I benefici dell’allattamento materno
Pubblicato il 15 Aprile 2011 da Mamma Felice • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
Non sono mai stata un’esperta di allattamento: io ho allattato poco e male, e ho vissuto l’allattamento con un po’ di frustrazione iniziale, forse anche complice il fatto di avere una figlia sottopeso e nessuna assistenza sanitaria post parto.
In ogni caso non recrimino niente: tutte noi sappiamo quali enormi benefici porti l’allattamento al seno, sia per la mamma che per il bambino, ma chi non allatta non è per questo meno mamma di chi allatta.
Io poi amo prendere la maternità con filosofia, e ho sempre scansato le polemiche sull’allattamento: è giusto fare il possibile per allattare, ma è anche giusto vivere la maternità con serenità senza essere giudicate o martellate sulle proprie scelte.
Per farmi aiutare a parlare di allattamento in modo ‘scientifico’, ospito dunque un guestpost di Margherita Russo, redattrice e traduttrice specializzata in contenuti per la medicina, che si occupa del portale Testi Medici e anche del suo blog, Apprendista Mamma. Le sue informazioni sono sicuramente più dettagliate delle mie, e i suoi consigli saranno utili a tutte, per trovare il proprio stile personale.
Quali sono i benefici dell’allattamento materno?
Per il neonato non c’è alimento migliore del latte materno. Secondo le linee guida della Società italiana di neonatologia, può essere l’unica fonte di nutrimento fino a 6 mesi, a meno che non si renda necessario introdurre integrazioni prima (4/5 mesi) in seguito alla valutazione dell’accrescimento del bambino e delle esigenze della madre. L’allattamento al seno, inoltre, può essere protratto anche dopo l’introduzione di cibi solidi fino al secondo anno di vita, o anche oltre, se la mamma e il bambino lo desiderano.
I benefici dell’allattamento materno sono molti, tanto per la madre quanto per il figlio.
Vantaggi per il bambino.
- Protegge contro le infezioni e rafforza il sistema immunitario, ciò vuol dire che i neonati allattati al seno sono meno esposti al rischio di sviluppare infezioni respiratorie, urinarie e gastrointestinali. Questo perché la mamma, attraverso il latte, passa al bambino i propri anticorpi e altri fattori protettivi.
- Fornisce una protezione contro le intolleranze alimentari.
- È facilmente digeribile e soddisfa le esigenze nutritive del piccolo. Il latte materno, infatti, ha una formula diversa nelle diverse fasi dell’accrescimento e anche durante la giornata. Al mattino, per esempio, cioè nel momento in cui il bambino ha maggiore bisogno di energie, è più grasso e ricco di proteine.
Vantaggi per la mamma.
- È un fattore protettivo contro alcuni tipi di tumore e, in particolare, contro il cancro al seno. Durante il periodo dell’allattamento, cioè, è molto improbabile che insorga una neoplasia mammaria; il rischio di questa malattia, inoltre, risulta ridotto anche dopo che si è smesso di allattare. Esiste, poi, una correlazione tra la durata dell’allattamento e la possibilità che si manifesti un cancro al seno; in pratica, più a lungo si allatta meno probabilità si hanno di andare incontro a questa patologia e il beneficio si “accumula” anche dopo le maternità successive, cioè se si allatta al seno più di un figlio.
- Secondo alcune indagini scientifiche, riduce il rischio cardiovascolare nelle donne in menopausa. Nel maggio 2009, sulla rivista medica Obstretics & Gynecology sono stati pubblicati i risultati di uno studio condotto a Pittsburgh dall’équipe della Dottoressa E. B. Schwarz. La ricerca aveva preso in considerazione circa 140.000 donne con età media di 63 anni che avevano avuto almeno un figlio e aveva studiato il loro rischio cardiovascolare, cioè la predisposizione ad andare incontro a patologie quali ipertensione, diabete, colesterolo alto, angina, infarto e altre malattie del cuore e dei vasi. Ebbene, il rischio cardiovascolare delle donne che avevano allattato per oltre 12 mesi risultava ridotto del 10-15%. Si era osservato un beneficio, seppur minore, anche nelle donne che lo avevano fatto per 7/12 mesi.
- Aiuta a tornare in forma dopo la gravidanza. Allattare al seno, infatti, richiede un dispendio energetico di circa 350/500 calorie al giorno. Vuol dire che una donna che allatta “brucia” quotidianamente 350/500 calorie in più rispetto a chi non lo fa.
Vantaggi per entrambi.
- L’allattamento al seno favorisce il legame tra madre e figlio, in virtù dello stretto contatto fisico, ma anche emotivo, che comporta.
- È pratico perché si può allattare ovunque e, anche in viaggio, non c’è bisogno di portarsi dietro biberon o altro.
Oltre a tutti questi vantaggi, infine, allattare al seno è ecologico ed economico.
Personalmente, per tutti questi motivi, ho scelto di allattare mia figlia e l’ho fatto per due anni. Però, proprio perché ho allattato così a lungo, sento di poter affermare che si tratta di una scelta molto personale. Ogni donna ha il sacrosanto diritto di decidere per sé, cioè di stabilire se e per quanto tempo nutrire il proprio figlio con il latte materno, senza sentirsi in colpa.
Io, per esempio, se avrò un altro figlio lo allatterò, ma non più così a lungo. Ho capito che per me (solo per me) la durata “ideale” dell’allattamento al seno è 12/15 mesi.
Margherita Russo
Redattrice e traduttrice specializzata in contenuti per la medicina
www.testimedici.com
http://apprendistamamma.blogspot.com/
Scusate ma quacuno ha suggerimenti da darmi per staccare dal seno la mia piccolina di 11 mesi? Si addormenta solo attaccata al seno e si sveglia ancora parecchie volte per notte…mi dispiace ma dovendo tornare al lavoro vorrei trovare un modo per staccarla senza traumatizzarla troppo…pensate sia possibile? Grazie a Mamma Felice per il bellissimo sito, per me è stato un aiuto prezioso durante i momenti di sconforto!!