I benefici dell’allattamento materno
Pubblicato il 15 Aprile 2011 da Mamma Felice • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
Non sono mai stata un’esperta di allattamento: io ho allattato poco e male, e ho vissuto l’allattamento con un po’ di frustrazione iniziale, forse anche complice il fatto di avere una figlia sottopeso e nessuna assistenza sanitaria post parto.
In ogni caso non recrimino niente: tutte noi sappiamo quali enormi benefici porti l’allattamento al seno, sia per la mamma che per il bambino, ma chi non allatta non è per questo meno mamma di chi allatta.
Io poi amo prendere la maternità con filosofia, e ho sempre scansato le polemiche sull’allattamento: è giusto fare il possibile per allattare, ma è anche giusto vivere la maternità con serenità senza essere giudicate o martellate sulle proprie scelte.
Per farmi aiutare a parlare di allattamento in modo ‘scientifico’, ospito dunque un guestpost di Margherita Russo, redattrice e traduttrice specializzata in contenuti per la medicina, che si occupa del portale Testi Medici e anche del suo blog, Apprendista Mamma. Le sue informazioni sono sicuramente più dettagliate delle mie, e i suoi consigli saranno utili a tutte, per trovare il proprio stile personale.
Indice dell'articolo
Quali sono i benefici dell’allattamento materno?
Per il neonato non c’è alimento migliore del latte materno. Secondo le linee guida della Società italiana di neonatologia, può essere l’unica fonte di nutrimento fino a 6 mesi, a meno che non si renda necessario introdurre integrazioni prima (4/5 mesi) in seguito alla valutazione dell’accrescimento del bambino e delle esigenze della madre. L’allattamento al seno, inoltre, può essere protratto anche dopo l’introduzione di cibi solidi fino al secondo anno di vita, o anche oltre, se la mamma e il bambino lo desiderano.
I benefici dell’allattamento materno sono molti, tanto per la madre quanto per il figlio.
Vantaggi per il bambino.
- Protegge contro le infezioni e rafforza il sistema immunitario, ciò vuol dire che i neonati allattati al seno sono meno esposti al rischio di sviluppare infezioni respiratorie, urinarie e gastrointestinali. Questo perché la mamma, attraverso il latte, passa al bambino i propri anticorpi e altri fattori protettivi.
- Fornisce una protezione contro le intolleranze alimentari.
- È facilmente digeribile e soddisfa le esigenze nutritive del piccolo. Il latte materno, infatti, ha una formula diversa nelle diverse fasi dell’accrescimento e anche durante la giornata. Al mattino, per esempio, cioè nel momento in cui il bambino ha maggiore bisogno di energie, è più grasso e ricco di proteine.
Vantaggi per la mamma.
- È un fattore protettivo contro alcuni tipi di tumore e, in particolare, contro il cancro al seno. Durante il periodo dell’allattamento, cioè, è molto improbabile che insorga una neoplasia mammaria; il rischio di questa malattia, inoltre, risulta ridotto anche dopo che si è smesso di allattare. Esiste, poi, una correlazione tra la durata dell’allattamento e la possibilità che si manifesti un cancro al seno; in pratica, più a lungo si allatta meno probabilità si hanno di andare incontro a questa patologia e il beneficio si “accumula” anche dopo le maternità successive, cioè se si allatta al seno più di un figlio.
- Secondo alcune indagini scientifiche, riduce il rischio cardiovascolare nelle donne in menopausa. Nel maggio 2009, sulla rivista medica Obstretics & Gynecology sono stati pubblicati i risultati di uno studio condotto a Pittsburgh dall’équipe della Dottoressa E. B. Schwarz. La ricerca aveva preso in considerazione circa 140.000 donne con età media di 63 anni che avevano avuto almeno un figlio e aveva studiato il loro rischio cardiovascolare, cioè la predisposizione ad andare incontro a patologie quali ipertensione, diabete, colesterolo alto, angina, infarto e altre malattie del cuore e dei vasi. Ebbene, il rischio cardiovascolare delle donne che avevano allattato per oltre 12 mesi risultava ridotto del 10-15%. Si era osservato un beneficio, seppur minore, anche nelle donne che lo avevano fatto per 7/12 mesi.
- Aiuta a tornare in forma dopo la gravidanza. Allattare al seno, infatti, richiede un dispendio energetico di circa 350/500 calorie al giorno. Vuol dire che una donna che allatta “brucia” quotidianamente 350/500 calorie in più rispetto a chi non lo fa.
