Perchè i ragazzi si drogano?
Pubblicato il 16 Aprile 2010 da Mamma Felice • Ultima revisione: 15 Ottobre 2012
Lo dico subito: questo post non sarà molto piacevole. E’ per stomaci forti. E’ per chi, genitore come me, si sta guardando dentro e cerca di non morire di paura al pensiero dei pericoli a cui inevitabilmente vanno incontro i nostri figli.
Non ho risposte, nè soluzioni.
Ma ho dei racconti, delle storie, delle nozioni… cose che vorrei condividere per parlare in modo onesto e crudo di questo problema.
Quando ero in CRI ho frequentato dei corsi al SERT di zona: una psicologa e un medico ci raccontavano la loro esperienza con i tossicodipendenti, le trafile di chi prende il metadone, gli aspetti psicologici e sociali che stanno dietro a queste dinamiche malate.
La prima sera la dottoressa mi ha illuminata. In modo brusco, ma efficace.
Ci ha chiesto:
– Perchè secondo voi ci si droga?
– Beh, è facile, io la so!
Ci si droga perchè:
– ci si sente soli e si è soli;
– perchè si soffre di depressione;
– perchè si proviene da una famiglia assente o malata;
– perchè c’è una mancanza di valori;
– perchè da ragazzi ci si sente invincibili;
– perchè ci può essere un fenomeno di imitazione verso altri ragazzi;
– perchè la droga si trova ovunque e costa poco;
– perchè non c’è abbastanza informazione sull’argomento…
E lei ci dice:
– Bravi, è tutto vero! Ma… Veramente, perchè ci si droga? Lo sapete perchè? Ci si droga perchè ‘la droga è buona’ !
Sbam! Avete presente una secchiata di acqua in faccia? Eppure…
– Ci si droga perchè ‘la droga è buona’. La gente che si droga è gente debole e con problemi, tutti i problemi che avete elencato voi. Ma non è gente stupida: fa una cosa stupida, ma non è stupida. Perché la prima volta la droga è sempre ‘buona’, ti fa star bene, risponde in modo sincero e immediato a un tuo bisogno, risolve il tuo problema, ti dà quello che gli altri non sono stati capaci di darti.
Porca miseria.
Era più facile vivere una vita in cui potevo demonizzare totalmente la droga e trattarla come una cosa totalmente estranea dalla mia vita. Invece da allora ho iniziato a guardarmi intorno seriamente, quando andavo a fare i corsi di educazione sanitaria nelle scuole, e quello che ho visto non mi è piaciuto per niente.
I ragazzi, alle medie, iniziano a venire in contatto con le sostanze. Facciamocene una ragione.
All’inizio si tratta ‘solo’ di fumo: hashish, marjuana…
Ma ben presto si trova qualche ragazzo più grande che porta le pastiglie (ecstasy o mdma), e ‘calarsi’ è una cosa abbastanza normale, soprattutto nei weekend.
Queste sostanze costano così poco, che ci si può ‘calare’ anche 4-5 volte in una sera: 10eur, non di più. Vuoi non avere 20eur in tasca?
Poi con l’ecstasy ti senti bene: non a caso queste droghe chimiche vengono chiamate ‘sociali’. Facilitano la socializzazione. Solo che dentro son piene di merda (sì, scusate, l’ho detto!): componenti chimici studiati a tavolino, fuori da qualsiasi controllo, potenzialmente pericolosi. In pratica tu sei una cavia umana, perchè, essendo dei prodotti fuorilegge, non saprai cosa c’è veramente dentro finché non l’avrai ‘mangiato’ e assorbito.
Cosa farò come mamma?
L’unica strada che mi si pone davanti, di fronte a tutto questo, è l’onestà.
Dobbiamo dire ai nostri ragazzi la verità. Perché loro sentono sempre dire che le droghe uccidono (e in molti casi è vero, ma non così tanti come vogliamo credere…) e poi se disgraziatamente una volta le provano, non solo non muoiono, ma si sentono pure bene, si divertono. E si sentono totalmente invincibili. E pensano che noi grandi siamo i soliti bugiardi, che ci inventiamo che la droga fa male e che in realtà non è per niente vero, perchè loro l’hanno presa e sono stati benissimo.
Allora cerchiamo di essere onesti.
Diciamolo, ai ragazzi, che alcune persone ci restano secche al primo colpo, e che altri le provano e si sentono bene. Alcuni ne usciranno devastati. Altri no.
Perché dire questo?
Perché se dite che il fumo uccide, quando vostro figlio vedrà il pusher del quartiere che ha 50 anni e si fa 20 canne al giorno, non vi crederà.
Se gli dite che una pastiglia di ecstasy uccide, la prima volta che andrà in discoteca e vedrà che metà della gente si ‘cala’, non vi crederà più.
Se dite che dalle canne si passa sicuramente all’eroina, quando al centro sociale vedrà il suo professore di lettere che si fa una canna, non vi crederà.
