Le paure della vita
Pubblicato il 22 Maggio 2012 da Mamma Felice • Ultima revisione: 23 Agosto 2023
Un paio di settimane fa solo stata a Milano per un evento di lavoro, e ho incontrato ‘fisicamente’ Erika di Naturino. Abbiamo scherzato sul fatto che mi definisco un’imbecille: da quando sono mamma, ho paura di molte cose. In quel frangente, avevo paura di prendere il treno da sola, e mi sono fatta accompagnare da Paolo (Fattoremamma) fino al mio treno, per paura di prendere quello sbagliato, o di arrivare a piedi da sola in stazione centrale, o non lo so nemmeno io. Ci ridevo, ma poi neanche tanto. Da quando sono mamma il mio livello di coraggio e di paura si è per certi versi innalzato esponenzialmente, ma in modo differente da come avrei pensato.
Sono diventata estremamente coraggiosa. Proprio come si dice, quando si parla della leonessa che difende i suoi cuccioli, insomma, io sarei capace di uccidere a mani nude chiunque faccia del male a mia figlia. In questi anni ahimè ho dovuto proteggerla da persone cattive, per vicende personali dolorose, e ho capito quanta forza e determinazione c’era nella mia maternità. Ho capito quanto può essere risolutiva la mia forza, e il mio istinto di protezione è totale. Non scherzo quando dico che sarei capace di difenderla fisicamente. Non sono una persona capace di fare del male agli altri a livello fisico (per dirne una: da noi nemmeno una sculacciata), ma ormai ho una forza invincibile nel contrastare qualsiasi pericolo che le si pari davanti.
Allo stesso tempo, però, sono diventata paurosa. Mica per lei, ma per me. Ho paura di morire. E non ho mai avuto così paura di morire come adesso, da quando sono mamma. Ho paura di non esserci, di lasciarla, di privarla della mia protezione. Cerco di non mettermi in situazione di pericolo, vero o immaginario che sia, perché non posso permettermi di lasciarla sola in questo momento. Sola. Mi sento svenire al solo pensiero.
Così ho smesso di viaggiare. Niente aereo. Il treno pochissimo, e solo con grande patema d’animo. Ogni volta che c’è un evento mi sento male fisicamente e vorrei non dover partecipare mai a niente. Non perché io abbia paura di per sé del treno, ma perché trovo fondamentalmente inutile qualsiasi evento che mi porti lontano da lei.
C’è forse qualcosa di patologico in questo? Non lo so, ma me lo tengo. La mia vita scorre serena e tranquilla lo stesso senza andare in viaggio in aereo in vacanza.
In questi giorni abbiamo vissuto tutto il terremoto. E’ stata un’esperienza devastante. Mentre scrivo stiamo ancora dondolando: piccole scosse continuano a corroderci mentalmente e fisicamente.
Noi siamo a 20mk dall’epicentro, e siamo totalmente al sicuro: la nostra casa non ha subito danni, noi stiamo bene, non abbiamo corso pericoli. Voi cosa avreste pensato?
Durante la scossa più forte, alle 4 del mattino, mi sono precipitata dalla mia camera a quella di Dafne, appoggiandomi al muro per non cadere. Non l’ho svegliata. Ho aperto la porta e sono rimasta in piedi ad aspettare che il terremoto finisse, guardando che lei stesse bene. La mia unica preoccupazione era: proteggerla, in qualsiasi modo. Oltre ogni cosa.
La vita. Ecco.
Ecco cosa è stato importante per me da quando ho dato la vita: restare viva il più a lungo possibile. Fare un cammino insieme, esserci nel bene, non perdermi per strada, non abbandonare mai mia figlia, né fisicamente, né mentalmente. Al limite del ridicolo, forse, ogni tanto. Ma, ad un certo punto: me ne frego.
Questa vita io l’ho ricevuta, e l’ho data, e adesso me la tengo stretta finché posso.
Mai come adesso, con la maternità, ho imparato ad amarla, e mi pento amaramente di tutte le volte in cui l’ho disprezzata.
