Quando nasce una mamma

Pubblicato il 16 Luglio 2010 da • Ultima revisione: 7 Agosto 2014

mamma

Ieri sul blog di un’amica leggevo le sensazioni legate al primo mese di vita del proprio bambino e a quanto sia difficile allattare (non metto il link per evitarle la stupida tortura dei commenti anonimi che le dicono che non è una buona madre). Per me è stato davvero così difficile e doloroso, che non ne ho affatto un bel ricordo.

Il fatto è che io ero preparatissima: sapevo tutto quello che c’era da sapere sui bambini, avevo letto ed ascoltato qualunque cosa, mi ero organizzata in tutto… ma nessuno mi aveva detto che le uniche cose che non puoi prevedere, sono proprio quelle che dovrebbero essere naturali, come l’allattamento, il prendersi cura del bambino senza impazzire, interpretare correttamente il suo pianto, ecc…

L’istinto della maternità non è così immediato: ci si mette un po’ di tempo, chi più chi meno, a prendere le misure del nuovo bambino e a comprenderlo. Per me è stata tanto brutta la gravidanza, quanto bella la maternità: sono stata fortunata. Mi sono stancata tanto (certe notti avevo le allucinazioni, mi svegliavo di colpo e, pensando di avere Dafne in braccio, mi spaventavo di non trovarla… e invece era nella sua culla), ma mi sono anche divertita tanto.

Però, quello che nessuno ti dice PRIMA di diventare mamma, è che sarai sola. Certe volte sarai proprio sola fisicamente, come ero io, senza aiuti ‘fisici’ intorno. Certe volte sarai sola contro tutti.
Contro tutti quelli che, incuranti del periodo delicatissimo che stai vivendo, ti spiegano come deve essere una buona madre, quanto e come deve allattare, se deve usare la fascia o il passeggino, se deve tornare al lavoro o stare a casa, se deve essere figa a tre giorni dal parto o deve essere materna e non esagerare col trucco…

Non so come sia negli altri Paesi (in Svezia so che l’ostetrica ti segue dopo il parto, venendo direttamente a casa tua), ma in Italia manca un’adeguata assistenza post partum.

O hai una bella famiglia alle spalle, che ti aiuta e non ti opprime (e non tutti hanno questa fortuna, da quello che leggo in giro), o vicino a casa hai una struttura adeguata (pochissime, casi rari), o ti arrangi e ti affidi alla fortuna, sperando di non incorrere nella depressione post partum e di non buttare tuo figlio giù dal balcone.

Ma la vera assistenza manca totalmente.
Manca una figura di un’ostetrica che chiamerei domiciliare, una persona paziente e non maleducata e non rigida, che con cura e pazienza venga a trovarti a casa per sapere come stai, se hai bisogno di una mano, se ti serve qualche consiglio sull’allattamento.

Manca qualcuno che ti faccia la spesa, pulisca casa,ti prepari la cena. Perché di gente che ti dice: ‘Lasciami il bambino che così tu puoi pulire casa’, ne trovi a bizzeffe. Ma di gente che ti dice: ‘Pensa a te stessa, che alla casa ci penso io’, ne trovi pochina.

Manca qualcuno che ti chieda:
– TU come stai?
Quando nasce un bambino, tutti intorno chiedono del bambino. E’ giusto, è naturale: lui è al centro dell’attenzione, è un nuovo giocattolo da spupazzare e su cui riversare le proprie attenzioni. E le madri diventano così, genericamente, invisibili.

Quando nasce un bambino nasce una madre. Ricordiamoci di chiederlo (e lo ricordino soprattutto familiari, amici e papà):
– Tu come stai, neomamma?



Commenti

158 Commenti per “Quando nasce una mamma”
  1. ChiccaGaia

    ..cha fatica i primi mesi!e che fatica allattare!..io vivo in un piccolo paese e qui sei abbandonata proprio a te stessa…ringrazio quella santa donna della mia pediatra che dopo 20 giorni dal parto,alla prima visita di controllo della piccola,mi ha guardata negli occhi e mia ha detto “MA TU COME STAI??”…

    ..credo di non essere caduta in depressione perchè quando qualcosa non andava ho sempre chiamato lei…mi ha sempre consigliata,aiutata…e tutte le volte che la chiamavo in preda alla disperazione mi ripeteva questa frase:”RICORDATI CHE TI STO PARLANDO DA MAMMA,NON DA DOTTORE”
    ..le voglio un gran bene!