Nessuna di queste situazioni è inventata.
La morte per i consumatori di droga è un evento comunque raro.
E in ogni caso la morte non è un deterrente per un adolescente che si crede onnipotente.
Quello che invece non è affatto raro, sono le conseguenze che dovrà affrontare nella sua vita normale: tutto quello che le droghe apparentemente danno ‘di buono’, se lo prendono con gli interessi dopo un po’ di anni.
Potrebbe accadergli di diventare impotente, di avere problemi cardiaci, di dover passare tanto tempo all’ospedale, di avere un deficit dell’attenzione, di avere turbe comportamentali e disturbi della personalità, di passare attraverso l’anoressia e la bulimia, di perdere la capacità di studiare e memorizzare, di cadere in depressione.
Potrebbe accadergli di entrare in un contesto sociale in cui è possibile avere molti problemi: potrebbe beccarlo la polizia, potrebbe finire in galera, potrebbe entrare a far parte di un mondo ‘borderline’, privandosi per sempre della sua giovinezza.
Davvero ne vale la pena?
Sarò a mia volta sgradevole.
Ci si droga perché far star bene (verissimo) e perché è a disposizione (la droga, guardando bene, è ovunque).
Nella nostra società relativista però facciamo fatica a trovare un valido motivo per non farlo. Appunto, non posso dire che si muore, o che si diventa dipendenti, o che il nostro cervello ne sarà irrimediabilmente devastato, perché non è vero, almeno non sempre.
Ma soprattutto, in una società in cui nessuno più indica cosa è bene e cosa è male, in cui tutto può andare bene per me ma non per te, in cui abbiamo il terrore di esprimere certezze assolute, e preferiamo includere qualunque comportamento come una “scelta personale”, ci riesce davvero difficile dire ai nostri figli (e capire noi stessi) che non ci si droga perché questo è un male. Perché perdere (temporaneamente, progressivamente o definitivamente) la nostra capacità di giudizio, la nostra possibilità di scelta morale, la nostra responsabilità su noi stessi, è un male, oggettivamente un male. Significa non rispondere delle nostre azioni, significa consegnarci al disordine mentale e a quello morale, invece di contrastarli. Significa non trattare responsabilmente la vita e il corpo che ci sono stati dati, che non ci siamo fatti da noi.
Molti genitori in fondo non la pensano così, e quindi sulla droga o barano (agitando spauracchi poco credibili) o voltano il capo (facendo finta di non vedere).
Bellissimo. Grazie!
Io non sono religiosa, quindi il mio concetto di ‘male’ è differente dal tuo, ma davvero questo è un gran bel commento.
Io non sono molto d’accordo, non sono d’accordo perchè questa divisione netta tra bene e male non la condivido, mi piace molto di più la visione dello yin e dello yan che ci racconta che c’è un pò di nero nel bianco ed un pò di bianco nel nero, anche per la droga non è sempre da demonizzare totalmente e cito il caso della cannabis per la cura del dolore cronico e delle malattie terminali che è miracolosa, ma noi la demonizziamo anche quando fa davvero BENE, e perchè ci sono tante altre cose che è male fare e lo sanno tutti da che mondo è mondo ma che si fanno senza grossi patemi da sempre.
Sicuramente per il mio modo di vedere nè barare con gli “spauracchi” nè voltare il capo è il modo giusto di interagire, ma non lo è mai a prescindere dal discorso droga e dal discorso figli, li trovo entrambi molto insensati in generale.
Per contro è anche molto facile parlare da fuori, quando non si è parte in causa tutti riescono a fare discorsi sensati, quando si è dentro una situazione si vede e si agisce (in genere) con molta meno serenità, e lo dico pre prima a me stessa, chissà cosa farò quando arriverà il momento per me come genitore… 🙄
Io per queste ragioni sono da sempre favorevole alla liberalizzazione, Alessia. Come ha detto bene Marghe, innanzi tutto la liberalizzazione sarebbe un duro colpo per la criminalità organizzata. E poi sarebbe anche un modo per controllare fortemente l’assunzione delle sostanze, regolarizzandola.
NON sono per la libera vendita, ma per la vendita controllata. Per esempio dietro presentazione di ricetta medica. In questo modo sai cosa compri, e sai che ne puoi avere solo un po’, per non morire.
Le droghe leggere poi sono ancora un discorso a parte: io non riesco a criminalizzarle (anche se ovviamente trovo inconcepibile che vengano usate da un minorenne). Soprattutto trovo assurdo che le carceri (sovraffollate) siano piene di gente che è stata presa con 3 canne in tasca, e messa dentro con criminali veri. Non è questo, a mio parere, il modo di recuperare le persone.
sono d’accordo al 100% e aggiungo che una delle leggi più assurde è stata quella di qualche anno fa che elimina la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, abbiamo oltretutto l’esperienza positiva dell’Olanda che è riuscita proprio nell’intento anche con la libera vendita ma pur sempre ultra-controllata molto più che da noi dove c’è questa sorta di proibizionismo ipocrita che poi la usano tutti (cannabis e cocaina in testa) soprattutto quelli che puntano il dito e i giovani lo vedono e lo vivono, come si fa a spiegare qualcosa di sensato in un paese così assurdo come il nostro? Come fanno a credere a quello che gli diciamo se poi è tutto palesemente falso?
