carne poi l’ha rifiutata fino ai due anni. Ora la mangia ma predilige sempre più la frutta e la verdura. Francamente credo servirebbe solo un pochino di buon senso senza farsi troppe fisime.
Grazie Irene! Il buon senso è il mio amico migliore: secondo me troppo sottovalutato, ma anche io tifo sempre per lui!
ciao, sono vegetariana da poco, solo due mesi e ho iniziato a non mangiare carne per motivi etici
condivido il commento di nali e come lei mi sto informando ed anche io per quel poco che ho letto concordo sul fatto che certi alimenti sono presenti sulle nostre tavole solo perchè ben reclamizzati
non credo che la nostra vera natura sia onnivora: ho comprato anche io per 40 anni carne perchè me la trovavo bella impacchettata al supermercato, ma chi in prima persona farebbe male ad un vitello, a un maiale, ad una gallina o ad un coniglio?
ben vengano i cibi alternativi che oltre a fare tanto bene al nostro corpo, fanno ancora più bene all’anima perchè possiamo anche far finta di niente (come per prima ho fatto io per 40 anni) ma la fettina non cresce sugli alberi… sono esseri viventi che vengono sacrificati per nutrirci quando non ce ne sarebbe alcun bisogno
essendo la mia una scelta strettamente etica, non ho voluto coinvolgere nè mio marito nè mio figlio 4enne anche se la carne è presente solo qualche giorno a settimana nel loro piatto
temo che presto o tardi mio figlio mi chiederà spiegazioni del perchè mangio cose diverse da loro ma non mi sento pronta a metterlo davanti alla realtà delle cose e cioè che la fettina di pollo che gli ho appena preparato è della gallinella che fa coccodeeee che lui ha visto razzolare in campagna perchè si sà i bimbi non fanno finta di niente ed hanno una sensibilità incredibile (non per niente a volte usiamo una parola neutra che è “ciccia”)
ma credo debba essere una scelta ragionata e se quando avrà l’età giusta per capire, vorrà seguire il mio esempio, ne sarò ben felice
Anche io ho fatto la stessa scelta: mia figlia è troppo piccola secondo me per iniziare questo percorso. So che ci sono tanti bimbi vegetariani dalla nascita, e non ho nulla in contrario, ma io non me la sento: proprio perché vedo nella sua classe quanto sia difficile già per chi è musulmano capire perché non può mangiare le stesse cose degli altri bimbi, non mi va di farla sentire ‘diversa’, non adesso. Probabilmente è un discorso che non regge, ma fondamentalmente ognuno deve anche sentirsi pronto in quello che fa, senza condizionamenti.
Mia figlia un giorno guardava la tv e un documentario, e mi ha detto: Mamma, ma non si mangiano gli animali, dobbiamo dirlo a tutti!
Mi ha tanto colpita questo suo pensiero, perché era spontaneo e non era indotto da noi, o da discorsi che noi le abbiamo fatto. Sono quindi convinta che stia già formando la sua coscienza ecologica, e che presto sarà lei a fare le sue scelte, sempre più consapevoli, con i suoi tempi.
Negli Stati Uniti si sono diffusi con largo anticipo e negli ultimi tempi anche da noi hanno preso piede orientamenti alimentari diversi che portano i genitori a seguire principi analoghi per i propri figli. I due più noti sono la dieta vegetariana, che esclude la carne ma non altri prodotti di origine animale, e quella vegana, che bandisce tutto ciò che non sia rigorosamente vegetale. Ma è corretto, viene da chiedersi, che un bambino sia sottoposto a diete del genere sin dalle prime epoche di vita e soprattutto può correre dei rischi? Non ci sarebbero, in effetti, ragioni per non mangiare la carne, essendo l’uomo un essere onnivoro, ma ogni scelta merita rispetto. D’altra parte, sotto il profilo strettamente medico, un regime alimentare selettivo, che espone il bambino al rischio di deficit nutrizionali, a prescindere dalle ragioni più profonde e da ragioni culturali o religiose, deve essere considerato alla stressa stregua di una dieta restrittiva intrapresa a scopo terapeutico, come per esempio in caso di allergie o particolari malattie. In tali circostanze è quindi indispensabile prevenire ogni genere di possibile carenza, a partire dalla vitamina B12 e dal ferro nei vegetariani (il ferro dei vegetali è infatti meno disponibile e quindi utilizzabile rispetto a quello assorbito dalla carne). Se poi si escludono latte e derivati anche l’apporto di calcio rischia di essere compromesso in maniera significativa. Va anche poi ricordato che la Società Europea di Gastroenterologia ed Epatologia Pediatrica (ESPGHAN) sconsiglia vivamente lo svezzamento vegetariano proprio per il rischio di carenze. D’altra parte la teoria prevederebbe la semplice compensazione dei nutrienti attraverso integratori, ma nella pratica sappiamo che l’assorbimento dei vari componenti può cambiare a seconda del tipo di alimentazione e dell’associazione tra vari componenti: le fibre, per esempio, tendono a ridurre l’assorbimento del ferro e la compresenza di più sali minerali da luogo a una vera e propria competizione che si traduce in definitiva nella prevalenza di un elemento rispetto all’altro. Alla luce di queste considerazioni qualsiasi iniziativa dovrebbe essere tempestivamente discussa liberamente dai genitori con il proprio pediatra che potrà così valutare, caso per caso, l’integrazione più appropriata e soprattutto seguire da vicino la crescita del bambino con l’obiettivo di prevenire deficit e squilibri il cui effetto, tra l’altro, il più delle volte non è riscontrabile nell’immediato ma nel lungo termine.
