Latte crudo: è davvero necessario?
Pubblicato il 24 Settembre 2010 da Mamma Felice • Ultima revisione: 20 Marzo 2015
Latte crudo: è davvero necessario? Non vorrei inaugurare l’angolo polemico del venerdì (troppa fatica inutile), ma ieri ho letto l’ennesima notizia di un bimbo di due anni morto per effetti legati all’ingestione di latte crudo non bollito, ed è tutta la notte che ci penso. In questi ultimi mesi sono stati davvero molti i casi di bimbi morti dopo aver bevuto latte crudo, non solo di fattoria, ma anche latte certificato, controllato e super buono che si trova nei distributori di latte crudo alla spina mappati anche su Milk Maps.
E dunque la domanda, come si suol dire, sorge spontanea. Ma il latte crudo: è davvero necessario?
E mi pongo anche una domanda ancora più provocatoria: e il latte vaccino è davvero così necessario?
Partiamo dagli albori: negli ultimi decenni il latte vaccino ha assunto un posto di rilievo nell’alimentazione dei bambini. Dopo l’anno di età, molti pediatri consigliano di dare latte vaccino intero, magari iniziando con una diluizione con acqua, e aumentando progressivamente le dosi di latte al posto dell’acqua. Ma… che senso ha? Così non si fa che impoverirlo di vitamine, che sono già molto scarse in questo tipo di latte.
Per questo motivo, la mia prima regola è sempre stata: il latte non si diluisce, e invece di usare latte intero, si usa latte parzialmente scremato.
Il latte vaccino intero è infatti un alimento molto grasso e molto povero di vitamine. E’ un latte di origine animale, destinato ai vitelli, quindi non all’uomo. E’ dunque un latte, pur buonissimo e nutriente, che non è propriamente nato per l’alimentazione umana. Non fa male, certo. Ma come tutti gli alimenti molto grassi, andrebbe assunto in quantità limitate e NON considerato l’alimento principale di un bimbo di 2-3 anni. Un bimbo di quell’età, infatti, deve mangiare le stesse cose che mangiano mamma e papà, apprezzare i sapori, mangiare seduto a tavola, scoprire un’alimentazione sana.
E poi viene il latte crudo. Stavo per scrivere: viene ‘la moda‘ del latte crudo.
Che per molte mamme attente, intelligenti e sagge non è una moda, ma una scelta etica e anche ecologica: si risparmia sugli imballi, si inquina decisamente meno, si spende meno, si beve un latte certificato, si beve un latte italiano. Ma è interessante cosa dice Altroconsumo in merito al latte crudo:
C’è chi sostiene che è più facile da digerire rispetto al latte pastorizzato, e quindi adatto anche a chi è intollerante al lattosio, perché contiene ancora alcuni enzimi essenziali che invece perdono le loro proprietà una volta superata una certa temperatura. Si tratta però di enzimi bovini: siamo sicuri che abbiano effetto anche sull’organismo umano?
Il latte crudo è più ricco di vitamine; il trattamento termico di pastorizzazione, infatti, riduce il contenuto di vitamina B12, tiamina, folati, riboflavina e soprattutto di vitamina C (la più sensibile al calore). Ma il latte, sia crudo sia pastorizzato, non può comunque essere considerato una buona fonte di vitamina C, che qui è presente in minima quantità rispetto a frutta e verdura. Infine, la perdita più corposa in termini di elementi minerali sembra riguardare il ferro, di cui però il latte non è comunque ricco.
Insomma, il latte crudo è un ottimo prodotto dal punto di vista nutrizionale, ma in mancanza di evidenze scientifiche a riprova dei benefici del consumo di questo prodotto rispetto a quello pastorizzato, meglio evitare di gridare al miracolo.
Ma in mezzo a chi fa questa scelta, ci sono poi quei genitori che non sanno che un’ordinanza ministeriale del 2008 stabilisce che le macchine erogatrici devono riportare in rosso la scritta “prodotto da consumarsi solo dopo bollitura“.
Il problema, venuto alla luce recentemente, è di quelli da prendere molto sul serio: negli ultimi due anni (fonte del 2008) sono stati 9 i casi sospetti di sindrome emolitico-uremica, un’infezione grave ai reni causata da un batterio, l’Escherichia coli 0157 (si verifica nel 15-20% dei casi, ndr). L’infezione ha colpito i bambini, compromettendo la funzionalità dei reni, fino alla dialisi. Quale la causa? Si sospetta che i contagi siano stati provocati dal latte non pastorizzato e dalla carne cruda. [Altroconsumo]
Dunque, che senso ha? Il latte crudo ha delle proprietà migliori, ma se il latte deve essere bollito, allora tanto vale comprare un latte pastorizzato sugli scaffali del supermercato. Avranno le stesse proprietà, e il latte pastorizzato sarà sicuro al 100%.
Le autorità suggeriscono di far bollire il latte con un trattamento a 100° che uccida i batteri patogeni. La cara vecchia bollitura del latte (lo mettevano sul fuoco anche le nostre nonne) modifica però le proprietà nutritive e il gusto caratteristici di questo latte. In poche parole: la cottura casalinga rende il latte crudo piuttosto simile a quello trattato termicamente. A questo punto ci chiediamo noi: vale la pena comprarlo se poi bisogna farlo bollire? Certo questo prodotto costa meno rispetto a quello confezionato e industriale, ma spesso i distributori non sono alla portata di tutti. Compratelo, dunque, se è sotto casa, ma ricordate che il latte crudo è un alimento molto delicato e va consumato seguendo alcune importanti, seppur semplici, precauzioni: cuocetelo bene (soprattutto se è destinato ai bambini) e non lasciatelo in frigorifero per più di un giorno.
Il latte crudo si conserva in frigo a 4°C e deve essere consumato fresco, in bottiglie di vetro sterilizzate prima di ogni nuovo uso: lavatele in lavastoviglie e procuratevi dei tappi ermetici, e consumate il latte crudo, dopo averlo bollito accuratamente (100°C), entro 1 giorno.
