Come funziona il 118

Pubblicato il 2 Maggio 2011 da • Ultima revisione: 20 Agosto 2012

come chiamare il 118

In questi giorni mi sono molto arrabbiata: spesso i giornali e i giornalisti non conoscono a fondo gli argomenti di cui parlano, e questo danneggia tutti noi. In particolare sugli argomenti sanitari: certe volte sento degli strafalcioni che mi fanno drizzare i capelli in testa (per essere gentile). Ecco allora un piccolo vademecum sul 118 e sulla chiamata di soccorso in Italia.

Mi riferisco ovviamente al ‘Caso Sposini’: polemiche per un presunto ‘ritardo’ nei soccorsi, perchè dal momento del sospetto ictus, al momento del caricamento in ambulanza, sono passati 40 minuti.

Allora. Premetto, come già feci a suo tempo parlando della Chiamata di Soccorso, mi permetto la licenza di arrabbiarmi perchè conosco molto bene il sistema di soccorso italiano, visto che sono stata volontaria in Croce Rossa per quasi 10 anni, e soprattutto sono stata Formatrice sia di nuovi volontari, sia di Istruttori e Insegnanti. E il Sistema 118 in Italia FUNZIONA, eccome se funziona. Certo, al Sud è più carente, ma nelle altre Regioni è un’eccellezza mondiale. Grazie non solo a medici e infermieri, ma a centinaia di migliaia di volontari che sono ADDESTRATI e PREPARATI a svolgere il loro servizio.

Mi sono arrabbiata perchè i giornalisti, che devono sempre fare scoop sulle disgrazie altrui, hanno scritto che i soccorsi sono arrivati con 40 aminuti di ritardo. FALSO!
L’ambulanza è arrivata in 19 minuti, a quanto si apprende dalle registrazioni radio (TUTTE le comunicazioni via radio e via telefono sono registrate). E il paziente è stato caricato in ambulanza dopo circa 25 minuti, per STABILIZZARLO. Questo è importantissimo, cavolo! Perchè NON si carica un morto in ambulanza. Non si può fare. Per caricare un codice rosso (= assenza di segni vitali), occorre prima stabilizzarlo, ovvero intubarlo, rianimarlo, ventilarlo, somministrargli farmaci che facciano riprendere l’attività cardiaca. Se questo non viene fatto, il paziente in ambulanza morirà di sicuro.

E’ ovvio che, quando si sta dalla parte del parente o dell’amico che assiste alle cure di pronto soccorso, il tempo è infinito: quante volte mi sono sentita minacciare: Portatelo subito in ospedale o vi ammazzo!
E invece NO, è sbagliato, non fatelo, e soprattutto imparate a chiamare le ambulanze nel modo corretto, senza MAI portare un ferito con la vostra auto in un ospedale a caso.

Ecco le informazioni importanti da comunicare al 118:
– segnalare la dinamica dell’evento: cosa è successo?
– segnalare la località precisa, i riferimenti topografici, il numero civico della propria abitazione e il numero dell’interno, il piano, la scala, la presenza di ascensori;
– segnalare il nominativo presente sul citofono: se lasciamo un cognome diverso da ciò che è scritto sul citofono, non ci troveranno mai!;
– in tangenziale e in autostrada (dove NON ci si può fermare!), segnalare la direzione di marcia, l’uscita e il km;
… In ogni caso è sempre valida la regola di attaccare il ricevitore per ultimi.

Se caricate un ferito sulla vostra auto, perdete minuti preziosi: perchè il personale dell’ambulanza non è un servizio taxi, è un servizio di emergenza SANITARIA, ovvero vi fornisce del personale medico e infermieristico specializzato, che è capace di rianimare, intubare e medicalizzare un paziente già sul posto, per SALVARGLI LA VITA. Inoltre, portare un malato grave in un ospedale da soli, può ucciderlo per mancanza di informazione: non tutti gli ospedali sono uguali! Non tutti gli specialisti sono in turno nello stesso istante in tutti gli ospedali! Non tutti gli ospedali hanno posti liberi!

Il 118 serve anche per questo: perchè conosce in tempo reale i posti disponibili negli ospedali, i posti liberi in rianimazione, gli specialisti in servizio. E quindi serve per iviarvi l’ambulanza nel posto giusto, del tipo giusto, neml momento giusto.