Il discorso è davvero complesso e non tocca solo le droghe ma proprio il nostro malcostume che ormai è dilagante, su questo aspetto dell’Italia io sono davvero preoccupata, altro che canne in compagnia 😯
Premettendo che sono d’accordo con la questione di base (e cioè che la droga faccia male), vorrei fare, da “quasi-medico”, alcune precisazioni.
La dipendenza che si istaura con l’assunzione di una sostanza può essere di due tipi: una fisica e l’altra mentale. La fisica è quando, se vai in astinenza, ti prende una tachicardia che porta a collasso cardiocircolatorio (è il caso dell’eroina); la mentale è quell’astinenza che invece non provoca danni “organici” ma semplicemente non riesci a toglierti la droga dalla mente (è il caso della cocaina). La maggior parte delle droghe dà entrambi gli effetti (l’alcool, ad esempio, dà dipendenza sia fisica che mentale).
Oltre a ciò, vorrei precisare che la nicotina anch’essa dà entrambe le dipendenze; la nicotina induce una over espressione di recettori per il glutammato nel sistema nervoso centrale, e se viene interrotta bruscamente, può dare problemi fisici “organici”, non gravi come nel caso dell’astinenza da eroina, ma sicuramente non facili da sopportare.
Allo stesso modo, ci tengo a sottolineare che la facilità con cui, dopo alcune assunzioni, si istaura la dipendenza (fisica e mentale), dipende da una serie di fattori determinati biologicamente, che vengono in parte ereditati con la genetica, in parte modificati da input ricevuti durante tutta la vita. Con questo volio dire che ci sono persone “predestinate” a diventare drogati dopo poche assunzioni, e persone che pur provando ripetutamente alcune sostanze, possono benissimo farne a meno senza avere alcun tipo di problema. Oltre a ciò, anche la sostanza è implicata nello sviluppo della dipendenza: ad esempio la cocaina dà dipendenza quasi sicuramente, in tutti gli individui, a prescindere dal loro background genetico.
Per questi motivi concordo sul definire il drogato un malato. La droga è stata una scelta (responsabile? Impulsiva? dettata da altri problemi non meno gravi?), ma le conseguenze no. E’ come chi fuma e ha il tumore del polmone, chi va in discoteca e diventa sordo, chi beve e gli viene il tumore del fegato, chi lavora nelle miniere di carbone e gli viene il mesotelioma, chi non mangia frutta e verdura ed è stitico tutta la vita e vive in perenne disagio, e così via…esistono moltissimi atteggiamenti sbagliati che portano a diverse malattie, nel corso della vita di una persona. Io credo che la droga sia esattamente la stessa cosa.
Per quanto riguarda il tema della legalità, considero il nostro paese e la maggior parde del mondo molto ipocrita a riguardo; alcool e nicotina e altre sostanze nocive sono a disposizione di chiunque, fidandosi solamente del buon senso di chi le usa; mentre le droghe vengono rese illegali dai governi non per questioni ideologiche, ma perchè il mercato è controllato dalle mafie e il governo non può permettersi di sottrarre loro questa enorme fonte di introiti (cosa che inevitabilmente accadrebbe se venissero legalizzate).
Correggo alcune cose, per amor di precisione, perchè secondo me hai invertito un po’ le due sostanze 🙂
L’eroina non dà tachicardia, ma porta ad un rallentamento dei battiti, e una depressione respiratoria dalla quale spesso consegue l’arresto (che talvolta è così immediato, che l’eroinomane viene trovato ancora con la siringa infilata nel braccio). L’eroina è quella che crea dipendenza forte: le esorfine scalzano le endorfine nei recettori nervosi, e si sostituiscono ad esse, finchè non finisce l’effetto della sostanza (per questo spesse volte nemmeno il Narcan produce l’effetto sperato, perchè finito il suo potere, le esorfine dell’eroina scalzano nuovamente le endorfine e riportano la persona nello stato tossico) e perdura anche dopo, perchè l’organismo non torna a produrne come un tempo, creando uno stato di malessere generalizzato e una forte astinenza. Altri effetti di intossicazione acuta: scialorrea, miosi (pupille a punta di spillo), grave ipossia, lipotimia, coma, arresto.
La cocaina dà invece tachicardia, sudorazione, pupille dilatate (midriasi), e l’arresto cardiaco avviene, se avviene, proprio a causa della tachicardia inarrestabile, e quindi non per depressione respiratoria. La cocaina non dà una vera dipendenza fisica, ma soprattutto mentale, perchè ‘regala’ un atteggiamento brillante, lucido, potente e anche molto produttivo.
