Frutta nelle scuole
Pubblicato il 11 Maggio 2012 da Mamma Felice • Ultima revisione: 20 Marzo 2015
Sarebbe positivo se già a scuola si consumassero frutta e verdura ogni giorno, possibilmente sane, biologiche, crude, vive e colorate?
Non so come funziona nelle scuole dei vostri bimbi, ma da noi non funziona molto bene: a scuola il menu è quasi tutto bio, ma i bambini hanno sempre la possibilità di scegliere se consumare o non consumare la porzione di verdure che viene fornita insieme al secondo. E indovinate un po’ cosa scelgono?
La cosa già l’anno scorso mi stupì moltissimo: al mattino venivano dati latte e biscotti, e io avevo chiesto che invece per questa seconda colazione fosse data la frutta. Allarme! La mia richiesta sembrava una cosa da insurrezionalisti: non sia mai che invece dei biscotti (che i bambini possono già mangiare a casa!!), le maestre debbano ritrovarsi a sbucciare una mela!
Poi è arrivata la crisi, con i suoi tagli ai fondi delle scuole, e dove non potè l’educazione, poterono i soldi: niente più soldi per i biscotti. Quindi al mattino si mangia la merenda avanzata il giorno prima. Ma sempre di carboidrati, si tratta: crackers, grissini, pane con la marmellata… e a volte frutta. A volte.
Ovviamente, e conoscendomi sapete che è vero, mi ero anche offerta per sbucciare personalmente la frutta al mattino. Eccola là, la rompiscatole, la rivoluzionaria!
Il dato globale però mi è molto chiaro: nella nostra società circa 1 adulto su 3 ha problemi di sovrappeso e quasi 1 italiano su 10 è decisamente obeso. Eccomi: io sono quell’italiana su 10. Spero vivamente che voi siate le 9 che statisticamente si salvano da questo problema. Per questo motivo sento particolarmente urgente il problema.
Sono vegetariana da quasi due anni. Mangio frutta e verdura in quantità, le amo, mi piacciono, non vivrei senza. Mia figlia è abituata a vederci mangiare verdura ogni giorno, ma con la scuola ha smesso quasi di mangiarne: l’avevo mandata all’asilo che mangiava tutte le verdure, persino l’insalata e i cipollotti, e adesso per farle mangiare qualcosa di verde dobbiamo discutere mezz’ora.
Perché? Perché manca la cultura del cibo crudo, e sano, ma soprattutto sia le scuole che le famiglie non offrono davvero una seria educazione alimentare. Per mancanza di tempo? per mancanza di voglia? O di risorse? E chi lo sa… Sta di fatto che non c’è una vera cultura in merito. Sarebbe un dramma che a scuola un giorno a settimana si mangiass esclusivamente vegetariano? Per me no, ma ditelo a qualche genitore di mia conoscenza: sai che dramma? (Del resto parliamo di bambini sovralimentati: all’uscita della scuola, dopo la merenda in classe, a tutti viene sempre offerto qualcosa, persino un intero biberon di latte, a 5 anni!).
Per questo trovo lodevole l’iniziativa Frutta nelle scuole, curata dal Ministero della Salute. Il Programma Frutta nelle scuole è stato finanziato dalla Comunità europea ed è vivo già da tre anni: è realizzato in sinergia con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e la Conferenza delle Regioni e Province Autonome.
Mica roba da poco.
Nella nostra scuola non si è mai fatto, ma adesso possiamo chiederlo: io stasera, finito di scrivere questo post, scriverò un’email alla maestra. Le adesioni per quest’anno si sono concluse, ma io conto di rompere le scatole a tutto il circolo scolastico fino alla prossima candidatura: se non le prendo con educazione, le prenderò per sfinimento.
Nel frattempo si può partecipare ad un concorso fotografico che sensibilizza bambini e famiglie sul tema della sana alimentazione. Sul sito: http://www.tuttipazziperlafrutta.it/ si può trovare il regolamento del concorso.
E’ importante. Io come mamma mi sento motivata ad insegnare a mia figlia a non ripetere i miei errori.
E questa è la stagione giusta: con la frutta bellissima e colorata della stagione, possiamo davvero iniziare un percorso gustativo con i bimbi, per aiutarli a stare bene e crescere felici.
TAG: Frutta nelle scuole, MIPAAF, frutta, concorso
Nel nostro asilo una mamma ha sollevato la stessa tua questione, e, nonostante io sia flexitariana (ahaha, fa un po’ ridere, vero?), non ero più di tanto d’accordo con lei.
A casa mangiamo soprattutto pasta, frutta e verdura.
