Sostengo la Scuola Pubblica

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

scuola-pubblica

Ieri si è svolta la riunione a scuola di Dafne, e, contrariamente al parere negativo di tutte le mie amiche, mi sono candidata come rappresentante di classe. 😉
Non l’ho fatto solo per masochismo, anche se so che tutto ciò potrebbe rivelarsi un atto di autolesionismo nudo e crudo. L’ho fatto perchè in qualche modo mi sento di ‘doverlo’ a Dafne: mi sento di doverle un impegno attivo, e anche una bella dose di tempo che non riguardi solo lavoretti pasticci e ciapini, ma anche argomenti che adesso lei non comprende, ma che servono per costruire il suo futuro.

Ovviamente, intendiamoci, non sto salvando il mondo. Mi sono presa un impegno normalissimo, e se vogliamo anche banale, e di certo questo non mi rende migliore di nessun’altra mamma. Semplicemente cercavo un modo per ‘esserci’, per vedere le cose ‘da dentro’.
Ieri ho capito una cosa: la scuola pubblica è più in pericolo di quanto io pensassi. Lo Stato non c’è, non ce la fa, non ha soldi. Pota strutture, orari, materiali e personale come fossero rami secchi. Indiscriminatamente. Il che mi ricorda molto i megamanager delle megaziende, che tagliano teste basandosi sui grafici excel, quantificando le persone come ‘costi’ e non come ‘risorse umane’.

E io, in tutto questo, che posso fare? Ieri sera, mentre la Maestra parlava, questa domanda mi rimbombava in testa. Che posso fare io, IO, in prima persona?
Non posso cambiare il sistema, non posso combattere lo Stato, non posso far sentire la mia voce. Non conto niente.

Ma non mi arrendo, a me non basta. Non mi consola il sentirmi dire che ‘tanto non si può fare niente‘…
E quindi ho deciso: posso regalare il mio impegno, il mio tempo, la mia devozione, i miei soldi, i miei materiali. Posso creare un legame, una collaborazione famiglia-maestre, e aiutarle a trovare ciò che serve loro per sostenere l’educazione e istruzione di mia figlia.

Non è giusto. Non dovrei farlo io, non dovremmo farlo noi genitori. Ma se non lo facciamo noi, lo Stato non lo fa. E allora, se mancano i pennarelli, è meglio lamentarsi dello Stato e pretendere pennarelli che non arriveranno, o comprare sti benedetti pennarelli per conto nostro?

Non è LA soluzione. E’ UNA soluzione.
Impegnarsi per sopperire alle carenze dello Stato, anche se è ingiusto e non dovremmo farlo, pensando solo ed esclusivamente al futuro dei nostri figli.

Aiutiamole, queste maestre. Facciamo in modo che non debbano fronteggiare due battaglie: contro le Istituzioni e contro le famiglie. Facciamo in modo che le famiglie siano dalla parte delle maestre, per creare delle isole felici dove crescere insieme, anche senza l’aiuto dello Stato, dei bimbi sereni e intelligenti.

E’ concettualmente sbagliato, ma lo faccio lo stesso.
Non ce la faccio ad aspettare che lo Stato si accorga dei suoi errori, ipotecando l’istruzione della mia bambina.



Commenti

115 Commenti per “Sostengo la Scuola Pubblica”
  1. Grazie Barbara! Grazie per il tuo impegno, grazie perché credi nella scuola e perché non pensi che noi insegnanti siamo tutti dei fannulloni con l’ambizione di scaldare una sedia.
    Lo Stato passa un’immagine pessima della scuola e del corpo docente: nonostante ciò, io non mi arrendo, perché mi piace insegnare, sono qualificata, ho studiato tanto per poter fare questo lavoro. Parole come le tue sono un’iniezione di ottimismo! Buona giornata, un abcio anche a Dafne

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Sara, secondo me chi lavora come insegnante è da ammirare. Io non ce la potrei fare. Poi, certo, sicuramente ci sono anhce i fannulloni, eh… Diciamo che io alle medie e alle superiori ne ho conosciuti TANTI. Ma con i bimbi piccoli è diverso: se non ce l’hai come missione di vita, non puoi reggere 20 o 30 nanetti urlanti e puzzolenti. Davvero una cosa che io non riuscirei a fare.
      Quindi il minimo è dare una mano, regalando tempo, denaro e tanti materiali: alla fine servono per i nostri figli, non regaliamo mica borse e panettoni.