Infine: è omicidio colposo caricare un ferito sulla propria auto, se questo muore durante il trasporto. Quindi verrete denunciati e processati per questo. E vi sta bene.

Ecco allora quello che è importante fare, dalla parte del cittadino: chiamate il 118 (se siete in una delle Regioni dove funziona) e dite BENE ciò che è successo, quando è successo, cosa è successo, a quante persone è successo.
E mentre aspettate l’ambulanza, scrivetevi su un foglio l’AMPLE, che è l’acronimo per:
Allergie: la persona è allergica a qualcosa in particolare? (soprattutto farmaci o cibi che provocano anafilassi)
Medicine: la persona prende medicine di qualche tipo? (soprattutto se è diabetico, infartuato…)
Patologie pregresse: ha qualche malattia importante? (patologie cardiache, ictus pregresso, problemi renali, fegato…)
L’ultimo pasto: quando ha mangiato l’ultima volta, e che cosa?
Evento: Cosa è successo esattamente? Cosa hai visto, cosa ha fatto la persona?

Fatemi un piacere personale, ve ne prego. Stampatevi l’AMPLE e anche le istruzioni per la chiamata di soccorso, e tenetele nel portafoglio. E’ solo un bigliettino, ma in casi gravi salvare la vita vale ben un bigliettino. E chiamate il 118: è fatto di persone preparate a salvarci la vita tutti i giorni.

Infine: qualcuno muore, succede, è la vita. La medicina ci aiuta a vivere fino a 100 anni, ma un medico è una persona, non è Dio. Non chiediamo miracoli, ma competenze. Ma per primi noi cerchiamo di essere cittadini competenti.



Commenti

52 Commenti per “Come funziona il 118”
  1. Grazie, ti ringrazio davvero di cuore per questo chiarimento e tutte le informazioni utilissime, che personalmente non conoscevo. Io purtroppo ho avuto in famiglia una situazione simile al caso sopra citato, ma devo dire che il personale del 118 è stato indispensabile. Proprio perchè hanno portato mio padre nel miglior ospedale, quello che per andava meglio in quella situazione, credo gli abbiano salvato la vita. Dobbiamo ringraziare tutti i volontari che nonostante i tanti tagli e le poche risorse svolgono il loro lavoro con lucidità, professionalità e passione.
    Grazie davvero per questo post, sicuramente stamperò il memo e lo metterò nel portafoglio..buon inizio settimana, Kinà

  2. Lo stampo al volo!!! Alcune cose non le sapevo proprio..grazie!!!

  3. Claudia

    ciao MF, come hai ragione! io vivo in un condominio che è un labirinto e la mia scala non ha il citofono a piano terra quindi non riusciamo neanche a farci consegnare la pizza perchè nessuno NESSUNO riesce a capire come arrivare a noi…quindi un giorno mi sono messa lì ed ho scritto delle istruzioni a prova di tonno perchè non è possibile che un condominio abbia un civico (elevato alla potenza dalla lettera “a” alla “p”)su una strada e l’ingresso su una pizzetta interna che si affaccia su un’altra strada (è assurdo ma ti assicuro che è così)…le istruzioni le ho stampate ed attaccate vicino al telefono.
    ciao
    l’AMPLE non lo conoscevo ma sia io (celiaca) che mio marito (allergico ai cortisonici) abbiamo nel portafoglio il tesserino con idicato l’allergia.
    ciao e sei, come sempre, utilissima e chiara.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Ecco, casi come il tuo mi sono capitati non sai quante volte… è frustrante girare tutti i portoni, sapendo che qualcuno sta male, e non riuscire a trovarlo (certo non è colpa tua!).
      In questi casi, la cosa più veloce da fare è mandare un vicino di casa o un parente fuori dal cancello ad aspettare l’ambulanza, per farle strada e tenerle il cancello aperto. Un buonissimo metodo anche per togliersi di torno i parenti più ansiosi o urlanti o che intralciano 😉

  4. Robin

    Scusa la domanda… Sono proprio imbranata 😳 … ma dove trovo il link per scaricare l’ample?? 😳

