Dubbi sull’allattamento: risponde l’ostetrica

Pubblicato il 26 Ottobre 2010 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

dubbi allattamento

Come annunciato il mese scorso, Chiara Principi, di professione ostetrica, si è offerta di rispondere ad alcune vostre richieste in merito a parto, gravidanza, allattamento, cura del bambino e maternità.
Abbiamo scelto, per questo mese, la lettera di federica, neomamma alle prese con l’allattamento, perchè ci sembra una storia esemplare che può essere utilissima a tante altre mamme alle prese, come lei, con il difficile compito dell’allattamento.

Buongiorno,
scrivo a lei perchè comincio ad essere veramente molto confusa al limite dell’esasperazione…
la mia bimba ha oggi 18 giorni.
in gravidanza mi sono informata molto (o almeno credevo) sui benefici dell’allattamento al seno e ho deciso di allattare la bimba come cosa prioritaria e irrinunciabile, tant’è che ho scelto di partorire in una struttura (l’OPA di MS) che supporta questa linea di pensiero e lascia subito i bimbi alle madri per tutta la degenza in ospedale (tra l’altro brevissima, io ho partorito domenica e sono stata dimessa martedì sera).
Ho allattato la bimba esclusivamente al seno senza dubbi, cercando di superare i dolori delle ragadi e con 1 giorno di tiralatte al seno sinistro perchè avevo proprio una piaga (nb: al nido in ospedale mi han sempre detto che la bimba si attacca bene, infatti le ragadi non erano laterali ma centrali sulla punta del capezzolo) fino al 10°giorno, quando l’ho portata alla 1° visita dalla pediatra, e lì è cominciato il ‘dramma’: la bimba pesava ‘solo’ 3,580 kg (nata di 3,600 kg, uscita dall’ospedale in 3° giornata pesava 3,340 kg).
Io ero convinta che fosse ottimo (dalle mie letture e dal corso preparto sapevo che alcuni bimbi impiegano anche 1 mese a recuperare il calo…), ma la pediatra ha scosso la testa dicendo che ‘essendo una bimba grande poteva aumentare di più’, e quindi mi ha suggerito la cosa che io più di tutte volevo evitare: pesarla prima e dopo ogni poppata, e se non ha preso almeno 90/100 gr darle un’aggiunta di artificiale per la differenza.
questo in aggiunta al fatto che secondo lei la bimba dovrebbe fare 6 pasti al giorno, e che non devo attaccarla per più di 20 min per seno ad ogni poppata (io fino ad allora l’ho sempre tenuta attaccata ore, tutto il tempo che voleva e tutte le volte che vedevo segnali di fame).
da allora è tutto un incubo perchè la bilancia che abbiamo a casa (elettronica chicco) mi da pesi incoerenti, la bimba è molto più irrequieta e spesso vomita l’artificiale.
fatto il quadro, volevo chiederle un pò di cose:
1. la bimba effettivamente è rarissimo che mangi 100 gr in una sola poppata; andiamo dai 100 della mattina (quando io ho il seno più pieno) fino a calare anche a 40 gr in alcuni momenti.
2. lei vorrebbe stare attaccata in continuo; insomma quando è sveglia quasi sempre, e a questo proposito le chiedo: il fatto che volti la testa di lato a bocca aperta e si ciucci le manine è sempre un segnale di fame o può essere solo un riflesso incondizionato? resta il fatto che se la bimba è sazia (ora ad esempio ha preso 80 gr da me) non manifesta questi segni…
3. se le do un pò di artificiale verso sera (qnd ho meno latte) effettivamente smette di piangere e si addormenta, mentre al seno dorme (non ciuccia) ma se la stacco piange e manifesta di avere fame.
tenga presente che ho comunque cercato di darle l’artificiale il meno possibile e che durante il, giorno la attacco al seno ogni volta che vuole (anche ogni ora), e che le ragadi sono passate, quindi dubito fossero dovute alle poppate troppo lunghe come mi ha detto la pediatra.
4. la bimba non si stacca MAI da sola dal seno; lo avrà fatto 3 volte in 18 giorni. a volte quando smette di ciucciare la stacco io e non si lamenta, ma è rarissimo che lasci il capezzolo da sola.
5. a volte quando la bimba smette di ciucciare spremendo il seno noto che latte ce ne sarebbe ancora…
6. la bimba spesso si addormenta mentre ciuccia, anche se le tocco il piedino ecc…
7. la pediatra mi ha detto di darle ‘per prevenzione’ delle gocce anti coliche… ma così devo darle l’acqua, questo non va contro i principi dell’allattamento al seno?
8. quando la bimba ha il singhiozzo o il mal di pancia vuole attaccarsi, posso farlo o è meglio di no?
9. è assolutamente certo che ‘più l’attacchi più latte produci’?? perchè io in questi 18 giorno l’ho avuta sempre attaccata, eppure l’altro giorno ho monitorato quanto latte ha preso da me in 24 ore ed erano circa 450 grammi, contro i 540/600 consigliati dalla pediatra, ed è vero anche che la sera la bimba ha palesemente fame…
per favore mi dia un consiglio perchè non so davvero che linea seguire e cosa fare a questo punto, sono molto molto confusa.