Oppure, chi lo sa, a questo punto andrà bene anche il latte della Coop (o di qualsiasi altra marca…), che per lo meno e più sicuro.
Oppure, ancora meglio, invece che rimpinzare i bimbi con un litro di latte vaccino al giorno, diamogli da mangiare cibi sani e cucinati in modo naturale e diamogli da bere una cosa che è quasi gratis, contiene fluoro e non ha controindicazioni: l’acqua del rubinetto! 😉
cavolo barbara, copio e incollo tutto l’articolo per leggerlo stasera con più calma. come saprai, in emilia romagna, come credo in tutta italia, il latte “di fattoria” dalla macchinetta, esiste solo da alcuni anni (ad occhio e croce, nella mia zona, dal 2008). ricordo che quando uscì la prima macchinetta, nel mio paesino, mi chiesero di scrivere qualcosa sul settimanale locale, perchè proprio la gente faceva la fila per prenderlo, anche il papà delle mie figlie, che ama il latte, mi diceva che era ottimo e io a volte lo compravo. ricordo che chiamai la signora della fattoria e scrissi sull’articolo le sue parole: entro (mi sembra) 48 ore si può bere anche se non è bollito, bollitelo solo se volete farlo durare qualche giorno in più.
a me però il latte non piace, e mi era più comodo per le bimbe prendere quello uht, quindi ho abbandonato quello “crudo”.
fatto sta che oggi ho tenuto carolina a casa da scuola perchè ieri ha avuto la diarrea tutto il giorno. stamattina, apro il frigo e noto l’inconfondibile bottiglia di latte crudo, comprato da mia madre, e non bollito. e ora leggo questo. ma porc. :argh:
A me le persone della scorsa generazione continuano a scioccare giorno per giorno: i nostri nonni e i nostri genitori hanno SEMPRE bollito il latte. Lo facevano così bollire che era ustionante e formava la panna (scifosissima) sopra. E adesso? Io non so se questa generazione soffre di amnesie precoci, ma è pazzesco pensare che non ricordino le più elementari regole di igiene. Boh.
Io non uso il latte crudo, principalmente perchè non ci sono distributori vicino a casa e nonho certo il tempo di andare a comprarlo tutti i giorni, preferisco il latte parzialmente scremato. Io non bevo quasi mai il latte, non mi piace, lo uso solo se devo farmi il capuccino o per la cioccolata. Invece lo consumano per la colazione e a volte anche per la merenda o prima di andare a letto il piccolo, ma certo non consumiamo un litro al giorno. Dunque preferisco quello a lunga conservazione che compro una volta alla settimana. Una solo volta ho preso quello crudo, l’ho bollito come consigliatomi dalla proprietaria della fattoria, ma ai bambini non è piaciuto proprio per niente…Leggendo quello che scrivi sono contenta delle mie scelte.
Ciao Barbara,
il latte crudo, in distribuzione, non nasce per un’esigenza di genuinità. Nasce, piuttosto, per la volontà dei produttori di avere un ritorno economico da un’attività che, per colpa della grande distribuzione, li sta lentamente “schiacciando”. I distributori di latte crudo sono la soluzione per avere ancora, in Italia, dei produttori di latte Italiano, cosa che nei prossimi anni si renderà certamente più difficile.
Per quanto riguarda la qualità è chiaro che, dopo bollitura, il latte è certamente peggiore dell’UHT, che, grazie al processo, mantiene inalterate le proteine, che invece sono parzialmente degenerate dopo bollitura. Però i distributori non “obbligano” a bollire il latte crudo, semplicemente consigliano. Un consiglio (inizialmente non c’era) che deriva da esigenze pratiche. Il latte appena munto, se consumato entro uno, due giorni con regolare mantenimento della catena del freddo, non necessita, in realtà, di essere bollito. Questo perché gli animali sono sufficientemente controllati da evitare batteri nocivi. La carica batterica del latte crudo, al limite, può creare qualche difficoltà intestinale a chi non abbia avuto “contatti” recenti con la tipica flora del latte. Purtroppo, però, è impossibile, per chi distribuisce il latte crudo, controllare che l’acquirente, una volta estratta la bottiglia dal distributore, la consumi nel modo rigoroso, e così si tutela con quella scritta. Tant’è che non ci sono segnalazioni, in almeno cinque anni dall’inizio della distribuzione (parlo di quando ho visto il primo distributore vicino a casa), di contaminazione in adulti.
Per i bambini è un discorso differente, perché il loro sistema immunitario è incompleto, e la loro capacità di digerire in modo ottimale il latte vaccino è un pochino più limitata della nostra. Infatti i fogli informativi ai distributori (per lo meno da me) lo vietano (non sconsigliano, vietano) al di sotto degli otto anni. E mio figlio, che ne ha due, non l’ha mai toccato.
Per concludere sulle controindicazioni che l’acqua non ha, aggiungo che neppure il latte ne ha, se non quella di non esagerare (ma vale anche per l’acqua, in determinate condizioni). E il ministero della salute, che il suo lavoro, per fortuna, lo sa fare, autorizza e garantisce la distribuzione di latte crudo…
Giusto per rispondere anche a te, Polly: La diarrea, nel caso di assunzione di latte crudo, può essere normale, sia in adulti che bambini, quando non vi siano stati contatti recenti con questo tipo di alimento. E’ necessaria, infatti, un’introduzione graduale. Un po’ come l’acqua, avete mai provato a bere una brocca di acqua ghiacciata di colpo? Se poi si sta male non ci si può lamentare…
Che bello il tuo commento, così ricco e preciso. Molto utile per tutti sapere che al di sotto degli 8 anni il latte crudo è vietato! E’ proprio questo, che mi spaventa: davvero i genitori, nonni e zii lo sanno? Davvero tutti sono coscienziosi e sanno conservare questo alimento nel giusto modo? Davvero sanno che non va dato ai bambini?
