Quando nasce una mamma

Pubblicato il 16 Luglio 2010 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

mamma

Ieri sul blog di un’amica leggevo le sensazioni legate al primo mese di vita del proprio bambino e a quanto sia difficile allattare (non metto il link per evitarle la stupida tortura dei commenti anonimi che le dicono che non è una buona madre). Per me è stato davvero così difficile e doloroso, che non ne ho affatto un bel ricordo.

Il fatto è che io ero preparatissima: sapevo tutto quello che c’era da sapere sui bambini, avevo letto ed ascoltato qualunque cosa, mi ero organizzata in tutto… ma nessuno mi aveva detto che le uniche cose che non puoi prevedere, sono proprio quelle che dovrebbero essere naturali, come l’allattamento, il prendersi cura del bambino senza impazzire, interpretare correttamente il suo pianto, ecc…

L’istinto della maternità non è così immediato: ci si mette un po’ di tempo, chi più chi meno, a prendere le misure del nuovo bambino e a comprenderlo. Per me è stata tanto brutta la gravidanza, quanto bella la maternità: sono stata fortunata. Mi sono stancata tanto (certe notti avevo le allucinazioni, mi svegliavo di colpo e, pensando di avere Dafne in braccio, mi spaventavo di non trovarla… e invece era nella sua culla), ma mi sono anche divertita tanto.

Però, quello che nessuno ti dice PRIMA di diventare mamma, è che sarai sola. Certe volte sarai proprio sola fisicamente, come ero io, senza aiuti ‘fisici’ intorno. Certe volte sarai sola contro tutti.
Contro tutti quelli che, incuranti del periodo delicatissimo che stai vivendo, ti spiegano come deve essere una buona madre, quanto e come deve allattare, se deve usare la fascia o il passeggino, se deve tornare al lavoro o stare a casa, se deve essere figa a tre giorni dal parto o deve essere materna e non esagerare col trucco…

Non so come sia negli altri Paesi (in Svezia so che l’ostetrica ti segue dopo il parto, venendo direttamente a casa tua), ma in Italia manca un’adeguata assistenza post partum.

O hai una bella famiglia alle spalle, che ti aiuta e non ti opprime (e non tutti hanno questa fortuna, da quello che leggo in giro), o vicino a casa hai una struttura adeguata (pochissime, casi rari), o ti arrangi e ti affidi alla fortuna, sperando di non incorrere nella depressione post partum e di non buttare tuo figlio giù dal balcone.

Ma la vera assistenza manca totalmente.
Manca una figura di un’ostetrica che chiamerei domiciliare, una persona paziente e non maleducata e non rigida, che con cura e pazienza venga a trovarti a casa per sapere come stai, se hai bisogno di una mano, se ti serve qualche consiglio sull’allattamento.

Manca qualcuno che ti faccia la spesa, pulisca casa,ti prepari la cena. Perché di gente che ti dice: ‘Lasciami il bambino che così tu puoi pulire casa’, ne trovi a bizzeffe. Ma di gente che ti dice: ‘Pensa a te stessa, che alla casa ci penso io’, ne trovi pochina.

Manca qualcuno che ti chieda:
– TU come stai?
Quando nasce un bambino, tutti intorno chiedono del bambino. E’ giusto, è naturale: lui è al centro dell’attenzione, è un nuovo giocattolo da spupazzare e su cui riversare le proprie attenzioni. E le madri diventano così, genericamente, invisibili.

Quando nasce un bambino nasce una madre. Ricordiamoci di chiederlo (e lo ricordino soprattutto familiari, amici e papà):
– Tu come stai, neomamma?



Commenti

158 Commenti per “Quando nasce una mamma”
  1. sonia

    io vivo in svezia e sinceramente ho trovato molto deludente l assistenza post partum, a me non e’ venuta a casa nessuna ostetrica ( ho partorito in uno dei migliori ospedali di stoccolma) si mi hanno chiesto solo come stavo e dato che ho avuto un post partum orrendo mi hanno solo rimandato ad altri dottori che a loro volta dopo mesi mi rimandavano ad altri dottori, mi hanno diagnosticato depressione post partum quando non lo era e mi hanno semplicemente dato antidepressivi, insomma mi sono trovata sola in un paease straniero che e’ troppo supervalutato.. ecco volevo portare la mia esperienza, non si e’ mai abbastanza aiutate neanche in questi posti

