Giochiamo alla vita?
Pubblicato il 4 Giugno 2012 da Mamma Felice • Ultima revisione: 23 Agosto 2023
Mai come in questi giorni, l’idea della vita si è fatta prepotente, in noi. Persino in Dafne, che del terremoto non ha capito praticamente nulla, se non che è una cosa che fa suonare gli allarmi della scuola e che poi tiene le scuole chiuse. Noi abbiamo cercato di tenere segrete le nostre paure, abbiamo fatto una vita normale. In fondo, mi dico, non ho proprio nulla da lamentarmi: la nostra è solo paura, ma abbiamo ancora la nostra casa, il nostro lavoro, la nostra vita.
Ieri sera mettevo a posto i vestiti lavati (mica li stiro, eh…), visto che ormai stavano prendendo il sopravvento della nostra casa.
Ho visto una bella pila di jeans tutti miei (se penso che fino a pochi mesi fa avevo due paia di jeans soltanto, a rotazione), e ho realizzato quanto, quanto, quanto abbiamo. Quanta vita, quanta fortuna, quante COSE. Ho pensato: e se adesso dovessi lasciare la mia casa solo con ciò che ho indosso, come farei? Cosa ne sarebbe di tutte le mie t-shirt, dei giocattoli di Dafne, del mio computer… ?
Voglio onorare, festeggiare, celebrare la vita. Questo lo posso fare.
Con una mano faccio il mio meglio per San Felice, con l’altra mano gioco con mia figlia. Ma poi le mamme non hanno solo due mani. E quindi ho altre mani per scrivere, per fare i lavoretti, per stendere i panni…
E una mano per rendere più sicura la vita che noi abbiamo in regalo, a cominciare dalle cose che si possono fare subito.
Per esempio le cinture di sicurezza.
Ma lo sapete che nella nostra scuola la maggioranza dei genitori ancora non fa indossare le cinture di sicurezza ai propri figli?
(E siccome io lo so che mi leggete, amiche mie… oltre ad avervelo detto a voce, ve lo scrivo pure qui).
Questi bambini sembrano delle piccole scimmie: sui sedili posteriori bevono il biberon, poi giocano, si alzano, si sporgono dal finestrino, saltano sul sedile anteriore, stanno sul sedile del passeggero in piedi o a guardare il finestrino.
– Sono solo pochi metri.
Certo, lo so. La vita è sempre fatta da pochi metri. Pochi passi. Pochi istanti che poi cambiano per sempre la storia delle persone.
E siccome il terremoto non si può evitare, né prevedere, almeno cerchiamo di utilizzare le misure di sicurezza che invece abbiamo a portata di mano tutti i giorni, no?
Dafne da piccola non voleva indossare le cinture. Ricordo dei pomeriggi, fuori da scuola, il simbolo dei genitori falliti: lei che urlava, noi che tentavamo le mosse di wrestling per appiattirla sul seggiolino e infilarle quelle benedette cinture. Sotto gli sguardi dei passanti che, invece piazzavano i figli felici in macchina, senza cinture, che:
– Sono solo pochi metri.
Ma io con mia figlia voglio fare tanti passi, abbiamo ancora tanti metri davanti, sulla nostra strada.
Io lo spero. Spero che la vita con noi sia clemente, spero che non ci debba accadere quello che è successo in questi giorni a San Felice.
Così abbiamo fatto un gioco. Abbiamo utilizzato i maxi album di Crayola, per giocare alla sicurezza stradale.
Siccome tra gli album c’era quello di Cars, ne abbiamo approfittato per parlare di sicurezza stradale, e fare un gioco con le macchinine adesive che si trovano nella confezione.
Prendete un foglio nero, e con una matita realizzate la bozza di una lunga strada tortuosa con semafori, strisce pedonali, scuole, edifici, parchi pubblici… Ripassate i disegni con un pennarello bianco indelebile o con dei pastelli a cera.
Poi tocca i bimbi: possono utilizzare gli stickers delle automobili di Cars per creare il passaggio sulle strade. Dafne si è un po’ sbizzarrita, ma del resto lei adora gli ‘anasivi’. Che sarebbero gli adesivi. E come darle torto? 🙂
E poi, ovviamente, c’è anche il maxi album da colorare, con tutte le auto del cartone animato.
Giochiamo con loro, usiamo la creatività per spiegare le cose impossibili da spiegare a parole quando i bimbi sono troppo piccoli.
Un po’ di tempo fa, ancora prima del terremoto, Dafne mi ha chiesto:
– Mamma, ma quando muorirò voi piangerete tantissimo?