  2. Francesca

    Parole sante!!! E’ successo tutto così anche a me con il mio primo bambino…ma 15 mesi dopo la sua nascita ne ho avuto un altro anzi un’altra..ero terrorizzata soprattutto per la poca distanza di tempo che li separa ed invece è andato tutto benissimo per un solo motivo: la consapevolezza. La maternità è in parte un istinto (secondo me) ma per la massima parte è un mestiere da apprendere e ovviamente ogni mamma ed ogni bambino sono un binomio unico ed irripetibile. La mia prima esperienza è stata fondamentale per la seconda, ho imparato tantissimo (soprattutto sull’allattamento PS quelli della leche league sono super disponibili ad aiutarti sempre, anche telefonicamente) ma soprattutto ho imparato a chiedere aiuto, a rifiutarlo quando non gradito o non necessario ed ho imparato ad esternare tutte le mie emozioni, belle e brutte, con mio marito, con la sua famiglia, con la mia, liberatorio!! Inoltre le altre neomamme con pupetti di qualche mese, sono fantastiche compagne di chiacchiere e fantastiche dispensatrici di esperienze utili!! Chiedere, chiedere, chiedere! Un abbraccio ed un in bocca al lupo a tutte le SUPERneomamme!

  3. ho letto il libro una madre lo sà di concita de gregorio e tra i vari episodi c’era quello di un’ostetrica con tanti anni di servizio e diceva che l’unica che chiedeva la madre come stà? era la madre della madre tutti gli altri si occupavano solo del bambino

  4. Betsabè

    te lo farò sapere ad ottobre…

  5. christine

    prima di diventare mamma, anch’io non capivo.
    quando è nato mio figlio, Marco, che ora ha 26 mesi…come dici tu, giustamente tutti chiedevano di lui, volevano tenerlo, per consentirmi di andare a fare la spesa o pulire… 😯
    non ho mai lasciato Marco ai nonni per fare la spesa, sarà capitato pochissime volte..perchè penso sia importante che stia con noi genitori, a vivere anche la routine della vita quotidiana.
    oppure ti dicono, te lo teniamo noi in braccio, così puoi pulire…..

    mi sono commossa, quando un mio amico, dopo la nascita di mio figlio, mi è venuto a trovare e oltre ad un pensiero per mio figlio, ha regalato a me un pigiama, con i bottoncini per allattare….è stato l’unico che abbia pensato anche a me…compresi i regali per il mio compleanno che erano tutti per marco!

    da quel giorno, ho iniziato anch’io a fare così, alle mie amiche che avevano un bimbo ho sempre portato un pensiero anche a loro, oltre che per il bambino….

    però, onestamente, anch’io, prima di ‘diventare mamma’ a mia volta.. non ci avevo mai pensato…di questo mi dispiace molto..

    grazie MammaFelice per il tuo post.

  6. Wow, che post. Le tue parole mi hanno davvero toccata. Mi sono riconosciuta al 100%…

  7. barbara

    come è vero……ho chiesto alle a<miche di venire a visitarmi a casa un po' diluite e darmi una mano, anzichè venire in massa all'ospedale….risultato=? il deserto………

  8. nel leggere questo post mi vien male … mi vien male a pensare a quei momenti bui.
    Si sta male, ed a volte non basta che qualcuno ti chieda come stai .. perchè non si ha il coraggio di dire le cose come stanno.
    Prima di diventare mamme non si può sapere .. ne i dolori .. ne naturalmente le gioie 🙂

  9. Ecco, questo post ovviamente riguarda anche me. Nessuna assistenza professionale post partum (infatti l’allattamento è andato a farsi benedire, ma tutto sommato chissenefrega, credo sia il minimo dei mali), la famiglia di lui lontana e in parte giudicante (per fortuna la parte di cui mi interessa meno), i miei genitori lavorano ancora e quindi han fatto quel che potevano. Questo per entrambi i figli. Che cosa mi salvava? Il fatto che mio marito lavora dietro casa, torna a casa per pranzo e nel pomeriggio alle 17 al massimo è in casa (no, non ha un part time: comincia alle 6).
    Ecco perché, ogni volta che si tira in ballo la solitudine delle madri, io ho bella e pronta una soluzione: un bel congedo di paternità obbligatorio, tipo 15-30 gg al 100% dopo la nascita di ogni figlio. Fantascienza? Beh, ritengo che sia più utile del congedo matrimoniale, che serve solo per andare a fare il viaggio di nozze: vogliamo dire che il viaggio di nozze è più importante che fare il padre?
    So anche di alcune donne che inorridirebbero, del tipo “2 bambini al prezzo di 1”. Beh, questo mi fa arrabbiare, perché i nostri mariti sono imbranati solo nella misura in cui noi glielo permettiamo.
    Mia madre, perfezionista al massimo, non ha mai permesso a mio padre di farsi nemmeno il caffè “perché sporcava”. Risultato? Adesso accudisce un bambino di 58 anni e 80 chili. È questo il significato dello stare insieme?