  2. rossy

    ciao.
    Condivido appieno quanto dici.
    Anche io quando il mio primo bimbo ha iniziato la scuola dell’infanzia ho fatto la rappresentante di classe, e non è, come dici tu, per poter sentirsi migliore delle altre mamme, ma innanzitutto perchè nessuno lo vuole fare, e poi perchè c’è bisogno di una stretta collaborazione scuola-famiglia.
    Prendersi questo impegno significa sopperire alle difficoltà (a volte puramente pratiche) che sono ad intralcio al lavoro, che invece dovrebbe essere puramente educativo, delle insegnanti.
    Per me è stata una bella esperienza. Ho ottenuto tante gratificazioni nei risultati. Avevamo costruito un buon gruppo di famiglie che nel bisogno ERANO PRESENTI!
    Buon Lavoro anche a te!

  3. Non penso che TUTTE le tue amiche siano state di parere negativo..
    Hai fatto bene!
    In bocca al lupo e buon lavoro!

  4. fiocco72

    Anche io ho fatto la rappresentante di classe per i tre anni del piccolo alla scuola dell’infanzia e per tre anni del grande alle medie. Diciamo che alla materna c’è molto più da fare, sia materialmente che in termini di tempo. Concordo con quello che scrivi, e ti auguro che vada tutto bene, per me è stata una bella esperienza nonostante non posso negare di avere trovato spesso e volentieri, genitori assenti o “menefreghisti” per i quali la scuola materna era solo un “parcheggio ” dove lasciare i figli e non si interessavano più di tanto a quello che i figli facevano …E la cosa preoccupante è che più i figli crescono più i genitori spariscono. Volevo solo dirti che conosco una maestra della materna che lo fa perchè non ama questo lavoro, ma lo fa lo stesso, è anziana e scorbutica, certo per fortuna è un eccezione, tutte le maestre che ho incontrato nel mio cammino sono stata sempre molto pazienti e dolci.

  5. Hai fatto bene, sicuramente saprai affrontare le cose da un punto di vista di mamma “creativa” e consapevole di tante dinamiche … il che non guasta. Vorrei approfittare per chiedere un consiglio su l’opportunità di scegliere tra un corso di teatro e uno di inglese… questo è il post…. http://bimamma.blogspot.com/2010/10/inglese-o-teatro.html se vuoi mi puoi anche rispondere qui senza intervenire nel blog. grazie

  6. elena

    Condivido il tuo impegno nella scuola. Anch’io, pur non essendo rappresentante di classe, cerco sempre di dare il mio contributo. La scuola è davvero in crisi e lo Stato la sta adottando delle riforme che per il momento mi sembra vadano solo a discapito dei nostri figli, ma noi questo impegno lo dobbiamo ai nostri bambini e a quelli che la frequenteranno in futuro. Quest’anno ci è stato chiesto un contributo economico volontario, non lo trovo giusto perchè si tratta di una scuola pubblica, ma se la scuola non ha fondi cos’altro possiamo fare per fare in modo che i nostro figli abbiamo qualche servizio in più?
    Elena

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Anche noi stiamo raccogliendo i soldi per creare una cassa comune, che servirà per comprare il materiale didattico. Concettualmente non è giusto, ma del resto, come dici tu, nella pratica è meglio darsi da fare, piuttosto che stare ad aspettare un servizio che lo Stato non ci può offrire. Certo sarebbe bello che la figlia della Gelmini frequentasse le scuole pubbliche…

      • innanzitutto grazie per la tua risposta…anche nella mia scuola preferiscono un fondo cancelleria di 10 euro ciascuno per comperare i materiali adatti ai lavori dei bambini e penso anche che sia giusto così si evitano differenze di acquisto tra i bambini che potrebbero generare litigi o desiderio di possesso sull’una o l’altra cosa.

  7. Paola

    Buongiorno a tutti 😀
    Ho avuto l’altro ieri l’assemblea al nido e ieri l’assemblea alla materna. Io per orari di lavoro e impegni familiari non ho potuto assumere l’impegno di rappresentate di classe, ma ho dato, come gli anni passati, la mia disponibilità quando mi è possibile ovvero ho detto a maestre e rappresentanti “quando avete bisogno chiedetemi, se posso lo faccio volentieri” e infatti ho più volte collaborato sia con le isegnanti che con i rappresentanti di classe (spesso abbandonati dagli altri genitori). Credo che ci siano diversi modi di sostenere la scuola pubblica nella quale credo moltissimo.
    Non essere rappresentatnte di classe o di altri organi non significa che ti puoi chiamare fuori tanto c’è già chi ci pensa. Si può fare molto come genitori, basta metterci un pò di buona volontà e non stare sempre ad aspettare che intervenga qualcuno o qualcosa perchè tanto non spetta a noi.
    Buona giornata.
    Paola

  8. Allora non sono tua “amica”?
    sigh sob sab….
    Io ti ho sostenuta eh! Chi più di me che c’è dentro fino al collo? (e anche di più) 😉
    E concordo con tutto tutto tutto quello che hai detto! Brava Ba… pat pat pat

    (ps: riguardo alla prima frase :argh: … scherzo eh :mrgreen: !)

  9. Chiara b

    Brava! Anche io sono rappresentante di classe, proprio stamattina abbiamo fatto la prima riunione e abbiamo pianificato gli eventi da qui a Dicembre, ho proposto come attivita’ culturale di festeggiare il Diwali, una festa indiana il 5 Novembre, mentre il 22 ottobre faremo una parata con costumi tradizionali per festeggiare il giorno delle Nazioni Unite.
    Sono certa che col tuo entusiasmo e le tue idee creative, darai un grosso aiuto alla scuola di Dafne, speriamo che altre mamme seguano il tuo esempio.
    Ciao Chiara

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Chiara, mi segno queste due festività, grazie! Le metto nel calendario di MF, così imparo qualcosa di nuovo e magari invento anche qualche idea di festeggiamento…

      • Chiara b

        Ma prego!!!!!
        Sono cosi’ felice di esserti utile, le prendo da un sito inglese di lavoretti che adoro, magari lo conosci gia’, posso scrivere l’ indirizzo qui o ti mando una mail?

  10. io, forse anche un po’ limitatamente, ho sempre solo concepito la scuola pubblica…l’odea della privata mi ha sempre fatto pensare alla scappatoia di chi non ce la fa….
    è per questo che soffro, soffro dannatamente nel vedere che lo stato la sta mandando letteralmente allo sfascio….
    soffro quando apprendo che paesi come la finlandia, o anche la più vicina germania, in tempi di crisi aumentano i fondi destinata alla scuola, mentre da noi non si fa che tagliare….
    del resto è la filosofia dei nostri governanti….meglio un popolo ignorante da poter comndare a bacchetta, che un popolo istruito che pensa con la propria testa…
    Hai fatto bene Barbara, è un gesto piccolo, ma del resto se ognuno di noi non comincia a fare qualcosa nel suo piccolo, nessuno farà mai niente!
    anche noi alla materna dove va Ottavio provvediamo pennarelli, colla, fogli, fazzoletti, e diamo una quota, seppur minima, per le spese di gestione della classe….ma io lo trovo giusto, non ho mai pensato sia un sacrificio: come dici tu, lo facciamo per i nostri figli, mica vanno sprecati sti soldi! c’è gente che magari vedi seduta tranquillamente al bar, o sempre impegnata a parlare al telefonino, che poi si lamenta perchè deve dare 5€ perchè le maestre possano comprare del materiale per la scuola…..ma alzate il culo, e magari fumate una sigaretta in meno al giorno, e i 5€ non saranno certo un sacrificio…
    il problema è che tanti pensano che tutto debba essere dovuto, l’errore della sinistra troppo assistenzialista è stato questo, che poi nessuno vuole più alzare un dito per ottenere qualcosa che si pensa te lo debba garantire lo stato…..
    una sana collaborazione certo non guasta!
    e anche con la storia del caro libri alle superiori….come ho già letto in giro, è ora di finirla con sta storia dell’indignazione perchè si devono spendere 300€ all’anno (all’anno eh, non al mese, praticamente un caffè al giorno!) per l’istruzione dei nostri figli….
    possibile che per il sapere dei nostri giovani, il nostro futuro, non si voglia nemmeno affrontare un minimo di sacrificio? qualcuno dovrebbe davvero vergognarsi, quando magari non si fa scrupoli a spendere una cifra del genere per avere in tasca il telefonino di ultima generazione…

    scusa il romanzo, ma brava Barbara, tu hai fatto bene!
    ciao, MARA

  11. mariuccia

    …..uhh se è vero quanto dici…
    Non è la SOLUZIONE….ma sicuramente è una SOLUZIONE….
    In qualsiasi posizione io stia….sia quella di mamma che di insegnante, concordo con te ricalcando la metafora dei pennarelli….se servono….acquistiamoli…anche perchè per ora nella scuola siamo effettivamente un grafico di excel o un data base di access…siamo numero, anzi dirò di più siamo ore…i conteggi delle cattedre nelle scuole pubbliche vengono effettuati per ore effettive di docenza sulla classe….
    A volte penso: ” ma se troviamo sempre la soluzione “NOI” insegnanti e genitori, ovvio che ministri e chi per loro stringeranno ancor di più la fibbia….ma dall’altro capo penso anche che a rimetterci sono, e saranno, i figli-allievi….la nostra futura generazione…

    Barbara lo spaccato di realtà che tu hai vissuto ieri alla riunione è un problema che attanaglia la scuola….ma la scuola di coloro che la fanno…non che la scrivono…

    Grazie per questa riflessione….é necessario parlarne e divulgare questo disagio.
    Mariuccia

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Hai ragione, anche io mi sono posta questo dubbio: se i problemi li ‘risolviamo’ noi (oddio, non ho questa presunzione, purtroppo i problemi son ben altri che i pennarelli), e sopperiamo alle mancanze dello Stato, lo Sato continuerà a vedere che le scuole funzionano nonostante i tagli. E’ verissimo.
      Però che si fa? Facciamo un esperimento socio-politico sui nostri figli, incrociando le braccia, finchè non ci viene dato ciò che ci spetta? Io lo so che TEORICAMENTE sarebbe più giusto, ma nella pratica io non me la sento di protestare a spese di mia figlia. Oggi sono i pennarelli, che sono evidentemente una cavolata, domani sono le casette del giardino (dobbiamo aiutare la scuola a comprarle!), poi saranno i libri, i muri da dipingere… sui giornali e sui blog indipendenti ho visto TANTI genitori con i pennelli e gli attrezzi in mano per sistemare le aule. E’ sbagliato. Non toccherebbe a noi.
      Ma siamo come formiche: se una parte di formicaio viene calpestato, non è meglio ricostruirlo sassolino su sassolino?

      • elena

        Anche a noi negli scorsi anni è stato chiesto un aiuto manuale per ridipingere le aule ed in tanti abbiamo collaborato, alla fine si è creato un bel rapporto tra genitori che ha sicuramente aiutato anche i piccoli a “fare gruppo” e che per loro sia stato un esempio positivo: ovvero non lamentiamoci se le cose non vanno, ma rimbocchiamoci le maniche!” Nella nostra classe si porta avanti da alcuni anni anche un bellissimo progetto teatro al quale tutti i genitori sono chiamati a collaborare (ricercando materiale per la scenografia, pr i costumi, per i trucchi ecc.) e anche questo credo sia un bell’esempio per i bambini.

  12. Anche io l’anno scorso mi sono presa l’impegno di rappresentante di classe alla scuola dell’infanzia per poter essere in qualche modo più vicina alla mia bimba, conoscendo meglio la struttura della scuola, le insegnanti e via dicendo.
    Non è una cosa impegnativa ma tra riunioni con maestre, riunioni per il comitato di gestione (fatte anche a luglio!!!)qualche volta mi è venuta la voglia di dimettermi.
    La scuola è privata ma come quella pubblica non ha soldi!!! Allora alcuni genitori hanno organizzato un comitato raccolta fondi: non solo richieste di donazioni ma anche un mercatino di natale con lavoretti fatti dalle mamme, calendari con foto bambini da vendere ai nonni, comprato articoli di cancelleria e tanto altro.
    Purtroppo ci sono stati tagli al personale nonostante i nostri sforzi e non ci possono più essere attività extra se non a pagamento.
    E così quest’anno abbiamo deciso di destinare i soldi che raccogliamo per pagare le attività extra tipo musica e psicomotricità.
    Un piccolo impegno ma è per i nostri bambini!
    Comunque, martedì sera abbiamo fatto una riunione per presentare i progetti e far conoscere come stanno le cose a tutti i genitori e su 64 genitori ci siamo trovati solo in 4!!! E poi si lamentano se la retta aumenta!!!

  13. Pensa, pure io in seconda elementare ho fatto la rappresentante di classe. Ricordo che ci hanno fatto fare un corso molto interessante, anche se un po’ impegnativo, sulla comunicazione (pagato dalla scuola, erano altri tempi!). Poi ricordo che era abbastanza impegnativo organizzare tutto per le feste della classe (chi porta da bere per la festa dell’alfabeto, chi porta i biscotti per la festa di Natale, chi fa gli inviti per l’incontro di fine anno ecc.), questa era la parte che mi piaceva di meno, non sono portata per questioni di questo tipo. Peró in ogni caso é stata un’esperienza interessante. Buona avventura, Mammafelice, hai fatto bene!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Credo che, ahimè, queste cose non si possano più fare…
      Per esempio è vietato introdurre cibi, anche casalinghi, a scuola. Per i compleanni solo torte confezionate tipo Mulino Bianco.

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Mamma di Dafne (17 anni)

        Già, però non è ‘colpa’ delle maestre! Il Regolamento gli impone quello. Chiaramente lo Stato vuole tutelarsi.
        Certo che è un po’ ridicolo, che per tutelarsi, lo Stato ci dica di non portare frutta, torte casalinghe e alimenti sani, ma ci imponga le torte confezionate.
        O che ci imponga che per motivi igienici i bimbi non possono lavarsi i denti. Ah, beh… pensa se non erano motivi igienici 🙁

  14. Elisa

    Io come te mi son buttata nell’esperienza supportata da una ltra mamma che mi fa da spalla (ce l’han suggerito le maestre di essere in due), son contenta di poter dare una mano perchè la scuola di mia figlia soppravviva , ebbene si nonostante sia privata va avanti grazie alle feste e alle attività organizzate dai genitori e a qualche ente benevolo che ogni tanto fà una donazione … che tristezza , una scuola che funziona e bene è costretta a chiedere la carità per andare avanti , mentre in certi enti pubblici c’è personale in esubero 🙁

  15. roberta

    mi avete quasi commosso…visto lo stato di abbandono in cui è la scuola pubblica, tutti noi (babbi e mamme) dobbiamo fare qualcosa di tangibile per manifestare il ns. interesse e la ns. volontà nei cfr. della scuola pubblica. io sono assolutamente contraria alla scuola privata, mi viene da piangere al pensiero che lo stato spende più per le scuole private che per le scuole pubbliche. e credo anch’io di dovere ai miei figli un impegno per il loro futuro che vada al di là di prepare dolcetti e cartonicini colorati. perchè fondamentalmente credo che i miei figli si meritino un paese migliore dell’italia di adesso.

  16. ciao! LA soluzione al momento non appare all’orizzonte… quindi mi sembra più che giusto sperimentare soluzioni altre, siamo o non siamo mamme-creative?! cara barbara, ti appoggio su tutta la linea! non sono maestra ma spesso lavoro su progetti nelle scuole e vedo -ovvio- chi se ne frega, chi è lì solo per lo stipendio a fine mese, chi non ha le capacità o la vocazione ma è lì comunque…
    ma SOPRATTUTTO vedo chi ci crede, chi si aggiorna per essere sempre più competente, chi dà corpo e anima per l’educazione dei nostri figli!
    per chi sta fuori è troppo facile criticare sempre e comunque, è troppo facile dare la colpa allo stato, al governo, ai tagli e alle leggi. è vero che mancano le risorse, ma anche se avessimo personale, fondi e materiale illimitato se manca la collaborazione delle famiglie lo sforzo educativo inizia al portone d’ingresso e finisce quando suona la campanella. se noi genitori in prima persona non siamo disposti a condividere la responsabilità dell’educazione dei nostri figli non basteranno computer, lavagne interattive e docenti specializzati… questo è il mio parere. noi siamo CORRESPONSABILI dell’educazione dei bambini, insieme ad insegnanti e dirigenti! se qualcosa non va anche noi dobbiamo impegnarci per trovare UNA soluzione, o almeno provarci!
    a proposito di soluzioni, l’altro ieri ero in una scuola e ho saputo che lo scorso anno i bambini con le insegnanti hanno prodotto dei manufatti che poi hanno venduto in un mercatino raccogliendo ben 4000€ con i quali la scuola si è dotata di videoproiettore e materiale informatico che prima non aveva. ok, chi avrà comprato gli oggetti? i genitori, probabilmente. ma in questo modo tutti (alunni-insegnanti-genitori- cittadini in generale) si sono resi attivamente partecipi e corresponsabili nel trovare una soluzione…
    scusate lo sproloquio lunghissimo, spero di essere stata chiara!
    ciao, linda

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      wow, questa cosa del mercatino è fantastica!! anche noi a Natale, mi pare, dovremo organizzarne uno… terrò presente le tue indicazioni! 😉

      • e noi aspettiamo di sentire/vedere quello che farete! ciao

      • Danila

        Grande! Grande come sempre:nelle idee, nei pensieri in ciò che comunichi.Noi insegnanti abbiamo un grande bisogno della vosta presenza, energia, forza.Io amo i bimbi, adoro insegnare e vivo in prima persona le difficoltà del nostro sistema scolastico.Ma la SCUOLA è qualcosa in cui ho sempre creduto:prima da bimba e studentessa, ora da donna e insegnante.Quando voi ci affiancate noi lavoriamo meglio ed il risultato è tangibile nella formazione dei vostri figli(io ancora non ne ho!!!!!!!).Non sei masochista, hai fatto una scelta significativa e positiva.vedrai,sarà un’esperienza che tirimarrà nel cuore! Un grande abbraccio e GRAZIE. Danila

      • Mi viene da piangere a pensare che per un proiettore si deve fare un mercatino, e la ministra si vanta che tutte le scuole hanno la lavagna multimediale. Cosa che non è assolutamente vera! Vi chiedo, da insegnante, di focalizzare l’attenzione anche su un altro punto di questa politica demenziale dell’istruzione: la Gelmini ha innalzato il numero degli studenti per classe, che devono essere compresi tra i 27 e i 31 studenti. La maggior parte delle nostre aule scolastiche non è sufficientemente capiente per poter contenere il numero di studenti, garantendo le vie di fuga nel caso di un incendio. Questi tagli stanno a mettendo a repentaglio non solo la didattica, ma anche la sicurezza. Non vorrei che debba succedere un incidente, perché ci si renda conto dell’assurdità di questa riforma.
        Grazie a tutte per le vostre parole!

  17. sono con te. e con le maestre. non sono una maestra e però troppo spesso vengono criticate e basta. ascoltate mai. quindi ben venga un genitore che si fa da tramite perché la comunicazione scuola famiglia sia davvero biunivoca. brava!

  18. Daniela

    Concordo con tutti i tuoi pensieri. Noi avremo la prima riunione la prossima settimana e mi sono gia’ scontrata con le prime polemiche infatti le mamme che ho sentito sono tutte interessate a partecipare, ma hanno il problema dei bambini, a chi lasciarli? Cosi’ questa mattina ho fatto la mia proposta ad una maestra e ora vedremo…
    Sembra una cavolata, ma come dici tu, molte mamme vorrebbero partecipare attivamente alla vita scolastica partendo proprio dall’essere presenti, ma poi se la vita pratica te lo impedisce? Dobbiamo rassegnarci che dobbiamo aiutarci, vicendevolmente, noi mamme e mamme e scuola. Come dici tu, non dovrebbe essere cosi’, ma bisogna pur far qlcosa per smuovere gli ostacoli…poi speriamo che le cose cambino e che il nostro sia solo un periodo di transizione 🙄
    Daniela

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      Hai ragionissima. Ieri sera eravamo in pochi, anche a detta della maestra, proprio perchè non si potevano portare i bambini. Noi per esempio ci siamo divisi: io sono andata all’asilo e Nestore è stato con Dafne. E chi non può? Chi lavora? Non è colpa delle maestre, ma in questi casi partecipare attivamente è proprio difficile.

  19. cara mamma felice, stai educando e crescendo un figlia felice! Il tuo è un atto di amore e di rispetto, e un investimento sul futuro di tua figlia. Well done!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Mamma di Dafne (17 anni)

      ehm, diciamo che io l’impegno ce lo metto, ma non sono convinta di fare tutto giusto. la rispetto, non la picchio, non la maltratto, cerco di tenere in considerazione la sua personalità e i suoi gusti, questo sì. ma solo il tempo saprà dirci se sarà una persona felice. io ci provo, eh… eccome se ci provo. ma forse certe volte sono persino troppo accondiscendente, e SO che in questo devo migliorare assolutamente.

  20. concordo con tutto quanto hai scritto
    e se non fossi costretta a certi orari in ufficio con un secondo pargolo in arrivo mi proporrei come rappresentante(ho la riunione mercoledì prossimo)
    però non mi sembra così ingiusto che i genitori collaborino con la scuola e siano presenti.
    posso capire la richiesta di gratuità del servizio per le scuole obbligatorie, ma da lì a dire che deve pensare a tutto lo stato c’è un bel margine.

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