  2. sara

    Grazie Mammafelice per avere scritto questo post, il mio bambino è nato 19 mesi fà io invece come mamma sono nata un bel pò di tempo dopo , eppure credevo di sapere tutto.Non sai quello che ho letto sull’allattamento e quello che ho fatto per portarlo avanti almeno due mesi e poi mi sono dovuta arrendere .
    Io in questa particolare situazione fisica e psicologica dei primi mesi ho perso tutte le certezze e le sicurezze che avevo in gravidanza e mi sono trovata a cercare l’approvazione di chi mi stava intorno,a chiedere quei consigli che non avrei mai pensato di accettare; é stato come se non mi fidassi di me stessa come madre,è stato come se avessi paura di non fare la cosa giusta per il mio bambino .Il mio carattere è tornato fuori poco a poco e così le mie convinzioni, ho attraversato una grave depressione e poi sono rinata.Sono rinata una mattina di Maggio quando ho avuto la forza di uscire di casa ed è da quel momento che è iniziata a nascere questa mamma ritardataria ,una mamma nata piano piano,una mamma che ci ha messo un pò ma che ora è fiera di se e difende le sue idee “con le unghie e con i denti”.
    Quello che vorrei dire umilmente alle neomamme è di avere la forza di assecondare il proprio istinto e di ricordarsi sempre che ogni bambino è un mondo a sè al di là di quello che ti dicono al corso o di quello che leggi sui libri.
    Alle mamme consiglio anche di seguire questo sito tanto bello e tanto utile.

  3. cara mammafelice su consiglio di: http://pollon72.blogspot.com/ ho comprato il libro Le dieci regole della felicità di Adam J.Jackson non sò perchè questo libro mi ha fatto pensare a te non sò se lo hai già letto, se non lo hai fatto credo che ti piacerebbe perchè rispecchia quello in cui credi. un abbraccio

  4. Non posso che rispecchiarmi a pieno nel tuo post.
    Tanti sostengomno come dogma di fede che la maternità sia istintiva, e che l’allattamento debba essere al seno, a richiesta anche ogni pochi minuti, e che tu non ti debba per questo sentire una mucca da latte, perché è una stupidaggine e devi pensare al meglio per tuo figlio. Forse è vero, forse no. Probabilmente è vero solo per qualcuna e non lo è per altre. Fossilizzarsi su certe posizioni non è d’aiuto, perché ogni mamma reagisce in modo diverso alla maternità, io ne sono l’esempio. Probabilmente ci si dimentica che ogni neomamma è anche, è ancora donna, essere umano, con le sue esigenze fisiche e psicologiche. Certi suggerimenti di ostetriche, pediatri, amiche, parenti, estranei invece sembrano orientarsi sulla tendenza:”Eh, ma è tuo figlio, che ti aspettavi? Ovvio che devi dedicare ogni minuto secondo a lui, non sono ammessi compromessi di sorta, altrimenti vuol dire che non lo ami abbastanza”.
    Suggerisco, oltre alle magliette proposte più in su anche una con scritto:”Ehi, ma ci sono anch’io!”. Io la indosserei. Amo mio figlio più di qualunque altra cosa, e per lui voglio il meglio. Per me il meglio non è tot grammi del mio latte, ma una mamma serena e equilibrata. Se per farlo ho bisogno di qualche minuto per me stessa, o anche, perché no, di dargli l’aggiunta perché così spontaneamente il mio latte non gli basta, bè…ho imparato a farlo senza sentirmi oppressa. Forse sto divagando.

    Grazie di aver scritto un articolo così importante.
    Ribadisco che mi ci vedo al cento per cento.

    Ps. Sarei curiosa di sapere come è gestita la maternità e la paternità negli altri paesi d’Europa, qualcuno sa dove potrei “documentarmi”?