Infatti i cocainomani sono perfettamente in grado di mantenere il loro posto di lavoro, la famiglia, gli amici, eccetera…
cosa che invece gli eroinomani non riescono a fare, perchè l’eroina è così degradante e così assuefante, che dopo un certo numero di anni, richiede dosi sempre più forti, e rende impossibile condurre una vita normale. Da qui i furti, il carcere, la prostituzione.
L’eroina non dà comunque dipendenza immediata: si può stare bene anche per un anno intero (tecnicamente: luna di miele). Poi inizia un periodo in cui non ti fa star male, ma nemmeno bene, e allora ormai ne sei dipendente e non la puoi più mollare, ma comunque la ami (odio e amore). Infine, anche dopo 10 anni, si arriva alla fase terminale (odio profondo) in cui si sta male e basta e si è in piena dipendenza.
E’ solo in questo momento che un tossicodipendente può essere recuperato, perchè non prova più amore per la sostanza.
Ma nel frattempo si sarà beccato come minimo l’epatite C, se non l’HIV, sarà finito in carcere diverse volte, vivrà per strada, vivrà di espedienti e prostituzione… e quindi le sue speranze di un futuro migliore sono assai ridotte.
(scusa il blablabla da maestrina, ma ho collaborato con Villa Maraini e conosco bene l’argomento) 😉
Non sono d’accordo con la liberalizzazione delle droghe per un semplice motivo: non ritengo che la legge debba semplicemente prendere atto di un atteggiamento diffuso e registrarlo (es. tutti rubano, quindi legalizziamo il furto). Se una cosa fa oggettivamente male alla salute fisica e mentale per numerosi motivi, se oltre a questo libera dai freni inibitori che costituiscono la nostra personalità per lasciare libero corso a un comportamento deresponsabilizzato, se è causa diretta ed indiretta di numerosi incidenti, anche mortali, non vedo nessun motivo per dare un messaggio forte come la sua legalizzazione. La legge tende a formare la mentalità, quindi la legalizzazione della droga rafforzerebbe la sua diffusione, specie tra i giovani (vedo già le discussioni con i genitori: lo stato me lo permette e tu no perché sei retrogrado).
Mi spiace dirlo, ma per togliere gli introiti alle mafie bisognerebbe combatterle seriamente, non dare forfait e diventare loro concorrenti commerciali.
Aggiungo quella che è un’impressione personale (non ho statistiche a conforto), ma ritengo che proprio il malcostume imperante nella nostra società di cui parlava qualche commento più in alto possa essere messo in relazione alla generalizzata abolizione di freni inibitori. Cioè faccio come mi pare, dico quel che mi pare, mi importa solo del mio benessere… tale modo di pensare è probabilmente causa ed effetto del consumo massiccio di droga. Un motivo di più per contrastarlo, invece di creare mille distinguo che servono solo per giustificarlo.
Non so, su questo non mi trovi d’accordo: io sono a favore di molte liberalizzazioni.
Del resto non capisco perchè debbano essere legalizzati il gioco d’azzardo, l’alcool, il tabacco… e non il resto. Io credo che nella libertà totale esista una maggiore morale, perchè quando non c’è il divieto, non c’è la trasgressione. Nella libertà c’è la scelta, e questo per me vale più di qualsiasi freno inibitore.
Non vorrei fare un polemica, perché non è nel mio stile e perché mi rendo conto che l’argomento è complesso. Vorrei solo dire che la libertà, come la intendo io, è sempre libertà per il bene. Cioè ciascuno dovrebbe essere libero di cercare il bene e di mettere in atto gli atteggiamenti per conformarsi a questo. Ora, mi rendo conto, le definizioni di bene possono essere molto diverse, ma non è errato che oltre alle definizioni individuali ci siano anche delle definizioni raggiunte socialmente, collettivamente, perché questo definisce cosa sta alla base di una comunità. Personalmente, ritengo che gioco d’azzardo e droga dovrebbero essere illegali, per motivi fortemente razionali, non solo morali. Sull’alcool ho una posizione più sfumata per questo motivo: è certo che ci sono milioni di persone che usano l’alcool in modo socialmente accettabile. Lo usano come componente della nostra cultura gastronomica, come accompagnamento di cibi, come rituale per festeggiare (il brindisi di Capodanno, agli sposi…). Cioè, non sempre quando si beve alcool lo si fa per sballare. Invece, onestamente, se anche si potesse prendere una droga in dosi così minime da non sballare, chi lo farebbe? Il motivo per cui si assumono le droghe è appunto alterare il proprio stato mentale, poco o tanto che sia. la differenza mi pare sostanziale.
Anche il fumo, pur danneggiando la salute personale, non danneggia la capacità di controllo sulla propria vita, come fanno invece droghe e gioco d’azzardo. Cioè io posso avere un atteggiamento salutisticamente discutibile fumando, ma non è pericoloso salire in macchina con uno che ha appena fumato una sigaretta, non mi preoccupo se la maestra di mio figlio o l’autista dell’autobus hanno fumato un sigaro un’ora fa… francamente se si fossero fatti una canna mi allarmerebbe di più.
