Lavorare da casa… si può?
Pubblicato il 11 Febbraio 2010 da Mamma Felice • Ultima revisione: 7 Agosto 2014
Come ho spesso detto, io sono una telelavoratrice. O meglio, sono una lavoratrice autonoma e lavoro da casa (dal corridoio, precisamente ).
Non posso dire di aver propriamente ‘scelto’ questa situazione, ma posso dire di essermici buttata a capofitto quando l’occasione mi si è presentata in modo tangibile.
Quando sono rimasta incinta ho perso il lavoro: un lavoro che adoravo, in centro, all’Università. Uno spasso veramente, sia per il tipo di ambiente, che per le persone che ho incontrato. Quando ho perso questo lavoro, ci son rimasta male! Molto male! Avevo paura, come un po’ tutte le neomamme, di non riuscire a tornare nel mondo del lavoro dignitosamente, visto che lavorare non solo mi serve, ma mi piace!
Così ho rispolverato le mie conoscenze tecniche ed ho ricominciato ad occuparmi di siti web, questa volta professionalmente. Il primo anno, con Dafne molto piccola e poco tempo a disposizione, ho lavorato con ritenuta d’acconto.
Il secondo anno ho aperto una P IVA sotto il Regime dei Minimi, che prosegue in questo terzo anno.
Quindi la mia risposta è: Sì, si può lavorare da casa. Ma…come?
La mia ‘fortuna’ è stata quella di avere una professionalità facilmente ‘vendibile’ sul web: realizzo siti web e blog. Quindi il mio lavoro si può facilmente svolgere via terminale, e non per forza in un ufficio.
Difficile è quando non si ha una professionalità vendibile sul web: se avessi fatto la panettiera, per dire, non avrei potuto lavorare da casa.
Ma ci sono tante altre professioni che si possono ‘offrire’ su internet, e magari non si sa di possedere: chi ha buone capacità di scrittura può proporsi come scrittore freelance per i portali online; se si è veloci a digitare, ci si può proporre per la battitura di tesi, o per data entry; se si conosce bene una lingua straniera, ci si può proporre alle agenzie di traduzione o alle aziende di import-export per traduzioni ’spot’ o ai portali internazionali; se si fanno belle fotografie, ci si può proporre alle riviste o ai siti di stock foto; se si è bravi con la grafica, ci si può proporre alle aziende di sviluppo web, e così via…
Regole banali, ma basilari per lavorare su Internet
Cosa bisogna fare per essere presi sul serio?
Essere seri. Per lavorare da casa occorre fare dei piccoli investimenti, dotarsi delle giuste attrezzature, proporsi attraverso i giusti canali.
Ecco alcune idee che vi do senza la pretesa di insegnarvi nulla, ma a partire dalla mia esperienza personale e soprattutto lavorativa, visto che per formazione scolastica ho lavorato anche nella selezione del personale.
Per esempio:
– Imparate la Netiquette, ovvero il modo di comportarsi su Internet. Per esempio evitate lo spam, non mandate email a più indirizzi mettendo le email in chiaro, non scrivete in maiuscolo, non usate abbreviazioni tipo sms, non inoltrate mai catene di S. Antonio soprattutto se si tratta di bufale non verificate, non scrivete email con testo colorato o con font strani (mai usare il Comic, per favore!), non spedite allegati non richiesti o non ridimensionati a sufficienza…
– Procuratevi un indirizzo email funzionante e ‘serio’: se la vostra email è tenerinapuccipucci76, forse il vostro cv verrà cestinato. Aprite un indirizzo di posta elettronica su Gmail, nella forma nome.cognome, e inserite nelle email una bella firma (non colorata, e non con le gif animate!) che vi renda contattabili semplicemente: Nome e Cognome / email / telefono / cellulare / skype / sito web/blog
– Inviate un cv mirato: non inviate il vostro Curriculum a casaccio, e non inviatene 50 alla volta. Scrivete un bel curriculum, serio, pulito, di massimo 2 pagine, utilizzando il cv del Formato Europeo e stampato in PDF, e corredatelo da una email di presentazione breve ed efficace. Mandate un cv solo per rispondere a un annuncio, oppure solo se lo avete annunciato prima via mail o telefono. Non recatevi presso le aziende a consegnare il cv a mano: fatelo solo se vi è stato concesso un appuntamento! Spedite il vostro cv tramite email, possibilmente non il Lunedì (giorno in cui le persone rientrano al lavoro e potrebbero cestinarlo con lo spam accumulatosi nel weekend), nè il Venerdì (giorno in cui la gente sta pensando al suo weekend e ha altro per la testa). Non telefonate mille volte per sapere se il vostro cv è stato ricevuto! Piuttosto richiedete la notifica di ricezione del messaggio.