  5. elena

    Posso anch’io riportare un’esperienza, consapevole di alzare un pò di polvere. Ho letto l’articolo e qualche commento…ma sono veramente tanti, perchè è un argomento che fa venire volgia di parlare. Sono diventata mamma nel 2006 di tre gemelli. Prima eravamo: io, mio marito, e la mia cagnolina…poi un giorno tre termoculle con tre pesciolini dentro (termo cosa?? non sapevo neanche a cosa servissero). Potrei parlare per ore del dopo e ancora piangere per le fatiche immense che abbiamo provato io e mio marito. Sono diventata mamma un giorno alla volta ed un giorno alla volta ho imparato a toccarli a parlargli. I nonni, gli zii, tutti pronti ad aiutarti per quanto è possibile, perchè tre sono tanti anche per un super nonno. L’articolo dice:” di gente che ti dice: ‘Pensa a te stessa, che alla casa ci penso io’…”. Prima di avere i bambini una pizza, un cinema, un pedicure, un bidet…si un bidet, era cosa ovvia ma poi arriva la buffera ed è grazia se il bidet lo fai un giorno si ed uno no!Non sono una mamma speciale, e rispondo ancora una volta alle mamme di un bimbo che mi guardano con gli occhi sbarrati e continuano a chiedermi: “scusa, ma tu come fai?” La mia risposta é che sono diventata mamma di tre gemelli, come loro di uno per la prima volta, io so fare solo così, non ho esperienze ‘più facili’ alle spalle per valutare questa come più difficile… è certo (e qui scatta la polemica) che molte mamme (non significa tutte!) che affrontano una gravidanza normale, con bimbo normale, e una famiglia normale,fanno un sacco di storie: perchè piange, perchè non dorme, perchè sono sola, perchè non mangia. Attenzione: siamo in tante e ognuna di noi affronta ogni giorno mille difficoltà, a volta a testa alta e con il sorriso, a volte con stanchezza e a carponi. A chi devo chiedere aiuto? Chi veramente può capire la stanchezza di una mamma a fine giornata? Sto parlando di una mamma, senza specificare il numero dei figli, perchè credetemi se vi dico che la mia stanchezza a sera è pari alla vostra, non sono Wonder Woman, chi è che mi può sollevare le giornate? Il consiglio di chi? Siamo mamme fortunate, con bimbi fortunati, vogliamo fare polemica sulle strutture del comune?, sulle ostetriche, sui centri di assistenza? E’ veramente quello che ci serve?
    SONO PRONTA, SPARATEMI!
    Elena

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Tu sei in gamba, sei molto coraggiosa e hai anche dimostrato tanta forza e tanto carattere. Ti ammiro.
      Però ricorda che non tutte le persone reagiscono allo stesso modo, e sentirsi deboli e lamentarsi è anche un diritto, una liberazione, un modo per sfogarsi…
      Il fatto che possiamo fare tutto da sole, non significa che non debbano esserci delle strutte che ci aiutano. Proprio perchè, come dici, tu, non siamo Wonder Woman.
      Nel mio mondo ideale dovrebbero esserci tutte le strutture giuste… che magari non ti servono perchè riesci bene da sola. 😉

      • rossy

        ciao. condivido quanto dice mammafelice…insomma ammiro molto Elena, tre tutti insieme…io ne ho due, di età differenti (7 e 3 anni) ma, accidenti, sono una mamma brontolona, che non ce la fa a non dire che è stanca.
        Lo so che sono fortunata perchè ho due bellissimi bambini, sani, attivi, curiosi e quantaltro, però certi giorni sono stanca, stanca, stanca…e perchè non lo dovrei dire?
        Lo so che non serve a nulla e che il mattino dopo mi sveglierò con più energie, ma il lavoro della mamma è estremamente faticoso ed è vero che a ripagarlo ci sono loro, i nostri cuccioli, ma certe volte ci si sente schiacciati dalle loro esigenze e necessità che ci sono quando sono piccoli, ma che ogni giorno si rinnovano e cambiano con la loro crescita.
        Ma quando una mamma lo diventa per la prima volta avrebbe bisogno di aiuto, conforto, sostegno anche se è normale che sarà stanca (e lo sarà da quel momento in poi), per far sì che pian piano, con la dovuta consapevolezza comprenda il suo ruolo di madre, senza per forza doverlo vivere da sola.
        Poi è ovvio, siamo diverse, e magari chi è più forte o semplicemente più consapevole oppure meno complicata di quanto lo possa essere io, non ha bisogno di nulla ed allora ne farà a meno.
        Un bacio.

      • Claudia

        io sono dell’idea che se una mamma è sola e senza aiuti si rimbocca le maniche e cerca di non andare in depressione o comunque di non lamentarsi, lo sanno tutte le donne che dopo un figlio le cose cambiano…certo non si sa COME, ma sinceramente all’incognita preferisco di gran lunga aver avuto 2 coppie di gemelli a distanza di 3 anni…sono una mamma senza aiuti, ho mio marito che mi da’ una grossa mano in casa, ho la fortuna di avere tanti amici che a modo loro danno una mano (fare la spesa, farti compagnia niente di +) ma sapevo anche prima che non sarebbe stato facile…quando sono rimasta incinta del terzo figlio, ma poi s’è scoperto c’erano ancora 2 gemelli non nego di aver pianto per giorni…ma adesso non vorrei niente di diverso dai miei 4 tesori…ho la fortuna di poter lavorare da casa e questo non è poco…non son wonder woman, anch’io cedo di tanto in tanto, anch’io ho la casa sporca, anch’io a volte piango perché non ce la faccio, anch’io non ho tempo per me…ma dopo 2 minuti mi chiedo a cosa serve lamentarsi…cambia qualcosa? Mi aiuta a stare meglio?? NO…serve solo a far del male ai miei figli, sicuramente le energie che ora sto mettendo per crescerli saranno ripagate quando saranno + grandi…mamme NON LAMENTATEVI, c’è sempre chi sta peggio!!!