Quella dei bambini slegati non la capirò mai.
Brava tu a saperlo spiegare così a Dafne.
Non lo capirò mai nemmeno io.
Sempre messe le cinture a Chiara.
Considera che quando era piccola e la portavo in macchina, ci divertivamo anche a conoscere i cartelli stradali (prima li abbiamo usati per imparare le forme, poi anche proprio cosa volevano dire).
Le piaceva un sacco.
Ehi, comunque mica era facile scrivere un post così! Bello!
Bellissima l’idea di giocare ai cartelli stradali! La provo anche io…
Che bel post, mammafelice! Mi è piaciuta in modo particoalre la prima parte, sulle cose che abbiamo, su come staremmo se le perdessimo…Ci penso spesso anche io, in questi giorni di più ancora. Vedi, io ora abito in provincia di Treviso, ma sono di Vigarano, uno dei paesi colpiti dal sisma (proprio a fianco di Mirabello, San Carlo, Sant’Agostino). Li c’è la mia casa, i miei genitori, mio fratello e tutti i miei amici. Ci sono tutti i miei ricordi e le persone più care che ho, marito e figlio a parte. Lì c’è gran parte del mio cuore insomma. La notte del 20 maggio la scossa mi ha svegliato e un pensiero scuro mi è corso in testa: casa! Ma come potevo sapere? Mica potevo chiamare alle 4 di notte…Ho aperto Twitter e ho trovato il tuo messaggio “scossa forte a Bologna” e ho capito. Poco dopo sono riuscita fortunosamente a sentire i miei. I tuoi tweet mi accompagnano in questi giorni e di questo ti volevo ringraziare, insieme a quello che stai facendo per la mia gente.
ciao, chiara
Chiara, mi spiace tantissimo per il tuo paese… ma state tutti bene? E la casa?
questa volta la risposta la dà Jacopino, 11 anni, hai proprio ragione, il gioco dei cartelli lo faccio anche io e ho imparato tante cose…. il problema delle cinture è farlo capire alla peste di mio fratello… 😆
Bravo Jacopino. Mi raccomando, insisti con la peste!
Bellissimo questo post e vorrei farlo leggere a tutti i papà e le mamme che vedo nel mio percorso a piedi casa -asilo saranno 600 metri..e ogni volta vedo mamme con bambini slegati, nonni con i bambini seduti dietro in mezzo, papà con i figli seduti davanti senza cintura…mi sale un nervoso..ma perché non la capiscono???
Grazie dello splendido post
lo stampo e lo metto in tutti gli armadietti del nido???
Ecco, ottima idea!!
“…spero che la vita con noi sia clemente…”
Ce lo auguriamo tutti; chissà perchè a volte siamo propio noi a non essere clementi con noi stessi: la cintura, il mangiare sano, fare attività fisica, leggere, essere felici…
basta poco per aiutare la vita!
Un abbraccio
Quanto sono vere le tue parole…
Mi rendo conto che in mezzo alla tragedia del terremoto dell’Emilia la mia sia una piccola disgrazia, ma vorrei dire a tutti coloro che leggono questo sito, che ieri ho accompagnato al cimitero mia zia, deceduta lo scorso giovedì. Per me è stata non solo una zia, ma un punto di riferimento, un’amica, mi ha sempre dato consigli utili e tanto altro ancora, che adesso non avrò più. Volevo solo dire che mi ha lasciato un vuoto incolmabile, e che mi mancherà moltissimo. CIAO ZIA, CIAO ZIA, CIAO ZIA.
Grazie a tutti per l’attenzione.
Ely, mi dispiace tantissimo.
Mi rendo conto che in mezzo alla tragedia del terremoto dell’ Emilia la mia sia una piccola disgrazia, ma la mia cara zia se ne è andata giovedì scorso. Mi ha lasciata e già mi manca moltissimo. Volevo solo dire
CIAO ZIA, CIAO ZIA, CIAO ZIA. MI MANCHERAI MOLTISSIMO.
eh si è proprio così, la maggior parte dei genitori considera i seggiolini solo una grande scocciatura, invece sono una scocciatura (è vero) ma uno di quelle molto utili!
Io sono tedesca in queste cose e i miei figli da sempre li usano su tutte le auto su cui vanno, altrimenti non si sale neanche per pochi metri, fortunata anche in questo non hanno mai fatto storie, era (ed è) una regola, punto e basta…
viva le mamme che usano le cinture e che lo fanno con allegria!