Come fai a far tutto? No, davvero, io non ci riesco!
Pubblicato il 28 Ottobre 2010 da Mamma Felice • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
Questo è un articolo strano, che nasce da un’idea di Letizia BPG. Un articolo strano perchè ha avuto una gestazione lunghissima, di circa un mese, e si è sviluppato in un voracissimo thread via email, in cui erano presenti anche Claudia e Silvia e Serena di GC, e si è concluso con una decisione: oggi, 28 Ottobre, scriveremo tutte lo stesso post! Divertente e strano perchè per me è stato come una rivelazione: avete presente la sensazione di origliare per caso da una porta, e sentire cosa le persone pensano di voi? Io ho potuto apprenderlo dal vivo, e posso affermare con sicurezza che voi mi sopravvalutate!
Letizia mi ha definita inspiring. Un bellissimo complimento, ma che agitazione!
Perchè io no, davvero, non ce la faccio a fare tutto. Non sono ancora diventata la persona che vorrei essere, non riesco a chiudere la giornata finendo tutti i lavori che devo fare, non riesco a rispondere a tutte le email… e non riesco certamente a fare il pane in casa tutte le mattine, ad avere la casa splendidamente in ordine e a preparare tutti i giorni dei pranzetti succulenti!
Vorrei fare outing, se ancora servisse: io ogni tanto mangio al McDonald’s, e mi piace pure. Ogni tanto compro le buste di insalata pronta (tipo ieri, per esempio). Io metto i vestiti non stirati, e per stirare i jeans e le polo di mio marito, aspetto la visita della suocera (Elsa, scusa, devo confessare apertamente). Io certe volte butto i calzini per terra e li trovo dopo due giorni sotto il letto. Io ho comprato il piumino con copripiumino Ikea per non dover rifare il letto, visto che non credo di averlo mai rifatto in vita mia, tranne che durante le ispezioni dei parenti. Io sono una cicciona a dieta. Io sono una che ha avuto una vita incasinatissima, che ancora non è risolta, e piango, urlo e dico anche delle brutte parolacce (non davanti a Dafne, però…). Io non so cucire, e quando mi metto in testa di saperlo fare, riesco a rompere gli aghi della macchina e il filo mi si spezza continuamente e io maledico tutti i santi di pannolenci del mondo ultraterreno. Io mi definisco una persona banale, e lo dico con orgoglio e senza disprezzo: dopo una vita passata a non sentirmi come gli altri, la mia normale banalità è una conquista fortemente desiderata.
Io no, davvero: io non riesco a fare tutto. E ammetto, senza un minimo di vergogna, che ‘fare tutto‘ non rientra minimamente nelle mie priorità. Io, fondamentalmente, me ne frego. Me ne frego che la vita sia una folle corsa verso l’infinito: io sono asmatica, e non corro.
Così, ecco, questa è la mia giornata. Di ora in ora. Adesso per favore ditemi che anche la vostra giornata è come la mia, e facciamo pari e patta. E la prossima volta che pensate che io sono ‘bravizzima‘ perchè faccio un mucchio di cose, rivolgete la frase contro voi stesse e dite: IO sono bravissima e faccio un mucchio di cose! :cuore:
Indice dell'articolo
Una giornata tipo
ore 7.00
La sveglia. Dafne è in catalessi: ci mette un’ora a riprendersi. Sembra un’adolescente nel corpo di una treenne. Sono una mamma bravissima: ieri sera ho preparato già i vestitini da metterle oggi, così non dovremo litigare davanti all’armadio perchè lei vuole i pantaloni a fiori, la maglia a righe e pure il cappello estivo.
Io ho il compito di far bere il latte a Dafne, che tiene abbracciato il biberon per 20 minuti e non si smuove. Poi si va in bagno: pipì, faccia, denti, crema, profumo, capelli… peggio che una beauty farm. Quando si stufa, inizia a scappare nuda per casa. La convinco ad andare sul tappeto della sua cameretta, e mentre suona lo xilofono con un mestolo della cucina, riesco a infilarle i vestiti. Per le scarpe vuole assolutamente Nestore.
ore 8.00
Nestore porta Dafne all’asilo; a lui affido diecimila indicazioni e comunicazioni per le maestre, e non ne ricorderà nemmeno una. Io nel frattempo carico la lavatrice (e se mi ricordo la aziono pure), mi vesto (beh, mi metto la tuta), scrivo l’almanacco, leggo le prime email, cancello lo spam, mi riprendo.