Mi posso permettere una piccola precisazione tardiva? Va bé, lo faccio giusto perché ho appena letto il documento dell’ESPGHAN in questione. E’ sconsigliata l’alimentazione VEGANA non vegetariana, nel caso di alimentazione vegetariana si suggerisce di integrare con latte della mamma o artificiale. Sono sicura perché ho il documento davanti, se no non mi permetterei
Io sono d’accordo con te, Pasadena. Diciamo che ho taciuto per evitare…
Premetto che sono vegetariana (di quelle “razzista” dice il marito perchè mangio pesce ogni tanto). La mia è stata una scelta etica, anche se appena smesso di mangiare carne devo dire di aver notato un notevole cambiamento positivo in tutto il corpo oltre che nell’umore. Le mie analisi del sangue non sono mai stato tanto buone come adesso.
Sono in attesa del mio primo figlio quindi non ho ancora avuto esperienza diretta dello svezzamento, ma già ora sto chiedendomi come farò a svezzarlo.. Ho capito di non POTER più mangiare carne quasi un anno fa, ad un corso di comunicazione, quando il nostro coach disse questa frase: ” in fin dei conti tutti sappiamo che mangiare carne è mangiare un cadavere”. Per anni mi ero imposta di mangiarla perchè mi ero autoconvinta che “nascesse” nella confezione del supermercato, io che ho sempre amato gli animali non potevo fare diversamente per mangiarla. In effetti anche da bambina il modo per farmela mangiare era impanata, in modo da non vederla, perchè regolarmente ne scartavo il 70% (con grande dispiacere dei miei genitori). Mi ha molto colpito il commento di alessandra.. in effetti ai bambini non si spiega che cos’è la bistecca…
Il fatto che ora il pensiero di mangiare carne proprio mi disgusta.. 😯 e darla da mangiare a mio figlio mi sembrerebbe veramente un’incubo. Credo che ciò che dimentica la maggior parte della persona è che mangiano carne non 2/3 volte alla settimana ma tutti i giorni più volte al giorno..come? perchè non ci si fa caso, ma gli affettati, gli insaccati e tutti i vari ingredienti minori delle ricette che vedo quotidianamente sono pieni di carne. Le amiche mi dicono ho preparato l’insalata di riso ne vuoi un pò? non c’è carne! e poi vedo dei fantastici cubetti di prosciutto e dei wurstel tagliati a rondelle…e spiego loro che quella è carne! 😆
Prima di eliminarla l’avevo già drasticamente ridotta.. ma è quando l’ho eliminata che mi sono resa conto di quanto se ne mangia senza nemmeno accorgersi!
Questo è solo per dire che l’umanità è stata quasi sempre quasi vegetariana, con un consumo di carne mensile e in tempi più recenti settimanali. Ora si abusa della carne, che è notoriamente cancerogena. Non c’è niente più imbottita di ormoni e antibiotici della carne odierna che però ha come conseguenza un indebolimento generalizzato delle resistenze alle malattie e ad una resistenza agli antibiotici, ovvero non curano più le infezioni. Ci sono molti articoli e studi medici ma siamo abituati a restare nelle informazioni che riteniamo sicure, ma il fatto è che il mondo cambia molto più velocemente della nostra mentalità.