Vantaggi per entrambi.
- L’allattamento al seno favorisce il legame tra madre e figlio, in virtù dello stretto contatto fisico, ma anche emotivo, che comporta.
- È pratico perché si può allattare ovunque e, anche in viaggio, non c’è bisogno di portarsi dietro biberon o altro.
Oltre a tutti questi vantaggi, infine, allattare al seno è ecologico ed economico.
Personalmente, per tutti questi motivi, ho scelto di allattare mia figlia e l’ho fatto per due anni. Però, proprio perché ho allattato così a lungo, sento di poter affermare che si tratta di una scelta molto personale. Ogni donna ha il sacrosanto diritto di decidere per sé, cioè di stabilire se e per quanto tempo nutrire il proprio figlio con il latte materno, senza sentirsi in colpa.
Io, per esempio, se avrò un altro figlio lo allatterò, ma non più così a lungo. Ho capito che per me (solo per me) la durata “ideale” dell’allattamento al seno è 12/15 mesi.
Margherita Russo
Redattrice e traduttrice specializzata in contenuti per la medicina
www.testimedici.com
http://apprendistamamma.blogspot.com/
Grazie Barbara per aver ospitato il mio post. Ho allattato due anni, ma la penso esattamente come te: ogni mamma deve poter scegliere liberamente.
Grazie a te per il post… e soprattutto per la pazienza infinita!!
Barbara, per me è stato un piacere. Veramente… 🙂
sono d’accordo anch’io , io sto ancora allatando il mio terzo figlio di 9 mesi è bellissimo ma presto devo staccarlo e spero di riuscirci 😆
Ho scoperto come si chiama Apprendista Mamma!!!!!!!! Son soddisfazioni
Quoto ogni singola parola, compresa la durata dell’allattamento inc aso di un secondo figlio: io sono arrivata a 15 con la mia ma con un secondo credo mi fermerei all’anno.
Io ho allattato solo 3 mesi, e in modo peraltro non esclusivo. Per me è stato abbastanza terrificante, se devo essere onesta. Dafne era sottopeso e non si nutriva, ma dandole l’aggiunta, chiaramente si nutriva ancora meno. Però non ne ho fatto un dramma: non ho basato la mia maternità sul fatto di riuscire o non riuscire ad allattare, ma sulla riuscita di tutto il resto: amore, pazienza…
Mamma felice, hai fatto benissimo. Io ho avuto la fortuna di avere un pediatra in gamba, una bambina che ciucciava a più non posso, e un’ostetrica che mi ha insegnato a curare le ragadi e a non farmene venire altre. Senza tutti questi fattori esterni a mio vantaggio, non so quanto avrei allattato…
..anche la mia esperienza è stata negativa…Gaia non si attaccava nè ciucciava…il primo mese praticamente aveva solo perso peso,ci hanno ricoverato in ospedale e piano piano,con l’aiuto di infermiere e pediatra abbiamo ripreso l’allattamento con l’aggiunta…e sono riuscita ad allattare fino al 9 mese!…sono stata contenta,ma se avessi un secondo figlio,non so se lo rifarei…è stato moooolto faticoso e frustrante,soprattutto i primi mesi…e soddisfazioni ben poche!..tanto è che ora mia figlia è sempre sotto peso(e io-sicuramente sbagliando-do sempre la colpa all’allattamento iniziato male!…chissà perchè…)
..però ho sempre invidiato chi è riuscito ad allattare senza problemi…tipo mia sorella…e l’ho sempre spronata ad andare avanti il più possibile!..e così sto facendo ora con mia cugina! 😀
No, non sono tutte rose e fiori, e iniziare ad allattare è una strada in salita.
Sono una doula, e faccio sostegno all’allattamento. Mi si stringe sempre il cuore quando leggo di scarso appoggio ricevuto, perchè so quanto sia difficile. Certo, è giusto e sacrosanto salvaguardare la propria serenità e non farsi sommergere da inutili sensi di colpa. Ma resta il fatto che ricevere un appoggio competente e magari anche affettuoso….. dovrebbe essere un diritto.