Grazie sin da ora per una pronta risposta,
Federica

Cara Federica, prima di tutto complimenti per la scelta che hai fatto di mettere come prerogativa essenziale l’Allattamento e per come l’hai portata avanti,è un grandissimo gesto d’amore, poi vorrei rasserenarti dicendoti che di “donne sull’orlo della confusione” come te ce ne sono moltissime!
Purtroppo,ancora oggi, le neo mamme vengono letteralmente confuse da idee, imput, vecchi detti o dicerie e consigli su come si dovrebbe allattare, non potendo alla fine sceglier in prima persona cosa sia la cosa migliore per loro ed il loro bimbo o bimba.
L’unico consiglio che mi sento di dare è: scegliete una persona di fiducia ed affidatevi a lei! Può essere l’ostetrica, il pediatra, la vicina che ha fatto la levatrice o chiunque voi riteniate che vi abbia trasmesso una buona energia ma soprattutto che vi abbia fatto sentire contenute in questo particolare periodo che è l’Allattamento. Si sarà così sicure di non venir eccessivamente confuse da troppe “campane che suonano”!!

Tornando a te cara Federica, ti premetto che quello che sto per dirti è il frutto di studi effettuati sull’allattamento, o di convegni, o di corsi di aggiornamento, o di confronti continui con pediatri ospedalieri e territoriali o della mia piccola esperienza da ostetrica!

Detto ciò,cercherò di essere decisa precisa e concisa perché in questi casi perdersi con paroloni o con giri interminabili non è affatto utile, quindi:

Dopo la nascita, tutti i bambini, hanno un calo normale del peso che però non deve superare il 10% del peso alla nascita, quindi nel tuo caso: la bimba pesava 3600g; il 10% di 3600g sono 360g (3600g – 360g = 3240g), perciò: la tua bimba non era calata eccessivamente, anzi, a mio avviso stava riprendendo molto bene il calo!!
La tua bimba non è assolutamente una bimba “grande”, perché in ogni manuale di ostetricia c’è scritto che i neonati nella norma hanno un peso compreso tra i 2500g e i 4000g.

Chiarito ciò, anatomicamente lo stomaco di un neonato è grande come un’arachide… ecco,come possono andarci 100g di latte ogni poppata contando che nelle 24 ore la pediatra ti aveva detto che dovevano essere 6 le poppate? Creaturina,ti credo che non ne puoi più e rigurgiti!!