ore 8.30
Io e Nestore facciamo colazione-riunione: prendiamo un caffettone e parliamo della giornata lavorativa, oppure litighiamo. Cosa c’è da fare, a chi bisogna scrivere, quali fatture sono da stampare, quali offerte da preparare… La nostra giornata lavorativa inizia.
ore 9.00
Devo scrivere almeno 7 articoli, senza considerare l’arretrato che ho accumulato per lavoro (non ci voglio pensare). Rispondo ai commenti, mando offerte, scrivo altri articoli, preparo il calendario editoriale di qualcuno dei 3mila siti che gestisco, risolvo qualche casino.
In queste 3 ore di lavoro dovrò cercare di incastrare anche una serie di attività arretrate: rispondere a 50 email (stima per difetto), fare la spesa online per la prossima settimana (l’unico svantaggio della spesa online è che ci devi pensare con una settimana di anticipo, altrimenti il giorno di consegna viene occupato dagli altri), cucire quel benedetto meitai da bambini che sto progettando da circa 1 mese (lasciamo perdere, va…), raccogliere la roba stesa e buttarla sulla sedia nell’ingresso (dove resterà per circa 10 giorni, finchè Nestore, esasperato, non mi minaccerà di morte per costringermi a piegarla e a metterla nei cassetti), e magari anche preparare un’attività da fare nel pomeriggio insieme a Dafne: dobbiamo inventarci un nuovo gioco del memory e giocare al negozio!
ore 12.00
Scaldo il pranzo preparato la sera prima e butto giù la pasta fresca: 1 minuto di cottura, il tempo di finire l’email che stavo per spedire (stavolta non ho nemmeno bruciato il pranzo). Mangiamo sereni, chiacchieriamo, parliamo di lavoro e anche no. Nel frattempo, tra una parola e l’altra, rispondiamo a una chat di lavoro, scriviamo due email, mandiamo le offerte e io finisco il lavoro urgente che dovevo consegnare 3 mesi fa.
ore 14.00
Arriva il camioncino della frutta e verdura: sento suonare il clacson e mi precipito giù. Devo correre, prima che mi passino tutte davanti: sono anziane, ma velocissime. La signora con la stampella corre più veloce di me!
Dopo aver messo a posto le verdure, mi resta il tempo di finire quel progetto che meditavo da mesi (o forse no) e farmi una doccia.
ore 16.30
Si va a prendere Dafne a scuola. Mi faccio lasciare da Nestore alla Coop, mentre lui va a prendere Dafne all’asilo: incastrati come in un tetris vivente, dobbiamo essere sincronizzati al massimo, altrimenti Dafne in macchina inizierà a lamentarsi. Ho esattamente 12 minuti per arraffare dagli scaffali una parvenza di cena, trovare le penne che mi servono, pagare e farmi trovare nel posto convenuto all’ora x. Mentre ci sono, prendo dal banco gastronomia una porzione di lasagne verdi alla bolognese e una porzione di fesa di tacchino al limone, così quando arrivo a casa posso congelare tutto in piccole porzioni, e avrò risolto il problema di N cene di Dafne, per quelle sere che arrivo lunga e non ho preparato niente.
ore 17.30
Gioco con Dafne e pulisco le verdure. Mentre lavo a una a una le foglie di uno dei due enormi mazzi di coste che ho comprato ieri con la spesa online, mi maledico per la pessima scelta.
Ho 4 fuochi accesi e il forno che sta scaldando. In cucina ci sono 40 gradi e un’umidità del 400%.
Nel frattempo, tra una mescolata e l’altra, gioco con Dafne, la libero dalla colla che si è spalmata addosso, placo uno dei suoi capricci e cerco, almeno per questa volta, di non bruciare niente.
Tappa in bagno per lavarsi, spalmarsi la crema, mettersi un cerotto, fare pipì, spruzzare l’acqua per terra e correre nuda per casa mentre tento di infilarle di nuovo le mutande. Vorrei avere dei pattini!
Nel frattempo Nestore, che smadonna su un codice, ogni 10 minuti mi chiede: Sta bruciando qualcosa?