Sono questi i dubbi che mi spingono a dire che il latte crudo non mi sembra così necessario, visto che la probabilità che qualcuno lo usi ‘male’ è molto alta.
In ogni caso anche negli adulti ho letto che statisticamente c’è un 15-20% di possibilità di ammalarsi. La statistica, si sa, non vuole dire niente in fatto di numeri… sempre che non siamo noi ad entrarvi 😉
Che ne pensi, in generale, del consumo di latte vaccino? Non sembra anche a te che si dia un po’ troppa importanza a questo alimento?
Si e no… nel senso che il latte (in generale) è importante per lo sviluppo perché è una fonte di calcio, una delle nostre principali. Lo stesso vale per formaggi, yoghurt e simili. Una certa quantità di questi alimenti va consumata, come dicono i dietologi, i medici e la piramide alimentare (che suggerisce 2-3 porzioni di latte e derivati al giorno). Sono le unici fonti attendibili di quanto latte vada consumato, a parer mio.
Se poi si debba consumare latte vaccino o di altro tipo è un discorso estremamente complesso e ci sono molte implicazioni etiche, che mi rifiuto di approfondire, soprattutto perché, dagli altri commenti, si intuisce che non tutti hanno la mia stessa visione sul consumo di animali, sarebbe inopportuno urtare la suscettibilità di chi ha delle idee semplicemente differenti dalle nostre.
D’accordissimo: 2-3 porzioni giornaliere di latte e derivati. Per esempio secondo me lo yogurt fa mooooolto meglio di una tazza di latte, o anche un pezzetto di parmigiano.
Sulla questione etica non ti costringo, anche se mi piacerebbe molto che se ne parlasse: i toni di questa conversazione sono così civili, che dubito possano urtare i nervi 😆
Hai ragione Barbara, sembra che qui i toni siano piuttosto civili… però, purtroppo, è una questione che ho visto degenerare troppo spesso… 🙁
Come in tutte le cose (tornando all’argomento principale) credo che il bene stia nel mezzo. Personalmente adoro lo yoghurt, e Francesco mangia solo quello, perciò non l’abbiamo mai forzato a mangiare latte. Quindi direi che un lato è il gusto, meglio mangiare una cosa che ci piace, piuttosto che rifiutare una che non ci piace.
Dall’altra parte bisogna cercare la varietà, e quindi un po’ di latte (se piace), un po’ di yoghurt, un po’ di formaggio… nei limite del possibile cambiando ogni tanto animale/fonte.
Dopotutto anche i dietologi migliori segnano un giorno latte e un giorno yoghurt.
Sul fatto che lo yoghurt sia migliore direi… dipende. Sicuramente per la flora intestinale si, per l’apporto di proteine no semplicemente perché sono diversi. Anche se, nel caso qualcuno mi chiedesse di scegliere SOLO uno dei due guardando ai benefici prediligerei lo yoghurt…
Io credo che non sia il latte crudo ma il suo modo di conservazione…Se si sceglie il latte crudo bisogna avere molti riguardi, per qualcuno invece è come comprare quello del supermercato.
E, rispondendo alla tua domanda: No, il latte vaccino non serve.
E’ solo comodo.
bere il latte crudo è da folli!
Magari pure di fattorie non certificate, o non controllate… per cortesia, dobiamo andarcele a cercare? Ok ecologismo, ritorno alle origini e tutto il resto, ma perchè rischiare? poi a pagarne le conseguenze sono i piccoli…
e le conseguenze che derivano dal bere un latte supercertificato sì, ma prodotto da mucche ormonate e piene di antibiotici chi le paga?
E poi…Non è ASSOLUTAMENTE verificato che quel bambino sia deceduto per il latte crudo…un conto sono i titoli terroristici dei giornali (spinti da chissà quale lobby del latte non crudo…) un conto è la realtà:
“Non abbiamo la sicurezza che la malattia contratta dal bambino deceduto sia dovuta al consumo di latte crudo. Ma il sospetto è forte – hanno spiegato gli inquirenti – anche perché la famiglia ha un piccolo allevamento di nove bovini. Comunque verranno eseguite tutte le analisi per accertare la causa del contagio. Il caso è stato segnalato subito all’Istituto superiore di Sanità, che effettua un monitoraggio di tutti gli episodi di Seu”.
I familiari del piccolo Marco, che vivono ai piedi del castello, nel centro del paese, non si danno pace. “Il bambino – dice la nonna – non beveva latte e tantomeno quello crudo. Non mangiava nemmeno formaggi. L’unica cosa a base di latte che gli piaceva erano i budini, ma quelli sono assolutamente bolliti. Certo non possiamo sapere se abbia potuto essere contagiato toccando qualcosa, magari la terra, ma la cascina dove lavora il papà è lontana dalla casa e lui non ci andava spesso”.
E’ vero, non è ancora accertato, ma ci sono stati altri 9 casi accertati dal 2008 ad oggi. Sono tanti…
Proprio perchè, come dici tu, il latte vaccino è solo comodo, ma non così necessario, magari una precauzione in più si può prendere… o no?
Aspetta aspetta, 9 sono tanti rispetto a cosa? E, tanto per fare un paragone che dimpoatra che la statistica non serve a niente, quanti bambini muoniono perchè caduti dalla bici e senza casco, quanti ne rimangono in incidenti di auto e tutti lì a comprrci la macchina quando arrivano i bambini perchè è così comoda.
Io direi, tornando al latte: il latte non è indispensabile, per il calcio meglio un tocchetto di parmigiano e il latte di fabbrica, di qualsiasi tipo, a causa delle regole comunitarie, ormai no ha più il benchè minimo valore nutritivo, solo i grassi e il lattosio a cui sempre piu bambini sono intolleranti.