La durata della poppata generalmente la decide la bambina o il bambino, in quanto il latte si divide in 2 tipologie: Il “primo latte” che è più liquido e zuccherino…un po’ come se per noi adulti fosse una grand’insalata; Il “latte posteriore” o “secondo latte” più grasso e denso che alla fine dà il senso di sazietà…un po’ come se per noi adulti fosse una bella bistecca o un piattone di pasta!
Alla luce di ciò: come si compone un nostro pasto tipo? Un bel primo o un bel secondo con il contorno! L’insalata da sola riempie…si,ma dopo 10 minuti abbiamo fame ancora!!!
Per i neonati è la stessa identica cosa!! Non possono saziarsi solo con il primo latte, ma hanno bisogno di fare un pasto “completo” e da qui la durata della poppata che varia da neonato a neonato: ci sono quelli che in un quarto d’ora mangiano ed altri che se la prendono con più calma!
I segni che possono farti capire che è sazia sono: se provi a sollevarle la manina vedi che ricade come un peso morto, rallenta la suzione e se provi a distanziare il seno non trattiene il capezzolo ma “si lecca i baffi” passandosi la linguetta sulle labbra ma senza più spalancare la bocca!

La prima fase della vita dei neonati è detta fase orale, cioè loro si affidano alla bocca per mangiare ma anche per consolarsi (per sentirsi più sicuri e rasserenarsi) e per conoscere il mondo! Ecco perché si succhiano le manine se se le passano davanti alla bocca ed ecco perché se avvicini anche solo il tuo dito all’angolo della bocca della tua bimba lei si volta! La questione è un’altra: è logico che se le dai il biberon con del latte si sedi e non faccia più un fiato, perché oltre a consolarsi si nutre senza sforzi,quindi sente il senso di sazietà, mentre al seno si consola perché sente il tuo odore,il tuo calore ed il tuo amore,ma non è detto che si sfami,anche perché magari ha solo bisogno di star vicino alla sua mamma e questo non è un bisogno “a tempo determinato”!! Ecco anche perché magari non si stacca mai da sola a fine poppata…a questo proposito di porto l’esempio di un esperimento che è stato fatto con una simpatica scimmietta: per questa scimmietta “neonata” sono state create 2 mamma-scimmia, una di ferro ma con due seni che producevano latte, l’altra di pezza, calda, che “profumava” di scimmia. È stato notato che la scimmietta quando aveva fame andava dalla “scimmia metallica” mentre per il resto del tempo stava accucciata nel grambo della scimmia di pezza…questo per il semplice motivo che riusciva a distinguere lo stimolo della fame dal bisogno d’affetto…così tutti i bimbi che vogliono stare in braccio alla mamma,non lo fanno per “vizio” ma perché hanno bisogno di tutto l’amore del mondo che solo la loro mamma può dargli!

– Per quanto riguarda la sonnolenza durante la poppata, puoi trovare degli escamotage quali: stimolarla sotto il piedino,come già fai, non cambiarla prima di attaccarla al seno ma cambiarla a metà poppata,quando vedi che comincia ad assopirsi le cambi il pannolino e poi le riproponi il seno, oppure utilizzando la posizione a rugby,dove generalmente i neonati non stanno comodissimi come nella posizione tradizionale!

Le coliche gassose del neonato,compaiono all’incirca a 20 giorni di vita,prima si parla di adattamento alla cacca,perché se ci pensi,nella pancia di mamma non hanno bisogno di fare la pipì o la cacca e trovandosi con la prima pancina dura e il primo stimolo reagiscono nell’unico modo che conoscono:piangendo!Anche perché le coliche nascono dal fatto che la bimba quando piange e riprende fiato ingerisce aria e deglutendola fa si che si formino delle piccole bolle d’aria nell’intestino…mi pare anche un po’ impossibile che non lo faccia!! A meno che non pianga assolutamente mai…ma ancora devo trovarlo il neonato che non piange affatto!! Per il resto si è visto che non ci sono goccine miracolose che possano evitare le colichette,neanche la famosa tisana al finocchio è poi così efficace! Per cui mi sento di dirti: se vuoi sperimentare fai pure ma non aspettarti grandi risultati e si,in teoria,non sarebbe opportuno somministrare altri liquidi oltre al latte materno ma come alternativa puoi spremere leggermente il seno,far fuoriuscire alcune gocce di latte,raccoglierle in un cucchiaino o in una tazzina ed aggiungerci queste goccine-anti-colica e poi somministrargliele.