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

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        Guru
        Mamma di Dafne (17 anni)

        Non mi piace la filosofia del: c’è sempre chi sta peggio.
        Se è per questo, c’è anche chi sta meglio.

        Per me è giusto parlare dei propri problemi e portarli alla luce, per chiedere aiuto quando siamo stanche o sentiamo di non farcela. Questo non significa lamentarsi. E anche fosse, non trovo nulla di sbagliato nel lamentarsi, una volta ogni tanto, se a questo, ovviamente, segue un’azione di miglioramento, di coraggio o di cambiamento.

        Non voglio nemmeno che le mie energie vengano ‘ripagate’ in futuro: mia figlia non deve ripagarmi proprio di niente. Quello che le do è gratis, e non mi spetta alcun ritorno. Per come la vedo io. Per questo io bado molto seriamente anche alla mia felicità e non solo alla sua: non voglio sprecare la mia vita facendo cose che mi fanno star male, con la speranza che un giorno lei riscatti la mia dedizione. Perchè i figli non sono nostri, e quando saranno grandi avranno di meglio a cui pensare, piuttosto che stare dietro a noi che siamo già vecchie.

      • Claudia

        ovviamente ognuno la vede come le pare in base anche alla sua personale esperienza, però il fatto è che lamentarsi davvero non serve a niente, anch’io l’ho fatto ci mancherebbe ma non risolve nessuna situazione, spesso non serve nemmeno a sfogarsi (per me almeno) … dopo gli attimi di crisi ci si deve rimboccare le maniche e non dire che in Italia manca un’assistenza post parto adeguata…chi l’ha detto che ci deve essere? Solo perchè in certi paesi esiste? e allora possiamo andarci a vivere in quei paesi…

        Per il fatto di ripagarmi forse mi sono espressa male…io adesso le mie energie le spendo quasi tutte per crescere i miei figli, quando saranno grandi sicuramente sarò fiera del mio lavoro ed è quello che intendevo so bene che non avrò niente da loro in senso materiale, ma vedere i miei figli che crescono bene e sono felici è per me la miglior “paga” per l’impegno che ci sto mettendo adesso…sfido chiunque a dire che le energie per star dietro ai propri figli non si sentono a fine giornata…

      • Claudia

        penso che la questione non sia l’utilità o meno del lamento ma la possibilità della Mamma di esternare le sue necessità/paure e debolezze che non significa lamentarsi e lagnarsi ma solo chiedere aiuto facendolo capire a chi non ha orecchie.
        Poi hai ragione a dire che il lamentarsi non porta a niente ma è meglio rimboccarsi le maniche ma l’avrai provata anche tu la liberazione che si prova, o no? (come diceva la pubblicità: non risolve ma aiuta!! )

      • elena

        Carissima Claudia,
        come sono vere le tue parole!
        Questo è il temperamento giusto per fare la mamma! Nessuno impedisce a nessuno di lamentarsi.
        FARE LA MAMMA E’ UNA FATICA MOSTRUOSA , 1,2,3,2+2 FIGLI CHE OGNUNO DI NOI HA!!!Quanti i giorni in cui vorrei spiaccicarmi contro una parete per la stanchezza…alcune giornate sembrano fatte di 48 ore, ma poi si riparte, cercando di affrontare la quotidianità con il giusto spirito.
        Il conforto, ed il sostegno che andiamo cercando, non lo troviamo in una struttura ma nel proprio compagno,nei nostri familiari,nelle persone che fanno la nostra giornata, nel compiacersi di piccole cose, nel trovare microminuti di tempo per fare cose che ci piacciono(come aprire un sito internet).
        Si chiama CAMBIAMENTO!!! e bisogna sccettarlo come parte dell’essere vivi ed usarlo in modo creativo per rendere le nostre famiglie ancora più unite ed educative!! Questo è il nostro compito di genitori
        A volte c’è solitudine, è vero, io l’ho provata,la famosa depressione di cui parlate esiste, è un vuoto dentro,è una saracinesca che si chiude ed anche i tuoi bimbi ne rimangono fuori! E’ maledetta. Ma se ne esce, se ne deve uscire, un giorno alla volta.
        A proposito delle “strutture”, non è vero che non esistono, cominciamo a dire le cose come stanno, le strutture ci sono, centri, servizi, addirittura i negozi sono pronti a dispensare consigli ma di certo non ti telefonano a casa! Bisogna muoversi, girare, informarsi, CHIEDERE e non aspettare che qualcuno chieda a noi! Noi che consultiamo internet , che scriviamo commenti ad articoli che ci interessano, che mandiamo mail alle amiche, abbiamo difficoltà a fare che cosa??? A trovare una struttura che ci sollevi da giornate di infinita stanchezza??
        Io penso davvero che Claudia abbia ragione da stravendere!