Pensavo di vivere questa sensazione “strana” un po’ limitante solo io e non ne ho parlato con nessuno per non passare per la solita mamma ansiosa e appiccicata alla famiglia, ma leggere le tue parole mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo, semplicemente amo la vita e la mia bimba e voglio esserci per lei sempre, non mi costa fatica e nonostante qualche rinuncia sono felice così! Vi abbraccio entrambe 😉
Sonia
Guarda, Sonia, io vengo anche presa abbastanza in giro, bonariamente, per questo motivo 🙂
Però, che ti posso dire, io mi sento così. Questo non è ovviamente un giudizio nei confronti di chi per esempio parte per lavoro, o deve stare fuori casa. Ma io no, non posso più. Una volta avevo sempre la valigia pronta, viaggiavo per lavoro, e persino nel mondo del volontariato ero sempre in giro nella mia regione. Io adesso non ce la faccio. Dafne mi manca. Ho bisogno di essere vicina a lei, a portata di mano. Il che non significa che poi durante il giorno mi comporto come una cozza. Semplicemente voglio essere a portata di mano, così posso arrivare subito se succede qualcosa. E non sono per niente ansiosa. Solo che io voglio essere qui, in questo quartiere, presente.
Non posso che ritrovarmi in tutto e per tutto in quello che dici (anche le vicende personali dolorose, purtroppo). Anche per me la paura è lasciare soli i miei cuccioli, mentre sarei disposta al tutto e per tutto per difenderli. Non una leonessa, un tirannosauro rex come quelli che piacciono ai due piccoli.
Vi ho pensati per il terremoto. Io ho vissuto un’esperienza per me devastante dopo una scossa lieve quando avevo una decina d’anni e da allora vivo nel terrore dei terremoti.
Coraggio!
Silvia
Ecco, un T-rex pure io, mi piace! Adotto questa specie, se non ti dispiace 🙂
non so se ci sia qualcosa di patologico però posso dirti che provo esattamente le stesse sensazioni…mal comune? 🙂 Alice dopodomani compirà un anno e ogni tanto mi ritrovo a pensare con angoscia all’eventualità di non esserci più, tanto che …ora non ridere…ho iniziato a scrivere un quaderno di appunti per lei. eh si, perchè ci sono tante cose che vorrei dirle, insegnarle, raccontarle e non posso sopportare l’idea magari di non esserci più ad un certo punto e di non avergliele mai potute dire…avremo gli ormoni sballati? un saluto affettuoso. Simonetta
Simonetta, faccio outing: io quel quaderno ho iniziato a scriverlo prima ancora che lei nascesse… 😳 😳 😳
:)))
Io viaggio, la cosa non mi spaventa, ma il pensiero di morire e lasciarla sì.
La mia paura è più la malattia: mi curo all’inverosimile, non salto un controllo, analisi del sangue annuali, paranoia ad ogni starnuto.
Perché il pensiero di non essere con lei ad ogni gioia e ad ogni inciampo, ad ogni successo e ad ogni disfatta mi fa disperare.
C’è stato un momento in cui pensavo che sarebbe stata meglio sola, senza una madre di bassa lega che le devastava la vita.
Poi un’mica che è cresciuta così mi ha riscossa dicendomi che avrebbe preferito mille errori all’abbandono di sua madre.
E allora ho capito: noi non ci apparteniamo più totalmente. Forse non ci apparteniamo più per niente.
Maaaaaa che cavolo dici? Mamma di bassa lega?
La verità è proprio quella che hai detto: noi non ci apparteniamo più totalmente. Non per questo mi sento meno professionista, o meno donna, o meno qualcosa. Ma… ma adesso ho una figlia.
Io no, sinceramente non mi trovo molto in quello che scrivi, ma lo capisco perfettamente. Cioè, io personalmente non vivo questa paura di morire, sinceramente proprio non ci penso, però capisco perfettamente quello che dici, e non mi sembra assurdo…magari un po’ esagerato ma non assurdo 😉
D’altra parte non è che io abbia tante occasioni per allontanarmi dai miei nani, ma quando lo faccio sono tranquilla: sarà che la mia maggiore preoccupazione è la LORO vita, salute e benessere, quindi mi basta sapere che sono in buone mani.