– Create un blog: qualsiasi professionalità stiate offrendo, avrete più possibilità di essere notati e apprezzati se avete un sito internet o un blog (ben fatto!) che vi serve come cv online. Tenete il vostro blog sempre aggiornato, e se non sapete creare un blog, non usate palliativi tipo word, frontpage, netscape: creano del codice che i motori di ricerca non indicizzano correttamente, e non sono ottimizzati per tutti i browser. Piuttosto fatevelo fare da qualcuno esperto (ehm… :fiu: ), o usate un blog ospitato su una piattaforma gratuita, per esempio Blogger.
– Lavorate nella Legalità: se offrite il vostro lavoro, dovete essere pronti a rilasciare una ricevuta o una fattura. Se il vostro reddito non supera i 5000eur nell’anno solare, potete usufruire delle ritenute d’acconto, o lavoro occasionale (che deve essere occasionale davvero). Oppure potete affidarvi a un commercialista (o all’Agenzia delle Entrate) e aprire una P IVA: con il Regime dei Minimi potete avere un regime fiscale agevolato, se non superate i 30mila euro l’anno (magari!). Non offrite e non accettate lavoro in nero: chi offre lavoro in nero non sta offrendo un lavoro serio. E se poi non vi pagasse?
Naturalmente apritevi un conto corrente online dedicato al lavoro, e fornite ai clienti la possibilità di pagarvi con un bonifico online (farsi pagare con postepay o altri metodi astrusi non è professionale, e non sono sicura che sia legale).
– Procuratevi le attrezzature giuste: munitevi di una connessione ad internet professionale, ovvero non con un compagnia telefonica che ogni 3×2 vi lascia offline, ma spendete qualcosa in più per non avere interruzioni di linea. Createvi un account Skype (messenger usatelo per parlare con le amiche, non per lavoro…) e inserite del credito per fare telefonate. Se non avete il telefono fisso, procuratevi un telefono voip con un numero geografico. Abilitate un servizio di fax online. Comprate le licenze dei software che utilizzate, compresi gli antivirus, e non scaricate illegalmente programmi, sw, eccetera: tenete sempre il PC pulito da file illegali e non usatelo per scaricare con Emule e simili o per giocare, per evitare di essere invasi da virus e trojan. Usate un PC dedicato al lavoro, in cui le cartelle siano ordinate per anno e per tipologia (offerte, fatturazione, ecc…) e i file nominati in modo da ritrovarli (2010-02-10_Nomefile).
– Siate onesti: secondo il motto di Google, Don’t be evil, siate onesti e non approfittate delle difficoltà dei vostri clienti, non chiedete cifre gonfiate in base alla mancanza di alternative del cliente, non pensate di poter fregare i clienti in un mondo in cui le informazioni circolano liberamente, siate gentili. Date sempre la possibilità al cliente di potersi ‘liberare’ di voi: i buoni clienti non sono quelli che si tengono per forza, ma quelli che si tengono per fiducia e apprezzamento.
E soprattutto siate aperti: condividete TUTTO il vostro sapere, non abbiate paura di metterlo a disposizione e condividerlo, perchè tanto la vostra abilità non dipende dalla quantità di informazioni che possedete, ma dal modo in cui sapete farle vostre.
Come direbbe una certa Mammafelice, siete voi che potete fare la differenza, con il vostro talento e le vostre idee… e non le nozioni che chiunque può imparare leggendo un qualsiasi manuale. (Eccetto il Manuale della Felicità, ovvio!! Quello è importantissimo ehheee :heart: )
Le idee non contano, se non vengono realizzate. Abbiate il coraggio di realizzarle e siate felici!!! :cuore:
(E se non mi sputazzate in faccia, avrei in mente altre idee sul lavoro da casa, tipo: Monetizzare un blog, Aprire un negozio online, Pro e Contro del telelavoro, Come arredare l’ufficio :heart: )
ti toccherà scrivere il Manuale pratico della Telelavoratrice felice
A me sarebbe piaciuto tantissimo lavorare da casa, sarebbe stato più facile gestire la famiglia e la casa appunto, ma purtroppo sono una semplice impiegata amministrativa e non penso di avere nessuna delle capacità che hai elencato purtroppo!! Buona giornata, qui nevica ancora!