  5. sara

    Il tuo articolo mi ha portato alla mente un episodio. La sera del 15 agosto di 2 anni fa ero in turno nel negozio di videoloneggio per il quale all’epoca lavoravo. Io e il mio collega a un certo punto sentimmo delle grida provenire dal bar di fronte, uscimmo fuori e vedemmo due uomini che litigavano animatamente. A un certo punto, uno dei due estrasse un coltello e lo conficcò nell’addome dell’altro. Il ragazzo si portò le mani sulla ferita,la sua camicia bianca si macchiò immediatamente di rosso, riuscì ad attraversare la strada, si appoggiò al muro accanto la vetrina del mio negozio sporcandolo di sangue e poi si accasciò a terra. Chiamai il 118, ricordo che per il panico la prima volta il telefono mi scivolò dalle mani e cadde. L’ambulanza arrivò immediatamente, l’ospedale è vicinissimo alla strada nella quale ci trovavamo e a ferragosto la città emiliana nella quale vivo è deserta, l’ambulanza trovò zero traffico. Scesero una ragazza giovanissima, mi ricordo che pensai che fosse incredibilmente giovane per essere già medico, evidentemente mostava meno dell’età che aveva, e un uomo più grande che era un infermiere. Mi aspettavo che cariccassero il ragazzo in ambulanza e lo portassero nel vicino ospedale per sottoporlo ad un intervento che gli avrebbe salvato la vita. Invece no, come hai spiegato tu, cercarono di soccorlero lì per strada, anche se ai miei occhi sembrò che non fecero nulla, la ragazza in particolare mi sembrava che non sapeva assolutamente cosa fare. Ricordo che un amico della vittima gridava fortissimo in faccia alla dottoressa: “Fai qualcosa c***o, non vedi che sta morendo? Portalo in ospedale, portalo in ospedale!” A un certo punto iniziò anche a spintonarla.
    Il ragazzo terminò la sua breve vita su quel marciapiede, i giorni seguenti lessi sui giornali che era originario di un paese dell’Est e che nonostante avesse appena 21 anni fosse già padre di una bambina.
    All’epoca rimasa scioccata dall’accaduto, pensai che il ragazzo non fosse stato soccorso adeguatamente, che avesse avuto la sfortuna di essere accoltellato proprio il 15 agosto, quando probabilmente i dottori migliori erano in ferie e in turno c’era l’ultima arrivata e la più inesperta. Adesso quello che tu scrivi mi fa riconsiderare l’accaduto…non hanno portato il ragazzo in ospedale perchè erano certi che sarebbe morto durante il tragitto? In ogni caso credo che bisognerebbe fare delle campagne informative per i cittadini in cui si dicano le cose che hai spiegato tu.
    Comunque complimenti, i tuoi articoli sono sempre interessanti e mai banali.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Mi vengono in mente due considerazioni: può essere che la ragazza fosse una tirocinante, e può anche essere che il 15 Agosto ci fosse meno personale… purtroppo questo è normale.
      Ma con un coltello conficcato nell’addome, occorre davvero stabilizzare il paziente. Per esempio NON bisogna rimuovere il coltello, ma bisogna fissarlo con bendaggi appositi, e poi bisogna trasfondere liquidi, usare una metallina per mantenere il calore corporeo…
      E poi il ragazzo era ancora vivo o era in arresto? Insomma: io non dico che le ambulanze non sbaglino mai. Ma avere un’ambulanza è meglio che non averla.
      Anche io ho visto morire delle persone, ho visto molte cose brutte. Ma ho salvato la vita a molti. Non è una gran cosa, è una goccia nel mare. Ma se tutti noi dedicassimo tempo alla Croce Rossa, quanto miglioramento ci sarebbe!

  6. Margherita

    Grazie MF. Ho appeno concluso il corso per Medico dell’emergenza sanitaria territoriale (medico del 118). Non so se farò mai questo mestiere, non so se mi sento pronta. Certo è che gli attacchi da parte dei giornalisti ignoranti mi demoralizzano e offendono. Ho visto come lavorano i miei colleghi e, certo, c’è chi è più bravo e chi meno, ma tutti operano in condizioni di estrema difficoltà con grande professionalità. Grazie a te per questi chiarimenti e grazie anche a tutti i volontari del soccorso che tengono in piedi questa macchina complicata ma indispensabile. Vorrei specificare che, ad esempio negli USA (e anche altri Paesi esteri), il sistema non prevede medici sulle ambulanze, ma solo paramedici, il cui compito là è essenzialmente “scoop and run”, in pratica poco più che caricare i pazienti e portarli in ospedale. Da noi si faceva molti anni fa, prima dell’istituzione del 118. Il medico in ambulanza, e quindi sul luogo dell’incidente, è un’enorme risorsa in più. Infine, avendo lavorato anche in Centrale Operativa 118, vi assicuro che la maggior parte degli operatore fanno veramente un lavoro egregio nel rispondere alle telefonate, capire in pochi secondi cosa è successo (come dici tu, nel momento del panico la gente dimentica spesso informazioni essenziali per ottenere un soccorso adeguato) e inviare le risorse necessarie. Il loro è un compito molto difficile e di grandissima responsabilità.
    Grazie ancora per il tuo post e per la tua attività di formatrice.