  6. Ellechiara

    Io sono una neo mamma ieri la mia piccola Chiara ha fatto 2 mesi.
    Tutto quello che dici è vero io mi sentivo veramente sola 1 mesetto fa che abbiamo fatto il trasloco (eravamo io e il mio compagno) untrasloco di 300km, insomma lui per portare giù tutto faceva 600 km al giorno (io non potevo far fare tutti questi chilometri alla bambina) e io a casa da sola con la bimba (Abbiamo iniziato quando aveva 3 settimane) a continuare a fare gli scatoloni e aiuti zero. Ma ce l’abbiamo fatta, in compenso ho perso un po’ di latte ma ora sto cercando di rimediare. (già ne avevo poco 😕 )
    Se non sono andata in depressione lì magari non ci vado più 😀
    Tutti chiedono come sta la bambina, ma nessuno chiede se hai bisogno, neanche i parenti più stretti, almeno nel mio caso è stato così!!
    E noi continueremo così :mrgreen:

  7. Cinzia

    il post è molto bello, scrivi molto bene però non sono d’accordo sul fatto che in Italia manca l’assistenza post parto…forse è limitata, ma dove abito io c’è non a tutte le ore ma c’è ed è gratuita inoltre da qualche mese ho saputo dell’esistenza di Doula offre un validissimo servizio alle mamme!! http://www.mondo-doula.it

  8. debbie

    ragazze a me la Leche League ha rovinato, mi hanno spremuto come una mucca con vari strumenti di tortura ma non usciva latte e loro, gruppo di fortunate donne con latte, mi guardavano con aria di pietà…Sono finita in terapia x questo e la prima cosa che mi ha detto il mio psicologo è stata: lasci perdere quel gruppo di donne fanatiche che creano bambini dipendenti per sentirsi importanti! Aveva ragione! Mollate loro…sono rinata!

  9. Bianconiglia

    Questo post mi ha fatto tornare indietro di dieci anni. Leggendo tanti commenti, mi rendo conto di essere stata fortunata, perché ho potuto contare su una mamma e una suocera che, pur con tutti i loro difetti e qualche entrata “a gamba tesa” (inevitabile, credo: era la prima e attesissima nipote per entrambe), mi hanno aiutata e sostenuta moltissimo. Mai quanto ha fatto però l’indimenticabile Cristina, ostetrica che mi ha seguito nel pre e nel post parto. Si, perché non è del tutto vero che in Italia non esista assistenza pubblica post partum. C’è, ma è offerta dai consultori, che purtroppo molti credono solamente (cito una mia amica) “posti per chi vuole abortire e per le derelitte”. In realtà forniscono una grande quantità di servizi, molti gratuiti o per il solo costo del ticket, tra cui le visite ostetriche domiciliari post parto e la gestione di preziosissimi gruppi post nascita. Io ne ho frequentato uno per quasi tutto il primo anno di vita di mia figlia, ed era il mio porto sicuro, dove trovavo aiuto e conforto ma anche compagnia e amicizia. Non so se questo servizio sia presente ovunque, certo è che anche dove c’è purtroppo molte donne non lo conoscono, e anche se gliene parli non si fidano, proprio perché prevenute nei confronti dei consultori. E’ un peccato, perché l’aiuto che possono offrire è davvero prezioso. Certo, non ti puliscono casa e non ti preparano la cena. Anzi, a questo proposito, quoto il consiglio di bandire il punto croce a favore del riempimento del freezer. Meno scenografico, ma molto più utile….
    Chiudo il papiro consigliando la lettura del libro che implicitamente citi nel post: Nascita di una madre, di Daniel Stern. Io l’ho trovato bellissimo e profondamente rivelatore, tanto che lo regalo a tutte le donne incinte che conosco. E non mi presento mai da una neomamma senza un pensiero anche per lei.

