Lavorare da casa: pro e contro

Pubblicato il 25 Febbraio 2010 da

Qualche giorno fa ho iniziato a raccontare la mia avventura di telelavoro, in un post generico in cui non ho potuto affrontare tutti gli argomenti che desideravo affrontare. Così, visto che mi è stato chiesto e che mi fa piacere parlarne, eccomi alla seconda puntata: i pro e i contro del lavoro da casa.

Inizio subito col dire che il mio bilancio è positivo: nella mia scala a punti, il telelavoro batte il lavoro dipendente. Ma, come vedremo, non esistono un modo giusto e un modo sbagliato di approcciarsi a questo stile di vita, e quindi la conclusione, che io invece anticipo, è: a ciascuno il suo.

L’unica vera discriminante per lavorare da casa, a mio parere, è il proprio tipo di carattere (oltre naturalmente al fatto di avere un lavoro che si possa svolgere da casa):

Non bisogna essere ansiosi: chi ha la tendenza a preoccuparsi molto o a rimuginare sulle cose, potrebbe avere difficoltà. Bisognerebbe invece riuscire a staccare la spina sempre, anche a casa, senza angosciarsi quando c’è una montagna di lavoro che aspetta di essere terminato;

Non bisogna avere paura di fallire: per alcuni la sensazione di possibile fallimento è bloccante. Essendo che il fallimento è possibile (così come del resto è possibile chiudere un negozio ben avviato o essere licenziati o finire in cassaintegrazione) e non ci sono paracaduti, bisogna avere un pizzico di incoscienza e fatalismo. Per me questo non è stato mai un problema. Così come ho fatto tante volte per motivi molto più seri, mi son sempre detta:  Se va male, posso sempre trovare un lavoro tradizionale.
Questo implica il fatto che ci si debba dare delle scadenze oltre le quali non si deve andare. Se la vostra sopravvivenza economica è massimo 6 mesi, è stupido ostinarsi a finire sul lastrico per un’idea che non funziona;

Occorre essere rigidi: nonostante il telelavoro regali flessibilità estrema, bisogna saper essere molto rigidi. La vostra flessibilità non deve trasformarsi in lassismo o in disponibilità: se avete deciso che lavorerete da casa 5 ore al giorno, in quelle 5 ore al giorno non esistono impegni non-lavorativi. Quindi non si fanno le lavatrici, non si accompagna la nonna al Cimitero, non si va a comprare un etto di prosciutto al volo, a ritirare il piumone in lavanderia, ecc… Così come in ufficio io non mi sono mai assentata a metà mattinata per andare a fare ‘solo una commissione veloce’, così faccio anche a casa.
Questo significa che bisogna saper dire di NO senza sensi di colpa.

Occorre saper dire di NO: per lavorare in proprio bisogna saper dire di NO sia alle distrazioni esterne, sia ai clienti. Per lavorare davvero, bisogna avere il coraggio di rifiutare i clienti che non vi piacciono o che vi sembrano problematici, e bisogna avere il coraggio di dire di NO a lavori che potrebbero rappresentare una perdita. E’ una cosa difficile da fare: si hanno sempre delle remore a rifiutare un lavoro… ma è necessario farlo, se non si vuole soccombere.

Tutti questi punti dipendono dal carattere della singola persona. Non siamo tutti uguali, per fortuna! C’è chi si sentirebbe in colpa a rifiutare una commissione alla nonna, o chi non riesce a lavorare con la casa in disordine (a me riesce benissimo :heart:  ), o chi di notte non dorme perchè il pensiero del mutuo da pagare è insostenibile. Va tutto bene, ed è giusto così!

Bisogna essere disposti a investire molto (tempo, denaro, energie, concentrazione…) e a guadagnare ‘diversamente’. L’obiezione più forte che mi viene rivolta quando elogio il lavoro autonomo è: devi essere disposto a non guadagnare anche per mesi. Sì e ni. 😉
Per esempio, finchè facevo la mamma full time, lavoravo con ritenuta d’acconto e il mio obiettivo era raggiungere la soglia dei 5000eur/anno dei lavoratori occasionali. Quando ho aperto la P IVA mi sono data degli obiettivi più alti, ben precisi (e realistici), da raggiungere entro 6 mesi. Se non ci fossi riuscita, non mi sarei ostinata.

Se come liberi professionisti non guadagnate, avete scelto il lavoro sbagliato.
Potete guadagnare meno (e avete però anche meno spese), potete guadagnare diversamente (per esempio senza un fisso mensile, ma con entrate discontinue), ma alla fine dell’anno dovete aver raggiunto la cifra che vi siete prefissati. Sia che siate dipendenti, sia che siate lavoratori autonomi, lavoro=guadagno. Se come lavoratori autonomi state lavorando gratis, trovate un lavoro come dipendenti e fate volontariato dove serve davvero! :mrgreen:

E’ chiaro che tutto questo implica un forte rischio d’impresa: come lavoratore autonomo non hai ferie pagate, malattia, maternità, i contributi sono minori rispetto a un dipendente, non hai ammortizzatori sociali… E’ come aprire un’attività: il rischio d’impresa ce lo metti tu, e non il tuo datore di lavoro. Quindi devi anche poter spendere: per il commercialista, per le attrezzature con cui lavorare, per l’apertura della P IVA, ecc…

Ma, alla fine della fiera, quali sono sti pro e sti contro? :mrgreen:

PRO:
– totale autonomia di scelta;
– gestione personalizzata dei tempi di lavoro;
– possibilità di organizzare il lavoro in modo personalizzato;
– possibilità di affrontare con flessibilità alcuni tipi di emergenze (malattie dei figli, colloqui scolastici, ecc…) senza doverne rendere conto ad altri;
– diminuzione dei tempi morti (tempi di spostamento, momenti in cui si è scarichi di lavoro, ecc…);
– diminuzione delle spese (trasporti, benzina, cibo, vestiario…);
– non avere capi idioti che decidono per te.