Le proteine, ammesso che ce ne rimangano, le prendi molto meglio con altri alimenti, in fondo non siamo più sottonutriti come i nostri nonni da bambini, giusto?
Io compro il latte che mi viene più comodo, crudo o fresco, mai quello a lunga conservazione che ci sono cose perfettamente legali che non vuoi sapere.
>>E adesso? Io non so se questa generazione soffre di amnesie precoci,
>>ma è pazzesco pensare che non ricordino le più elementari regole di >>igiene. Boh.
Riguardo a questo ci tengo a precisare che i nostri nonni facevano bollire il latte proprio perché le condizioni igieniche degli animali (e non del latte) erano molto differenti da quelle odierne, e perciò era più sicuro bollirlo, soprattutto se passava un po’ di tempo dalla mungitura.
D’altra parte mia nonna doveva bollire anche l’acqua talvolta, ma non credo che voi, a casa, facciate bollire l’acqua prima di berla…
@Polly: magari è solo influenza intestinale!!Io ci sono appena passata…in ogni caso portala dal tuo pediatra di fiducia che saprà consigliarti se eventualmente fare delle analisi piu approfondite!
Noi usiamo solo UHT anche se potremmo comprarlo direttamente in fattoria ma il Cucciolo ne beve solo 150/180 gr per colazione e quindi non riusciremmo a consumarlo prima che diventi cattivo poi devo dire che non mi fido e preferisco quello industriale!!
Io da qualche settimana non lo bevo piu’ perchè avevo sempre la pancia gonfia, senso di vomito e pesanteza, l’ ho sostiuito con il thè e anche se non è la stessa cosa, ora la mia pancia sta molto meglio.
A me il latte ad esempio piace! Però onestamente non trovo tanto etico che il latte vaccino venga usato per l’alimentazione umana. Lo bevo, ma con moderazione. Ma sempre con un po’ di tristezza, se penso al processo di produzione del latte. I vitelli ne vengono privati e le vacche vengono ingravidate a ripetizione, e i vitelli vengono macellati.
Ho davvero molti dubbi sulla liceità dello sfruttamento che l’uomo, come essere umano, sta facendo del suo pianeta e degli esseri viventi.
Io ho avuto uno dei miei figli lievemente intollerante al latte, quindi uso solo latte ad alta digeribilità, parzialmente scremato. Ho trovato una marca (che non dirò) il cui latte è particolarmente gradevole al gusto e che fa un latte con un’aggiunta di vitamine e ferro.
Tuttavia, essendo anche così il latte un alimento tendenzialmente grasso e non facilmente digeribile, cerco di limitarne l’utilizzo (un paio di miei figli berrebbero solo latte…). Noi ne consumiamo sì un litro al giorno, ma in 6 (mio marito non lo tocca neppure per sbaglio 😉 ).
Invece a volte per le merende propongo il latte di soia al cacao in brick singoli (quelli con la cannuccia come i succhi di frutta), in questo modo hanno un buon apporto proteico di origine vegetale e un reintegro dei liquidi.
Per quanto riguarda il latte crudo, non lo proporrei mai ai miei figli sia per i problemi di intolleranza di cui sopra, sia perché la bollitura è un processo che deteriora l’alimento molto più del trattamento UHT.
Inoltre a tutti noi il latte piace proprio freddo, non lo scaldiamo mai, neppure in inverno, e credo che questo aiuti a preservare il contenuto vitaminico presente, un latte da bollire non farebbe certo al caso nostro.
La marca dilla pure, può essere utile anche ad altre mamme!
Anche io bevo molto latte di soia con l’orzo: è gustoso e soprattutto non mi fa sentire in colpa nei confronti della bilancia ehheee. E anche io lo bevo freddo!
Allora lo dico (non mi pagano, ma se volessero farlo: sono qui! 😀 ): Latte Accadi di Granarolo (ne fanno una versione parzialmente scremata normale e una con aggiunta di vitamine, se non ricordo male). E’ un latte particolarmente “dolce” al gusto. Ho provato con alcune marche bio, ma ormai ci siamo abituati al gusto ed è una delle poche cose che prendo ancora al supermercato.
ehhee pure io non mi schiferei se la granarolo mi pagasse… tra l’altro anche noi compriamo granarolo (o coop), quello parzialmente scremato 😆
ciao, Giorgia beve 330ml di latte parzialmente scremato a colazione che poi accompaga con qualche biscotto e cereali rubati al padre, a merenda alterno latte 240 ml o yogurt o frutta…detto questo Giorgia mangia di tutto ma non le darei mai latte crudo (mi ricodo anche io la schifosissima panna che dovevamo togliere prima di bere il latte) lei di crudo mangia solo le verdure dell’orto del Nonno (ma prima lavate).
Che bello, l’orto… quanto mi piacerebbe poter mangiare le verdure VERE!
ieri mi Mamma ha cucinato Patate-Melanzane-Zucchine-Pomodori- Peperoni e sedano dell’orto così senz’altro, senza neanche l’acqua, un piatto buonissimo, saporitissimo e pieno di vitamine e la differenza si sente
io uso quello pastorizzato della centrale… vado ogni tanto da uno stand che ha prodotti propri di fattoria e molti acquistano il latte “puro” ma loro stessi mi hanno detto che per i bambini bisogna bollirlo prima e bene…quindi ho sempre lasciato perdere…poi dopo aver letto questo..bè mi viene qualche dubbio nonostante le buone caratteristiche di un latte non trattato. 😕
E io che pensavo che mi avreste insultata di brutto… fiu… 😆
Noi abbiamo la possibilità periodicamente di mungere a mano la mucca e portarci a casa il latte, perchè alcuni amici hanno una stalla. I miei figli sono fieri di bere il latte che loro stessi hanno munto. Ovviamente viene bollito … e ovviamente privato di quella pellicina che si forma (schifosissima per loro) ma il sapore di questo latte io lo trovo diverso da quello UHT. Nonostante questo, normalmente compriamo il latte UHT del supermercato. Diffido dei distributori di latte crudo proprio per i motivi che elencavi nel post: io ricordo mia madre bollire anche il latte UHT … perchè si era sempre fatto così e lei era più sicura. Noi lo consumiamo solo per la colazione, alternando ad altri alimenti nei momenti in cui non si ha voglia di latte, e non abbiamo certo carenze nurizionali in famiglia.
io faccio parte di un gruppo di acquisto, e al ritiro molto spesso compravo latte crudo, poi sono rimasta incinta e non me la sono sentita di acquistarlo un po’ per la storia della bollitura, un po’ perchè lo sentivo troppo pesante. Non ho sinceramente mai pensato di darlo alla nana che ha preso il latte vaccino da quando aveva 10 mesi.