– Quando la bimba manifesta il singhiozzo puoi tranquillamente attaccarla, anzi,è l’unico modo per farglielo passare…farle prendere uno spavento non mi sembra una valida alternativa!! E poi ai neonati non da così fastidio come crediamo noi,infatti se osservi la tua bimba quando ha il singhiozzo noti che non piange urla o si dimena,anzi,sta lì e ti guarda!

– Ultimo ma non meno importante: è stato dimostrato che il seno vuoto richiama la produzione di latte! E non aver paura di non produrne abbastanza perché non la vedi,a tuo avviso,sazia! Semmai tienila un po’ di più attaccata così da farle prendere più quantità di “secondo latte” oppure osservala bene,magari ha solo bisogno di una coccola in più!

Cara Federica…spero di non averti confuso ancora di più ma di poterti essere stata un pochino utile! Non abbandonare i’idea di allattare la tua bimba solo perché ti si sono presentati degli ostacoli, prova tutte le strategie possibili ed in qualsiasi momento tu senta il bisogno di confrontarti contattami pure!
In bocca al lupo e tieni duro che ce la farai sicuramente!
Chiara



Commenti

30 Commenti per “Dubbi sull’allattamento: risponde l’ostetrica”
  1. Magari avessi avuto vicino una persona come te Chiara!Dalle tue parole traspare tanta dolcezza e calma, fondamentali per la serenità di una giovane mamma confusa e scoraggiata proprio come lo sono stata io e come me tante altre mamme!!Tieni duro Federica, prenditi tutto il tempo necessario per capire la tua piccola e i suoi bisogni proprio come stai già facendo, credo che hai solo bisogno di sentirti un pò più sicura!Ti dico solo questo: ogni mamma sa quello che è giusto per il proprio figlio!in bocca a lupo!!

  2. Volevo ringraziare Federica perchè nella sua lettera ha posto tutti i quesiti che avrei potutto pensare io: spero che la situazioane con la tua piccola migliori!
    E poi ringrazio Chiara per le risposte semplici, chiare e soprattutto tranquillizzanti. Io ho avuto una positiva esperienza con l’allattamento della prima figlia, nonostante i problemi ci siano stati. Con questa nuova gravidanza però stanno cominciando ad assalirmi nuovamente i dubbi.. ce la farò questa volta? Purtroppo mentre in ospedale mi hanno aiutato tanto a casa una volta da sola mi sono sentita spesso sola e piena di dubbi. Meno male mio marito mi appoggiava ed anche la pediatra mi ha tranquillizzato moltissimo.
    E’ vero però che spesso per le mamme non è facile trovare qualcuno che le supporti in questo “viaggio”.
    In bocca al lupo a tutte quelle che decideranno di intraprendere questa bellissima strada: ci vuole solo TANTA pazienza!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      A me in ospedale non hanno aiutato PER NIENTE. Nemmeno un’ostetrica è passata a spiegarci come si allatta.

      • Io mia figlia nata con un cesareo di emergenza e ricoverata in terapia intensiva l’ho conosciuta dopo 4 giorni perche’ con grande sforzo mi sono trascinata fino al terzo piano DA SOLA.
        NESSUN AIUTO (neanche una carrozzella. Disinteresse totale. Medici molto competenti che le hanno salvato la vita ma che brutta esperienza a livello umano.

      • ChiccaGaia

        …anche io non sono stata per nulla aiutata..anzi,in ospedale si erano pure dimenticati di me..e il primo giorno non è passato nessuno nè a chiedermi come stavo nè ad aiutarmi ad allattare….fatto sta che sono dovuta andare io al nido a chiedere supporto…NO COMMENT…