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Come sai, sono pienamente e totalmente d’accordo con te.
      Ammetto anche che, uno dei motivi per cui ci siamo sposati (io non ne sentivo proprio il bisogno) erano i 15gg di congedo matrimoniale, che Nex si è preso proprio dopo la nascita della bambina 😉

  10. clarissa

    hai perfettamente ragione (come sempre!)
    Io non ho potuto allattare perchè ho avuto una complicazione dopo il parto, sono stata operata d’urgenza e ho passato 20 giorni in ospedale.
    Ero traumatizzata perchè non potevo stare con il mio Camillo che era appena nato e continuavo a piangere. Gia mi sentivo in colpa per essere una ragazza madre e per avergli gia complicato le cose ancor primadi nascere.
    Ho avuto la fortuna di avere una mamma fantastica che mi ha aiutato tanto e mi ha fatto capire che sarei stata madre comunque anche con il latte artificiale e che anche mi ha aiutato praticamente portandomi il mio tato tutti in giorni in ospedale.
    Mi viene ancora da piangere a scrivere di questo…
    …bisogna stare vicino alle neo mamme e cercare di far capire che ci sono mille modi per stare con i propri figli e per occuparsi di loro e che nessuno “nasce imparata” che si cresce giorno dopo giorno insieme al proprio figlio che a volte si fanno degli errori e a volte si fanno delle scoperte meravigliose..
    …quindi ne approfitto per dire GRAZIE MAMMA che nonostante tutto mi è sempre stata vicino

  11. Post meraviglioso. Ricordo ancora come un incubo il post parto, dover tutti sapevano quello che dovevo fare (meglio cosa NON fare) tranne me. Mi avessero detto segui l’istinto, barcamenati con le necessità che via via incontri, sarei stata molto meglio. Ed invece tutti a dirti: no al lettone, allattalo, fallo piangere, fai questo, fai quello.
    La cosa più saggia è davvero ascolta tutti e poi fai come ti pare!

  12. Grazie Barbara…
    Non per me, che ormai mamma lo sono. Ma per tutte quelle che nasceranno mamme. Perché ci si riconosceranno tutte, prima o poi, in una o più di una delle cose che hai detto. Io in particolare su quella del “Ti tengo il bambino così pulisci, eh…”, o anche sul “Eh ma dorme sempre quando veniamo a trovarvi!”, che non hai scritto ma ci scommetto che almeno una volta l’hanno detta anche a te!
    Come hanno detto in tante dopo che si diventa mamme viene ancora più naturale chiedere prima alla mamma come sta, ma per molte (anche mamme) non è per niente spontaneo.
    Bello che se ne parli, anche e soprattutto così.

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Rilancio con un’altra bellissima frase:
      – No, non vogliamo disturbare. Veniamo solo per vedere la bambina.
      Come diventare un soprammobile, insomma. 😆

      • bietolina

        ciao Sara Ale è sveglio che lo voglio vedere??? (questo è un sms che mi arriva ed è arrivato spesso)

      • Elisa

        ahahahh a me la svegliavano direttamente senza chiedere … sai quante volte ho detto la frase “x favore non suonate bussate” e sai quante volte suonano 5 volte finchè non rispondo ….

      • ChiccaGaia

        ahahahahahah!
        ..scusa se rido,ma io fuori dalla porta avevo pure appeso un cartello con scritto “sto dormendo,per favore non suonare!”..e secondo te qualcuno lo leggeva quel cartello?????…e quando entravano dalla porta-diciamo entrava perchè questo post è diretto a mia suocera-vedeva la bimba dormire nella culla e la svegliava!!!non so cosa mi ha trattenuto dal prenderla a bip!!…e mi vien da ridere perchè con i modi antipatici che ha sempre avuto,ora mia figlia non la puo’ vedereeeeee!!!! 😆

      • Elisa

        Io avevo risolto disattivando il campanello :mrgreen: e comunque il problema mio era il maschio della coppia suocerile 😉

  13. vero. Mi son sentita un mostro perchè all’inizio non riuscivo ad amare come dovevo amare mio figlio, non mi sentivo mamma, ero stanca, mi sentivo sola, a volte ero disperata anche se per fortuna non ho mai avuto grossi problemi col mio piccolo…poi man mano tutto è migliorato, ci vuole tempo, per conoscersi, annusarsi, prendere i nuovi e giusti ritmi e per abituarsi all’idea che non saremo mai più sole ma con una grossa responsabilità addosso. Ora che aspetto la seconda spero di essere per lo emno meno rigida e più rilassata, e comuqnue ho trovato una signora delle pulizie, e per il pranzo e la cena…ci arrangeremo!