Ora magicamente da giugno non vuole più latte, io mi sono disperata, e poi adesso arresa. Mangia prosciutto e yoghurt e quando si alza acqua fresca.
Ciao Barbara, leggo sempre con interesse i tuoi articoli, ma questa volta mi dispiace devo dissentire. 😕 (Ci sarà pure una prima volta, no? 😉 )
Premetto che in famiglia beviamo latte crudo -non bollito- ormai da un anno, e nessuno di noi ha avuto problemi di alcun tipo. Utilizzo questo latte anche per fare gelati e dolci.
Il latte crudo di oggi proviene da allevamenti altamente controllati per legge, senza tubercolosi o altre malattie. Il latte viene anche controllato riguardo alla presenza di colonie batteriche come ad esempio l’Escherichia coli. Il latte crudo viene filtrato dopo la mungitura e deve essere messo in vendita il giorno stesso.
Non è affatto vero che deve essere conservato in bottiglie sterilizzate e può tranquillamente essere conservato in frigo per due giorni, fino a quattro se bollito.
Indubbiamente il business del latte crudo danneggia il grosso business del latte pastorizzato, per cui sono state usate ad arte notizie non ancora comprovate (come commenta Alchemilla) per imporre la bollitura del latte crudo.
Tuttavia, non è affatto necessario bollirlo: la decisione spetta al singolo, e io infatti non lo faccio, purchè si rispettino alcune norme igieniche.
Le bottiglie devono essere pulite e preferibilmente di vetro: come dicevo la sterilizzazione non è necessaria, ma è sufficiente un passaggio in lavastoviglie.
Il latte non bollito deve essere assolutamente consumato entro 48 ore.
Se si vuole bollire il latte crudo tanto vale non acquistarlo perchè diventa un latte di pessima qualità sicuramente inferiore al latte pastorizzato.
Come è già stato detto non facciamoci condizionare dai consigli dei nonni: ai loro tempi il latte doveva essere sterilizzato in quanto le condizioni igieniche degli allevamenti non erano minimante paragonabili alle attuali.
I distributori vengono puliti a fondo ogni giorno. Statisticamente il numero di persone che beve latte crudo è altissimo in confronto il numero dei casi sospetti.
A chi mi chiede un parere, io consiglio sempre di fare una prova: iniziare con una quantità minima e monitorare l’effetto.
Diverso e apprezzabile è invece il discorso sulla effettiva necessità di bere latte vaccino, e sulla eticità di bere latte vaccino o di origine animale in generale. E qui entra in gioco la nostra coscienza, le nostre scelte e la cultura che accompagna la questione “cibo”.
Altre notizie sul latte crudo e sulle relative polemiche qui:
http://www.milkmaps.com/prodotti.php
Io sono un po’ diffidente con le teorie complottistiche lobby-vs resto del mondo, ma mi fido assolutamente del tuo giudizio, visto che ne parli con coscienza. Appunto: con coscienza. Sei consapevole di eventuali rischi (che comunque ci sono, perchè nel 15% dei casi comunque il problema si manifesta in ogni caso… basta far parte della statistica, se pure irrilevante, per essere fregati) e ti comporti nel modo corretto. Ma davvero TUTTI i genitori hanno così tanto buon senso come te?
Ok, forse non sono molto fiduciosa, dovrei esserlo di più… ma ho il timore che le stesse mamme che bevono il tantum rosa invece che usarlo per fare la lavanda vaginale, poi non sappiano bene come dare il latte crudo…
Unica cosa su cui non concordo è la sterilizzazione: per esempio la lavastoviglia sterilizza! 😉 Infatti io la consiglio sempre al posto dello sterilizzatore normale, quando i bimbi son piccoli
Una sola perplessità… in base a cosa dici che la lavastoviglie sterilizza?
guarda, potrei sbagliarmi, ma io ricordo di averlo letto proprio in qualche ricerca che parlava di lavastoviglie… ma non ricordo assolutamente la fonte 🙁
ho detto la cavolata del giorno? 😉
Forse perchè la lavastoviglie per la pulizia usa in via principale il principio del vapore? Il vapore in effetti sterilizza.
Sono perplesso perché la lavastoviglie lava attorno ai 90°, che non sono sufficienti ad eliminare tutti i batteri (e questo solo con il ciclo di lavaggio più “tosto”). Dai, ci informiamo!
Una breve ricerca in Internet “lavastoviglie sterilizza” non da alcun risultato “affidabile” (ovvero da fonti esperte) quindi opterei, personalmente, per non fidarmi. Di certo abbassa di molto la carica batteirca.
Personalmente non ho mai sentito dire nemmeno io che la lavastoviglie sterilizza, ma ho letto che, come dice Stefano, il lavaggio in lavastoviglie è molto più sicuro dal punto di vista dell’igiene, in quanto la macchina consente di utilizzare temperature dell’acqua più elevate, che solitamente non vengono utilizzate nel lavaggio a mano.
L’acqua calda di per sè, anche in assenza di detersivo, ha un’ottima capacità pulente e antibatterica.
Concordo pienamente con quanto detto da Melanele.