Credo che la nostra visione differente dipenda proprio dal fatto che tu sei religiosa e io laica. Per me la libertà infatti è un concetto non legato al bene assoluto, ma al bene personale.
Io credo molto nel bene personale, perchè credo che, essendo noi per primi felici in terra, possiamo rendere felici anche gli altri.
Questa discussione è comunque molto interessante e per nulla polemica, e mi piace sempre quando due cultura si confrontano dicendo la propria in modo così alto come fai tu. Grazie!
io ho la stessa visione “libera” (che non vuol dire anarchica però!) di Mammafelice ed aggiungo che le esperienze fatte nei paesi d’Europa che hanno liberalizzato le droghe leggere (non quelle pesanti ovviamente che sono ben diverse) non hanno registrato nessun aumento del consumo ma invece una diminuzione, la droga (soprattutto quella leggera) non è come la descrivi tu, almeno non facendone un uso consepevole ed occasionale, il divieto purtroppo rende la trasgressione molto più divertente per i giovani che se la procurano senza nessunissima difficoltà (e questo vale anche per quelle pesanti, cocaina in testa).
L’Olanda in particolare oltre a mettere delle regole ben precise, che sono SEMPRE rispettate sia dagli olandesi che dagli stranieri (si si pure dagli italiani notoriamente allergici alle regole e alle leggi…), per uso e vendita ha un sistema di controlli estremamente attivo, sofisticato e preciso e ti assicuro che non si sgarra, anzi neppure viene in mente di sgarrare…
Aggiungo un’ultima cosa: dalle statistiche risulta che gli incidenti del sabato sera siano quasi sempre per colpa dell’alcool e non di altre sostanze, alcool che come sappiamo sarebbe vietato ai giovanissimi ma che TUTTI usano ed abusano a tutte le età!
Ahimè lo sono lavoro in una scuola e sono in contatto con i giovani.
C’è sempre stata la droga anche nei mei anni ma ora pervade con facilita e a bassi costi. Acune volte ne sono uscita scandalizza dai racconti che passano dalla scuola del tipo:
-Devo uscire prima da scuola gliela dai te a tizio questa bustina digli che questa volta la offre caio…è buona!!!
– A che ora fissiamo? e la domanda successiva è chi porta il fumo? Ma senza nascondersi, con tutta la normalità del mondo. Io provo a dire quando sento questi discorsi ma tutto siconclude con un deprimente a dir poco mutismo.
Per non parlare della puntata delle Iene, che non è fantasia ma solo e dico lsolo le famiglie posso essere complici del cambiamento non aspettatevi nulla dalla scuola mai visto un ‘aiuto di questo tipo da quando ci lavoro!!!!Sigh!!Sigh!!!
Invito alla lettura di un libro che per me è stato una vera e propria rivoluzione: “i bambini hanno bisogno di voi” di Gordon Neufeld psicologo canadese.
Uno psicologo e un medico uniscono le proprie forze per affrontare una delle tendenze più allarmanti e fraintese del nostro tempo: i coetanei che prendono il posto dei genitori nella vita dei figli. Il dottor Neufeld ha dato a questo fenomeno il nome di “orientamento ai coetanei”, riferendosi con esso al fatto che bambini e ragazzi tendono a rivolgersi ai coetanei peravere indicazioni rispetto ai valori, al senso di ciò che è giusto osbagliato, all’identità e ai codici di comportamento. Ma questo orientarsi ai coetanei deteriora la coesione familiare, impedisce un sano sviluppo del bambino, avvelena l’atmosfera scolastica, e favorisce la crescita di una cultura giovanile aggressiva, ostile e sessualizzata. Questo libro aiuta i genitori – insieme con gli insegnanti e gli operatori sociali – a comprendere la natura inquietante del fenomeno e fornisce soluzioni per ristabilire la giusta preminenza del legame spontaneo che unisce genitori e figli. I concetti, i princìpi, e i consigli pratici in esso contenuti daranno ai genitori il potere e la forza di essere per i propri figli ciò che la natura ha inteso: la fonte vera di contatto, sicurezza e calore.
Ha il potere di cambiare, se non addirittura salvare, le vite dei nostri figli. “National Post” Una sonora sveglia per tutti i genitori… questo libro offre qualcosa di cui molti altri sono sprovvisti, quella merce rara che si chiama buon senso.“Winnipeg Free Press” Per chi è interessato a comprendere questo fenomeno ancora in buona parte sommerso nelle sue dimensioni e nei suoi effetti, e vuole misurarne i danni collaterali devastanti, il saggio di Gordon Neufeld e Gabor Matè rappresenta una rivelazione straordinaria… dalla Prefazione di Marida Lombardo Pijola
O mammafelice, come mi incontri oggi. So che è un post molto vecchio, ma vagavo sul tuo sito alla ricerca di qualche ideuccia montessoriana per uno stage alla materna e mi sono imbattuta in questo.