Tu sei più saggia di me, ma io lo sapevo.
Io invece negli ultimi anni ho vissuto di pancia. Marò.
In realtà penso solo di essere più incosciente e terra-terra. Magari mi faccio meno paranoie, ma non so se sia un bene!!!!!
Beh, immagino di sì!! Io son qui con la gastrite che mi aumenta ad ogni scossa.
Mia mamma è morta che avevo 12 anni e nonostante non fossi così piccola da non capire il concetto di morte non riuscivo a rassegnarmi all’idea che lei non ci fosse più, che non fosse fisicamente accanto a me, per anni è stato come se ci fosse e per anni ogni volta che dentro di me realizzavo che non c’era più ho pianto disperatamente. Adesso che anche io sono mamma capisco perfettamente quello che dici perchè mai vorrei che mia figlia provasse quello che ho provato io. Nonostante questo mi sforzo di essere una madre tranquilla e serena per poter trasmettere questa serenità anche alla mia cucciola, perchè in fin dei conti noi potremo anche non esserci più un giorno, ma le basi che abbiamo gettato adesso che sono piccoli resteranno con loro per sempre. Almeno per me e mia madre è stato così.
Mela, che dolore straziante… mi dispiace tanto. Grazie.
mi é piaciuto molto il tuo articolo e la sincerità dei propri sentimenti, ti ammiro molto per questo 😀 io ancora devo superare tante delle mie insicurezze e quindi nn riesco a dire sempre quello che sento. Comunque, ti capisco bene, credo che tantissime mamme si ritrovano nelle tue parole ma se ci penso bene, io come anche aspirantemamma nn ci voglio pensare troppo e quindi nn lascio spazio alle ansie e paura. Uso molto l’istinto e se mio figlio sta in buone mane quando io nn ci sono e viene accudito con amore e attenzione, sto abbastanza tranquilla…poi se ci mettiamo che aspetto anche il secondo figlio, questa cosa mi servira perché come dice il mio marito dovrò imparare a “mollarlo”.
Certo gli eventi drammatici come un terremoto ci fanno riflettere su queste cose e come dicevi tu tirano fuori l’istinto di protezione della “mamma leonessa” che ognuna di noi ha dentro di se
Alina, hai ragione. Io anche mi sento tranquilla quando Dafne è in buone mani: a scuola, a inglese, al parco… Di quello non ho paura.
Ma comunque voglio essere alla giusta distanza, che se succede qualcosa, almeno arrivo subito.
anche io ho questa paura tremenda di morire…ma é una paira mia che tengo per me senza diventare ansioss verso lui…sarà che io ancora non lavoro,mon abbiamo una casa nostra e non glu lascetei niente se non il mio amore incondizionato e perenne…e quando mi scoraggio questa paura però mi da anche tanta forza per migliorare sempre per lui e per me…cmq io non capisco piu se è a me che gira la testa o se avverto ogni minima scossa….adesso sto in giardino e sono tranquilla….e la naisea continua non ne parliamo…
Scopro che sulla questione paura abbiamo meccanismi mentali abbastanza simili. Io ero una grande viaggiatrice: aereo, barca a vela, auto, treno… Da quasi cinque anni non mi sposto quasi più. Non ho più preso un aereo da quando è nata mia figlia e alla barca (io che considero il mare il mio elemento) non ci penso neanche, ormai. Non so se e quando mi passerà; ma intanto, per il momento, è così. Penso, semplicemente, di dover salvaguardare la mia esistenza il più possibile perché anche io ho quella netta sensazione di non appartenere più soltanto a me stessa.
Ovviamente, nel frattempo, sono anche diventata ipocondriaca.
