Cos’è l’ittero nel neonato?
Pubblicato il 3 Agosto 2012 da Angela • Ultima revisione: 6 Settembre 2014
L’ittero è una colorazione giallastra della pelle, delle sclere negli occhi e delle mucose, dovuta ad un eccesso di una sostanza chiamata bilirubina nel sangue.
Ne soffrono circa il 60% dei nati a termine e l’80% dei nati prematuri. Di solito è una condizione fisiologica, cioè normale.
Compare in genere verso il secondo o terzo giorno di vita del neonato, per scomparire da solo entro una decina di giorni quando il piccolo organismo riesce con le regolari funzioni (mangiare e andare di corpo) a smaltire la bilirubina.
Per favorire lo smaltimento della bilirubina alcune indicazioni pediatriche suggeriscono che può essere utile esporre il bambino alla luce del sole purché non sia diretta e mai nelle ore più calde. In ogni caso è consigliabile rivolgersi al pediatra in modo da valutare le condizioni del bambino, per capire anche se e come può essere sensato esporlo al sole a seconda della stagione in cui è nato.
Se il valore della bilirubina nel sangue è molto alto, ma anche se non si riduce nei primi giorni di vita del bambino, è possibile che i medici della struttura dov’è nato, lo curino con la fototerapia: il neonato viene sistemato in apposite culle aperte e viene sottoposto all’esposizione di una ‘luce blu’ prodotta da un macchinario apposito.
Il tempo di esposizione viene valutato dai medici, generalmente sono sufficienti alcuni giorni. Per tutta la durata della fototerapia il neonato indossa degli specifici occhiali per proteggere gli occhi dalla luce blu.
Spesso la fototerapia nei neonati per curare l’ittero viene eseguita nei reparti di terapia intensiva neonatale: i genitori non devono dunque preoccuparsi, non si tratta di un’emergenza, non c’è nulla di cui preoccuparsi anzi, è un intervento per nulla invasivo che aiuta il piccolo a smaltire l’ittero specialmente nel cervello dove, se si depositasse in via definitiva, può diventare molto pericoloso.
In rari casi è necessario intervenire ulteriormente con medicinali o con altri controlli per evitare l’insorgere di patologie.
Per qualunque dubbio o richiesta, rivolgersi sempre ai medici competenti, nella struttura dove si è svolto il parto quanto al pediatra assegnato, in modo da essere consapevoli e sereni.
Approfondimento:
Coliche del neonato, come affrontarle?
…mi ricordo bene i pianti quando, non sapendo nulla, il Pediatra della nursery invece di dimetterci dall’Ospedale mi ha detto (con una delicatezza da carroarmato!) Signora, non ho buone notizie: ed ho visto Giorgia nella culla termica, con indosso solo pannolino e benda sugli occhi, inondata dalla luce blu!! è rimasta lì dentro 3 giorni senza che potessi toccarla. Lei è nata alle 6.15 di Lunedì e l’ittero è comparso il Mercoledì, ha finito la fototerapia il Venerdì notte quando finalmente me l’hanno fatta riabbracciare.
Certo non è stato per niente delicato! Però purtroppo succede, ed è una vera rottura: per fortuna non è nulla di grave e si risolve in fretta.
Quando ho partorito in stanza con me c’era una mamma con il suo bambino in culletta per la fototerapia, per fortuna non è stato portato in terapia ma lo hanno lasciato accanto alla sua mamma in stanza con noi. Lei mi faceva una tenerezza immensa, in un momento in cui vorresti solo abbracciare tuo figlio, lei gli teneva sempre la manina e si preoccupava che non avesse freddo. E’ vero che è una cosa fisiologica e semplice da risolvere, però ancora me li ricordo