Secondo il mio modesto parere, TUTTI i lavori impiegatizi possono essere fatti da casa, soprattutto quelli amministrativi. Anche se usi un programma collegato in rete, è sempre possibile attrezzarti con una VPS eportare la ‘rete’ a casa tua.
La diffidenza in questo caso è quella delle aziende, che credono che i dipendenti lavorino di più e meglio se stanno 10 ore fuori casa. Se superi le diffidenze dei tuoi capi, lo puoi fare.
Non credere però che a livello organizzativo semplifichi la vita. Ne parlerò quando affronterò il tema pro/contro: non gestirai casa e famiglia più di quanto tu non faccia ora, perchè se si lavora da casa, comunque si lavora. E se ci si interrompe per fare la lavatrice e cucinare, si perdono ore di lavoro. Per quanto mi riguarda, per me è la scelta migliore, ma per molti potrebbero esserci più punti a sfavore che a favore, mi rendo conto…
Salve ti seguo assiduamente e a questo argomento voglio lasciare un mio commento.
Sono mamma di due bambine e per scelta ho voluto dedicare meno ore al lavoro che mi stava quasi attagliando, ma per non lasciarlo del tutto ho chiesto che in caso di malattie prolungate delle mie figlie potessi lavorare in rete (mi occupo di amministrazione). Organizzando al meglio le priorità e le scadenze riesco a portare a termine il lavoro e seguire personalmente le mie figlie.
Si sa che quanto i bambini quando stanno male sentono maggiormente il bisogno di stare con noi.
Il mio capo a volte borbotta ma lui senza di me sarebbe perso, se voglio lasciare il lavoro sono solo io a deciderlo.
Buon lavoro a tutte
Rita, grazie per il tuo commento e benvenuta!
Mi piace molto la tua grinta, perchè credo fortemente che tutte le mamme dovrebbero lottare come te per i propri diritti di lavoratrici, e mi piace molto come lo hai espresso: se voglio lasciare il lavoro sono solo io a deciderlo.
Grande!
ciao ho letto la tua pagina.
Mi è piaciuta molto ma purtroppo sul web ho trovato solo fregature vorrei chiederti consigli sul come lavorare seriamente da casa.
grazie 🙂
Ciao Simona, grazie. Tu che lavoro fai? E’ un lavoro che si può fare anche online?
Facile rispondere ad una domanda con un’altra domanda. Tecnica di vendita collaudata per non rispondere mentre la domanda è molto interessante
Sai cucinare? questa potrebbe eesere una possibilita..
http://b9c53d0t-fsv7l9jxau0k0pty5.hop.clickbank.net/
Grazie, grazie, grazie. Vedere riassunti tutti insieme regole concrete e consigli pratici – e soprattutto esposti con chiarezza – su questo argomento è pura manna.
Io aspetto con trepidazione gli articoli sugli altri argomenti citati, soprattutto su “Aprire un negozio online”.
Bacio
Cristina
Cara Cristina, mi hai tolto le parole … dalla tastiera!
Anch’io sarei mooooltooo interessata a quell’argomento lì…
Dai Barbara accontentaci presto!!!!
Io pure….e anche monetizzare un blog….io sarei una telelavoratrice della mutua 😳 …ho imparato ad usare il pc ricattando mio figlio con le merendine
ahhahahahaaaa ma povero patato, speriamo che fossero almeno merendine buone!!
Direi di sì, adesso a 21 anni è bello granda e grosso….lui come insegnante è bravo ma un pò troppo severo e io come allieva….stendiamo un velo pietoso!!!
non so se mi inimicherò qualcuno ma….
vorrei dire una cosa.
post come questi hanno una doppia faccia
da una parte possono spronare e aiutare chi ha perso il lavoro o l’ha lasciato per mille motivi e ha bisogno di reinventarsi.
dall’altra parte possono affliggere chi è rinchiuso in una vita da lavoro a tempo pieno, corse sfrenate per poter stare anche con i figli, lavori di casa etc….che potrebbe pensare: guarda, tutti hanno un’idea geniale o qualche capacità da far fruttare così conciliano meravigliosamente casa e famiglia e io invece sono l’unica scema che va ancora in ufficio 8 ore.