Io devo dirti, molto onestamente, che il mio passaggio al vegetarianesimo (che, ribadisco, non è ancora ‘totale’) è stato dettato più che altro dalla voglia di sostenibilità. Non sono contraria all’allevamento degli animali (anche se come te ormai provo disgusto al pensiero di mangiare un animale), perché fa parte anche della nostra economia e della nostra cultura.
Ma penso che non sia così sostenibile. Proprio due giorni fa ho letto uno studio che dice che nel 2050 dovremo essere tutti vegetariani (o almeno limitarci a consumare carne 2-3 volte la settimana per davvero), perché altrimenti la Terra non avrà abbastanza riserve per sfamare tutti.
Io sono per le vie di mezzo, sono poco razzista (bella questa definizione di tuo marito 😆 ), mi piace che ciascuno faccia le sue scelte. Ma una scelta presuppone che si conosca sia l’una, che l’altra parte.
La carne è diventata quasi un mito per le famiglie, e in effetti è anche semplice da cucinare e da servire ai figli. Cucinare verdure e legumi è sicuramente più impegnativo in termini di tempo. Ma è più creativo.
Io penso che per ora dovremmo fare informazione e intanto provare a dare ricette e indicazioni per sostituire la carne almeno un paio di volte la settimana. Col tempo, poi, le persone si abituano, si sentono meglio, spendono meno… e ne comprendono l’utilità. 😉
Tempo fa guardando un video non mi ricordo più dove né di chi, questa dottoressa – che parlava di veganesimo – ha detto una cosa che mi ha colpita moltissimo e che trovo verissima: la maniera per diventare vegani (o vegetariani) non è togliendo il cibo, ma aggiungendolo. Cioè non pensando a togliersi la carne, il latte e le uova, ma scoprendo cibi nuovi, tutte quelle meraviglie culinarie che sono là fuori che aspettano solo di essere scoperte da noi, cucinate e messe in tavola. Et voilà, per altre cose come la carne semplicemente non ci sarà più spazio!
Ovvio ma geniale 😀
Buongiorno a tutti. Io sto iniziando a svezzare la piccola (che è proprio piccola) per vari problemi che non sto ad elencare. L’intenzione è comunque non introdurre carne, seguendo i consigli di Umberto Veronesi. E’ ormai dimostrato che l’introduzione della carne sovraccarica i reni dei bambini. Ovviamente la pediatra non è con me: anzi ha cercato di convincermi a mangiare carne durante l’allattamento. Stranamente, io sono anemica per problemi fisiologici (ipoplasia midollare), eppure, da quando sono vegetariana, i valori si sono finalmente stabilizzati. Veronesi dice: “siamo evoluzione dei primati e gli altri primati sono rimasti vegetariani: perché dovrebbe mancarci la carne?”. Seguirò il suo consiglio. Ovvio che se notassi che qualcosa non va, non rimarrei ancorata al mio pensiero…. Vi farò sapere! Per ora sta andando benissimo e la bambina ha ripreso a crescere.
Io sto facendo un percorso simile… Non l’avrei mai detto, perchè ADORO la carne, mi piace da pazzi, ma ho iniziato a guardarla in modo diverso. Per quanto riguarda me stessa, pesa di più l’aspetto etico: non riesco più a mangiare un pollo, magari dopo averlo pagato 3£, senza pensare da dove viene, cosa è stato il suo allevamento (o calvario?) e che la sua vita non vale nemmeno 3£ visto che poi c’è da aggiungere la macellazione, il trasporto, il packaging e bla bla bla. A volte decido di andare in “denial”, di tapparmi il cervello e godermi lo stesso una fetta di carne in santa pace mentale (ho un filetto in forno, per cronaca…). Le verdure le amo, i legumi li idolatro 😆 e forse sì… essere vegetariana 90 giorni su 100 forse è la strada per me (anche se allora così vegetariana non sono!).
Per quanto riguarda la prole… La prima bimba ha mangiato sempre onnivoro, la seconda anche lo fa, ma mangiamo in generale moooolta meno carne. Ora ha 10 mesi, e credo che abbia mangiato la carne una decina di volte (almeno che io sappia! 😯 ). In linea generale vorrei che la carne comparisse sempre meno sulla nostra tavola, ricordandoci che di carne alla fine se ne mangia più di quanto uno non ricordi o voglia ammettere.