    • rossy

      purtroppo io non ce l’ho fatta.
      Anche io ho avuto questa sensazione…mancanza di spiegazioni sufficienti.
      Nessuno mi ha fatto vedere la corretta posizione, nè mi ha semplicemente guardato per vedere se facevo bene.
      La pediatra della prima visita ha solo pesato i bimbi, il peso non le sembrava adeguato, per cui mi ha “consigliato” la doppia pesata. Un’incubo dal quale sono uscita distrutta e l’allattamento non è riuscito.
      Una mamma avrebbe bisogno di indicazioni chiare e precise in quei momenti, insomma non è che chi partorisce la prima volta possa avere esperienza: è contraddittorio.
      Baci 😀

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

        immagine livello
        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Io ricordo ancora con amarezza (e rabbia) la risata beffarda dell’ostetrica, che prima e dopo la poppata pesava Dafne, mentre mi dice: Niente. Zero!
        Ma vaff… Che cavolo ti ridi? 🙁

      • Ma che bastarda!!!!
        Guarda io ero ancora sul lettino in sala parto ed è arriva l’infermiera del nodo ad attaccarmela.. Ecco sono forse un po’ estremiste nell’altro verso queste..

      • Purtroppo esiste gente frustrata che si compiace nel vedere le infelicità degli altri.. Che miserabili…che tristezza

  3. Daniela

    Posso dire la mia su un paio di cose? Lo faccio, vah 🙂
    Bel post davvero 🙂 Io (partorito in Mangiagalli a Milano) sono stata fortunata: ho ricevuto tutte le attenzioni possibili soprattutto quando è arrivata la montata e avevo un seno mastodontico, e ho proseguito felicemente l’allattamento esclusivo. Alle future mamme mi sento solo di dire: in ospedale rompete le palle perché vi seguano, non siate timide, è importantissimo!
    Sono stata fortunata anche con la visita neonatologica: la mia piccola stava prendendo l’antibiotico dal primo giorni di vita, aveva il sedere letteralmente in fiamme e non mangiava dal male. Il neonatologo ha visto che era calata sensibilmente di peso ma mi ha fatto allattare lì, in una stanza vicina, ha pesato la pupa prima e dopo e visto che aveva mangiato non ha ritenuto di darmi l’aggiunta ma solo una buona crema per il sedere dolorante. Mi ha veramente rincuorata quando già si insinuavano i primi dubbi sulla mia capacità di allattare.
    Sulle coliche: sono una dei rari casi di mamma con bimba non piangente ma con coliche h24. Unica soluzione il sondino, la Pupa quando la “svuotavo” faceva la faccia più sollevata del mondo. Nessuna goccina o altro ha mai funzionato come il sondino.
    Capitolo singhiozzo: anche oggi Pupa singhiozza n volte al giorno (lo faceva già in pancia un sacco di volte), e l’unica buona soluzione è sempre stata attaccarla al seno ;.)
    In bocca al lupo a tutte le future mamme!

  4. post interessantissimo, un sacco di domande che sinceramente volevo fare anche io…e mi è piaciuto molto il tono delle risposte…rispettoso e comprensivo. Brava Chiara, sinceramente spero di trovare anche io una persona come te quando fra un mesetto mi toccherà ricominciare 😆

  5. Magari aver avuto una persona che mi parlasse cosi’…
    Nel mio caso, come ho già raccontato non le ostetriche ma l’infermiere nel nido mi hanno seguita per l’allattamento…
    solo che ognuna mi diceva una cosa diversa…
    c’era quella pro aggiunta
    quella pro…continui a provare
    quella che mi ha portato il tiralatte
    Ale ha dormito i primi giorni di vita, chissa come lo ingozzavano di notte al nido…
    Lui a me si è sempre attaccato a fatica a causa dei miei capezzoli,
    l’unico paracapezzoli che mi ha aiutato è stato quello della mam…
    solo che era straziante prenderlo, mettere quel coso, lui che si dimenava che aveva famee e per sbaglio me lo staccava, io con il seno cmq piccolo che fatico a trovare posizione…la ferita del cesareo che tirava
    che avrei mollato cmq…
    il lattecon il tiralatte non arrivava mai…
    mi aveva dato un pò di speranza l’infermiera che mi aveva tolto i punti post cesareo dicendomi che a lei era venuto dopo un mese…
    ma io ero talmente avvilita che ho restituito il tiralatte e aspettato che arrivasse il capoparto!