I casi riportati comunque non so MAI stati provati, cioè non si può mai risalire alla fonte dell’infenzione.
Il latte crudo va trattato come tutti gli alimenti crudi, non mi sembra che tutta questa paranoia ci sia, per esempio per la carne. Ho visto gente che al ristorante ha ordinato e mangiato carne alla tartara..ossia macinata e con un pò di limone. Ma quel gesto non viene visto come pericoloso, mentre in realtà ha gli stessi pericoli del latte crudo.
Anche io di solito non credo a teorie complottistiche, ma stavolta faccio un’eccezione. 1 litro di latte crudo costa 1 euro, al supermercato 1 litro di latte alta qualità ( come quello crudo che è certificato così, perchè deve avere una carica batterica bassissima) costa da 1e40 a 1e80 euro (mi sembra). Teniamo conto che in quel prezzo c’è l’imballaggio, il trasporto in camion refrigerato e il guadagno per chi lo vende oltre che per chi lo produce. Domanda…con tutti questi passaggi il latte all’allevatore che ha le mucche, che si alza (lui o chi per lui) la mattina alle 5 per mungerle (non a mano ma con la mungitrice ma sempre qualcuno che si alza prestissimo TUTTI i giorni ci deve essere!) quanto lo pagano???? presto detto, 30/40 centesimi!!!!! e questo vi sembra etico?? a me no (ma io sono molto estremista :D) preferisco pagare 1 euro all’allevatore che di solito si trova a pochi km dalla postazione del latte crudo e si fa un mazzo così ad allevare vacche e nel caso migliore le grandi marche del latte (coop compresa) lo ricompensano con 30/40 centesimi al litro!!!!!!!!
Riguardo poi non consumare latte intero perchè è un alimento grasso e poco vitaminico anche qui non sono completamente daccordo (o oggi va così ;)). Le fonti di grasso sono tantissime altre che andare a criminalizzare (;)) il latte intero mi sembra eccessivo. E’ la quantità, io sono dell’idea che mangiare poco di tutto (anche di lardo!!!!) non fa male, non ingrassa, non crea problemi.
Ora basta con il mio sproloquio!!!!!!
Saluti a tutte
Giovanna
Giovanna, non è affatto uno sproloquio!
Io per esempio non mangio nè carne, nè pesce crudi, per gli stessi motivi!
Per esempio amo molto il sushi, ma prima di cucinarlo lo ‘abbatto’ in frigorifero per 24 ore, proprio per evitare problemi di contaminazione.
Cara Barbara,
però il passaggio in frigorifero (0/4°C) non abbatte nulla! Nel senso che a quella temperatura eventuali batteri o parassiti presenti nel pesce (ma anche nella carne … che neanche io consumo cruda!!) al massimo rallentano la proliferazione, ma per disattivarli occorre la cottura!
Come conclusione io direi che il mondo in cui viviamo è sempre stato popolato da virus, batteri, parassiti etc etc e lo sarà anche dopo di noi. Quindi l’enfasi che si da alle notizie di vittime (di solito bambini piccoli) di infezioni batteriche crea semplicemente panico e irrazionalità nelle persone. E fa ritenere, a torto, che solo le cose comprate nel negozio e confezionate dalle industrie alimentari sono effettivamente sane, portandoci a perdere l’educazione ai diversi gusti degli alimenti! Usiamo le normali norme igieniche per tutto, ma senza paranoie. Un mondo sterilizzato è (a mio parere) un mondo privo di sapori e ricco di allergici!!!!
Inoltre gli scandali legati all’industria alimentare vengono soffocati sul nascere e di solito si tacciono i nomi delle ditte coinvolte, in modo che ci dimentichiamo presto e così al supermercato possiamo riacquistare il formaggio (??chiamiamolo così!!!) di chi…vuol dire fiducia!!!
baci
nooo, scusa, ho scritto male! volevo scrivere freezer e ho scritto frigo, che idiota 😆
tranquilla…immaginavo!!!! ma anche così …brutte notizie!!24 ore a soli -18°C non sono sufficienti, bisognerebbe lasciarlo almeno 4-5 giorni!!! come vedi i problemi relativi agli alimenti crudi sono molto complicati, non facciamoci influenzare da notizie di stampa, spesso imprecise (adoro gli eufemismi!!) e mai chiare!!!
ciao ciao 😀
Tra l’altro molti batteri resistono a -18°C… però il pesce non porta patogeni per l’uomo, purché sia fresco… e anche per le mucche è difficilissimo che portino patogeni per l’uomo nella carne (l’unico vero patogeno è nella carne di maiale, tutte le altre malattie sono innocue per l’uomo), il vero problema, che avevano soprattutto i nostri nonni, è la contaminazione durante la mungitura, perché i capezzoli della mucca devono essere estremamente puliti. E’ questo il vero motivo per cui oggi si potrebbe tranquillamente consumare latte crudo e una volta andava di certo bollito (bambini e affini fanno una casistica a parte, naturalmente)
Rifletterei per un attimo sulla tragedia che ha colpito questa famiglia di allevatori , una tragedia che e’ difficile da comprendere per chi non la vive , perdere un figlio di 2 anni per una batterio ..
Mammafelice , ma l’ articolo l’ avete letto ?
il bambino , dichiarazione dei familiari , NON beveva latte crudo , un allevamento di 8 vacche probabilmente non produce latte crudo per la somministrazione al pubblico e non e’ sottoposto a tutti i controlli di chi ha i distributori aperti al pubblico .
E’ probabile che la contaminazione provenga dall’ allevamento, ma per altra via, i controlli forniranno delle indicazioni al proposito .
La Seu e’ contratta dal Coli O 157 ma a livello mondiale e’ la carne poco cotta la maggior fonte di contaminazione , in Italia secondo l’ISS negli ultimi 20 anni ( ultimi 5 con consumo di LC ai distributori ) non c’e’ stata una variazione statistica dei casi e dei decessi.