Io penso che ci sia una grande cosa che non viene mai detta quando si parla di questi tipi di lavoro: i guadagni non sono paragonabili a quelli di un lavoro dipendente con 14 mensilità e contributi previdenziali. O, perlomeno, bisogna essere molto ma molto in gamba e disposte a non guadagnare o a guadagnare pochissimo anche PER ANNI. E poi, comunque, solo le migliori migliori migliori arriveranno a guadagnare qualcosa che sia in qualche modo lontanamente paragonabile.
Poi da qui in poi potete parlarmi di vivere con poco, di downshifting o come si dice, di vivere anche con niente………ma c’è qualcuno che non può o non riesce (che poi è lo stesso, se hai delle remore culturali così forti è come non potere).
Però credo che sarebbe ora di inserire in queste spiegazioni anche il fatto che si tratta di un modo per “riscattare” in qualche modo chi un lavoro non ce l’ha o ha scelto per altri motivi di lasciarlo e per arrotondare lo stipendio di un marito. E a questi scopi va benissimo.
Ma non sono sostituti equivalenti di altri lavori “normali”
credo non si sia capito niente
Certo che si è capito, e concordo in pieno!
E’ una delle cose che dirò quando parlerò di pro e contro del lavoro da casa (tutto in un solo post non ci poteva stare). Tutto quello che hai detto è verissimo: il rischio di fallimento è alto, i soldi sono pochi, i contributi sono pochi… però in alcuni casi si può fare.
Io il mio lavoro, oggi come oggi, dopo due anni di investimento ad introito ‘zero’, non lo vedo un sostitutivo non equivalente a un lavoro vero: oggi uno stipendio ce l’ho, ed è lo stesso basso stipendio che avrei come dipendente, anche se non è fisso e ha in se una gran dose di incertezza.
Sempre che tu non stia parlando di ‘blog’, perchè con il blog NON si lavora, almeno in Italia. Io parlo di lavoro, eh 😉
Per esempio i lavori impiegatizi: chi lo dice che, con lo stesso stipendio, l’azienda non potrebbe darti un telelavoro?
sì sì parlavo anch’io di lavoro
di lavoro, di tasse pagate e di contributi previdenziali accantonati.
e poi l’ho detto: solo le migliori migliori migliori ci arrivano. E questo è molto importante sottolinearlo.
Ci son voluti DUE ANNI DI COSTANZA QUOTIDIANA SENZA INTROITI. E non sono tutte mammafelice 🙂
forse semplicemente quello che volevo dire è che sempre ci si rivolge alle mamme che hanno perso il lavoro, o che hanno dovuto lasciarlo per mobbing, o perchè non avevano aiuti etc
ma forse sono addirittura DI PIU’ le mamme che il lavoro ce l’hanno e dignitoso, ma che sono massacrate dagli orari, dal tempo pieno etc…………e non è detto che non siano meno sensibili e sofferenti delle altre.
E anche all’impatto che il tutto può avere su di loro è bene pensare.
Hai ragione, di sicuro, almeno per me, è stato un modo di riciclarmi: come ho scritto è venuto in un momento in cui ho perso un lavoro vero, che amavo, e non avevo alternative.
Avendo nello stesso tempo però il privilegio, come dico sempre, di poter stare due anni a spese di mio marito (il quale oggi è in cassa… ehheee).
Ma ti faccio un esempio-provocatorio (si fa per dire, eh…).
Se tu fai l’impiegata per esempio amministrativa, secondo te per l’azienda sarebbe davvero impossibile darti un telelavoro (sempre che tu lo voglia, eh)? Per esempio un lavoro flessibile, in cui lavori per progetti e scadenze, e non per orari. Un lavoro per cui vai due giorni in ufficio e gli altri giorni lavori da casa.
Secondo me sarebbe possibile, per i lavori di questo tipo, e alle aziende(e alle persone) costerebbe anche meno. Solo che forse c’è la paura di non poter controllare i dipendenti?