  6. Porto la mia esperienza, perché l’allattamento al seno è un argomento che mi sta molto a cuore e sul quale purtroppo vige ancora molta disinformazione, ignoranza e pure un pizzico di ipocrisia.
    Io ho partorito al Sant’Anna di Torino dove sostengono l’allattamento al seno e dove, durante il corso preparto mi avevano dato le stesse info che riporta Federica. Una volta uscita di lì però è stata tutta un’altra storia. Per fortuna io avevo latte in straabbondanza (+ 3 taglie di reggiseno)che perdevo ovunque, il Tato era voracissimo e aumentava di peso (310 grammi a settimana), tuttavia c’era sempre qualcuno che insinuava l’aggiunta. Non la pediatra, anche se mi ha fatto fare la doppia pesata ed io, fatta una volta e constatato che il Tato cicciava quanto gli pareva (una volta 100g e quella successiva 20g) ma cresceva comunque, non l’ho più fatta. Lo pesavo una volta a settimana. Il circondario era comunque pedante, così per rassicurarmi anche perché avevo delle abrasioni ai capezzoli, sono andata a farmi visitare a pagamento dall’ostetrica che avevo incontrato in sala parto. Lei mi dava fiducia e mi dava fiducia la struttura ospedaliera per la filosofia sull’allattamento. Ebbene mi ha detto più o meno le stesse cose che ha detto Chiara.
    E’ importante diffondere queste conoscenze, perché c’è ancora chi dà la tisana ai semi di finocchio al bambino di 2 anni nella convinzione che faccia loro un gran bene, con il risultato che il pupo, odiandola, rifiuta pure l’acqua…..giuro che è un caso di vita vissuta!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Io ero in pieno Natale, senza montata lattea (mi è arrivata dopo 17 giorni dal cesareo d’urgenza), con i parenti a casa (mai più!!) e con tutte le stanchezze di una neomamma. Figurarsi che assistenza ho avuto nell’allattamento. E ci ho provato, eh, eccome! A forza di tiralatte mi è venuta persino la tendinite ad entrambi i polsi. Ma ho sempre dato l’aggiunta, perchè a me sto latte proprio non veniva (ed ecco che si innesca il circolo vizioso aggiunta=meno latte). Finchè al terzo mese ho smesso. Non mi sento una mamma di serie B e allattare non mi piaceva (forse proprio perchè è stata una sofferenza psicologica e fisica), ma sicuramente avrei almeno voluto provarci, avere qualcuno che mi insegnasse. Per lo meno per sapere che stavo facendo il possibile…

      • rossy

        Mi rivedo un po’ in quello che dici.
        Quando le cose vengono da sè tutto è facile, ma se si comincia a dover ricorrere all’aggiunta…bè io penso sia l’inizio della fine.
        Non so perchè per qualcuna sia più facile che per altri, e non ditemi che non bevevo abbastanza, che non ero tranquilla abbastanza, che non ero serena abbastanza…

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

        immagine livello
        Guru
        Mamma di Dafne (16 anni)

        Ma no, figurati… Io ero tranquilla e il baby blues non mi ha nemmeno sfiorata (per fortuna). Semplicemente penso che non ero adatta all’allattamento. Forse con maggiore impegno avrei potuto farcela, ma onestamente non me ne sono mai fatta una malattia.

      • Infatti, avete ragione: io mi ritengo molto fortunata, nonostante il dolore ai capezzoli e il morso a sangue che Tato mi ha dato quando aveva 9 mesi e che mi ha quasi fatto smettere di allatarlo (poi ho continuato fino a 15) per me le cose sono davvero venute da sé.
        Secondo me sarebbe giusto che le mamme fossero messe in condizioni di decidere se allattare o meno sulla base di info corrette; quelle che non volgliono allattare andrebbero supportate, così come quelle che vogliono e ci riescono quasi da sole, mentre quelle che vorrebbero ma non riescono andrebbero ancora più supportate. Purtroppo c’è molta confusione e questo non solo non aiuta, ma non permette di fare scelte serene, scevre da sensi di colpa.