CONTRO:
– investimento iniziale;
– guadagni discontinui, associati all’eventualità di non essere pagati dopo un lavoro fatto;
– mancanza di ammortizzatori sociali;
– minore interazione umana (per alcuni tipi di lavoro, ma non nel mio…);
– possibile tendenza a ‘lasciarsi andare’;
– incombenze domestiche pressanti;
– invasione di campo da parte di amici e parenti durante le ore di lavoro;
– possibile difficoltà a dividere le ore di lavoro da quelle di svago;
– certezza di dover lavorare anche quando gli altri riposano (sera, notte, feste, domenica…).

Indice dell'articolo

Downshifting

Inevitabilmente finisco a parlare di downshifting, e lo voglio rivendicare! :heart:   Perchè io ho deciso di lavorare meno, e guadagnare meno. Perchè a me piace avere TEMPO e potermelo gestire tra i tanti hobby che ho (tra cui quello di Mammafelice), ma a qualcuno può non piacere il fatto di consumare meno e soprattutto non avere soldi per comprare un’auto bellina, fare le vacanze almeno 3 settimane l’anno, comprare i vestiti in un certo posto, ecc…
Però possiamo fare una cosa? Parliamo di downshifting solo quando è vero? :mrgreen:
Perchè sento spesso parlare di downshifting persone che hanno: la casa di proprietà, rendite immobiliari, rendite patrimoniali, eredità, ecc… e mi viene da ridere. Le persone che hanno entrate di questo tipo, e che quindi non avrebbero avuto bisogno di lavorare nemmeno prima, non sono certo dowshifter: sono privilegiati!

Altrimenti si finisce per pensare che il lavoro autonomo sia una cosa da ricchi: no, è una cosa da lavoratori! E a questo proposito voglio citare un recente articolo di PianoB, perchè appunto mi ci ritrovo in pieno.

La conclusione è: non ci sono magie, nè miracoli. Lavorare da casa è un lavoro, che nel mio caso ha tanti pro e pochi contro, ma è sempre un LAVORO e non un hobby.
La discriminante è: il proprio tipo di lavoro, il proprio carattere. Partendo dal principio fondamentale che mi guida nella vita: siate felici!
Se dovete diventare lavoratori autonomi e stare male, non fatelo! Se invece tutto questo vi rende felici, provateci (realisticamente)!  :heart:



Commenti

52 Commenti per “Lavorare da casa: pro e contro”
  1. ..e quanto ti sento vicna..tutto coì esattamente così..difficile ma bello e possibile anche se i tempi lunghi di cui parli sono uno stress..io per fortuna ho roberto che crede nel tempo e nela precisione e mi riprende nei momenti di crisi..in due è può essere meglio..o peggio?
    grz per questo post.
    bacioni
    roberta

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Robi, io mi auguro che in due sia meglio! 😉
      Anche Nex adesso è a casa, non per sua scelta… e io vorrei che per noi ci fosse l’occasione si iniziare qualcosa insieme…
      Io con lui mi sento viva!

  2. Grazie dei consigli: sono utilissimi! 😀

    Buon lavoro,

    Chiara

  3. jessika

    Buongiorno a tutte!Sono un po’ disperata ho bisogno di sfogarmi un po’!
    Sto cercando un lavoro da svolgere a casa magari qualcuna di voi può darmi dei suggerimenti (io sono incinta di 7 mesi del terzo figlio e mio marito ha perso il lavoro e non riesce a trovarne un altro!).
    sto cercando qualcosa da fare con il computer ma tutti i siti chiedono soldi quindi passo!
    Vi ringrazio ciao

  4. Marina

    Ciao a tutte, ho letto i vostri post, vorrei segnalarvi, per esperienza personale, il seguente link http://www.mammaelavoro.it/trovare-lavoro-online.html da li ho iniziato una ricerca molto fortunata e attualmente son riuscita ad avere un lavoro part time con la possibilità di lavorare da anche da casa!
    In bocca al lupo!
    Marina

    • squizzy

      Ciao a tutte,
      io non sono ancora mamma, ma spero comunque che possiate darmi qualche consiglio! Dopo annia di esperinza mi sono stancate, di straordinari non retribuiti, capi idioti, spostamenti casa-lavoro, pause pranzo di corsa,ecc, ecc…
      Ho sempre lavorato nel turismo e il mio sogno è quello di avviare un sito internet dove proporre viaggi e vacanze, ora, il problema è l’apertura della partita IVA, ma è davvero così tremenda? Sento solo malumori e lamentele in giro, qualcuno può raccontarmi la propria esperienza? Grazie.

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

        immagine livello
        Guru
        Mamma di Dafne (17 anni)

        Ti consiglio di informarti da un comemrcialista in merito alla nuova finanziaria. Prima di questa finanziaria, era molto conveniente il Regime dei Minimi: io ne ho usufruito e mi sono trovata benissimo, quindi non posso che consigliarlo caldamente. Adesso sono con il Regime Ordinario e per ora mi trovo ugualmente bene. Bisogna solo vedere le nuove norme introdotte dalla finanziaria, che ancora non conosco bene.

      • squizzy

        esatto anch’io ho iniziato a maturare l’idea quando ancora il Regime dei Minimi era conveniente…ora vediamo…ho sentito parlare di un’aliquota al 5%….

  5. Sono felice che qualcuno faccia capire bene che lavorare con internet non è cosa facile. Io ho realizzato un sito dove elenco dei consigli per poter lavorare da casa.

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