  10. lorenza

    Cara Mammafelice ti leggo spesso ma è la prima volta che ti scrivo.
    Questo articolo è bellissimo mi ha fatto tornare alla mente un periodo della mia vita che mi sembra lontanissimo ma sono passati solo 5 anni.
    Nella mia provincia c’è per chi la vuole l’assistenza post-partum, nel senso che passa 1 o 2 giorni dopo il parto l’ostetrica a casa, se hai problemi poi la richiami tu. La mia esperienza è stata … (non so se scrivere positiva o negativa) veniamo ai fatti.
    Il parto è stato difficile, io ho collassato in sala parto, mio figlio è stato rianimato e il latte non è arrivato…. Mi chiamano dall’ospedale mentre sono ancora ricoverata che mia mamma deve essere operata dopo una settimana…..
    L’ostetrica arriva il secondo giorno che sono a casa e mi dice che per far arrivare il latte devo far attaccare di più il bambino ad ogni sua richiesta mi spiega varie posizioni per stimolare il latte e cambiare il modo di attaccarsi (la bellissima posizione a regby) e se ne va.
    Dopo 2 giorni la richiamo il latte non è arrivato e sono sull’orlo di una crisi isterica, mi tranquillizza provi ancora 2/3 giorni semmai si dovrà accontentare di dagli la giunta. Il giorno dopo in piena crisi isterica, chiamo il mio medico che mi calma e mi fa ragionare: non si può avere un’esaurimento per allattare un bambino, quindi latte artificiale. Dopo un primo biberon di 30 gr. (magari è troppo e si sente male) un secondo biberon di 100 gr e un terzo di 40 gr mio figlio per la prima volta in 6 giorni dorme e non piange….
    Mi sono sentita una madre veramente schifosa perchè per seguire una mia fissazione l’ho fatto stare male per 1 settimana.
    E gli altri nel frattempo???
    Mia mamma in ospedale non poteva far molto, mio marito dopo 3 giorni è dovuto tornare al lavoro, mia suocera veniva per chiedere di poter vedere il bambino si fermava 5 minuti e se ne andava (2/3 volte al giorno), al massimo credo mi abbia fatto la spesa 1 volta.
    E’ stato un periodo durissimo ma da allora non mi fa paura nulla.
    Più di una volta ho pensato a quelle mamme che fanno gesti inconsulti dopo il parto ricordando come mi sentivo io, sola ed incapace di gestire un bambino così complicato. Ho fatto tanti errori con mio figlio, mi sembra di non essere mai abbastanza attenta eppure oggi seguo il mio istinto anche con i vari consigli che tutti si sentono in diritto di darti. Se il consiglio è buono prendilo a prescindere da chi te lo da.
    Grazie per avermi ascoltato e complimenti per il sito.

    P.S.: il latte mi è venuto dopo circa 2 settimane perchè mi hanno detto che ero troppo stressata… ho allattato al seno esclusivamente fino a 15 mesi ma se dovesse ricapitarmi userò il pensiero di mia mamma “ma chi se frega io ti ho crescita con il Milupa e non sei venuta su bene?”

  11. rossy

    ciao.
    Rileggevo le bellissime e verissime testimonianze di tutte queste mamme, ed in una cosa mi riconosco, quando sono nati i miei bimbi tutti a spingermi e convincermi che “dovevo” riuscire ad allattare, che insomma ” è una cosa naturale”, “per forza ci devi riuscire anche tu”, ed io, che di latte non ne avevo abbastanza mi sentivo incapace, inutile, non “normale”…
    Ci ho messo un po’ a superarlo, ma spesso mi sono chiesta perchè invece di starmi accanto, capirmi, cercare di sostenermi, mi facessero sentire addosso tutta la mia fragilità!
    Un Bacio

    • bietolina

      la domanda principe che mi facevano era…
      “gli dai il tuo latte???” e io che soffrivo un pò di questo mancato allattamento cercavo di giustificarmi come fosse colpa mia ….ed erano sempre mamme che me lo chiedevano