Sono giovane giovane, figlia modello, mai dato alcun tipo di problema ai miei genitori, nessun capriccio, nessuna ribellione adolescenziale, nulla. Che noia, forse ho represso qualcosa, chissà.
Da quando ho saputo di aspettare un bimbo non mi sono mai posta nessun problema su “come sarà”. È come se inconsciamente pensassi: se io sono stata così lo sarà anche lui.
Poi ho cominciato a pensare che siamo giovani, il papà è una persona responsabile, ma non per questo ogni tanto rifiuta qualche tiro di marijuana e a me non ha mai dato alcun fastidio. Lui è responsabile, sa quando sì e quando no, sa rifiutare, sa regolarsi, non andrebbe oltre.
Però siamo così giovani, armati di ogni buona intenzione, sì. Ma piccoli piccoli, inesperti, pieni della nostra vita che ancora deve stabilizzarsi, terminare questi stage che mi permetteranno di avere un diploma, la ricerca di un lavoro stabile. Tutto ora che dovrei e vorrei potermi dedicare a questa piccola vita, che sarà amata, e sostenuta, per quanto possibile
E quando penso che un bimbo sarà poi adolescente e adulto e che la sua infanzia sarà la base della sua vita adulta mi viene un po’ d’ansia. Sarà un ragazzo responsabile?
Grazie per questi post così interessanti, che mi incontrano. E grazie anche per tutte le belle idee pedagogiche, da mamma a maestra: questo è meraviglioso!
sono un ‘figlio’ io più precisamente ho 16 anni,è davvero molto interessante questa discussione.
L’ultima canna che mi son fatto è stata 4 giorni fa,sto smettendo e non credo ne fumerò altre per molto tempo,e è più o meno da 2 mesi che mi faccio all inizio 1-2 canne al giorno e dopo circa 10 al giorno,attingendo soldi dai miei arbitraggi(pagano bene),ho iniziato non perchè ero depresso e nient’altro,semplicemente durante le vacanze invernali non avevo niente da fare e così riempivo le giornate collassando. è vero ci si sente invincibili,io riuscivo durante la scuola a scindere perfettamente il pomeriggio in cui studiavo e la sera e notte che fumavo,diciamo come premio,la pagella del trimestre risultava che avevo su solo matematica e storia,mentre ora grazie a questo ‘stimolo’ sono arrivato ad aver giu solo latino,per questo mi sembrava tutto più bello,la scuola andava bene,l erba mi faceva star bene,gli amici,le ragazze,diciamo che pensavo che questi eran davvero gli anni migliori della mia vita;ma nell ultimo periodo mi sembrava quasi di aver perso di vista il confine tra realtà e il mondo dell’erba,a scuola sentivo sempre la botta della sera prima,e poi oramai fumavo anche da solo,uscivo certo,ma ero diventato così avaro da fumare sempre da solo,e mi son ritrovato un paio di volte dopo aver fumato…triste. così ho iniziato a pensare di smettere,nonostante non riuscissi…e ora che son 4 giorni che non fumo più nonostante i primi 2 giorni fossero stati delle cose davvero traumatizzanti ne sono uscito, è un interessante mondo quello di quando si fuma le canne,credo che chi non abbia mai fumato si perda qualcosa di questa vita,ma ora devo pensare più concretamente ignorando completamente i miei cari genitori che ahimè non sono come voi,vi saluto tutti
(ah,un consiglio da dare ai vostri figli se fumano gia,e devono smettere:ditegli di cambiare musica,le volte in cui ho cercato di smettere non resistevo una giornata intera sentendo musiche che ascoltavo da fumato,perchè mi ricordavano quello,consigliategli il rap,fa sentire forti e è l ideale per superare momenti difficili,SOLO RAP INGLESE PERO’)
ciao mi riaggancio al discorso di scelta, responsabilità, malattia.
mio papà è stato un alcolista, ed è morto per questo.
è sempre stato un bevitore sociale, così vengono definiti dagli addetti ai lavori quelli che bevono in compagnia, magari durante il we, insomma la maggior parte degli adolescenti e ragazzi di oggi e di ieri, perché bisogna dirlo anch’io mi sono presa delle sbronze mica da ridere e mi è andata bene.
poi c’è stata la malattia di mia madre, e lui era una persona debole, con un cuore grande e l’animo di un poeta, ma (o forse proprio per questo) debole. così da bevitore sociale è diventato un bevitore seriale. non lo ha scelto, semplicemente non ha potuto farne a meno e ci è caduto dentro con tutte le gambe. ed è vero che l’alcolismo (parlo dell’alcolismo che è un problema che conosco da vicino, ma anche l’alcol è una droga non dimentichiamolo, altrettanto pericolosa e mortale, e dà dipendenza, eccome se ne dà)è una malattia, e come tale va trattata. io e mia mamma non abbiamo potuto far nulla. a niente sono valse le suppliche, le minacce, i ricatti. non funziona niente con gli alcolisti, perché loro mentono, prima di tutto a se stessi. l’unica cosa che puoi fare è restargli vicino, senza colpevolizzarli, e questa è la parte più difficile. finché un giorno, se hanno fortuna, capiscono che stanno rischiando grosso, ma lo capiscono da soli, non glielo fai capire tu.
mio padre ha capito, ma era troppo tardi. negli ultimi anni l’ho visto lottare come un leone, con un coraggio che non gli ho mai riconosciuto fino a quel momento, e l’ho amato tanto, forse più di quanto non l’abbia mai amato.