Le mie bambine a scuola hanno la possibilità di scegliere se mangiare frutta e verdura, e in genere scelgono di mangiarle. Per loro un broccolo lesso è buono quanto un piatto di pasta. L’insalata non piace loro e allora per me non c’è problema.
Secondo me la frutta a merenda può rappresentare un problema “organizzativo”: deve essere ovviamente fresca: ci sono frigoriferi per conservare frutta fresca per qualche giorno per cento (nel nostro caso) bambini? Chi si occupa di procurare la frutta fresca ogni due/ tre giorni? Da chi la compriamo? La compriamo bio? Siamo sicuri che poi questa frutta venga lavata bene?
Secondo me l’unica soluzione agevole, sana e igienica, è far mangiare a merenda la frutta destinata al pranzo, che arriva fresca ogni giorno.
Diversamente, uno o due cracker (che poi sono carboidrati, a metà mattina vanno benissimo) non lederanno le basi della nostra cultura alimentare.
(Bello comunque il programma Frutta Nelle Scuole!)
Io non so adesso come funziona in tutte le scuole, ma da noi la mensa porta i pasti ogni giorno. Prevedere la frutta a merenda invece dei crakers, almeno ogni tanto, mi sembra fattibile, visto che comunque ogni giorno portano cibi freschi e il giorno successivo ritirano le eccedenze.
ah, no, da noi è diverso: la merenda la portiamo noi genitori a rotazione, circa una volta ogni tre o quattro mesi. Per questo considero i crackers più pratici della frutta. Però in effetti chiedere direttamente al comune di inserire più frutta nel menu ha molto senso.
Bellissimo post! Anche nelle scuole di Rimini, non so quante volte a settimana, il comune porta la frutta ai bimbi! Questo per quanto riguarda la scuola primaria. Nella scuola infanzia dove va Topastro invece, che è privata, per merenda si può portare solo ed esclusivamente frutta di stagione! E io sono contentissima di questa scelta perchè, come hai scritto tu, latte e biscotti si possono mangiare a casa. E se tutti i bimbi hanno frutta per merenda la mangiano volentieri 🙂
Da noi ad esempio i genitori non possono introdurre alcun tipo di cibo, a scuola, quindi anche la merenda viene portata dalla mensa…
Comunque in generale, secondo me la burocrazia sta uccidendo le buone prassi della scuola: ai nostri tempi questi problemi non si facevano, e siamo sopravvissuti lo stesso. Adesso da noi non ci si lava nemmeno i denti perché non è ‘igienico’. 😯
Non potete portare cibo a scuola… ma pensa te! Certo che l’Italia è l’Italia. Ovvero ogni zona, regione, città, scuola ha le proprie regole… Topastro invece la merenda se la deve portare da casa. Non chiedermi perchè: non ne ho idea! Posso fare una battutina? Forse la retta che pago, (che non è bassa), non basta a comprare una mela al giorno per ogni bimbo ah ah. Riguardo alla burocrazia ti do ragione al 100%. Uno ci mette tutta la buona volontà e parte con entusiasmo ma quando ti trovi davanti moduli, impiegati annoiati o che ti dicono di ricominciare da capo la procedura… sigh!
Non parliamo di dentini vah che mi viene un nervoso. Questa cosa è assurda! Così come il fatto che i bimbi in tante scuole, vedi quella di Topastro, usino piatti, posate, bicchieri e tovaglioli di carta. Carta per asciugarsi la mani… insomma un sacco di immondizia che inquina! Il tutto perchè l’asciugamano non è igienico così come il bicchierino di plastica, (non usa e getta), portato da casa.
Lo scorso anno MaestraLaura mi aveva scritto: “A scuola (materna) stiamo affrontando il tema: IL BENESSERE sia dal punto di vista fisico che mentale. Stiamo quindi presentando i cibi che ci fanno bene e in questo periodo, proprio verdura e frutta. Mi piacerebbe una storia che riassumesse un po’ i “poteri magici” delle verdure e della frutta.
Le avevo inventato questa favoletta FRUTTA e VERDURA per l’arcobaleno… se vi può far piacere fate un salto a leggerla.
Adoro questi cibi, e sono convinta che la cultura alimentare va insegnata anche a scuola sin dai primi anni.
Tante gioiose giornate
nonnAnna
Grazie mille!
al nido la frutta alle 9,30 non manca mai per legge quasi! 😛
nelle materne pure… solo al pome quando si svegliano…danno biscotti o altro… ! tutto spesso a km zero
Da noi (e sto parlando delle primarie) è prevista la frutta a metà mattina. Il che sarebbe perfetto se non fosse che accettano anche merende opzionali che le mamme se vogliono danno nello zaino. E visto che ci sono mamme che imbottiscono gli zaino con ogni schifezza, per paura che il pargolo abbia fame, secondo te poi cosa sceglie il bambino… frutta o schifezze varie?? E io che non metto niente ho dovuto faticare x far capire che la frutta va benissimo come merenda!!!