    • Giordano

      Non diciamo fesserie!
      I paramedici americani sono addestrati a defibrillare in manuale, IOT, farmaci salvavita, drenare pnx…
      Essi agiscono in base a protocolli!
      Dire che in america il soccorso sia come qua anni fa è una castronata pazzesca!

  7. Ecco, da infermiera mi permetto di puntualizzare una cosa: medici e infermieri in Italia non sono MAI sull’ambulanza, quindi quell’uomo e quella ragazza che ha visto Sara erano militi della croce e non medico/infermiere, medici e infermieri arrivano spesso in contemporanea con l’ambulanza (per i casi in cui il 118 ritiene che siano necessari) con un’altra auto più piccola che si chiama auto-medica che viene allertata dal 118 e parte dall’ospedale (mentre l’ambulanza parte dal deposito della croce) solo medici e infermieri possono stabilizzare un paziente e somministrare anche solo l’ossigeno, poi in genere il medico sale a bordo dell’ambulanza mentre si va in ospedale e l’infermiere segue l’ambulanza con l’auto-medica. Qualche volta succede che se le informazioni non sono giuste il 118 non riconosca un codice rosso e non mandi l’auto-medica, ultimamente succede molto più di rado però può succedere, da operatore e da cittadina dico che il 118 funziona ma che se ci fosse del personale paramedico fisso sulle ambulanze (come succede in altri paesi) forse andremmo anche meglio, per il resto sicuramente meno male che ci sono i volontari delle croci visto che lo stato è carente 🙁

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      No, Alessia, mi spiace correggerti ma non è vero. In Italia esistono diversi tipi di ambulanza, e su alcuni sono presenti anche medici e infermieri professionali.
      Ambulanze di base: solo volontari
      India: ambulanza con un infermiere (IP) a bordo + volontari
      Tango: ambulanza con medico + infermiere (IP) + volontario
      Ambulanza pediatrica: rianimatore pediatrico a bordo + IP + volontari
      Eliambulanza: elicottero con medici e infermieri a bordo

      Per questo è fondamentale fare una buona chiamata di soccorso, perchè così arriva l’ambulanza giusta subito. Nel caso in cui la tango non fosse disponibile subito, vengono mandati in due: prima i volontari, e a seguire la prima tango libera.

      • Allora sarà diverso per la liguria (o per la mia città che è piccola?) perché qui c’è sempre l’auto-medica che affianca l’ambulanza e su nessuna ambulanza ci sono medici/infermieri a bordo, per l’elisoccorso non lo so, non ho esperienze dirette. Ci saranno differenze da città a città e da regione a regione? Oppure sono cambiate le cose negli ultimi due anni? Ecco questo mi piacerebbe approfondirlo, se riesco a trovare un pochino di tempo cerco info, grazie Barbara 🙂

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Mamma di Dafne (17 anni)

        Può essere che ci siano differenze da Regione a Regione, sicuramente… In Piemonte, Emilia Romaga, Lombardia, Veneto, Lazio, Toscana… sono sicura che sia così (ero istruttrice e valutatrice alle gare di soccorso nazionale ehheee).