Mi sento sotto pressione.
ore 18.30
Ingaggio una lotta all’ultimo sangue con Dafne: devo prenderle le misure perchè ho chiesto a Elsa, mia suocera, di cucirle un vestitino da Pippi Calzelunghe per Halloween. Non so nemmeno da che parte si cominci, e la piccola ribelle non collabora. Mi serve qualcosa di forte.
ore 19.00
Si cena. Scaldo il mezzo pollo che ho arraffato alla Coop e condisco l’insalata (in busta), sbuccio le barbabietole e cipolle cotte al forno che ho comprato all’esselunga. Nella mia spesa fast and furious ho comprato anche dei panini integrali: stasera c’è il pane! Chissà se domani mi ricordo di accendere la macchina del pane?
Mentre Dafne e Nestore litigano per sedersi a tavola, perchè Dafne vuole vedere Pippi Calzelunghe o altre amenità simili, preparo le verdure per domani: le metto nei contenitori da microonde, così domani a pranzo e cena avremo tutto pronto, e stavolta non sarà un’insalata in busta. Nel frattempo inforno la torta di coste e formaggio, sperando di non farla bruciare.
Dafne rovescia l’acqua circa 7 volte, vuole cambiare due piatti e 3 bicchieri (ha deciso che le piace bere e poi sputare l’acqua nel bicchiere) e il tutto deve corrispondere alla sua scala cromatica: piatto verde con bicchiere verde, piatto arancione con bicchiere arancione, piatto rosa con bicchiere fucsia. Mangia due bocconi e poi vorrebbe il gelato. Col cacchio. Tra un capriccio e l’altro cantiamo la canzone di Pippi, ascoltiamo cosa ha fatto all’asilo (ma la traduzione del discorso non è pervenuta) e le diciamo di togliersi le dita dal naso e non mangiarsi le caccole. Io e Nestore cerchiamo un dialogo tra un moccolo e un Mentana.
ore 20.00
Questo è il mio momento segreto. Mi alzo da tavola, molto scorrettamente, abbandonando Nestore nelle grinfie di Dafne. Mi dedico 15 minuti di solitudine davanti al PC, per leggere le notizie, rispondere a qualche amica, leggere i feed rss o semplicemente fare un giro su facebook. Se Nestore è troppo stanco, faccio finta di andare in bagno e faccio le parole crociate: questi 15 minuti di isolamento li pretendo dalla vita!
ore 20.30
Nestore sparecchia, carica la lavastoviglie, pulisce la cucina e prepara i sacchi dell’immondizia da buttare domattina. Io amo quest’uomo. Io nel frattempo mi spalmo sul lettone con Dafne, per preparare le decorazioni di Halloween e leggere insieme una storia della buonanotte. Scegliamo una delle Fiabe Sonore, e la leggo ad alta voce, facendo le voci e leggendo le filastrocche in rima, tra uno sbadiglio e l’altro. Dentro di me prego che Dafne si addormenti in fretta, ma ovviamente non sarà così.
Nestore porta il ‘cacche ciato bon‘, ovvero il biberon con il latte al cioccolato (io l’ho detto che è straniera, questa bambina) e Dafne beve il suo lattone serale, si alza dal letto ancora 300 volte per farsi rincorrere, si posiziona in bilico sul poggiolo del divano e crolla.
ore 22.00
Finisco il mio lavoro. Io e Nestore siamo di nuovo seduti alla scrivania e rincorriamo le scadenze. Anche oggi non riuscirò a finire tutto quello che dovevo finire… pazienza!
ore 24.00
Mi metto il pigiama e mi lancio sul letto. Guardo un po’ di TV, tento di leggere qualche pagina del libro che ho iniziato, e sento che mi si chiudono gli occhi. Vorrei un gin lemon, ma non posso. Magari stasera vado a letto prima dell’una, posso farcela. O magari no. Tanto domani si corre di nuovo, e non ho nemmeno il tempo di lamentarmene.
Massì, va bene così: in fondo vivere mi piace molto di più che dormire.
..ahahahahahah!
..vedo che siamo tutte nella stessa barcaaaaaa!
..in realtà io mi ritengo piu’ fortunata,perchè lavoro dalle 9 alle 18 senza bambina tra i piedi…tu invece te la ritrovi a casa nel pieno del pomeriggio!…e via di giochi insieme!…praticamente quello che faccio io dalle 18(lasciando la cena da preparare al marito…e la pulizia della casa sempre al marito…e chi ha tempo?????e sullo stirare…ecco,ringrazio la suoceraaa! 😆 )
..bè,sei comunque mitica,perchè oltre a tutto quello che fai,hai sempre una parola carina per tutti qui e nel forum!