Quindi , perche’ sparare a zero sul LC ?
>15% dei casi comunque il problema si manifesta in ogni caso
da dove proviene questa statistica ?
>Il latte crudo non si conserva in frigo a 4°C e deve essere >consumato fresco, in bottiglie di vetro sterilizzate prima di ogni >nuovo uso
Il LC si conserva benissimo in frigo a 4°C per almeno 3 gg , le bottiglie non devono necessariamente essere di vetro .
Io non ho citato alcun articolo in particolare: ho parlato di casi generali e ho citato in particolare i 9 casi di morti, certificate, correlate al consumo di latte crudo. Non discuto in merito alle tragedie personali, perchè questo non è il mio scopo, nè il sito giusto per farlo.
Sul mio sito esprimo pareri personali: ho detto che, a mio parere, e visto che la Legge lo indica come necessario, se si sceglie di acquistare latte crudo, occorre bollirlo e conservarlo correttamente. Anzi, dico di più: credo che al latte vaccino venga data troppa importanza. Io, personalmente, non lo considero un alimento completamente adatto all’alimentazione umana.
Certo è che voi dovete difendere il vostro lavoro (vedo che non avete esitato a firmarvi con il nome della vostra azienda) e sono felice per voi: speriamo che questa serietà faccia parte di tutta la categoria.
Senza polemica 😀 , ma per una corretta informazione , i dati statistici dell’ ISS sulla SEU parlano di 621 casi (con 12 morti) in 20 anni
I 9 ‘famosi’ casi a cui fai riferimento non si riferiscono a ‘morti certificate’ ma a 9 casi di infezioni SEU messe in relazione con il consumo di latte crudo , ma non con certezza assoluta .
Sicuramente non esiste alimento a rischio zero , il latte crudo dei distributori ha un rischio alimentare piu’ alto di altri alimenti ma equivalente a hamburger poco cotti, pesce crudo non abbattuto, cozze crude etc etc
Certo i bambini di 2 anni non vanno al ristorante ad ordinare la tartara od al sushi bar , ma i rischi alimentari sono analoghi ma non sono stati cosi’ mediaticamente esposti come per il latte crudo , e questo fa pensare .
Il compito degli allevatori che producono e somministrano LC al pubblico sono quelle di mettere in atto tutti i controlli ed analisi per minimizzare i rischi , tra i tanti dobbiamo far analizzare le feci di ogni singola bovina per l’ eventuale presenza del Coli O 157 e se presente , escludere il capo dalla produzione di LC destinato al consumo .
Le tue opinioni sul latte come alimento sono rispettabilissime
anche se non le condivido ma , penso che bisogna essere un po’ piu’ attenti quando si fanno delle affermazioni che non hanno riscontri oggettivi 😉
Il riscontro oggettivo l’ho avuto adesso dalle tue parole 😉 : il latte crudo dei distributori ha un rischio alimentare piu’ alto di altri alimenti ma equivalente a hamburger poco cotti, pesce crudo non abbattuto, cozze crude. Io non do carne cruda a mia figlia!
E’ dunque esattamente quello che sostengo nel mio post: è davvero necessario correre anche solo un piccolo rischio, per mangiare queste cose? In un’epoca moderna, in cui possiamo scegliere (per lo meno noi che siamo fortunati e possiamo scegliere), che senso ha mettere a rischio la nostra salute?
Per esempio io queste cose crude non le mangio. L’ultima volta che ho mangiato carne cruda di filiera certificata, comprata al supermercato e conservata con tutti i crismi, mi è venuta la salmonellosi, e sono stata malissimo per una settimana. Da allora ho davvero capito che, per me, non ne valeva la pena.
A maggior ragione se parliamo di bambini piccoli. Sugli adulti io non discuto nemmeno: bevano tutto il latte crudo che desiderano! 😀
Assumere LC e’ una decisione che spetta al consumatore quando correttamente informato su cosa sia il LC , noi allevatori comunque apponiamo il cartello .
“in questi ultimi mesi sono stati davvero molti i casi di bimbi morti dopo aver bevuto latte crudo, non solo di fattoria, ma anche latte certificato, controllato e super buono ”
Scusa se insisto , ma questa affermazione NON e’ assolutamente corretta informazione, anzi andrebbe modificata … 😉
A me il latte piace molto , ma quello crudo non l’ho mai provato in età adulta , da piccola bevevo quello delle mucche di mia nonna ma rigorosamente bollito , e avendo parecchi parenti contadini io ho sempre sentito dire che và assolutamente bollito e che comunque se non ci sei abituato causa problemi intestinali
…Allora ,alla fine della fiera..lo compro o no questo latte crudo 🙂 ?
due anni fa o tre non mi ricordo,hanno aperto il primo distributore di latte fresco vicino a casa…e dopo il passaparola..ho provato anche io…
latte molto molto molto buono…nessuno diceva di bollirlo..anzi il propietario mi disse che potevo berlo già così..bottiglia pulita..e solite cose…fino a quando non ci fu il primo caso di decesso comunicato dal telegiornale noi lo abbiamo bevuto…e stiamo per fortuna tutti bene!
Da quando fuori dai distributori hanno messo “consumare previa bollitura”
non lo prendo più perchè: devo metterlo in un pentolino,scaldarlo,e devo accendere il gas,devo stare attenta perchè in un attimo bolle e esce tutto e il più delle volte mi sporca i fornelli,devo Rimetterlo nella bottiglia,lasciarlo fuori dal frigo a raffreddare,ricordarmi di metterlo al fresco,e poi lavare il pentolino sporco… e il sapore non è più quello buono del latte crudo!..non vi sembra che questo mi complichi la vita?..un pochettino si…sto leggendo pian piano le vostre notizie..molto interessanti…
Ecco, vado un pò di corsa ma vorrei lasciare un commento.