      • ecco, stavo appunto leggendo che in liguria non sono previste le “India”, ecco perché io non le avevo mai viste, quindi figuriamoci le “tango”…
        E chissà perché nelle altre regioni limitrofe si e qui no!
        Per le ambulanze pediatriche qui mi informerò perché so che c’è qualche mezzo dedicato ma per quello che ho letto sono ambulanze normali (solo volontari) ma “addobbate” con disegni e giochi per non far spaventare i bambini…

      • leggevo online ovviamente su forum infermieristici post risalenti al gennaio 2011

      • Però pensavo che queste ambulanze “speciali” non saranno molte neppure nei grandi centri e allora tutto si rimette sempre all’operatore del 118 (che deve mandare un tipo di ambulanza invece di un’altra) che per quanto bravo non è sul posto, quindi di fatto non c’è differenza tra l’avere qualche ambulanza particolare oppure mandare l’auto-medica che affianca l’ambulanza normale, diverso sarebbe (e secondo me auspicabile)avere tutte le ambulanze di base non con volontari ma con due paramedici professionisti appositamente formati in medicina d’emergenza che possono sempre stabilizzare il paziente e fare altri interventi di base, a cui poi eventualmente affiancare il medico. Almeno io la penso così. Per l’elisoccorso direi proprio che il discorso è diverso perché viene mosso solo ed esclusivamente nei casi considerati gravissimi (anche per il costo) e quindi è piuttosto ovvio che a bordo ci sia sempre personale specializzato.

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Mamma di Dafne (17 anni)

        Non saprei… sicuramente i paramedici sarebbero utili, ma pensa anche agli ‘italiani’: non sai quanta gente chiama le ambulanze per niente. Ma davvero. Mal di pancia, febbre, unghie incarnite, solitudine…
        In quel caso, le ambulanze di base, quelle con i volontari, possono diciamo snellire i soccorsi, e fare soprattutto assistenza psicologica. Per questo era stato inserito il ticket per i codici bianchi arrivati in PS: per scoraggiare chi chiama le ambulanze inutilmente o solo per fare più velocemente esami di routine che, se prenotati al CUP, richiedono attese di mesi.
        In ogni caso il paramedico è una figura bellissima, e sarebbe davvero bello esistesse anche da noi. Credo però sia un problemi di soldi: i paramedici costerebbero, perchè sarebbero stipendiati. I volontari invece sono gratis. Purtroppo, in uno stato come il nostrol dove i tagli si fanno alla sanità, al lavoro e alla scuola, non so se sarebbe possibile… purtroppo.

      • Ovviamente non entro nel merito del caso Sposini o di altri casi particolari, il mio era un discorso generalissimo 😉
        Peraltro mio marito con grave frattura celebrale era cosciente subito dopo ma il 118 ha riconosciuto il codice rosso e ha mandato l’automedica, l’assistenza si è svolta nel modo migliore (non conosco i tempi poerchè non ero presente all’incidente), siamo stati fortunati? Non lo so, sicuramente siamo stati molto fortunati a trovare un ottimo neurochirurgo in ospedale che è intervenuto nel modo migliore possibile data la gravità del caso…

      • premetto che no n è sempre il 118 a gestire le ambulanze. in alcune province italiane se ne occupa direttamente l’asl.
        Da noi a pelermo la “flotta” del 118 è formata 40 ambulanza con infermiere (laureato o professionale possibilmente riqualificato) adeguatamente addestrato e proveniente da reparti di emergenza.E retribuito. Su nove di queste ambulanza ci nono medici anestesisti rianimatori.
        Hanno provato a sostituire gli infermieri con i medici di guardia medica ma la qualità è calata a causa della poca manualità(da noi è così) dei medici di guardia. un infermiere neolaureato ha già alle spalle 3000 ore di tirocinio che gli hanno dato sicurezza e dimestichezza nelle manovre, 900 ore di queste sono state svolte in emergenza(questo nella mia facoltà)come rianimazioni e pronto soccorsi.
        questa premessa fatta, in sicilia la regione lamenta gli alti costi del 118 e ha fatto tagli enormi,eppure è efficentissimo, anche perchè i malati gravi gioco forza devono convogliare sulle strutture di palermo.
        Il 118 si occupa anche di trovarti una rianimazione se ne hai bisogno, se non la trova nella tua regione cerca posti nelle regionio piu vicine, e poi anche nelle altre.
        se la regione è lontana viene allertato il ministero della difesa che manda un aereo cargo (lo so perchè ci sono stata sopra, mia figlia è stata trasferita da palermo a brescia). sono efficienti sì, cavolo. Ma la CRI non si può sostituire al sistema sanitario, ci vogliono delle convenzioni e non sono dappertutto.

      • Margherita

        Anche da noi nelle Marche è come dici tu. E sull’eliambulanza il medico è un anestesista-rianimatore (pediatra rianimatore in caso di soccorso a bambini).