Il terremoto: sono nata in una zona altamente sismica e ci ho vissuto per 18 anni. Quando sono venuta a vivere nel Salento mi sembrava assurdo che le case qui non fossero antisismiche; non mi sentivo al sicuro. Ma qui non è zona sismica, dicono. Io, però, per sicurezza, se anche vedo una crepa nell’intonaco, vado giù di testa
Per dire che il terremoto fa paura, è normale. E che la paura certe volte non passa, ed è normale anche quello.
Quoto parola per parola: Penso, semplicemente, di dover salvaguardare la mia esistenza il più possibile perché anche io ho quella netta sensazione di non appartenere più soltanto a me stessa.
😀
Che sospiro di sollievo sapere che non sono l’unica ad aver paura di morire e di lasciare soli i miei cuccioli.
Qualche volta mi sveglio di notte con questo pensiero, allora li devo andare a guardare mentre dormono, come per rassicuare me e loro, in silenzio, che andra’ tutto bene…
p.s.non avevo mai pensato all’idea di tenere un quaderno per loro, io grafomane incallita, ma lo comincero’ subito, questa sera stessa 😀
Io nel quadernetto incollavo anche i pezzi delle riviste, le cose da sapere… adesso mi sfogo su Mammafelice, e uso direttamente i post per lasciarle un messaggio che capirà da grande.
Ciao, condivido in molte parti il tuo post. Anche io da quando la Maghetta è con noi, primo mese a parte, ho acquisito più forza e più grinta di prima. Soprattutto dedita alla sua difesa e alla sua protezione. Sono così piccoli, dolci e indifesi, che sembra impossibile che qualcuno possa anche solo pensare a fare del male a questi cuccioli. Eppure il mondo gira, e molto spesso la “maternità/paternità” è una esperienza solo di alcuni individui. Non tutti colgono il valore che sta dietro ad una infanzia felice.
Almeno per il momento non vivo la paura della morte. Si, certo sto più attenta alla guida, e sono molto più cauta in tante cose, anche solo a scendere le scale. C’è una sorta di auto protezione fatta per proteggere lei. Forse ho una visione fatalistica della vita. Penso che i figli non siano “nostri”. Penso sia nostro il compito di sorreggerli e sostenerli fino a quando non troveranno la loro strada. Ma questo non significa tenerli per mano ogni momento. Significa dargli le indicazioni giuste. Non è facile, né scegliere queste indicazione, né riuscire a non tenerli sempre per mano. “…il mondo gira anche senza di noi…”
Sposerei questo commento parola per parola:
– Non tutti colgono il valore che sta dietro ad una infanzia felice.
– Forse ho una visione fatalistica della vita
– Ma questo non significa tenerli per mano ogni momento.
Io non mi trovo nel tuo racconto questa volta. I miei figli sono la mia aria e la mia gioia, ma quando penso che oggi o domani potrei anche morire non mi spavento. Da molti anni, prima che nascessero loro, ho preso l’abitudine di affidare la mia vita alla Provvidenza. Non è solo un modo di dire o un retaggio di dogmi inculcati da bambina. E’ proprio che ho vissuto questa esperienza concreta: che serenità dà affidarsi a qualcosa di più grande di te, da cui tu provieni e che è in grado di darti una mano se ti affidi. Mi spiace non riuscire a spiegarmi molto bene. Penso e sento che se mi succederà qualcosa domani, oggi prego affinché i miei bambini possano comunque crescere serenamente.
Però l’idea del quaderno di appunti mi piace proprio. Delle persone che conosco che hanno perso la mamma giovane (tra cui mia mamma) mi colpisce questo vuoto che rimane in loro e vorrei almeno provare a colmarlo un po’… nel caso…. Per il resto “ogni giorno ha già la sua pena” e io voglio vivere felice.