è vero gli adolesenti si sentono invincibili, e per questo bisogna tenere sempre gli occhi aperti, ma io ho la pretesa di pensare che, se hai lavorato bene sulla loro autostima e hai alimentato la fiducia in loro stessi con tutto l’amore e i mezzi di cui sei stato capace, poi l’unica cosa che puoi fare è affidarti a loro e al loro giudizio, dandogli fiducia, osservandoli da lontano, lasciandogli fare le loro scelte dopo avergli dato gli strumenti per farle, queste scelte. e forse, è quasi un delitto sperarci?, andrà tutto bene.
Salve io ho 25 anni faccio uso di cannabinoidi da quando ne avevo 16.Non ho sbalzi di umore , non sono impotente e non mi sento per nulla male . Frequento i rave party non ho mai usato droghe sintetiche . Nessuno le regala .La verità e che una cosa che voi genitori non capite e più che il buono lo sballo ,la botta lasciate i vostri figli 15 girare alle feste rave con 1 litro di vodka diluita in mdma non avete idea sopratutto tra le ragazzini dai 14 -17 anni . Spesso avendoci parlato durante le feste so bene perchè usano .Perchè le mamme amiche gli stanno strette , separazioni e quant altro . La società corre troppo ,opprime la scuola annoia per evadere dalla realtà quotidiana monotona il sabato sera . gli psicologi ,la polizia ma sopratutto voi genitori non avete capito perchè i giovani si drogano .
Peace
Quoto Rastafari e, anzi, vi chiedo: “PERCHE’ NON DROGARSI?”. Sembra una domanda da eroinomane, ma eroinomane non sono, il punto che sta alla base del vostro ragionamento è un altro: voi fate di tutta l’erba un fascio! Prima di tutto bisogna distinguere cosa sia droga e cosa no. Per far aprire gli occhi alla supermamma che ha fatto lezioni al SERT (ah, lo sapete che gli sbirri vi mandano in quel posto anche se vi beccano a fumare uno spinello? ma immagino che secondo voi sia una gran cosa…) la invito a consultare la classifica LANCET sulla pericolosità delle droghe http://imageshack.us/photo/my-images/261/proiezione003bn3.jpg/ . Vista la tabella, ora o vi state facendo una risata dicendo magari che quelli che l’hanno fatta sono dei tossici o state iniziando a credervi dei drogati pure voi per via di alcol e tabacco (che tra l’altro occupano la TOP TEN!). Chiarito cosa sia veramente droga, adesso vi parlo di una parola che dovreste dire veramente ai vostri figli: MODERAZIONE. Dato che sono droghe anche alcol e tabacco, e chi dei vostri figli un giorno non si farà un tiro di sigaretta o uno shot di vodka, vi invito a non vietare l’uso di sostanze ai vostri pargoletti, ma spiegargli che nella storia dell’uomo molte delle droghe della tabella venivano usate dalle varie popolazioni e chissà come mai non sono mai state un problema così catastrofico… Insomma di dirgli che effetti abbiano queste sostanze e in che occasioni si assumono abitualmente, detto questo, io farei capire che ogni droga non è altro che un diverso punto di vista da cui guardare la vita, un modo per divertirsi in altre parole, e che come tutti i divertimenti e le prelibatezze sono tali se assunte con cervello, moderazione e consapevolezza. Secondo me la vera vittoria x voi mamme sarebbe di fumarvi uno spinello coi vostri figli e non precludendogli ogni sostanza. Solo così ci si mette davvero allo stesso livello dei ragazzi… ma io cosa ne potrò mai sapere, secondo voi sono solo un drogato probabilmente, ma aprite gli occhi, sono un figlio modello: diplomato, studente universitario, alleno bambini di 8 anni a calcio, sono benvoluto dai loro genitori eppure faccio uso di svariate droghe di quella tabella, ma non x sballarmi, ma perché mi piacciono. Pensateci: anche la pancetta o i funghi sono alimenti pericolosi se assunti in quantità enormi, ciò non preclude il fatto che regalino sensazioni fantastiche. Pensate a quello che ho detto e vedrete che riuscirete davvero ad aprirvi coi vostri ragazzi. Se invece preferite dire ai vostri figli di non drogarsi, state certi che lo faranno… e pesantemente!