      • Da noi (provincia RE) la cosa davvero allucinante è che i bambini in alcuni PS fanno fila come tutti gli altri.
        Questo è assurdo.
        Io una volta ho fatto 3 ore di sala d’attesa per mia figlia con febbre a 40 che piangeva ininterrottamente un sabato mattina (otite scoprimmo poi). E’ vero, non chiamai la guardia medica perchè le altre due volte in cui di notte mi aveva vomitato a getto 9 volte in due ore mi avevano risposto “Aspetti che smetta!”.
        Però è assurdo.
        E sabato la figlia di nostri amici con un taglio in testa ha aspettato un’ora prima che la guardassero.
        Una bimba di due anni che parla a stento? Ecco, più che personale medico o infermieristico in ambulanza (concordo con Barbara che i volontari fanno un lavoro ottimo) ci vorrebbe un sistema diverso al triage pediatrico che dovrebbe essere garantito ovunque…se non altro per evitare bambini urlanti e genitori in ansia a “disturbare” nei PS.

      • questa del triage pediatrico è terribile..io ho visto passare davanti a sarah con il bronco spasmo una bimba con la congiuntivite.

  8. Oh, che bello, grazie mammafelice per queste precisazioni, anche a me ha dato molto fastidio la generica polemica sui soccorsi quando poi da qualche parte si leggeva che l’ambulanza era arrivata in 19 minuti, che è un tempo adeguato. Nel mio piccolo posso testimoniare che gli operatori del 118 sono persone serie, che è un servizio importantissimo, uno di quelli per cui dici: “Ok, qualcosa che funziona nel nostro paese c’è” Qualcosa che non ci fa sentire troppo distanti dai paesi più ‘organizzati’, insomma – le manovre sono uno standard che viene applicato in tutto il mondo, e che sono state studiate ‘all’americana’, cioè nel modo più schematico possibile per poter essere eseguite anche da un volontario senza saltare passaggi o ‘andare nel pallone’. O, comunque, abbattendo le probabilità che ciò accada; io ogni tanto mi ripasso la dispensa, perchè se non l’hai mai fatto attivamente, è più facile scordare qualcosa nel tempo. Ma come si allerta il 118 no, non lo scordi, ed è fondamentale per ogni cittadino! Io ho frequentato due corsi del 118. Purtroppo già da mamma, e anche se sono stata molto tentata di provare lo stesso a diventare volontaria, specialmente dopo l’ultimo corso, in cui non ero incinta 😉 so che in questo momento non avrei l’appoggio familiare necessario (nel senso più fondamentale del termine). In futuro, chissà, mi piacerebbe molto.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Ecco, giusto, hai sottolineato un punto fondamentale che io non ho detto: le manovre standard. Tutti i volontari, anche il più inesperto, sono addestrati a seguire delle manovre standard, schematizzate e valide in tutto il mondo, universali, per soccorrere le persone. Questo riduce i margini di errore, o le dimenticanze dovute al panico!

  9. CRISTINA

    concordo assolutamente con MF…..mia madre è infermiera al 118 di Modena e vi assicuro che non hanno vita facile!!!!!
    Purtroppo il lavoro di infermieri e soccorritori è sempre sminuito e sottovalutato.
    Io e la mia famiglia abbiamo vissuto (e viviamo tuttora) con l’ansia e la paura di non vederla tornare : 10 anni in reparto malattie infettive con il rischio di contrarre malattie mortali (fra cui l’AIDS) e ormai da 12 anni con la paura che qualche cretino non rispetti la sirena e travolga l’ambulanza in pieno (cosa purtroppo successa a Modena proprio qualche mese fa!)
    Sotto la pioggia il sole la neve o tra la nebbia magari a recuperare un deficiente ubriaco che non si è fatto un graffio ma che ha ucciso una famiglia intera di rientro dalle vacanze…
    Non è facile e prima di giudicare bisognerebbe sapere di cosa si parla!!!
    Chiedo scusa per lo sfogo e ringrazio MF per aver sollevato il problema!!!!
    a presto CRI

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Cristina, ammiro le persone come tua mamma!
      Io, da semplice volontaria, come lei sono stata insultata, picchiata e ho avuto anche due incidenti in ambulanza, perchè le persone non prestano attenzione a lampeggianti e sirene…

