Come organizzare i lavoretti per bambini
Pubblicato il 3 Febbraio 2011 da Mamma Felice • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
Oggi post riflessivo, per raccontare un percorso durato 3 anni e costellato di insoddisfazioni, piccoli risultati e poi grandi risultati, ma denso di ostacoli e imprevedibilità: i lavoretti per bambini. Perchè su Mammafelice trovate tanti lavoretti fatti insieme a mia figlia, ma non avete mai letto il ‘dietro le quinte‘ di questi lavoretti, ovvero tutte quelle volte che qualcosa è andato storto e abbiamo mollato la presa.
Innanzi tutto no, non si deve essere super-mamme per fare i lavoretti. Non mi riconosco nella categoria super, e quindi voglio dirvi che non c’è niente di straordinario in quello che propongo a Dafne: come vedete, si tratta sempre di lavoretti semplici e veloci, realizzati con materiali poveri e di uso abbastanza comune. Sapete cosa serve? Solo un pizzico di organizzazione.
All’inizio, facevo l’errore di proporre a Dafne un’attività ‘al volo’, senza prepararmi in anticipo, e così lei si innervosiva a dover aspettare che io preparassi il tavolo, i materiali, il grembiulino… e la sua attenzione svaniva in un attimo. Non aveva pazienza di aspettare la preparazione del lavoro, e in effetti immagino che il gusto della preparazione arrivi molto tardi, nella vita: oggi, per me, c’è quasi più soddisfazione durante un lavoro, che a risultato finito. Ma per un bimbo non è così: per un bimbo l’attesa non ha tempo, non c’è differenza tra minuti e ore, e il tempo è un concetto estraneo e dilatato che non può essere compreso.
Inoltre, non tutti i bambini sono propensi a fare attività manuali, e non tutti i bambini sono pronti a giochi che prevedono precisione o concentrazione: dobbiamo quindi proporre lavoretti che siano alla loro portata, consoni alla loro età, adatti al loro carattere.
Al di sotto dei 3 anni è molto difficile che un bimbo presti un’attenzione prolungata ad un lavoro, anche sotto la vostra supervisione. Ecco perchè per i bimbi piccoli è molto meglio qualche gioco preso direttamente dalla Montessori, come i travasi, i travestimenti o il cesto dei tesori.
Al di sopra dei 3 anni, ci si diverte. Io non mi sono mai divertita tanto come adesso, nella mia maternità (e forse proprio per questo non sento il desiderio di un secondo figlio, perchè non ho la forza di ricominciare tutto daccapo). Sopra i 3 anni tutto cambia: la manualità, l’attenzione, la creatività, la pazienza… E soprattutto il modo di interagire: adesso le cose si possono fare INSIEME, collaborando davvero, senza più dirigere il gioco dall’alto, ma mettendosi praticamente alla pari.
Le mie 3 regole per organizzare lavoretti
Ed ecco tre cose che ho imparato: 3 cose in 3 anni 😉
1) Le idee sono importanti
Io ho adottato questo rituale: al mattino chiedo a Dafne cosa vorrebbe fare (carta, colla, brillantini?…) e le dico:
– Oggi quando torni da scuola, facciamo un lavoretto insieme!
Quando torna da scuola, lei quindi sa già che giocheremo insieme, sa già a cosa giocheremo, e sa che tutto il materiale è già pronto per lei.
Non tutti i giorni facciamo qualche lavoretto insieme, ma se al mattino le prometto che dedicheremo il pomeriggio ad un’attività creativa, mantengo sempre la parola data, qualunque cosa succeda. Dafne ha imparato che mamma e papà non le dicono mai le bugie: con lei cerchiamo di essere sempre onesti e di non promettere mai cose che sappiamo di non poter mantenere.
Prima che torni da scuola, dunque, penso al tipo di lavoretto che voglio proporle, e studio anche 2-3 alternative. Questa è la parte facile: sfoglio riviste, cerco su internet, leggo i blog che mi piacciono… e quando ho trovato il tema generale (ad esempio: biglietti di san valentino), studio 2 o 3 idee particolari (esempio: materiali di recupero, brillantini, carta crespa…), apportanto le mie personali variazioni e interpretazioni.
A questo punto, mi creo una sorta di pagina delle ispirazioni, incollando semplicemente su una pagina di word delle foto o dei particolari che mi ispirano, e stampo tutto in bianco e nero (stampa economica, su fogli da recupero, eh…): una paginetta che porto con me in cucina e tengo sul tavolo, per essere certa di quello che propongo. Ovviamente, se deciderete di adottare lo stesso metodo, salvate preventivamente i link dei blog a cui vi siete ispirati!