Cara, carissima HappyMum…premesso che “normale è bello”, e siamo d’accordo, anche a me viene spesso chiesto “ma come fai a fare tutto????” e io rispondo…”semplice, non lo faccio!” Il punto è quanti e quali obiettivi ci prefissiamo…se solo tentassi di fare TUTTO quello che vorrei…bè, mi sentirei sicuramente un fallimento di donna, ma se l’elenco di cose “to do” lo faccio ragionando sulle mie potenzialità di tempo e spazio e capacità, allora riesco a fare il “mio” tutto. E poi, bè, qui siete quasi tutte mamme di bambini piccoli….vedrete quanto tempo in più avrete a vostra disposizione quando cresceranno e saranno autonomi almeno nel lavarsi e vestirsi e nutrirsi. Quando la Picciona era piccina anche io correvo correvo e mi sentivo come un criceto che corre nella sua ruota….correvo e non arrivavo mai da nessuna parte. Poi ho capito che il criceto corre con l’unico scopo di correre, e non per arrivare da qualche parte. Allora mi sono rasserenata e ho deciso che tanto valeva camminare e godermi meglio quello che riuscivo a fare e non affannarmi per quello che poi, tanto, NON sarei riuscita a fare. Ora ho una lista delle “cose da fare” e una delle “cose che non riuscirò mai a fare” e una volta che le ho messe in quella lista….bè, sono più serena.
😉
Stamattina mentre vestivo la mia cucciola, mentre non ne voleva sapere di mettersi – farsi mettere – i calzini pensavo, “mi piacerebbe proprio sapere com’è la quotidianità delle altre mamme, se anche loro rincorrono i figli per mettergli il pigiama :argh: o se li obbligano con 1000 stratagemmi a lavarsi i denti – riuscendoci una volta sì e cinque no – o se per metterli a letto la sera fanno i numeri da circo, ma non potrò mai saperlo, perché se io sono lì vuol dire che è una serata particolare e quindi la quotidianità va a farsi benedire” Barbara ma tu leggi nel pensiero???????? Ebbene, dopo questo tuo post mi piacerà ancora di più passare da qui perché nella quotidianità e nel casino di una vita fatta di cose normali ci sai sempre mettere uno zampillo di felicità che arriva a chi legge le tue pagine, grazie!!!
Angelina, grazie a te per le bellissime parole di incoraggiamento…
Ho letto prima Letizia BPG poi Claudia Lacasanellaprateria e mi sono venuti gli scompensi. Poi ho letto il tuo pezzo e mi sono rincuorata. Siamo esattamente uguali….compreso il momento di relax rubato alle ore 20! 😀 😀
Continua così!
Marzia mamma di Alice 17 mesi
Marzia dai… a questo punto leggi anche il nostro! 😀
Gli scompensi? A leggere di una che non dorme la notte e ha il sedere quadrato e quando fa un video ha la spalla che va per i fatti suoi da quanto è tesa?
L.
W la sincerità!
Grazie per aver condiviso…è bello riscoprirsi tutti semplicemente umani!
Un abbraccio.
Bellissimo questo post, molto carina l’idea… :):)
faccio outing anche io (che ho un foodblog)?
– la nana mangia merendine e succo a colazione e non fa mai colazione a casa, ma in macchina o al nido
– non beve latte da giugno e il nesquik lo uso io!
– uso solo copriumini di ikea (anche d’estate ma senza piumino) perchè non devo stirarli e rifare il letto
– lascio lavatrici da piegare e sistemare in giro per settimane
– mollo tutto per casa e non mi ricordo più dove metto le cose (ad oggi non so ancora dov’è il termometro)
– quando con cucino e fotografo, mangio quintali di purè in fiocchi
– non stiro nemmeno sotto tortura e ringrazio mia madre che mi ha insegnato ” se pieghi bene non c’è bisogno di stirare” santa donna.
– non porto mai in borsa acqua e viveri per la nana e poi mi ritrovo a sentire urlare “acqua” nel traffico
ma da oggi, sono anche io BRAVISSIMA!
sarà il mio nuovo tantra SONO BRAVISSIMA, SONO BRAVISSIMA, SONO BRAVISSIMA.
Concordo, sei BRAVISSIMA!
La confessione della foodblogger la trovo ancora più dissacrante!!! Pensavo fossero tutte puriste!
Seeeee… puriste???
Perchè mi sono trattenuta 🙂
Potrei raccontare di improbabili svezzamenti, e allora lì perderei veramente la faccia!!!