      • Dalle nostre parti sono morti dei volontari, pochi anni fa, mentre andavano in codice rosso. Cose da ricordare, quando si parla di 118. E anche quando, ad esempio, non si tiene aggiornata la centrale operativa se la persona che ha avuto un malore nel frattempo si riprende; perchè non è bello arrivare in codice rosso e trovare la persona seduta a chiacchierare, visto i rischi che corre l’ambulanza in emergenza…

  10. Amen.
    Ma sai che noi durante i corsi di formazione alla sicurezza spieghiamo anche come fare la chiamata di soccorso?
    Perchè anche nelle aziende in caso di malore e infortunio è fondamentale.
    Così come spiegare che se uno ha “mal di schiena” non è una buona idea portarlo in auto se non si sa esattamente cosa è successo o l’origine del dolore (es: io so quando il mio mal di schiena è “normale” e posso dire di portarmi in PS perchè è un problema cronico e so gestirlo…a parte il fatto che in PS potrebbero far ben poco che non possa fare la guardia medica…però è diverso portare un collega che si consoce poco!).
    GRazie grazie grazie.
    Posso linkare questo post dall’Eco della Sicurezza?

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Ma certo, anzi, mi fa davvero piacere…
      Anche io ho lavorato molto nelle aziende per fare formazione sulla 626: la maggior parte delle volte per le persone è una rottura, seguire questi corsi, ma alcuni miei allievi mi hanno ricontattata negli anni per dirmi di aver salvato la vita a un paio di colleghi in arresto cardiaco. Che cosa meravigliosa.

    • ho avuto modo di notare più volte che nelle scuole vicino al telefono è appeso in bella vista lo schema della chiamata al 118, perchè effettivamente in una scuola c’è una (o più) persone addette ad allertare i soccorsi in caso di bisogno, ma non è detto che quella persona sia presente in ogni momento. in questo modo chiunque si trova nella necessità di chiamare i soccorsi sa esattamente cosa dire, in una scuola -in particolare- tra supplenti, assistenti ecc. ci sono molte persone che “girano” e, per dirne una, magari non conoscono l’indirizzo e il civico esatto della scuola… in quel modo tutto è lì stampato a chiare lettere, a prova di attacco di panico! ovviamente non sarà così dappertutto ma mi sembra un’ottima pratica, poco costosa e molto efficace, da “esportare”, lo dico se ci fossero insegnanti che leggono…

  11. angela

    Tantissimi anni fa avevo fatto volontariato in Croce Bianca per un paio d’anni, ma poi ho smesso perchè vedevo troppe cose brutte e non ci riuscivo a sopportare, per un pò ho fatto centralino, poi mi sono sposata e sono arrivati i figli ed il tempo è poco…Noi recentemente abbiamo chiamato due volte l’ambulanza per mia madre e ci siamo trovati bene, personale preparato e gentilissimo…Visto che la via dove abitano i miei è molto piccola e difficile da trovare, mio fratello si era fatto trovare fuori per indicare la strada all’ambulanza…Mi segndo di sicuro l’ample perchè sono poi le domande che hanno fatto a mia madre…

  12. Gran bell’articolo!!!! utilissimo e chiarissimo! Grazie Ba 😉

  13. la prendo un po’ alla larga: mi fanno arrabbiare le persone che parlano senza conoscere le cose, che parlano solo per “far prendere aria alla bocca”. ma mi fanno imbestialire dei giornalisti che inventano, travisano o riportano senza verificarle delle informazioni spacciandole per LA verità, e credendo anche di fare un servizio pubblico.
    quello che hai raccontato tu barbara o cose come questa http://www.kataweb.it/tvzap/video/finta-la-perizia-calligrafica-chi-lha-visto-contesta-il-tg5)
    non mi vanno giù, per niente. anzi mi indignano perchè mi sento presa in giro, e non c’ho mica scritto ‘scema’ in fronte!
    tutto questo dovrebbe indurci a riflettere sulle notizie che riceviamo e su come le riceviamo. non dico che non si debba più leggere giornali o guardare tg, anzi! ma dobbiamo essere consapevoli che l’informazione è parziale, incompleta quando non addirittura errata!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Quella della perizia era veramente scandalosa. E quella della bambina sponsorizzata dalla trasmissione di Canale5, che poi si scoprì che la madre aveva inventato la sua malattia? E la cosa dei terremotati d’Abruzzo finti sul 4? Perchè nessuno si scusa? Perchè non fanno ammenda? Io non guardo più QUELLA televisione. Forse sono solo snob, non lo so. Ma ho preferito pagare sky per avere informazione pulita, vera, corretta, PROFESSIONALE. Il TG di Sky è davvero pulito e corretto. E in TV non ci sono più casi umani, tettone che piangono, tronisti, reality, schifezze da far venire il vomito… io quella roba lì mi rifiuto di guardarla ancora.