Ancora meglio, cerco di diminuire alla grande le proteine animali, ma i formaggi a noi ragazze di casa piacciono davvero tanto, quindi insomma… una botta al cerchio e una alla botte, ne mangiamo ma magari con più attenzione.
Strettamente parlando di svezzamento, uno svezzamento vegetariano o anche vegano (con le dovute attenzioni) sono fattibilissimi. Il primo da chiunque, se si integrano i pasti con il latte in un contesto di alimentazione complementare, problemi non ne esistono, anzi. Per il secondo c’è bisogno di più attenzione, e magari un supporto medico se uno è incerto non guasterebbe.
Io ho puntato su un regime vegetariano tradizionale, ovvero latto-ovo vegetariano. Quindi latte, formaggi, miele e uova sono consentiti. Non mi sento adatta a diventare vegan e non lo desidero: mi sembra esagerato per come sono io, perché a me piace il cibo, non ce la faccio a privarmi di tutto. In realtà poi certe volte (raramente, ma succede) mangio sushi e pollo o prosciutto cotto: quelli come noi – dicono – si chiamano flexitariani. Ovvero gente prevalentemente vegetariana che ogni tanto, sporadicamente, mangia anche carne e pesce. Per quanto mi riguarda, è l’ideale. Così io so che se ho voglia di mangiare un pezzo di carne posso farlo, e nello stesso tempo non privarmene non mi fa venire voglia 😉
Ciao a tutte! io non sono vegetariana pur non amando particolarmente la carne…ma la mia bimba, ora 21 mesi, da 4-5 è autonomamente diventata…vegana! ha smesso di mangiare la carne sotto ogni forma (la riconosce anche se sono micro frammenti nel ragù, o la fettina di prosciutto nel panino, o la polpetta…) e non vuole mangiare neanche il formaggio, ne morbido ne duro… nemmeno le uova, salvo qualche rara eccezione. Gli unici latticini che introduce sono nel gelato (che faccio io) e qualche raro cucchiaino di yogurt… L’ho sempre ascoltata e seguita fiduciosa nelle capacità autoregolative e nelle competenze innate dei bambini, così come nell’allattamento, nelle richieste di contatto, e in tutte le magiche espressioni dei bambini. Pertanto in parte credo che questa sua autoregolazione del cibo abbia un motivo di essere (intolleranza? insalubrità?…) e mi viene da rispettarla, anche perche contestualmente ha dimostrato una gran passione per lenticchie, fagioli, frutta secca, semi oleosi… nulla a caso! nonostante ciò sono bombardata di dubbi: avrà carenze di ferro? avrà carenze di calcio? che esigenze nutrizionali avrà ora che è in piena età evolutiva (denti, ossa…)?
C’è qualcuna esperta in svezzamento vegetariano (o anche vegano..), che mi sappia indicare con che dosaggi di che alimenti compensare l’alimentazione onnivora?
grazie a chi saprà darmi utili informazioni…e grazie anche a tutte le altre per i contributi alla discussione!
ciao, cerca vegcoach e parla con lei ^_^
É una grandissima assurdità limitare l’alimentazione di un bambino che ancora non è in grado di scegliere cosa gli piace e cosa no ed eliminando dalla sua alimentazione proteine animali indispensabili per la crescita non solo fisica ma anche psichica , è una scelta folle di genitori poco informati e che per puro egoismo e accanimento pensano che se per loro è un bene eliminare la carne sia anche un bene per un neonato, soprattutto durante lo svezzamento, niente di più sbagliato, la differenza è che i genitori sono già belli cresciuti e possono eliminare per “piacere” alcuni alimenti , un neonato No! Quando sarà grande deciderà se diventare vegetariano,vegano, fruttista o qualche altra assurdità! Partiamo dal presupposto che DEVE CRESCERE e queste imposizioni alimentari genitoriali mi sembrano sbagliate e fuorvianti per altri genitori che leggono questo genere di post che per caso ho letto io adesso , qui! Si deve seguire il parere del pediatra , hanno delle lauree non sono lì per parlare di cose che non sanno ! Ascoltate i pediatri, e in piccola parte anche voi stessi , del resto penso che ognuno di noi da piccino sia stato abituato a mangiare di tutto un po’ … E invece sta moda di essere vegetariani anche con i figli fa male, so di bimbi finiti in ospedale perché malnutriti dai genitori vegani che imponevano questo stile alimentare..ma smettiamola.