Un collage di felicità

Pubblicato il 1 Marzo 2012 da • Ultima revisione: 20 Aprile 2015

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Da ragazza avevo una ‘Smemo’, come tutte le mie compagne, e raccoglievo immagini, figurine, pensieri, scontrini, biglietti dell’autobus. A fine anno la ‘Smemo’ pesava sedici chili e dovevo sacrificare il vocabolario di greco, per poterla portare in cartella. Ma tanto il greco non è mai stata la mia materia preferita.

Insomma: il mio diario era la versione analogica delle dashboard digitali con cui mi diletto adesso come trentenne (stagionatina): raccolte di foto, pin, thumbnail, e così via.
Era un collage di ricordi, di emozioni adolescenziali, di vittorie e di sconfitte, di paure e desideri.

Ho pensato alla mia ‘Smemo’ ieri sera, rientrando a casa, dopo una giornata davvero difficile, partita male e finita anche peggio. Che ieri c’era pure il corso di inglese (giocato) per i bimbi, e io ero la mamma più musona di tutte, alla faccia di Mammafelice, insomma, tanto che certe volte io credo che le mie amiche pensino che sono un tantino più stressata del dovuto. E in effetti… nello specchio ho notato già due capelli bianchi proprio sul ciuffo, e temo seriamente che potrei diventare il Mirko dei Beehive della Bolognina. Prima dei 40 anni. A I U T O.

E così, ieri sera, con duecento borse della spesa, Dafne che mi pestava i piedi in ascensore, lo specchio che rifletteva quei due maledettissimi capelli bianchi, una fame allucinante (che io sono sempre a dieta, e anche di questo: parliamone!)… sono uscita dall’ascensore dicendo:
– Dafne, sono stanca ed esaurita. Dafne per favore (devo dire che anche quando sto per trasformarmi in un serial killer sono sempre molto educata) non urlare, Dafne per favore non saltarmi su piedi, Dafne per favore non camminare scalza…
E lei, candidamente, mentre io mi giostravo tra chiavi, borse, giacche, ciabatte e piedi puzzolenti, mi fa:
– Mamma, basta con questi NO, a volte devi accettare anche un sì!

E cosa le vuoi dire? Cosa vuoi rispondere di fronte alla purezza della sua logica?

Tra la tentazione di strozzarla a mani nude, e quella di ridere, ho scelto la seconda opzione.
Ho abbandonato le borse, ho preso il mio quadernone delle ‘cose belle’, e mi sono messa a ritagliare. Le figure, le immagini, i cataloghi, le foto, le rose disegnate a mano. Forbici, carta e colla. Le nostre mani, la cena da preparare e il tavolo pieno di ritagli.

Ho fatto un collage. Un collage di felicità.

Perché questa vita è incasinata, è vero, ma io la bevo a sorsate, come acqua fresca, e me la godo, perché la felicità non è altro che un collage di momenti, e certe volte basta solo un po’ di colla, per metterli insieme



Commenti

3 Commenti per “Un collage di felicità”

  1. immagine livello
    Primina

    Vado a leggere, fortissima Dafne. 😀

  2. Claudia

    anche la mia ogni tanto mi dice “Mamma, calma…calma, non c’è fretta!” adesso vado a leggere.
    ciao

  3. valeria

    ma non lo curi proprio più questo blog?!?!?!?!?!?

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