Parlo da figlia. Mi è sempre stato detto solo che la droga uccide, così come il fumo. Mia madre fuma sulle 20 sigarette al giorno, sicuramente meno delle 50 di una volta.
Non ho mai fumato e mai lo farò, neanche mi venisse la voglia.
Ma la droga, la droga cari genitori, fa una voglia terribile. È come la cioccolata. La guardi, è lì, difronte a te, devi solo allungare la mano per prenderla, basta poco. Sai dove trovare le canne, ogni tipo di piccola pastiglia e persino l’lsd. L’hai cercata per un intero anno, anche se gli “amici” ti dicevano di smettere di cercare. Ed è arrivata lei da sola, così, un giorno alla tua porta un ragazzo depresso con problemi a socializzare che fuma canne. E forse l’unico motivo per cui ancora non ci sono caduta anche io è perché voglio prima aiutare lui ad uscirne.
E comunque si, lo farei perché è buona e per uscire completamente dalla realtà e finalmente sentirmi qualcuno che non sia la solita distrazione.
Grazie per questo articolo, mi ha fatto cambiare un po’ il modo di vedere il problema.
Sono un ragazzo ed ho 26 anni, mi sto approcciando per la prima volta al mondo delle droghe da spettatore in prima fila.
Sono un fonico e da quando lavoro con gente che nel mondo dello spettacolo c’è da anni ho iniziato a vederne di tutti i colori; ho visto che la droga non è così rara e lontana da me come credevo. Il mio capo si droga (o drogava non so) e si vede che ha dei vuoti terribili, ogni tanto si perde con la mente o si scorda le cose inoltre stanotte ho fatto un service per una festa privata (dovevo portare le casse per un DJ set) e mi è stato raccontato la mattina, allo smontaggio di ventenni che si preparavano la coca su di un tavolo senza troppi problemi o altri che cercavano le paste liberamente, come se fosse normale; in più tre ragazzine mentre ero lì a parlare coi colleghi ci hanno chiesto se avevamo dell’erba.
Ci sono rimasto di merda perché ho visto che la circolazione e l’utilizzo di certe sostanze non è legato solo a chi ha problemi (tipo nel film Amore Tossico), anche chi è socialmente accettato cerca il divertimento in altre forme.
Sconvolto, ti ringrazio dell’articolo che mi ha dato un po’ di forza
Se posso intromettermi io ho appena compiuto 17 anni
Non è che voglio smuovere molto le cose perchè alla fine molte cose le avete dette però se volete un consiglio per i vostri figli e se siete “temerari” siete voi che dovete avvicinarli a questo mondo, e probabilmente anche solo genitori che hanno fumato siete la maggior parte diciamoci la veritá, è inutile che dite questo è male perchè… Ecc.. Sono cose insensate da dire è come se io ora vi dico fanno male le sigarette(uccidono piú persone di extasy eroina messe insieme e sono dati statistici non me li invento) e voi mi dite lo so ma non riusciamo a smettere, alcoll uguale non è un probblema essere ubriachi, caffè ,the ecc… Sono tutte sostanze che danno astinenza e il probblema è quello
fate capire ai vostri figli che alcune cose vanno fatte con il rispetto di quella sostanza
Vostro figlio non fumerá mai marijuana che fa schifo con la keta dentro se voi gli insegnate cosa non deve prendere, come un ragazzo piú libero non ha neanche il pensiero di drogarsi pesantemente se è felice di sballarsi con una cosa come l’alcoll che fa meno male.come non proverá mai a drogarsi pesantemente se voi gli fate capire che certe cose vanno fatte solo sotto le mani di esperti in paesi dove è legale e la sanno utilizzare,i vostri figli si sentiranno liberi di farlo ma avranno un idea di come farlo e non cederanno alle tentazioni di una sostanza proibita,arriveranno piú adolti e non avranno interessi nel drogarsi pesantemente perchè piú maturi(GIOCATE DI FURBIZIA)l’illegalitá della maria è quella che porta i vostri figli a fumare della m*rda sopranominata marijuana
fategli provare a fumare quella vera, PS quella vera non da assuefazione gli unici che non riescono a smettere sono quelli che fumano l’erba pisciata dai neri
In piú la marijuana è piú un medicinale come non vi arrabbiate se andate a prendere in discoteca vostro figlio un po ubriaco non cambia da un po fatto da maria
Vi fa senso solo perchè è chiamata droga ma cari miei tutto è droga, se volete proteggere i vostri figli dalle droghe è meglio che chiudiate a chiave pure l’armadietto delle spezie (bastano 5 grammi di noce moscata per sballarsi) oppure non fateli andare dal fioraio perchè pure le ortensie (che molti avranno nel giardino) si possono fumare e fanno molto peggio della ganja(perchè cu sono tutte ste droghe e poi si utilizzano sempre le stesse,un pò per moda… Un pò perchè te le portano e non devi pensarci te… Ma anche perchè a volte sono le piú sicure