E hai ragione. Vivere felici è sicuramente la migliore scelta che tutte noi possiamo fare, anche per loro. Grazie.
io condivido tutto quello che hai scritto. Anch’io penso sempre al dolore che causerei alle mie piccole se dovessi morire e non posso sopportare questa cosa… Come farebbero? come farebbe la più grande (2anni e 1/2) ad addormentarsi alla sera senza toccarmi i miei capelli e senza i miei baci? E la più piccola che quando mi vede arrivare dal lavoro mi riempie di baci e non si stacca più da me?? Non lo so, posso solo sperare di vivera la più lungo possibile per loro, solo per loro…
Io ecco, devo comunque dire che mi controllo (almeno formalmente ehhee) e comunque ho un marito che è un papà fantastico. Se mi chiedessero di scegliere tra me e lui, io voterei per lui, sicuro.
Stasera voglio far leggere queste tue parole e i commenti a mio marito che mi dice che sono patologica. Io continuo a viaggiare perchè amo farlo ma sempre tutti insieme, gli spostamenti senza le mie figlie non hanno motivo di esistere! Sono categorica e non sento ragioni e il motivo è quello di cui parli tu. Ho smesso di fare alcune cose se non posso condividerle con loro perchè ora il mio mondo sono loro e non ho bisogno di altro. Ahimè non sempre sono compresa.
Come ti capisco il nostro scopo diventano solo loro e credo che sia del tutto naturale ,vorremmo diventare immortali, ma è impossibile.Si cambia moltissimo una sciocchezza , prima avevo una paura da morire di andare in ascensore ora vado come se fossi la persona più tranquilla del mondo , per i figli si fa di tutto.ciao
Io non penso a lei come a uno scopo, in realtà. Voglio solo che abbia una mamma. Poi c’è da capire che mamma sono, ma di quello parliamone un altro giorno 😆
Io invece non ho mai paura per me stessa ma capisco perfettamente il tipo di paura che descrivete perchè vivo nel terrore che a morire non sia io ma siano gli altri! Cosi sottovaluto sempre qualsiasi situazione mi riguardi personalmente ma vivo nell”ansia che qualcosa di brutto possa succedere alle persone che amo,ai miei genitori a mio marito e prima di tutti a mio figlio!mi sento male solo al pensiero di vivere semza mio figlio! Quindi non mi spaventa che qualcosa possa succedere a me,anzi se ci penso dico “bè pazienza vuol dire che non ci saró piú” ma l idea di vivere la vita senza chi amo è un terrore vero e proprio!
No, guarda, io a quello NON ci voglio pensare altrimenti svengo subito. A quello non ci penso mai, perché io non sono una che potrebbe farcela senza i miei due amori, quello grande e quella piccola.
Dritta al cuore, come sempre…
E tu sei un tesoro, come sempre. Una perla rara.
Una delle mie paure più grandi, quella che almeno riesco a scrivere, da quando sono mamma è proprio quella di morire e lasciare da sole le mie figlie, indifese a crescere in questo mondo, senza la mia presenza, la mia protezione, i miei abbracci a consolarci…. Se ci penso mi viene da un groppone in gola…
Oggi non ho fatto un post felicissimo, eh?
Fino a pochi anni fa ti avrei compatita.
Prima di avere mio figlio ho sempre pensato che non mi piacevano per nulla le mamme protettive, fissate con i loro bambini ecc. ecc. e che mai e poi mai sarei diventata come loro.
Ora ho un bimbo di 5 anni, e non c’è una virgola di quello che hai scritto che che non condivida. Credo sia semplicemente normale avere questi pensieri, per un genitore. Una mia paura riguarda la sua capacità di non farsi influenzare, di riconoscere e guardarsi dalle persone malintenzionate. Ora ci pensiamo noi genitori, ma in futuro?
Io per fortuna riesco ancora ad essere lucida e a non far pesare a Dafne le mie sensazioni… però ci penso, eh, eccome.
“Questa vita io l’ho ricevuta, e l’ho data, e adesso me la tengo stretta finché posso”. Frase intensa e verissima. Proprio in questi giorni pensavo anche io a quanto la maternità mi ha reso attaccata alla vita , per poter continuare ad esserci per il mio Musetto e per la nuova creatura in arrivo.
Non ho mai amato così tanto la vita, anche io…