Ho seguito la diatriba qua nella provincia di Pesaro; non vorrei sbilanciarmi troppo in questioni politiche, ma spesso si è sottolineato il fatto che i distributori di latte e le grandi centrali (o i grandi produttori) abbiamo dato una grande spinta per la pubblicazione di quel decreto del 2008 a cui accennit tu, e che più di una volta abbiamo messo i bastoni fra le ruote per un fatto puramente economico. Purtroppo non ho tutti i dati alla mano, ma il dubbio mi viene: il sapore del latte crudo è migliore, la filiera è più semplice, l’igiene è controllata. Siamo davvero sicuri che il male stia nel latte?!
Questo post è interessantissimo e ho letto tutti i commenti in risposta. Io compro solo latte intero alta qualità al supermercato. Mio figlio ne beve un biberon da 330 ml la mattina insieme ad un paio di biscotti. Non lontano da casa mia c’è un distributore di latte crudo ma non sono mai stata tentata di provarlo e ora ancor meno. Perchè se è vero, come ho letto in più di una risposta che dopo la bollitura perde le sue proprietà… beh crudo non mi fiderei a berlo, figuriamoci darlo a mio figlio. Soprattutto dopo aver letto che è vietato darlo ai bimbi sotto gli 8 anni di età… non lo sapevo!!! Purtroppo i tempi sono cambiati e forse è meglio che ci accontentiamo del latte che vendono al supermercato. Anche se non nego che mi piacerebbe assaggiare il latte appena munto, in un fattoria, con animali controllati, super controllati.
quello del distributore vicino a casa tua dovrebbe avere proprio le caratteristiche che cerchi….puoi anche andare a vedere da quale fattoria proviene e andare a vedere com’è!
Il latte crudo lì è proprio alta qualità con animali supercontrollati.
Inoltre il sapore anche dopo bollito (è comunque sufficiente attendere che si formi la pellicola di panna…non deve bollire mezz’ore) è sempre meglio di quello che compri al super mercato.
ciao
Sinceramente, dopo quello che ho letto, non mi sento molto sicura di questo latte. E visto che ai bimbi sotto gli 8 anni è vietato, o comunque sconsigliato, (il sistema immunitario dei bimbi è completo mi pare almeno dopo i 6 anni), e mio figlio ne ha solo 3… meglio latte del supermercato.
Io invece la mia che ha 16 mesi lo prende, dopo leggera bollitura e sono tranquilla perchè so dei controlli che vengono fatti.
Ciao
Se non ho capito male, la bollitura lo rende ancora più sicuro, quindi va bene anche per i bimbi. 🙂
già, tieni conto che parti da un latte alta qualità, quindi con una carica batterica molto bassa.
ciao
Grazie 🙂
Premesso che non ho letto le altre risposte…scusa
…Il mio pediatra mi ha detto chiaramente, che dare il latte vaccino ai nani non è poi sta conquista e non si capisce perchè le mamme non vedano l’ora di somministrarlo..
E’ un latte che va bene per i vitelli (mi ha detto papale papale) che non ha i giusti nutrienti per un bambino come Ale che cmq ha una dieta ancora poco variegata
cosi’ io ad Ale do il latte per lacrescita ,sempre in polvere…perchè il mio pediatra è il mio guru
anzi losponsorizzo:P http://www.dottorbedendo.it/
I siti così, rimasti al 1995, per me sono un colpo al cuore… :argh:
… per me andare da un pediatra con un sito web così, è come andare da uno che tutti mi dicono essere bravissimo, e vedere che ha lo studio in una roulotte in riva al fiume in mezzo ai rifiuti e ai topi 😆
eh lo so…
c’hai ragione…
anche a me verrebbe da pendarla come te…
poi mi fermo, guardo alla rosa dei pediatri del circondario
lui è l’unico con un sito…unico che scrive e pubblica opuscoli ed è un bravo pediatra…quindi….chiudo un occhio 😛
Proprio oggi una mamma blogger ha linkato questo articolo sui latti di crescita:
http://www.altroconsumo.it/bambini/latti-di-crescita-inutili-e-costosi-s255053.htm
io non ho mai allattato…purtroppo
ho sempre dato il latte in polvere…e quindi sotto consiglio del pediatra ho continuato…
…io mi fido del mio pediatra…e penso che se mi ha sconsigliato lui di non dargli il latte vaccino adesso …il motivo c’è!nell’articolo si parla di dieta equilibrata, si anche io trovo che questo latte in una dieta varia ed equilibrata sia inutile …
mio figlio ha 15 mesi e una dieva varia proprio non ce l’ha, non ha ancora…per questo lo uso..
se Ale mangiasse di tutto….userei eccome il latte vaccino, perchè louserei solo per la colazione o per una coccola esempio…
poi che siano costosi ecc ecc concordo appieno!
Non volevo giudicare le tue scelte, solo fare un po’ più di chiarezza sul latte di crescita. Inoltre penso che anche io al tuo posto farei lo stesso. Ovvero, mi fido del pediatra e quindi seguo i consigli che mi da. Anche io mi fido della pediatra del mio bimbo e di quello che dice. E per quanto riguarda le diete equilibrate… sigh, anche noi facciamo parte del club: mangio quello che voglio io. Certe volte mi pare di essere il cuoco di un ristorante. Il bimbo ordina la cena e io cucino, tanto se propongo quello che voglio io… finisce tutto nel bidone!
lo so bene scusa, in effetti non stavo rispondendo a te ma all’articolo mi son riletta sgarbata scusa 😛
Ale ha 15 mesi e non riesco a toglierlo dal piatto unico pensa te…. e lavoro pure in un nido! 🙄
Io a casa compro il latte intero, che siamo solo io e il cucciolo a bere perchè il papà del cucciolo preferisce lo yogurt. Qualche anno fa è comparso anche nel mio quartiere il furgoncino per la distribuzione del latte crudo. Non mi ha mai ispirato fiducia e dopo aver letto questo post me ne ispira ancora di meno.