  14. Grandi parole!
    Brava!
    Lory

  15. mammamaestra

    Ricordo la prima volta che sono rimasta sola con il mio primogenito, alcuni giorni dopo il cesareo perchè faticavo a riprendermi (non ho il fisico!), lo guardai e pensai:”Porca…Beep! e adesso che faccio?” Ho avuto e ho la fortuna di avere una mamma che vive solo per noi e poi mi sono “comprata” il servizio di un’ostetrica che ci ha accompagnati prima, durante e soprattutto dopo il parto. Mai soldi sono stati spesi così bene! Poi siamo anche diventate amiche e le sue visite quotidiane erano un sollievo… Mi chiedo: e chi non può permetterselo? Perchè un servizio necessario, un’assistenza che potrebbe salvare mamme dal tunnel della depressione, o semplicemente sostenerle in un momento delicatissimo deve essere un lusso?
    Mai articolo è caduto più a fagiuolo: ieri e oggi i miei ragazzi hanno compiuto gli anni… Grazie,
    Ps.Anche mia suocera mi ha dato una mano,si offerta di lavarmi i vetri…

  16. ciao a tutte, questo post ha colto l’essenza del mio lavoro.
    Io sono una mamma che ha vissuto tutto quello che tu scrivi nel post, la solitudine in prima battuta, l’ansia del non essere capita e accolta, lo stress di avere tra le braccia un’esserino che non sapevo chi fosse e cosa volesse da me nonostante fosse la cosa che più volessi al mondo.
    Da questa esperienza ( e forte dell’esperienza lavorativa che è maturata negli anni nel mio asilo nido) nasce in me l’idea di proporre un servizio a domicilio da Mamma a Mamma : Mamma Insieme.
    Lo scopo dell’Associazione ( perchè ho fondato un ‘associazione di promozione sociale!)è proprio quello di sostenere e fornire gli strumenti utili alla neomamma affinchè possa vivere i primi mesi dopo il parto serenamente con in braccio il proprio piccolo, senza la pretesa di insegnare niente a nessuno ma con solo la massima disponibilità nel mettersi in gioco da parte di mamme più esperte.
    Le grandi città oggi lasciano le mamme isolate senza rete, oggi forse internet e i blog iniziano a muoversi e fare qualcosa ma non tutte le mamme sono “online” come quelle che trovo qui.
    Ci tengo a sottolineare che questi incontri domicialiari l’associazione li fornisce in gran parte gratuiti ( grazie all’accesso di fondi vari regionali, provinciali….. )e con questo vorrei evitare di far pensare che io possa usare questo post per fare pubblicità, no, per nulla la mia intenzione è solo quella di poter regalare serenità ad altre mamme.

  17. bietolina

    mi son commossa…
    io di istito chiedo sempre prima della mamma…
    forse perchè quando è nato Ale a parte Luca e mia mamma… poche altre persone che giravano attorno a me me lo chiedevano o non capivano…tante cose…

  18. Elisa

    Io alle mie amiche che aspettano un bimbo o hanno partorito da poco dico sempre “Io se ti và ti racconto la mia esperienza , tu ascoltami e considera che ogni bambino è diverso quindi adattala a te e fai come ti senti che sia giusto per te …se hai voglia di vedermi me lo dici , se non mi vuoi in mezzo ai piedi dimmelo pure che non mio offendo , capisco perfettamente che ci sono momenti nei quali non si ha voglia di avere nessuno tra i piedi …” , al di là di questo io ho avuto un esperienza molto positiva al “gruppo allattamento/post parto del consultorio di zona , al di là di qualche ostetrica estremista dell’allattamento , è stato liberatorio trovarsi a chiaccerare con altre mamme e scoprire che avevano i miei stessi problemi 😀

  19. non riesco a leggere tutti i commenti che mi precedono… ma voglio dire a questa bravissima neo-mamma che di quello che dicono gli altri se ne deve fregare assolutamente!
    io a poco più di un mese ho cominciato a dare l’aggiunta con il latte artificiale a mia figlia… e contrariamente a quello che dicevano tutti, cioè adesso non riuscirai più ad allattarla perchè si abitua al biberon, siamo andate avanti lo stesso fino agli 8 mesi!
    volevo dire per quanto riguarda l’ostetrica, la mia ASL ha le ostetriche del territorio che sono a tua disposizione al telefono se hai dubbi e vengono a casa tua se hai bisogno!
    Quella della mia zona l’ho conosciuta durante il corso dei massaggi al bimbo… è di una bravura e gentilezza unica!
    Io chiedo sempre alle neo mamme come stanno (però mi sono resa conto che alcune non gradiscono… ti rispondo bene come per dire ovvio cosa credi che sia inadeguata!)
    A questo proposito… la mia vicina è una di quelle… avrei un quesito da sottoporvi… ma non so se è il caso… vorrei confrontarmi con qualcuno per vedere se sbaglio io… se c’è qualche modo per interagire con lei in modo più efficace… magari un’altra volta… non so!
    ciao

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