  12. PiccolaStella

    Ecco, a 17 giorni dal parto non mi puoi trovare più d’accordo

  13. mamma di 2 gemelli

    L’articolo è molto bello e interessante, non ho letto tutti i commenti, ma ho riflettuto sulla mia esperienza e devo dire che a me la cosa che ha fatto soffrire di più oltre la solitudine (mia mamma è a 600 km ed è stata con me il primo mese poi sono rimasta sola – mia suocera è a 200 km ed è stata con me 1 settimana – se voglio un aiuto devo PAGARE qualcuno) è stato anche l’atteggiamento di tante giovani mamme che quando mi incontravano non facevano altro che vantarsi dell’allattamento e poi con aria sofferente mi dicevano “certo tu con due come fai? Per forza devi dargli il latte artificiale”, che facevano di tutto per farsi vedere in forma, sempre smaglianti (salvo poi scoprire che avevano 2 nonne full-time + la donna delle pulizie che si occupavano di tutto, e loro pensavano solo ad allattare), che raccontavano di quanto era stato meraviglioso il loro parto naturale mentre io (sempre a loro dire) con due gemelli ero stata costretta a fare il cesareo e non avevo potuto godere di quella fantastica esperienza, e poi man mano che i mesi passavano sentirle vantarsi dei progressi linguistici dei figli mentre ovviamente i miei essendo gemelli (e uno per di più maschio) erano indietro perchè è normale così. Potrei continuare con questi esempi per ore, ma sarebbe noioso anche per me continuare a scrivere. Ecco, riflettendo io mi chiedo: perchè? Perchè anche tra mamme non si riesce a trovare la comprensione? Perchè non si riesce ad evitare la competizione? Perchè è così difficile creare un gruppo di mutuo aiuto? Se sono andata fuori tema mi scuso. In questo periodo sono molto disillusa su molte cose e non riesco a spiegarmi perchè sia così difficile capire che una mamma può sempre aver bisogno di aiuto, e non è da meno delle altre se non ha allattato e non ha partorito naturalmente.

    • bietolina

      ciao! pensa che io con uno non son riuscita ad allattare e per giunta mi ha fatto anche un cesareo, anche io a volte mi sento un pò diversa, pero’ fregatene e non disilluderti, perchè la comprensione tra mamme esiste…passa magari nel forum e te ne accorgi!!!;)

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Grazie per il tuo commento, grazie davvero.
      Ti dirò quello che penso sulla ‘naturalità’ della maternità: a me sembra una gran boiata. Questa esigenza di soffrire, di provare dolore, di sacrificarsi più delle altre, è una gran boiata. Come se le madri fossero Madonne che fanno un giretto sulla croce, per testimoniare quanto sono devote ai loro figli.
      Io adoro mia figlia, ma non mi sognerei mai di immolarmi per lei. Lo trovo anche molto ridicolo, se non fosse che si tratta di un riso amaro!

      La cosa su cui secondo me puoi cambiare idea è quella della tua disillusione. In questi anni ho conosciuto mamme/donne splendide, che si aiutano davvero tra loro, che sanno cos’è la vera amicizia, quella senza confini. Ho incontrato amiche che non giudicano e che sanno farmi ridere anche quando mi sento disperata. Per questo, mi sento di dirti, di crederci ancora. Di credere nell’amicizia femminile, di credere che esistono molte più donne equilibrate, rispetto alle psicopatiche che ogni tanto si possono incontrare. Ti aspettiamo sul Forum? 😉

      • rossy

        Ciao a tutte voi.
        Sono anche io convinta che questa storia del “naturale” sia ormai solo un po’ una moda, insomma chi riesce a fare un parto naturale (io ho avuto questa opportunità, ma chi dice che sia meglio o peggio di chi ha fatto il cesareo?), e chi riesce ad allattare (questa fortuna non l’ho avuta per nessuno dei miei bimbi, se non per 15 gg al massimo), si arroga il diritto di sentirsi MIGLIORE…e perchè??
        Una mamma (a proposito a questa conclusione spesso devo arrivarci razionalmente perchè i sensi di colpa del fallito allattamento ci sono ancora a sette anni di distanza per il primo ed a tre per la econda) lo è per tanti piccoli tasselli, a volte fortunati ed a volte meno…Se dovessimo valutrci per gli errori e le manchevolezzenon saremmo di aiuto a nessuno, nemmeno ai nostri figli, che devono crescere con noi, così come siamo e magari più forti giorno dopo giorno, errore dopo errore, e dall’allattamento in poi di tempo ne passa…
        Buona Giornata a tutte voi ed ai vostri bimbi, che spero belli e sani indipendentemente dal latte che hanno bevuto!!!

    • Caterina

      Sai cosa dico? Che dietro tutto questo vantarsi, ci sono mamme frustrate! Goditi i tuoi gemelli! Io dico: non ti curar di loro sputa e passa! Kiss
      Caterina

  14. …concordo, Barbara, amare, anche all’infinito, non deve significare soffrire per forza, noi siamo gli archi, ma la vita è loro!