Pensa che ero convinta di averlo scritto sulla home del mio blog che mi chiamo Margherita. Adesso vado a controllare… Se non c’è lo aggiungo subito 🙂
Quanto all’allattamento, anche io, in caso di secondo figlio, mi fermerei all’anno
Io ho allattato entrambi i miei figli, il primo per nove mesi e il secondo per quasi un anno. E’ stata un’esperienza magnifica, che rifarei. Condivido il fatto che ognuno deve scegliere come meglio crede e vivere l’alalttamento serenamente e senza sensi di colpa. 😉
io purtroppo ho allattato solo 25 giorni, non ne avevo di latte, ed era diventato penoso per me e per lei, che poverina succhiava succhiava, ma non usciva. ho pianto tanto, ma poi me ne sono fatta una ragione.
l’essere giudicate per le proprie scelte (o nel mio caso non-scelta) e’ brutto. io sono per l’allattamento, ma tra non allattare al seno e darglielo contro voglia, meglio non darglielo. ho idea che si trasmetta anche questa non-voglia.
Ciao Barbara buongiorno. Che argomento spinoso per me. Giulia l’ho allattata solo per 15 giorni con grande frustrazione mia, dolore ai capezzoli, e lei che non riusciva ad attaccarsi adeguatamente perchè avevo un seno davvero grande. Il latte c’era ma poco alla volta, siccome lei si attaccava male mi stava venendo la mastite. Poi giorno per giorno è diminuito. Ho sofferto tantissimo, ho pianto e mi sono sentita in colpa. Guardavo con invidia le mamme che riuscivano ad allattare, mentre io col biberon sentivo che qualcosa si era rotto con Giulia. Grazie al mio compagno ne sono uscita e me ne sono fatta una ragione anche perchè comunque la bimba cresceva ugualmente. Adesso, a distanza di 2 anni, non mi sento meno mamma e col senno di poi so che per mia figlia ci sono stata in altri modi, con le coccole, gli abbracci, i baci, ogni volta che aveva bisogno di essere consolata. Il capezzolo è stato sostituito dalla pelle del mio corpo e di quello del mio compagno. La marsupioterapia ha definitivamente risolto il mio senso di inadeguatezza. Speriamo per la mia seconda bimba di poter allattare, ma se così non sarà pazienza…tornerò aad essere una mamma canguro. Saluti
Ma no che non si è rotto niente… Ci facciamo fregare da quelli che dicono ‘per fare la brava mamma DEVI fare così’, ma secondo la mia personale visione, per essere una buona mamma non c’è alcun ‘devo’ che tenga…
Capisco le tue sensazioni, perchè appunto, come dicevo, anche io ho allattato poco e niente, e so che questo particolare argomento tocca sempre delle corde intime e profonde che creano dolore e preoccupazione: forse perchè l’allattamento è legato al concetto di ‘non riesco a nutrire mio figlio’… ? Non lo so, ma davvero noi non siamo mamme di serie B. E’ molto importante che noi per prime sosteniamo l’allattamento, anche più delle altre mamme, proprio perchè sappiamo cosa comporta a livello emotivo. Ma non ammaliamoci: l’amore per un figlio passa attraverso l’amore, e non attraverso il latte.
Per quanto mi riguarda sono certa che la colpa delle mie emozioni sia stata causata da una madre troppo invadente che mi stava a dire sempre fai così, meglio se fai cosà, da una nonna che una volta è venuta a trovare la bimba e continuava a fissarmi mentre cercavo di attaccarla e scuoteva la testa, da una infermiera nell’immediato post parto che non ha avuto la delicatezza nè la pazienza di farmi vedere COME si attaccano i bimbi al seno, anzi, mi ha tirato talmente tanto il capezzolo che la prima poppata di Giulia l’ho fatta singhiozzando dal dolore.
La fortuna è stata trovare le ostetriche del consultorio che mi hanno aiutata, sostenuta e capita.
adesso ad ogni futura mamma che vedo o frequento raccomando di farsi assistere dal consultorio per l’allattamento.