2) L’organizzazione è tutto
Come detto sopra, se si vuole proporre un lavoretto, occorre prepararsi per tempo: quando il bimbo torna da scuola, deve già trovare tutto pronto sul tavolo, ed essere pronto ad entrare subito nel vivo dell’attività.
Io faccio trovare a Dafne il tavolo sgombro (non datelo per scontato: a casa nostra il tavolo non è MAI sgombro…), coperto con alcuni fogli di giornale (a noi piacciono i giochi sporchevoli). Posiziono in un angolo del tavolo la carta e il cartoncino colorati, e poi vari materiali su uno sgabello, a seconda di ciò che ho previsto: gomma crepla, nettapipa, lana, stoffa, cartone…
Inoltre tengo pronto un cestino blu contenente i materiali sempre utili: forbici per me e forbici da bambino, colla, scotch, brillantini, pennelli, matite, righello… Infine, posiziono vicino al tavolo un cestino rosso munito di sacchetto, in modo da poter buttare subito ciò che sporca o ingombra.
3) non importa il risultato
Ma la regola principale è: chissenefrega. Un lavoretto, nella mia ottica ‘pedagogica‘, è un gioco creativo, un gioco che stimola, ma soprattutto crea un rapporto intimo tra mamma e figlia. Quindi il mio obiettivo non è di tipo creativo (voglio realizzare un biglietto per san valentino), ma di tipo emotivo (voglio creare un’esperienza affettiva positiva con mia figlia). Il risultato, dunque, non conta.
La maggior parte dei nostri lavoretti sono pasticci inguardabili. All’ora di cena siamo sporche, abbiamo fatto troppi pasticci e magari non abbiamo prodotto nessun risultato accettabile. Ma l’obiettivo era stare bene insieme, ridere insieme, fare insieme. Non importa se il risultato non corrisponde alle aspettative.
E’ un vero peccato, infatti, a mio parere, concentrarsi solo sulla riuscita del lavoro e non sul rapporto affettivo che si crea: si rischia di spazientirsi, di sentirsi frustrate e soprattutto di rubare dalle mani del bambino il pennarello dicendogli:
– Lascia stare, faccio io…
No, no, e ancora no: non sono d’accordo. Non c’è nulla di più demotivante, per un bambino, che un genitore che si sostituisce a lui facendolo sentire un incapace. E’ molto importante, perchè il bambino acquisisca fiducia in se stesso, che ci mordiamo la lingua e non ci sostituiamo a lui.
Dobbiamo piuttosto incoraggiarlo, sottolineare i suoi successi e non i suoi insuccessi, e dirgli che la prossima volta farà ancora meglio. E non possiamo pretendere che riesca al primo colpo, che non sporchi ovunque e che non faccia pasticci: creare = sporcare!
Insomma: non caschiamo nel vortice della blogger compulsiva. Impariamo a fare i lavoretti non per pubblicarli per forza sul blog, ma soprattutto per creare un’esperienza affettiva. Per il blog qualche lavoretto decente avanza sempre. Ma nella vita, ogni momento di affetto sottratto a un figlio, è un momento che non torna più.
un vero peccato non poter tornare indietro nel tempo (21-19-14 i miei 3 maschi) ma un po’ mi ritrovo in quello che stai facendo tu …il PO’ è perché viste le età diverse e a volte impegni lavorativi pomeridiani, non sempre organizzavo in anticipo ma mi/ci siamo divertiti tanto ugualmente e alcune foto negli album di famiglia ce lo ricordano 😀
GRAZIEEEEEE e condividerò con amiche più giovani. Ciao ciao
Silvia
non ho avuto il tempo di leggere tutti i commenti… lo farò… concordo: intimità e manualità… ed è per questo che a volte mi mortifico per la nostra vita: franci 5 anni, davide e ale e chiara… tre gemelli di tre anni e qualche mese. Una mamma (io) che lavora molte ore fuori casa; proviamo a fare, provo… ma il rapporto e l’esperienze singola è rara 🙁
ciao Barbara, mi ricordo un post in cui facevi un elenco del materiale indispensabile da avere a casa per fare i lavoretti con i bimbi ma non lo trovo più…. Mi aiuti???? grazie
Ciao Valeria, forse è questo?
https://www.mammafelice.it/2012/02/13/materiali-creativi-per-bambini/
While I truly like this post, I believe there was an punctuational error shut towards the end from t