Mio figlio non si attacca al seno: a chi chiedo aiuto?
Pubblicato il 30 Maggio 2012 da Annika Gioia • Ultima revisione: 5 Settembre 2014
L’allattamento al seno rappresenta il momento di più intima vicinanza tra la mamma e il suo bambino, a partire dai primi giorni di vita. E’ un’esperienza unica e speciale, o almeno dovrebbe esserlo.
Molto spesso, infatti, questo gesto così naturale può divenire motivo di preoccupazione o addirittura di stress, se il bimbo fatica ad attaccarsi al seno o addirittura rifiuta la poppata.
Se questo accade, non allarmatevi. Ogni problema può essere risolto se affrontato nel modo giusto.
Se il bimbo non si attacca i motivi possono essere diversi: ad esempio può dipendere dalla posizione che si adotta durante la poppata, che deve essere comoda sia per la mamma che per il piccolo. Controllate quindi che il bimbo sia nella posizione corretta – quella seduta è la più comune – e che riesca a respirare bene e ad attaccarsi correttamente.
Cercate di evitare movimenti bruschi che possano distrarlo o infastidirlo durante l’allattamento, ed evitate anche di usare creme o profumi che possano risultare sgradevoli alle papille molto sensibili del piccolo.
Vi sono poi bambini che inizialmente hanno difficoltà nel coordinare la suzione e impiegano più tempo di altri per imparare a succhiare efficacemente. Se dopo la prima settimana di vita il neonato fa ancora fatica ad attaccarsi, non fatevi prendere dallo sconforto, insomma, ma armatevi di pazienza e dolcezza.
Può essere utile, prima della poppata, fare una lunga doccia calda con le braccia alzate in modo che l’acqua abbia l’effetto di un massaggio naturale sul seno. In questo modo si favorisce la fuoriuscita del latte e il piccolo farà molta meno fatica nella suzione.
Anche tenere un panno caldo sotto l’ascella, lungo il lato esterno della mammella, favorirà la discesa del latte e il neonato e dovrà impegnare molta meno energia per attaccarsi.
Un’altra tecnica può essere quella di inserire mano ferma il capezzolo nella bocca del piccolino, così che non debba perdere tempo – e pazienza! – nella ricerca del latte.
Se siete preoccupate, se il bambino cresce poco o non urina a sufficienza, chiedete consiglio al vostro pediatra, che saprà darvi suggerimenti utili sulla “tecnica” migliore da utilizzare durante l’allattamento e sulle piccole azioni che potete fare per superare le difficoltà iniziali.
“Se siete preoccupate, se il bambino cresce poco o non urina a sufficienza, chiedete consiglio al vostro pediatra, che saprà darvi suggerimenti utili sulla “tecnica” migliore da utilizzare durante l’allattamento e sulle piccole azioni che potete fare per superare le difficoltà iniziali.”
Purtroppo, l’unico consiglio che mi aveva saputo dare la mia pediatra (e tanti altri…) era stato quello di usare il latte artificiale.
Dopo di che mi sono rivolta alla Lega del Latte che mi ha salvato la vita (e ho cambiato pediatra…)
Chiedi pure consiglio al consultorio più vicino, dove c’è uno staff di ostetriche e pediatre a tua disposizione! Oppure alle ostetriche dell’ospedale dove hai partorito. Positiva e veloce, in modo che non si abitui al biberon, ma ti consideri la sua “mucchina”. Auguri!
Io su 10 mesi di allattamento,ho pianto per 8 ad ogni poppata. Mia figlia ciucciava come un agnellino,ma ho provato sempre dolore.
In ospedale i primi giorni, mi ricordo di una delle signore del nido che mi disse che il mio seno non era adatto ad allattare!
C’è da resistere, ma non sempre è facile.
Dovrebbe esserci una regola in tutti gli ospedali perchè aiutino le mamme ad affrontare il tutto!
Come si fa a fare la doccia prima di ogni poppata?
Nei primi di vita del bambino le poppate sono molto frequenti (in media tra 8 e 12, ma anche più) e soprattutto ad orari del tutto non stbiliti, così come dovrebbe essere un corretto allattamento a richiesta.
Non forzate mai il bambino nell’inserire il capezzolo in bocca, bensì deve essere lui ad avvicinarsi al capezzolo.
Questo infatti potrebbe causare uno scorretto attacco provocando dolore ed alle volte ragadi ed infezioni.
L’allattamento al seno non è sempre facile, anzi. Ma non deve assolutamente essere doloroso.
Il tal caso c’è sicuramente qualcosa che non va.
Allora sicuramente non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto a chi è più competente di noi. Io direi però di non rivolgerci al pediatra, in quanto è purtroppo vero che la maggior parte di essi non hanno una formazione adeguata in merito, ma a figure professionali e non che si occupano esclusivamentye di questo!
http://mamionlus.wordpress.com/
http://www.lllitalia.org/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=46&Itemid=53
http://www.allattare.net/i-consulenti/
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