Grazie. 😀
Quello che fai è davvero bello, sei un esempio!
buongiorno a tutte!
se utile vi riporto la mia esperienza: sto allattando il mio Pippi a richiesta da 14 mesi e credo che siamo ancora abbastanza lontani dall’abbandono della tetta!
trovo, tuttavia, che il sistema sanitario stia facendo un po’ di terrorismo riguardo all’allattamento materno, mi spiego: si magnificano le virtù del latte di mamma e dell’allattamento eccetera e poi la prima cosa che dice una mamma che non riesce ad allattare è che nessuno l’ha aiutata!!! a parma siamo molto fortunate, nelle nostre asl c’è, di solito un giorno a settimana, l’ambulatorio dell’allattamento, con un’ostetrica che “cura”, informa, aiuta le mamme, sia che allattino al seno che non (peso del bimbo, attacco, ragadi, rigurgito… tutto!!!)
tutto questo tema per dire solo che non basta sapere quanto fa bene, serve, forse di più, sapere come si fa, altrimenti il rischio è quello di aggiungere ansia e frustrazione alle povere mamme che, di tutto han bisogno, fuori che di quello (scusate il poema!!!)
Sottoscrivo in pieno: ci vuole assistenza. Io stessa, come dicevo prima, se non fossi stata aiutata forse non ce l’avrei fatta. L’ostetrica del consultorio a cui mi ero rivolta per chiedere aiuto, è venuta a casa mia, senza chiedere niente in cambio, e mi ha dedicato molto tempo e attenzioni. I servizi sociali possono dare una grossa mano alle neomamme…
Detto questo, ribadisco che allattare al seno, secondo me, non è obbligatorio. Ci sono tanti vantaggi, è vero, ma ci possono essere anche tanti ostacoli. E poi c’è la volontà della mamma …
ancora più facile, senza neanche cercare un consultorio: così come a 2-3 giorni dalla dimissione si fa il tagliandino al bimbo (da noi in ospedale o dal pediatra di libera scelta), non si potrebbe fare un tagliandino alle tette? due chiacchiere con un’ostetrica? poi non è necessario allattare, giustamente, ma incacchiarsi per poi non riuscire comunque è uno spreco di energie!
io ho avuto dolore per quasi un mese, ma sapevo, me l’avevano detto, che sarebbe passato e ho tenuto duro… ma se non l’avessi saputo…!!!
Mi presento: mi chiamo Elisa, vivo in provincia di Reggio E. e ho una bimba di 12 mesi.
La allatto ancora a richiesta e questo grazie al corso pre parto e all’assistenza delle ostetriche del consultorio.
Lo faccio volentieri, ma come al solito i parenti iniziano a dire che ormai è grande e che dovrei smettere. Da una parte penso che forse hanno ragione, e che diventando grande sarà sempre più difficile. Dall’altra però so già che se decidessi di farlo dispiacerebbe a me e alla mia bimba.
Quindi? Su consiglio del pediatra continuo fino a maggio-giugno, sperando che smetta da sola…
Aggiungo una cosa per le mamme che non allattano al seno perché non riescono: secondo me i sensi di colpa sono insiti nel diventare mamma, ma l’importante è averci provato.
La mia bimba è nata con un cesareo perché podalica e io mi sono sentita tanto in colpa perché mi sembrava di averle fatto una violenza. Con il tempo ho capito che non sei una “brava” mamma solo se partorisci o solo se allatti, la cosa importante è fare quello che si può con l’amore che solo una mamma può dare.
Scusate la lunghezza!
Ciao ciao,
Elisa
allattamento..io ci sono ancora dentro, è stato un inizio un po’ difficile ma ho avuto la fortuna di avere a fianco le giuste persone che mi hanno saputo aiurare. Da allora il monello ha continuato con felicità mia e sua chiaramenta. Ora però penso che sia giunto il moneto buono per “staccare definivamente il cordone” il mese prossimo farà due anni (allatto ancora la sera e la notte). Vorrei riuscirci in maniera dolce…Tu margherita come hai fatto?? So che ogni mamma e bimbo sono a sè ma vorrei sentire una voce di mamma. Ciao e grazie Vale
Anche il mio allattamento è partito in modo difficile, coi paracapezzoli per 2 mesi e mezzo(senza non s’attaccava) e l’aggiunta per 15 giorni, ma grazie all’aiuto dell’ostetrica del consultorio e le rassicurazioni della consulente LLL che ho contattato, sto allattando ancora. Il mio bimbo ha 13 mesi e spero decida lui spontaneamente quando sarà ora di staccarsi perchè non saprei da che parte cominciare 😕
anche io spero che prima o poi decida lui, a me pesano soprattutto i continui risvegli notturni…non lo vedrei come un problema se fosse solo per l’addomentamento serale o le coccole ogni tanto!