      • mi son sentita esattamente come te…

  7. Elisa

    Io tra le mie piccole sfortune ho avuto quella di restare in ospedale per 6 giorni dopo il parto per un infezione della piccola curata con antibiotico , e quella è stata la mia salvezza perchè ho trovato una puericoltrice un po burbera ma tanto paziente che per giorni mi ha aiutata ad attacare la piccoletta he si spazientiva e non ne voleva sapere , ricordo ancora le notti di pianto e le fughe al nido per farmi aiutare , ma la pazienza della signora alla fine ha portato i frutti e ho allattato fino a 22 mesi

  8. Meraviglioso questo post: sarà sicuramente di molto aiuto a molte mamme che purtroppo sono nelle grinfie d’incompetenti o di persone che non volgiono, per interessee o altro, dire alla mamma le parole che quest’ostetrica ha appena scritto…Un abbraccio sentito da me

  9. Emanuela

    Ciao, questa è la prima volta che rispondo ad un post ma lo devo a Federica ed alla me stessa di qualche mese fa. Mi rileggo nelle parole di Federica, stessa identica esperienza, stessi identici dubbi. Anche la mia bimba nata ‘grande’ (3,670 kg) a poche settimane di vita stentava a prendere peso e così arriva la giunta indicata dalla pediatra insieme ai compitini della doppia pesata, dei calcoli matematici su quanto latte Dorotea avrebbe dovuto prendere, in base al suo peso, e quanto invece ne prendeva. E arriva ovviamente anche la crisi: ecco non sono una brava mamma, non sono in grado nemmeno di nutrire mia figlia…sono arrivata persino a pensare che non ero in grado di sostenere economicamente la mia famiglia!!!! Tutto complicato da delle ragadi così profonde che perdevo sangue invece di latte! Ovviamente era la mia testa a non funzionare e, più che la questione del latte diventava un chiodo fisso, peggio andava dal punto di vista della quantità di latte che riuscivo a ‘produrre’. Insomma un ossessione peggiorata dalle domande delle persone che avevo intorno: non appena la bimba piangeva scattava la domanda: ‘Ma avrà mangiato abbastanza?’.
    Decido di cambiare pediatra: appena mi vede capisce che qualcosa mi assilla e si concentra su di me senza quasi guardare mia figlia e così viene fuori la storia del mio allattamento ‘difficoltoso’. La pediatra, persona dai modi molto materni, mi dice quello che avevo bisogno di sentirmi dire: che dietro alla storia dell’allattamento mi stavo perdendo tutto quello che c’era di bello nei primi giorni vissuti con mia figlia, che se anche avrei avuto un altro figlio, comunque i primi giorni di vita di Dorotea non me li avrebbe restituiti nessuno! Ovviamente mi da anche una serie di consigli medici, ma quello che mi ha sbloccato veramente è stato il fatto che ho iniziato a pensare che ce l’avrei messa tutta per darle il latte, ma che se non ci fossi riuscita, avevo comunque il diritto di iniziare a godermi la nostra nuova vita insieme!! Sono tornata a casa ed ho smesso con le doppie pesate, le preparavo comunque un po’ di giunta, se le andava la prendeva altrimenti niente e soprattutto abbiamo iniziato ad uscire. La doppia pesata ci obbligava ad essere sempre a casa per la poppata. All’inizio partivamo con il termos di latte artificiale finchè Dorotea ha iniziato a mostrare segni di sazietà senza prendere la giunta così entro breve l’abbiamo eliminata. Adesso, a 4 mesi e mezzo, prende solo il mio latte ed è 8 kg di peso! Le do il latte ogni volta che lo vuole, che sia per fame, per sete, per il singhiozzo o per una coccola prima di addormentarsi la sera ed adesso posso dire che allattare è veramente una bella esperienza. Questo è quello che è successo a me e non è detto che sia la soluzione per tutte: sono ingegnere ed i numeri ed i calcoli fanno parte della mia vita quotidiana ma, per l’allattamento, parlare solo di gr, pesate, e quantità e molto riduttivo. Allattare è conoscersi e conoscere il proprio figlio, è guardarsi a annusarsi da vicino, è continuare quel legame nato in nove mesi di pancia…insomma è qualcosa che con i numeri ha poco a che fare…(è chiaro che cmq non si deve per questo mettere a rischio la crescita del bambino) credo però che ogni donna abbia il diritto di viverlo serenamente, senza ansie da ‘prestazione’ e senza sensi di colpa se poi l’esito non è quello sperato…
    Un abbraccio a Federica ed una richiesta alle ostetriche che preparano le donne in attesa: parlate loro anche delle difficoltà e degli aspetti negativi dell’allattamento, preparatele ad affrontare questo momento che per qualcuna è o è stato persino peggiore del parto.
    Un saluto e scusate la lungaggine! Non avevo mai commentato un post ma direi che ho recuperato tutto insieme!!