Rispetto a quello che faccio io, fai già tantissimooooooooooooooooo in casa!
Io attacco 8 lavatrici tutte insieme nel we e poi ovviamente, non so dove stendere la biancheria !!!! (furba, eh?) :argh:
Tu, comunque, sei sempre un mito, anche se non fai tutto, fai un’enormità di bene a tutte noi!
Kriegio
Lascia stare, che devo stendere i panni che son dentro la lavatrice, dopo averli ri-lavati perchè li avevo già dimenticati dentro per 3 giorni…
beh? è strano? io lo faccio tutte le volte…
baci baci
Ah tu sei quella banale?????? Ma stai scherzando????
Diciamoci la verità: uscire di casa per andare al alavore è un gran bel vantaggio. Uscendo alle 8.15 e rientrando alle 19.00 (con in mezzo una scappata per pranzo) ho la scusa di dire: Non ho tempo. E poi in questo periodo col poco lavore che c’è almeno lì cazzeggio e mi riposo.
Passati di verdura pronti, bastoncini findus, piadine, ragù pronti: a casa mia non devono mancare.
Alla mattina non sclero a vestire la gigietta perchè la porto da mia mamma col biberon pieno ed in pigiama. La lotta c’è solo la sera..
Il mio unico problema è che necessito di più ore di sonno di te.
Posso partecipare alla gare delle pigre?
ah, sta mattina ho messo un paio di jeans penscati dalla cesta della roba da stirare..
Già solo il fatto che tu abbia una cesta della roba da stirare, è indice del tuo ottimismo 😆
concordo! adesso ch esono in maternità (e ancora il nano non è arrivato), marò una stanchezza!
Ti adoro! Fa davvero tanto piacere scoprire che altre persone fanno queste cose e non sentirsi delle “fallite” perchè non si riesce a far tutto. Grazie mille per questo post!
Ma tuuuuuuu ti senti una fallita?! Ma se io vengo sempre nel tuo blog e dico: Ma come fa a far tutto? ahhaa ma siam proprio fesse, però, eh
Faccio più o meno le cose che fai tu. Do la precedenza alle cose indispensabili, (Topastro prima di tutto, mangiare, pulire…), e per il resto: NON STIRO MAI, spesso cucino cibi congelati, insalata in busta, pulizie casa veloci, giocattoli sparsi sul pavimento in tutte le stanze quasi sempre, la mattina faccio colazione davanti al pc… Non credo di aver usato la parola più adatta. Non fallita. Però spesso leggendo altri blog anche io mi faccio un bel film: avranno casa pulitissima, mangiano sempre sano, fanno tanti giochi con i loro bimbi, lavorano… in effetti è quasi impossibile. Ognuno dedica maggior tempo alle cose che ama di più, qualcosa bisogna trascurarlo! Ed è bellissimo che ogni tanto qualcuno lo ricordi alle altre mamme!
Non sono mica riuscita a leggere tutti i commenti
ma mi ritrovo in tante cosa: non stiro, non rifaccio il letto, è più pieno il freezer del frigo ma le insalate in busta no, o meglio una volta ne fruivo sempre ma poi ho trovato delle cosine dentro che non assomigliavano molto alla gentilina…
Una considerazione: con tutto quello che facciamo, per come riusciamo a stirarci e a dilatarci per poter dare retta a tutto, non capisco come mai tra i grandi manager ci siano cos’ poche donne! 😯
Tutte queste abilità sarebbero una risorsa preziosa per le aziende, e invece…. tutta la nostra energia, inventiva e capacità di risolvere le situazioni in poco tempo e spesso con poca spesa rimangono all’interno della mini società domestica. Che mondo!!
Comunque che buon umore che traspare da tutti questi commenti.
Ciao
Quanto hai ragione!! Ma io ho una mia teoria: ci sono poche donne manager, perchè se ce ne fossero di più, gli uomini sarebbero lasciati a casa. In Italia, il vero business delle aziende non è la produttività, ma l’assistenzialismo. Ecco, l’ho detto. ARGH.
dall’una di notte alle 7 di mattina dormi 6 ore! se io non dormo almeno 8 ore non connetto, ieri ho cambiato le lenzuola di tutta la casa stasera il latte di second è stato rimesso su TUTTE le lenzuola, quindi si ricambiano di nuovo
eh,sì, confesso di essere proprio stanca! infatti almeno una sera a settimana vado a letto alle 21, e spero vivamente che sia stasera! 😉
MI-TI-CA!!!!