Grazie per questo post. Porto anche io la mia esperienza di mamma (e medico): con Emma l’allattamento è partito con difficoltà, complice un cesareo e una bimba pigra. Sono però stata aiutata tantissimo, dalle ostetriche dell’ospedale (Ospedale Amico dei bambini certificato dall’OMS), sia dall’ostetrica del consultorio dove avevo fatto il corso pre-parto. Ho allattato Emma fino a 19 mesi; quando abbiamo smesso ero incinta di sette mesi! E’ stato molto difficile per lei smettere così tardi, e quando è nato il fratellino è stata dura non riattaccarla al seno. Avevo deciso che con Leo avrei smesso ad un anno, ma… Purtroppo con lui è stato tutto diverso: allattamento partito alla grande, facilissimo, ma durato ben poco: a 4 mesi il latte scarseggiava e abbiamo dovuto cominciare col LA. E’ stato terribile, perchè ci credevo moltissimo: avevo fatto anche la mia tesi di specializzazione sui benefici dell’allattamento!! Perchè è andata così? Perchè ero stanca e molto debilitata, dal secondo cesareo, dal ritorno precocissimo al lavoro (Leo aveva 10 giorni!!), dalle notti insonni e dalla fatica di gestire una Emma super-gelosa. Il mio fisico ha detto basta.
Adesso Leo ha quasi 6 mesi e stiamo iniziando le pappe. Al prossimo figlio (se ci sarà) mi prenderò più tempo per lui e per me: l’allattamento richiede dedizione, riposo e serenità.
uno dei vantaggi non lampanti dell’allattamento è il fatto che costituisce un incentivo indiretto alla mamma a prendersi cura di sè. allattare impone dei ritmi, dei tempi e una cura dell’alimentazione che altrimenti difficilmente ci riserveremmo. ci impone di prenderci un “riposo obbligato” (leggi: fisiologico). il nostro fisico la sa molto più lunga di noi, e spesso se ne frega se dobbiamo tornare al lavoro!!!
Io voglio ringraziare tutte voi perchè mi state dando tanta forza e coraggio. Sono alla 2 gravidanza e già adesso non posso fare a meno di pensare a come andrà l’allattamento. Grazie, grazie, grazie!!
Parole sante
Secondo me sei stata straordinaria!! Anche io cesareo… come ti capisco!
E’ vero io ho avuto il supporto delle ostetriche della casa maternità dove è nato il monello. Mi hanno dato consigli e mi hanno supportata in moltissime occasioni! In più mia mamma non perdeva giorno per ricordarmi di riposare, di mangiare e di bere molto, proprio per preservare il latte. Ora sto cercando di fargli capire che oltre alla “tetta” ci sono tanti modi per fare le coccole e per addormentarsi…verdemo!
Io ho allattato fino al 5° mese…..pochino rispetto alle mamme che sono intervenute, ma ad un certo punto ho dovuto pensare alla mia salute, ero sfinita già alle 8 di mattina e il mio piccolino mi stava consumando, togliendomi tutte le energie. Non ho rimorsi, so di aver fatto la cosa giusta, e di quello che pensano gli altri me ne frego! 😀
Anche perchè tu sei uno scricciolo, e lui è un bambinone! Troppo bello, bellissimo, troppo sveglio!
si hai ragione….io troppo piccola, lui troppo grande! 😉
ciao mamme!!!
riporto anche la mia epserienza “estera”…io vivo in provincia di Barcellona e devo dire che sono stata seguita tantissimo durante l’allattamento, la sanità pubblica offre corsi e gruppi di supporto e un telefono diretto con le levatrici per eventuali crisi isteriche!! Insomma, abbiamo avuto un allattamento stupendo per 9 mesi, poi la piccolina ha deciso che per lei poteva bastare cosí…e io mi ritrovo a leggere con un pò d’invidia le mamme che allattano da un anno o due!! godetevelo!!! Viola.
Io ho allattato la mia prima fino ai dodici mesi e con questo per ora siamo al terzo mese. Ma sta volta la vivo con molta più difficoltà.
In ospedale mi hanno aiutato tanto, lui fortunatamente non ha avuto problemi ad attaccarsi ma ora sono io che “fatico”. Sonostata al consultorio pediatrico due settimane fa e devo dire grazie all’ostetrica che mi ha consigliato ma soprattutto ascoltato e leasciato sfogare un po’. L’allattamento è un lavoro mi ha detto. E’ normale senirsi stanchi. E forse per seguirlo melio dovrei rallentare un pochetto i ritmi… Teniamo le dita incrociate e speriamo di riuscire ad arrivare all’anno!!!