  10. Ostetrica

    Preciso solo che i feti in utero fanno la pipì, ma NON il meconio (la prima pupù dopo la nascita). Non entro nella patologia…

  11. Belle risposte. Faccio parte di un gruppo di auto-aiuto per il sostegno all’allattamento e ce ne fossero di ostetriche come te. Mica dico tanto (una per ospedale..) mannaggia

  12. valentina

    posso sapere se l’ostetrica in questione ha la vorato presso l’ospedale maria vittoria di torino? se è proprio lei allora è stata la mia ostetrica preparto nel 2008 e tutto ciò che ha scritto nella risposta mi è stato di grande aiuto per le mie bimbe,se leggi Chiara ti mando un grosso abbraccio

  13. Lory

    Ho una bimba di 2 mesi che all’atto purtroppo non esclusivamente al seno. In ospedale ho avuto una serie di difficoltà, diciamo così, di rapporti con il personale al completo (ostetriche, pediatri, puericultrici, ginecologi…), e in seguito alla mia richiesta di provare l’allattamento esclusivo, anziché ricevere aiuto, ho ottenuto solo di essere ostacolata: nessuno che mi abbia spiegato come attaccarla al seno, mi dicevano di non svegliarla ma di farla poppare solo quando lo richiedeva (la mia bimba ha dormito quasi ininterrottamente per i primi due giorni), alla richiesta di tenerla con me anche di notte mi è stato detto che per via dei muchi ingeriti durante il parto poteva rigurgitare spesso e se non me ne fossi accorta sarebbe soffocata, mi hanno detto che per la mia testardaggine la bimba si stava disidratando… Hanno addirittura scritto sulla cartella clinica della bimba un peso non corretto per dimostrare che stava perdendo peso (ho visto il peso cancellato e riscritto e all’uscita dall’ospedale con mio marito siamo andati dritti dal nostro pediatra che l’ha pesata e… Magia! La piccola aveva preso oltre 100g nella strada dall’ospedale all’ambulatorio!).
    Insomma, è stato un incubo!
    In tutto questo sono stata costretta a darle il latte artificiale perché anche la mamma più determinata ad allattare non rischia di fare del male alla propria bimba.
    Così ormai di allattamento esclusivo non se ne parla: ho ripreso a lavorare il giorno in cui sono stata dimessa e nonostante abbia il mio ufficio in casa i ritmi di lavoro mi consentono di allattarla al seno ad ogni poppata ma non di concentrarmi sull’allattamento tanto da eliminare il latte artificiale.
    Nonostante questo la mia bimba un po’ per volta sta prendendo sempre meno aggiunta.
    Probabilmente se avessi avuto un minimo di supporto in ospedale le cose sarebbero andate diversamente. Sarebbe bello se in ogni reparto ostetricia ci fosse almeno una persona disponibile a dare aiuto e informazioni corrette e ad appoggiare le scelte delle mamme.
    A chi vive situazioni simili consiglio di trovare qualcuno (pediatra, ostetrica del consultorio, consulenti allattamento) che possa dare il giusto e necessario aiuto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *