Settimana internazionale del ‘portare i bambini’
Pubblicato il 6 Ottobre 2010 da Mamma Felice • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
Su molti blog si è già parlato di questa iniziativa, ma ci tengo a diffondere ulteriormente la notizia: questa è la settimana internazionale dedicata al babywearing, ovvero al ‘portare i bambini‘. Un particolare modo di prendersi cura dei neonati che è ancestrale, e che tuttavia si è perso molto, ai giorni nostri, un po’ per il nostro stile di vita, un po’ per le idee che ci sono state inculcate da quella che io chiamo la ‘pedagogia della sofferenza‘:
– Ma che fai, tieni in braccio tuo figlio? Ma non lo sai che lo vizi?
– Ma che fai, lo metti nel marsupio/mei tai/fascia? Ma non vedi che così non respira, ha caldo, ha freddo, si storcono i piedini, non dorme, lo abitui male?
La Pedagogia della sofferenza per me è proprio quella: pensare che i bimbi debbano essere lanciati subito nel mondo ‘per farsi le ossa’, buttati nella mischia perchè imparino a cavarsela da soli, coccolati poco per non trasformarli in rammolliti.
Ma davvero qualcuno crede che viviamo in una giungla, dove la sopravvivenza di un neonato dipende dal sapersela cavare da solo il più in fretta possibile?
Autonomia e libertà (a mio parere) non sono due scelte forzate che vanno perseguite buttando i bimbi nella mischia, ma sono due percorsi evolutivi di un’unica disciplina: l’educazione. Un bimbo può essere autonomo anche se mamma e papà lo coccolano, lo ascoltano, gli danno le attenzioni che richiede. Anzi, sarà più autonomo e anche meno aggressivo, perchè la sua autonomia non sarà dettata da una necessità di sopravvivere in mezzo alla ‘giungla’, ma sarà dettata dal desiderio di diventare grande come i suoi genitori, di esplorare il mondo creativamente, di fare qualcosa di bello della sua vita.
Io penso che, soprattutto nei primi mesi di vita, i bimbi vadano tenuti spesso in braccio, ADDOSSO, e coccolati in modo educato e rispettoso. Educazione e rispetto li metto come requisiti per dire che, sempre secondo me, i neonati vanno coccolati in modo sano da mamma e papà, e non smanacciati, toccati e spupazzati da un milione di parenti, che entrano in casa senza preavviso e senza delicatezza, e svegliano i neonati, li strapazzano, li chiamano ad alta voce, li infastidiscono.
Sì, lo dichiaro ufficialmente: io sono una di quelle che pensano che i primi 40 giorni di un bambino (come minimo), debbano essere vissuti dalla mamma senza l’invasione barbarica dei parenti. Sono una di quelle che pensa che prima dei 40 giorni un bimbo non dovrebbe essere preso in braccio da nessun altro che non siano la sua mamma e il suo papà, e che sottoporre una neomamma alla tortura (per me si tratta di una tortura!) di ricevere gente in casa ad ogni ora, violi persino la Convenzione di Ginevra o qualcosa del genere.
Io ho portato Dafne nel marsupio nei primi mesi di vita. Avevo un marsupio buonissimo, prestatomi dalla mia amica svedese Malin, della BabyBjörn. Non conoscevo la fascia e il mei tai, altrimenti forse li avrei provati: li ho conosciuti quando Dafne era già grande e ormai pesava troppo. Non ho portato Dafne addosso a tutte le ore del giorno: spesso lasciavo che restasse nella sua sdraietta, o sul tappetino, ma quando stava male, era inquieta o aveva semplicemente bisogno di un po’ di calore umano, la mettevo nel marsupio e la portavo in giro per casa in questo modo, riuscendo persino a lavorare un pochino.
Quando aveva le coliche (che brutto periodo!!!) la tenevo in braccio a lungo, e aspettavo con lei che i suoi dolorini passassero. E quando aveva male ai denti la prendevo in braccio e la consolavo.
E io, lo dico, non sono una mamma-natura: praticamente non ho quasi allattato (3 mesi di allattamento misto non li definirei allattamento), non mi sono mai sognata di praticare il cospleeping, non ho usato pannolini lavabili, non ho lesinato sugli omogeneizzati e non ho mai avuto paura di far piangere mia figlia, se mi accorgevo di un capriccio inutile. No, per dire che non sono Madre Natura, eh, e quindi, se persino io ho ‘portato‘ mia figlia quando era neonata, pure quelle che educano i figli nello smog e nel cemento, possono farlo.
Che c’è di male a tenere con sè un neonato? Ciò che è sbagliato è il modo in cui la società ci impedisce di farlo, costringendoci a tornare al lavoro troppo presto, costringendoci a darci un tono, per non essere massacrate dai giudizi di tutti (chissà come mai quando diventi neomamma, gli altri sono stati tutti dei bravissimi genitori).
Quello che è sbagliato è pensare che un neonato di pochi giorni possa avere la malizia e la furbizia di piangere per farsi tenere in braccio: ma povera creatura, non sa nemmeno di essere venuto al mondo, è cecato come una talpa, è fragile come una lampadina di vetro, è grinzoso come una foca… e noi davvero pensiamo che quel batuffolino in realtà stia già cercando di manipolarci? Ma va là.
Prendiamoli in braccio, sti figli. Diciamo loro quanto gli vogliamo bene. Annusiamoli. Trattiamoli con rispetto e con dolcezza. Teniamoceli addosso, senza mai oltrepassare la barriera della loro intimità. Lasciamoli andare quando è il momento, lasciamoli correre incontro alle loro tappe volutive senza fare le mamme-cozze, ma quando sono neonati, teniamoceli addosso come l’uomo ha fatto sin dai tempi antichi!
Non c’è bisogno di allattare fino alla maggiore età, non c’è bisogno di nutrirli con le bacche raccolte dal proprio giardino, non c’è bisogno di dormire in un letto a 6 piazze, se non vi va (a me non andrebbe, ma non ci trovo nulla di insensato nel volerlo fare!), ma c’è bisogno di accompagnarli nel mondo con dolcezza, di portarli nella vita con lentezza, invece di scaraventarli tra la folla e dire loro: Non mi freghi, lo so che se ti prendo in braccio poi ti vizio!
Embè, ma anche fosse, ma viziamoli un po’, questi figli! Se l’Amore è un vizio, io voglio essere viziata ancora adesso!!
Io ho usato il marsupio prima e dopo il seggiolino da anca. Mi è sembrato che ci voleva una laurea per imparare ad usare la fascia e non mi sono impegnata più di tanto. Quindi ho solo stima per chi si è dato la sbriga di informarsi, a volte andando anche a fare il corso.
Noi abbiamo adorato la fascia porta bebè lunga rigida ma ci siamo dovuti presto innamorare del marsupio ergonomico per una questione… di taglie! 😯 15 kg a meno di due anni… aiuto!
Credo di aver usato il passeggino solo una volta dall’inizio di quest’anno e il risultato è stato un gran mal di schiena 😆