Non so, ti chiedo… tu che ne pensi?
penso che sia fattibile, non in tutti i lavori (ad esempio io vado in giro presso clienti per cui non potrei, l’utente un po’ più sotto non potrebbe etc).
in ogni caso si potrebbe, volendolo, essere un po’ flessibili etc.
ma secondo me non è di questo che si sta parlando in questo articolo, o no?
non stiamo parlando di pretendere di poter fare il nostro mestiere in un modo conciliabile
stiamo parlando di reinventarci qualcos’altro
a volte mi suona anche un po’ come una resa
Non saprei, per me i discorsi sono molto collegati tra loro… proprio perchè sono sensibile sia ai problemi delle mamme che come me devono per forza reinventarsi, sia perchè sono sensibile ai problemi delle mamme che come te devono tornare in ufficio 8 ore correndo di qua e di là come delle pazze per conciliare tutto.
Io avrei potuto tornare a fare vita di ufficio, ma non me la son sentita. Quando parlo di downshifting sono seria, ahimè 😆
Ho imparato ad avere meno e vivere con meno. E ti assicuro che non siamo ricchi: per esempio a differenza di molti coetanei non abbiamo una casa di proprietà e paghiamo un mutuo bello alto.
Può essere che a molti suoni come una resa, e lo accetto. Io però in questa dimensione ci sto bene. Potrei avere di più (più soldi, più cose…), ma adesso ho il tempo.
Credo di essere molto fortunata in questo!
no, non sei fortunata
ti sei fatta un c**o tanto! 😀
io come “resa” pensavo solo al fatto, come nell’esempio mio, di avere un lavoro, una professionalità, una competenza, 11 anni di esperienza, una posizione economica maturata in 11 anni e pensare di dire: bhè però potrei aprire un negozietto online per conciliare lavoro e famiglia e magari fra 2-3 anni mi uscirebbe uno stipendio.
insomma, son punti di vista ma A VOLTE non mi sembra un grande passo avanti per le donne, mentre A VOLTE mi sembrano tutte grandi donne quelle che lo fanno e io l’unica scema.
dipende dai giorni 😀
Se tu facessi quella scelta, io per prima ti direi: sei pazza!!
Nel post in cui parlerò di monetizzazione di blog e negozi online voglio proprio dire questo: aprire un negozio online è uguale ad aprirne uno vero. Tanti soldi da investire, tante Leggi a cui badare, tante ore di lavoro! E soprattutto la possibilità di chiudere i battenti se non hai un’idea proprio ma proprio unica. Quindi quanti casi ci saranno? Uno su mille ce la faaaaaaaaaaaaaaa 😉
Come sai sono una persona folle ed entusiasta: per me vivere ‘rischiosamente’ è una droga. Quindi, per ME, questa incertezza economica e sociale che stiamo vivendo in famiglia è una gioia e non un’angoscia, ma mi rendo conto che non sono normale! Però non sono Heidi e ho i piedi per terra: mi sono data una scadenza ben precisa. Se entro 6 mesi non succede nulla, si torna subito in ufficio. E non consiglierei a tutti di prendersi questo rischio, perchè come hai detto tu, ci si può assumere questo rischio solo in presenza di determinate condizioni e anche capacità.
Tu dici: A VOLTE non mi sembra un grande passo avanti per le donne…
Hai ragione! Io mi son talmente convinta di quello che faccio, che ne sono entusiasta, ma non dimentico che la mia è stata una ‘scelta’ forzata derivata dalla perdita del lavoro causa maternità. Uno schifo sociale, insomma. Spero proprio che mia figlia non debba mai ‘scegliere’ forzatamente
Attualmente i guadagni di un lavoratore dipendente, diciamo un impiegato o un operaio di base, sono sui 22-26mila euro lordi all’anno compresi i contributi (1100-1200 euro al mese in busta).
Se poi tieni conto che a lavorare a casa si può risparmiare:
– un auto e relativa benzina (o equivalenti mezzi)
– un sacco di tempo (convertibile in denaro)
– caffe al bar, pranzo fuori, eccetera
allora si può tranquillamente dire che 20mila euro lordi (ma ovviamente al netto delle spese) con partita IVA equivalgono a uno stipendio netto di 1200 euro con tredicesima e previdenza.
Non è certo un obiettivo impossibile da raggiungere impegnandosi seriamente.