Sfondi una porta apertissima con me!
Sono vegetariana da molti anni, e come me, lo sono i miei bambini di 10 e 6 anni, cresciuti da vegetariani. Il problema della frutta e della verdura è che non sempre piacciono ai bambini (che tra l’altro sono molto volubili e cambiano idea facilmente!) neppure a quelli vegetariani, che sono abituati a vederne in abbondanza a casa!
Mi rendo conto che i miei figli mangiano molti più vegetali dei bambini della loro età, ma ciò non toglie che faccia fatica anch’io, e che mi debba costantemente ingegnare alla ricerca di nuove ricette che vadano incontro ai loro gusti. Devo confessare che l’iniziativa della frutta a scuola ha riscosso poco successo, dal momento che mio figlio la portava a casa, forse perchè a casa bene o male ne mangiano e quindi quando sono a scuola preferiscono altro.
Il tema è tra l’altro scottante non solo per il rapporto di correlazione tra alimentazione e salute ed obesità, ma anche per tutte le numerosissime implicazioni etiche ed ambientali conseguenti alle nostre scelte alimentari, di cui tra l’altro parlo proprio oggi sul sito de Il bambino naturale. Conseguenze che dovrebbero a mio avviso far parte di un programma scolastico, perchè da esse ormai, che ci piaccia o no, non possiamo più prescindere, ma questa è un’altra storia.
Buona giornata,
Michela
Anche in provincia di Milano non si può portare la merenda da casa e la da la scuola compresa nel buono pasto, solitamente danno il pane e la frutta, a volte lo yogurt o il succo alla frutta, niente biscotti ne dolci, qualche rara volta una tavoletta di cioccolato con il pane. Anni fa la frutta la davano a fine pasto, ma poi si sono accorti che i bambini non la mangiavano mai ed ora la danno a merenda. La verdura invece c’è sempre come contorno, mio figlio rientra i quei bambini che non la mangiano quasi mai, eccetto l’insalata. A volte a seconda dell’insegnante, assaggia qualche boccone, giusto per farci contente o per avere il bis che altrimenti non viene dato. W la frutta e la verdura.
Ho vissuto il progetto “Frutta nelle Scuole” come insegnante alla scuola Primaria e posso dirti che ha innumerevoli lati positivi e qualche “difetto” di forma(non di sostanza: il messaggio è sempre più che positivo!). La frutta bella, colorata è una gioia per gli occhi e le papille gustative. Tutti i bambini alla fine si “decidono” , per così dire, ad assaggiare la frutta insieme ai compagni. Spesso abbiamo lasciato frutti poco maturi in classe e li abbiamo consumati a mensa dopo alcuni giorni! Senza mai sprecarne! Altre volte i bambini che ne andavano matti, in accordo con gli altri, si sono portati i frutti in eccedenza a casa! e te ne potrei raccontare a bizzeffe!!!
Altri aspetti meno positivi sono nell’ordine
1) gli orari di consegna: non sempre si riesce ad avere la frutta in tempo per l’ora della ricreazione (perciò i bambini dovevano lo stesso portarsi la merenda) ma la frutta si può sempre portare a mensa!
2)Inoltre c’è un problema di forma, collaterale direi: gli imballaggi!La frutta viene portata in sacchetti singoli per non parlare di quella in vaschetta(la cosidetta quarta gamma cioè le mele mondate,tagliate e condite col succo di limone). Noi da brave maestre abbiamo ricciclato tutte le vaschette e le abbiamo usate per mettere le tempere, tuttavia sono veramente tante.
3) A volte (per fortuna in rari casi) i frutti sembravano un po’ “vecchi” ed erano un po’ fuori stagione.
Concludendo è un meccanismo che si può migliorare ma che parte già da un principio molto importante: LA FRUTTA FA BENE! Ed è già tanto veicolare questo messaggio tra i bambini credetemi! e’ una pillola di educazione alimentare ed alla saluto giornaliera!!!
Naturalmente riCiclare!!! Mi correggo da sola, deformazione professionale! :argh:
Concordo pienamente con IrenedallaMaremma, ho notato la stessa cosa nella scuola dei miei figli, infatti l’idea c’è ed è buona ma il fatto di fare arrivare la frutta imballata da km e km di distanza non è il massimo della felicità. Mi sono più volte detta che vivendo in un paese di campagna ci potrebbero essere un sacco di produttori locali che potrebbero portare la frutta di stagione a km veramente zero. ma la burocrazia non lo permette. vedremo!!!