E’ normale che sei stanca: adesso ne hai due! Io vi ammiro, io non so se ce la farei…
Certo è che i primi mesi sono pressanti! Io mi aiuto con tisane e fitoterapici e quando la prima me lo concede..con le ninne!
Beh la mia esperienza di allattamento è stata varia…con il primo figlio ho allattato 2 mesi sempre con aggiunta di latte in polvere comunque non mi sono sentita meno brava di chi allattava , con la seconda ho allattato 18 mesi e ci siamo diciamo stancate insieme dell’ allattamento….con la terza che ha 2 anni e 4 mesi allatto ancora e io e lei ci divertiamo un sacco a coccolarci così , ma non mi sento più brava rispetto alla prima esperienza o rispetto a qualche altra mamma che non può allattare , mi sento solo una mamma e ogni figlio è a se stante .Ciao a tutte
le prime tre righe potrei averle scritte io
ad uno dei primi controlli del peso, la pediatra dell’ospedale mi ha caldamente invitato di evitare di darle il seno che il problema principare era farlo crescere di peso…
per me è stato un disastro…
una volta a casa nn sapevo a chi rivolgermi, dopo un mese ho restituito il tiralatte e ciao..Ale è figlio di una nota marca di latte in polvere e pace…:) per il prossimo figlio se ci sarà saro’ piu’ preparata….
..ma con un secondo figlio cosa faresti???io ci sto pensando tanto…perchè vorrei un fratellino per la mia piccola,ma sono veramente molto indecisa sul cosa dire quando mi chiederanno”signora,allatta?”….ho paura di fallire di nuovo e sarei tentata di iniziare subito con l’artificiale…ma poi penso che i bambini non sono tutti uguali…e che se è andata male col primo…forse col secondo potrebbe andar meglio….
..ho un sacco di dubbi… 🙁
Allattare è un’esperienza bellissima…la mia prima bimba l’ho allattata fino a 6 mesi e mezzo, poi il latte diminuiva e mi sembrava assurdo insistere con la tetta e mi sono trovata bene con questa scelta, adesso sono in attesa del secondogenito e spero di poter ripetere l’esperienza straordinaria che ho avuto con la prima!!
E pensare che ho amiche che x scelta non hanno voluto assolutamente allattare…com’è strano il mondo…
Che bell’articolo grazie!! Io ho allattato al seno per 23 mesi mia figlia, ma sono pienamente daccordo che ognuno debba decidere cosa è meglio per se e per il suo bambino senza costrizioni o sensi di colpa, all’inizio c’è chi ha fatto sentire in colpa anche me perchè “allattavo anche dopo il primo anno!!!!” Ora sono di nuovo incinta e non so quanto allatterò, mi auguro innanzitutto di poter allattare e poi decideremo insieme per quanto tempo!!!
Baci!
Io credo che l’allattamento al seno sia un privilegio di noi donne e che la società maschilista tende a farcelo dimenticare. La mia ostetrica ripete sempre ” la donna che allatta va allattata”. Quanto è vero! Io ho allattato la mia prima bambina 18 mesi sono stata molto determinata ma è stata dura! A partire dal fatto per esempio che in nessun negozio ( neanche quelli dedicati al mondo dei bimbi) esiste uno spazio riservato ( come sembra impossibile prevedere un tavolinetto con colori per intrattenere i piccolini mentre mamma fa compre!). E quanta energia per conciliare lavoro e “sisa”. Però credo che sia inammissibile che negli ospedali sia ormai considerato normale non aiutare le mamme in difficoltà. Io ho l’idea che noi donne dovremmo riconquistarci la maternità in tutta la sua forza atavica.
In ogni caso condivido l’idea che ogni mamma ha il rapporto personale col proprio bimbo e che non si può decidere
Con la testa come quando e perché allattare. Anche smettere è stato un processo che ha richiesto molto tempo e consapevolezza .. Da parte di tutte e due. Adesso sono al secondo allattamento e vedremo dove ci porterà questa esperienza a me e al mio bambino!