Quando scrivi questi post così casalinghi ma sempre unici e con delle vere chicche mi diverto tantissimo a leggerti! 😆
E mi confesso, ormai compro solo insalata in busta…e chi ha tempo di lavarla???? Perdonatemi!
bacie buona serata!
e ho ancora una cosa da confessare…io i jeans e tutto il resto lo stiro addosso, e a mio marito piego abilmente le polo facendogli credere che siano stirate e inamidate…ma sotto sotto c’è la fregatura 😆 😆 😆 ! Voglio tua suocera Elviraaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! Me la presti ogni tanto????
uahahaha michy, sono stata trem minuti a leggere il commento pensando “ma come cavolo fa a stirare i jeans mentre li ha addosso???”
POI il neurone ha fatto contatto
Devo ammettere che quando ti conoscevo un pò meno approfonditamente anch’io avevo una visione di te molto “wonder woman” che un pò mi irritava un pò mi avviliva, soprattutto in un periodo in cui io felice non riuscivo mai ad esserlo. Sono stata contenta di scoprire che anche le mamme felici ogni tanto possono essere “un pò tristi” (lasciami passare il termine). Mi ha aiutato a scoprire cose nuove, a vederti nella tua interezza, a sentirmi più vicina a te, insomma, mi sei piaciuta di più. Solo così ho potuto apprezzare interamente la tua filosofia di vita, e scoprire che è molto più di quel che appare. Mi hai insegnato che quello che non riuscivo a vedere di te era un mio limite, ed una tua risorsa. Anche, e soprattutto, con la spesa fast and furious e le litigate con Nestore.
Ti abbraccio.
Grazie, sei un tesoro…
Sai, è una cosa voluta: ho scelto di non parlare su mammafelice dei miei casini personali (e ce ne sono, eh, eccome…). Non per mancanza di onestà, ma per pudore e per esercizio.
Pudore perchè, onestamente, mi dovrei solo vergognare a lamentarmi, perchè se è vero che la vita mi ha tolto tanto, è soprattutto vero che mi ha anche restituito tanto, e io non ho proprio il diritto di fare la lagna, soprattutto nei riguardi di altre donne/mamme che hanno problemi seri di lavoro, di salute, ecc…
Esercizio perchè certi giorni in cui sto male, Mammafelice mi obbliga a trovare un motivo per essere ottimista, per credere nella felicità, per desiderarla ancora. Tante volte il pensiero felice del giorno è nato mentre piangevo a dirotto. Ed è stata una bella terapia, e sono molto grata, per questo.
Il fatto è che la felicità, qui, io la condivido perchè anche io la cerco. E più ne ho cercata, più ne ho trovata. Non scherzo. Esercitarmi tutti i giorni al gioco della felicità, mi ha resa più leggera, più serena, più ottimista. E questo non significa che non arriveranno altri dolori, ma solo che – forse – questa volta saprò reagire meglio delle altre volte.
ti mando un’abbraccio virtuale, ma forte forte nè!
E con questo post e con questo commento e con queste parole, pensi davvero di convincerci che sei una donna comune? 😉
Sei semplicemente stupenda!!!
Mi vedo in tutto quello che hai scritto e ti giuro: nemmeno io riesco a far tutto.
Ma siamo mamme, è questo è già TUTTO!
Purtroppo non riesco a leggere tutti i commenti, ma il fatto che siano così tanti mi fa capire che la questione “ma come fai a fare tutto?” è comune a tutte le mamme!
ho letto un articolo della bignardi che diceva che secondo una indagine di non so più chi noi donne riusciamo a dilatare il tempo di 3/4 ore ogni giorno!! è verissimo!! io ho i figli non più piccolissimi (9 e 14)ma credetemi non migliora di tanto la situazione!! di corsa sempre e ovviamente senza riuscire a far tutto quello che si vuole!!!Barbara comunuque per me sei e rimani un mito!!!
😕
piccolo consiglio per la spesa on-line…
comincia a ordinare quattro cavolate e prenota il giorno, poi all’ultimo momento la modifichi! si può fare… credo!!!
ciao!
No, la prenotazione del giorno avviene solo quando invii l’ordine, e dunque hai solo più qualche ora per modificare il contenuto del carrello. Del resto è giusto, dai: altrimenti la gente tiene occupate delle date e degli orari che poi non vengono confermati, ed è un costo per tutti.