  15. Bibi71

    Quanto condivido questo post!!!
    La depressione post parto non arriva per lo sconvolgimento ormonale, ma per la solitudine che accompagna spesso la maternità…..difendiamo il nostro diritto ad educare i nostri figli a modo nostro e non permettiamo a nessuno di dirci se siamo brave o no…..molte mamme dovrebbero prima guardare in casa loro e poi valutare le altre madri.
    Ciao!!!

  16. Clap Clap Clap Applauso Standing ovation Clap Clap

    Ci vorrebbero piu’ post come il tuo per far sentire alle neomamme di non essere le sole a provare quello che provano…

  17. Mimosa

    Bellissimo blog, ma soprattutto mi ci si sono rivista, visto che sono nata mamma da 5 mesi!
    Ed è vero: l’allattamento non è solo difficile, ma è stressante e faticoso (il mio piccolino ha fatto anche lo sciopero del lattante una volta).
    Io vivo in Germania e come in Svezia esistono queste forme di ostetriche domiciliari, come le hai definite tu, che seguono post-parto. Io ne ho avuto addirittura una che ho prenotato anche per il parto!
    Poi esiste un’associazione, la “Wellcome”, tramite la quale è possibile avere una persona due volte la settimana per un paio di ore che venga a casa tua, sia per le faccende, che per tenerti il bimbo se vuoi dormire o cose del genere. Io mi sono prenotata, perchè non c’è nessun volontario libero, in quanto la richiesta é maggiore della disponibilità!
    Anch’io sono sola…la mia famiglia e quella di mio marito vivono lontano, perciò so cosa significa avere tutto sulle proprie spalle.
    Intanto, tante cose sono diventate routine e l’allattamento non è più terribile come all’inizio. Però la montagna delle cose da stirare continua ad accumularsi 😉

  18. stefania

    ciao
    sono sempre stata scettica riguardo i blog di bambini e mamme…
    ma passando per caso sul tuo (attratta dalle ricette)ho scoperto un sito che una volta tanto non parla solo di bambini e di mamme perfette.
    da quando è nato mio figlio la mia vita non mi appartiene più, io così abituata all’indipendenza (anche economica)tanto da farmi spesso pensare di non essere una buona madre.
    ho imparato in 10 mesi a contare solo sulle mie forze e a riconoscere i sentimenti veri.
    complimenti
    ciao

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Cos’è una buona madre? Io davvero non lo so…
      Penso che una buona madre sia quella che si rende conto che potrebbe essere una madre migliore di quella che è, fondamentalmente. Una madre leonessa, che impedisce a chiunque di fare del male ai propri figli, ma nello stesso tempo li vigila da lontano, lasciando loro la libertà di crescere nel mondo.

      Una madre che insegna la vita ai suoi figli non solo con le parole, ma anche con i fatti. E su questo forse dobbiamo lavorare tutte un po’ di più,perchè quando si diventa mamme, c’è sempre la tendenza a diventare solo mamme e basta, rinunciando alla propria vita. Ma non è giusto.
      Non è giusto perchè i figli crescono, e se ne vanno, e la vita resta, e deve essere una vita piena e non vuota della loro assenza. E non è giusto nemmeno per la loro crescita, perchè siamo noi a dovergli insegnare che la loro vita gli appartiene, che è bella, che possono farne ciò che vogliono.

      Secondo me tu sei pronta per tornare a riappropriarti della tua vita. Adesso che hai realizzato che ti senti in qualche modo incompleta, puoi farcela. Inizia dalle piccole cose: è più facile di quanto pensi. In fondo tu sei già così, devi solo tornare ad essere te stessa!

      • stefania

        grazie
        sono tornata al lavoro quando mio figlio aveva 5 mesi, da allora va meglio…non è facile incastrare tutto ma affronto la vita con positività, forse per questo che alessandro è sempre sorridente

      • Pina

        Giusto!Leggi il mio commento

  19. Pina

    Anche io mi ritrovo in quello che scrivi.Io mi sono affidata al consultorio dell’asl vicino a casa mia. Vado da una puericultrice che mi assiste nella crescita della bambina.Ti aiutano molto anche nell’allattamento. Adesso mi iscriverò ad un corso di massaggio infantile. Come vedi le iniziative e assistenza esistono anche in Italia ma sta a noi fare il primo passo.Io l’ho fatto perchè non ne potevo più di consigli da parte di suocera,mamma,cognata e “supermamme”.Volevo non sprecare questa esperienza con mia figlia.Quella di conoscerci poco per volta senza fretta e sbagliando anche. Ma resto io l’unica responsabile della mia bambina.Forza mamme difendete il vostro diritto a essere voi le uniche mamme dei vostri bambini.Non lasciatevi stressare troppo!

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