Condivido pienamente.E’ difficile trovare spazi blu e per alcune donne magari è imbarazzante tirare fuori il seno davanti alla gente. Una donna che allatta va sostenuta, ma anche quella che non lo fa per scelta o per altre cause, perchè cmq siamo sempre mamme e l’allattamento è solo la punta dell’iceberg di una questione chiamata maternità. Mamma si diventa, non ce lo dimentichiamo.
Si è vero, mamme si diventa.. Ma proprio per questo l’essere ben informate e sostenute credo sia fondamentale per non rischiare di fare scelte..in realtà prese da altri. Una mamma che non è stata aiutata nelle difficolta e non allatta non deve sentirsi in colpa.. Dovrebbe farlo chi non ha saputo sostenerla.
Quanto è bello questo pensiero, grazie!
Come dicevo prima, nella mia tesi di specializzazione (Medicina Generale) ho parlato del ruolo (attualmente praticamente inesistente) dei medici nel sostegno dell’allattamento. Ho scritto: “In una cultura del biberon, allattare è una scelta difficile e a farlo ci si sente fuori norma. Al contrario, in una cultura dell’allattamento, dare il biberon è un comportamento anormale.
Purtroppo la nostra società di solito non comprende questo malessere, si cerca di negarlo, eliminarlo, cancellarlo. Al dolore di non aver potuto allattare, molte madri devono aggiungere il dolore di sentirsi incomprese. Come evitare di sentirsi in colpa? L’unica via da seguire è quella dell’aumento della fiducia in sé stesse. E per aumentare la fiducia in sé stesse bisogna essere bene informate e rispedire al mittente le false informazioni. Di nuovo: è chi diffonde false informazioni a doversi sentire in colpa. Far sentire in colpa le madri equivale a biasimare le vittime”.
Finalmente riesco (quasi) a riprendere la lettura del tuo blog. Sono mamma da quasi un mese, leonardo è nato il 23 marzo e queste prime settimane sono state …beh lo sapete meglio di me come vanno le cose. 😉
Sto allattando e, pare, anche bene visto come cresce il pargolo. Prima, durante la gravidanza, pensavo che non mi sarebbe piaciuto allattare, sono poco fisica in tutte le mie cose e soprattutto con un istinto materno molto basso. Adesso riconosco che è una bella cosa, molto naturale, intima e pratica come giustamente scrive Margherita nel suo post. Non ne faccio però bandiera, non mi sento una mamma più brava perchè allatto, nè mi sentirò una mamma da strapazzo quando smetterò di farlo, per tornare a lavorare.
In ospedale ho visto mamme piangere ore perchè avevano poco latte o niente del tutto. Che peccato essere ancora vittime dei luoghi comuni sull’essere mamma.
Un caro saluto
Ma ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Ciaoooooooooo 😀 Leggo poco e male (scrivo anche peggio) ma ci sono eh . Prima o poi prendero’ il ritmo!
Mamma mucca a rapporto! Io ho allattato Anna fino a 9 mesi, e con Giulio siamo a 4…e devo dire che ho avuto fortuna, perché a parte qualche ragadina iniziale (ahia!) non ho mai avuto problemi, e la cosa è stata del tutto naturale. Ma lungi da me essere una talebana della tetta, se avessi avuto qualche problema (lavoro, salute, ecc.) non credo che avrei vissuto male il LA..e. mi dispiace vedere che a volte davvero medici, ostetriche e mamme (quelle bravONE) fanno terrorismo. Il latte di mamma è santo, ma l’amore e la cura si dimostrano in altro modo.
E poi, mi confesso, io non allatto a richiesta, manco per niente!
Ciao a tutte, io ho un bimbo di quasi 3 mesi e se allatto lo devo al fatto che alla nascita siamo rimasti 9 giorni ricoverati in ospedale per un virus gastrointestinale preso dal piccolo. Durante questo periodo di ricovero le tate di neonatologia sono state fantastiche perchè il bimbo era pigro ed essendo in terapia antibiotica dormiva perennemente e di attaccarsi al seno non ne aveva la minima voglia. Loro hanno provato in tutti i modi possibili e finalmente dopo 5 giorni di frustrazione si è attaccato e ora va alla grande. Il mio problema è che dopo tanta fatica a luglio devo rientrare al lavoro partime ( 4 ore) il bimbo avrà compiuto 5 mesi e vorrei continuare con l’allattamento, ma non so se riuscirò a far quadrare le due cose…..aiuto, mi sento tanto in colpa, ma nello stesso tempo non posso perdere il lavoro……