      • non sei snob, mi dai una bella notizia! non conosco sky, non l’ho mai avuto ma adesso ci farò un pensierino. io cerco di informarmi su internet, oppure opto per il tg3 che, perlomeno, mi sembra più sobrio e certe “notizie” non le dà nemmeno… mediaset è scandalosa ma anche tg1 e tg2 non scherzano, uff!
        e poi ultimamente sto “boicottando” tutte le trasmissioni che ledono la dignità della donna (ehmm… ne rimangono ben poche!)
        chiudo che sono decisamente off topic. 😉

  14. triste ma utilissimoiltuo post

  15. Grazie Barbara! E’ davvero un post utile e molto interessante! Io non ero a conoscenza di quasi nessuna delle informazioni che hai pubblicato e penso che sia molto importante che le persone sappiano come funzina il 118 sia per aiutare gli operatori e anche per essere aiutati meglio. Ecco… perchè tra tutte le pubblicità che fanno in tv non ne fanno una proprio per istruire la gente su come comportarsi in caso di emergenza?

  16. ciao, premetto che non ho letto tutti i commenti. Grazie a dio, anche al sud, dove il 118 esiste, funziona , eccome (in sicilia esiste solo in tre province, ma vi assicuro, funziona benissimo.

    Ho fatto il corso di basic life support che ero al terzo anno di università, e 2 giorni dopo la laurea, cioè ieri, ho fatto il BLSD, basic life support (rianimazione di base e supporto delle funzioni vitali) a(defibrillatore automatico), è importante ispondere alle domande di chi vi chiede informazione, perchè vi possa dare il mezzo più adatto,riguardo a sposini non ho seguito il caso…ma ha ragionissitma barbara,il paziente va stabilizzato, muovere un paziente senza funzioni vitali per spostarlo ne puo causare la morte!!!!!!!!!!…ma purtroppo l’ignoranza ormai in questo paese la fa da padroni…

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      uhhhh, io ero istruttrice BLSD! che bei momenti eheee 😉

      • bello!!! io sono in attesa del colloquio per l’elisoccorso infatti sono un pò assente perchè le pratiche per iscriversi all’ipasvi (l’ordine degli infermieri)sono un pò lunghette da noi (tipo “certificato antimafia” e cose così….sarò veniale ma il giubotto arancione con la scritta “infermiere soccorritore” è fichissimo.:)

  17. Bel post, un grazie a nome di due delle mie sorelle: una infermiera di chirurgia d’urgenza e auto medica, l’altra medico anestesista di un reparto di pronto soccorso e terapia intensiva…

  18. Grazie per le delucidazioni sull’AMPLE, non lo conoscevo. Colgo l’occasione per ringraziare quanti si prestano a questo servizio (soprattutto ai volontari): fortunatamente ho avuto a che fare poche volte ma sono sempre stati efficienti e competenti.

  19. Grazie Barbara, sei utilissima e mai superficiale! Mi permetto di segnalarti, nell’ambito della prevenzione, i corsi gratuiti organizzati dalla CRI per la disostruzione delle vie aeree in età pediatrica (uno dei link è questo http://www.manovredisostruzionepediatriche.com/): ho partecipato ieri a una lezione e ne sono rimasta entusiasta (ovviamente spero che non mi serva mai), dovrebbero essere obbligatorie nelle scuole, altro che tagli…

  20. Mario Scalinci

    Grazie MF per il tuo bellissimo articolo assai illuminante. E’ vero, il medico non è mai sull’ambulanza, ma arriva con l’auto medica, ed è così che si svolgono o dovrebbero svolgersi i soccorsi in qualunque parte del mondo. Tengo a precisare che, se ci sono due Paesi dove il servizio di pronto soccorso è non efficiente, ma efficientissimo, sono proprio gli Usa ed il Canada, che hanno in comune la rete telefonica ed anche il numero a cui chiamare i soccorsi, e cioè il 911.

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