Certo non è per tutti, come non è per tutti campare facendo il pittore, l’attore, il cantante, la guida turistica, o qualunque altro lavoro non inquadrato nelle classiche 8 x 5 ore: in ogni caso tieni conto che i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato in Italia sono il 60% della forza lavoro: tutti gli altri sono imprenditori, lavoratori a termine, negozianti, artigiani, eccetera, e la maggior parte campano, quindi non è una cosa così strana 😉
scusa ieri non ho visto questa risposta
io ho solo sottolineato il fatto che bisogna essere quanto più chiari possibili quando si parla di queste cose e chiamare le cose con il proprio nome. Perchè nell’incoraggiare chi è da incoraggiare si potrebbe illudere qualcun altro.
poi secondo me nei commenti si è presa un’altra piega rispetto al post
certo che se io potessi fare IL MIO lavoro da casa guadegnerei quanto oggi 😀 e non avrei bisogno di capire cosa so/mi piace fare….
se invece parliamo di vendere le proprie creazioni, ad es, quante bamboline deve fare una mamma per guadagnare 26000 euro lordi l’anno????
potrebbe prendersi dei dipendenti e creare un’azienda, certo
ma magari a quel punto gli anni migliori della vita dei propri figli lavora 18 ore al giorno (come molti degli imprenditori che hai citato) e allora, di nuovo, non mi sembra una conquista
cmq non vorrei sembrare contraria, cerco solo la completezza dell’informazione 😀 , ma sono sicura che sta arrivando con gli altri post
Davvero un bel post. Interessante proprio. Mi piacerebbe un sacco poter lavorare da casa, col giusto impegno magari qualcosa mi inventerò!! Non ho un negozio online ma spesso vendo su ebay, aspetto qualche dritta per il negozio online e su come monetizzare il blog. Buona giornata!!
Carissima, le informazioni che ci dai sono sempre preziosissime!
In effetti mi occorre aprire una partita iva per un probabile lavoro che mi è stato richiesto dal mio ex datore di lavoro. Anche io ho lasciato il lavoro alla nascita del mio secondo figlio e dato che come te mi occupo di siti web, è altrettanto possibile lavorare da casa (unico problema il tempo e mia madre che dice di aiutarmi ma sta sempre in giro a fare spesa o a casa a cucinare, cucinare, cucinare…. 🙂
Comunque…volendo, ora che il pupo ha 19 mesi…’se pote fà’!(visto che italiano doc!? 🙂
Devo riparlare di te sui miei blog
http://www.bellascuola.altervista.org
http://www.calagos.altervista.org
PS: conosci artisteer? fantastico…mi semplifica la vita che è un piacere! (tanto per stare in tema lavoro!)
Baci carissima!!
Sei una persona che si fa amare anche a distanza, generosa, gentile, educata, spiritosa, dolce e sensibile 😀
Ah…un’altra cosa…so di essere fortunata perchè posso anche non lavorare…ma è bello condividere le proprie conoscenze, il proprio tempo, le proprie idee con gli altri e non dover stare sempre a pulire e a cucinare…anche per questo cerchiamo una scappatoia, reale o virtuale, per non finire a conversare con patate e cipolle per tutto il giorno (come farebbe mia madre se non ci fossimo noi a movimentarle la vita! 🙂
Ho scritto troppo!
Dai, non esageriamo… per contro sono anche pigra, disordinata, smemorata, cinica, svogliata.
Altrimenti tra un po’ divento ‘na santa ahhaaaaa 😉
No, no…santa no…sai che noia!
Sei umana…che non è poco! (alla fantozzi ‘com’è umana leiiii’ 8) 😆
ciao mamma felice,ma kiamo susi e da poco mi sono trasferita a pesaro.Faccio l’estetista ma come in ogni altro settore il lavoro scarseggia e vorrei lavorare a casa per conto mio senza altre persone,ma in regola senza trovarmi la finanza addosso e incorrere nel penale. ti chiedo quali sono le cose da fare? cosa mi occorre? andrei a pagare molte tasse? perfavore se puoi spiegami nel modo più chiaro possibile perchè proprio non me ne intendo. un saluto susi.
Ciao Assunta, devi chiedere necessariamente ad un commercialista, o alla camera di commercio della tua città.
carissima, sei sempre una fonte inesauribile di idee e consigli, Grazie grazie, aspettiamo, credo tutti, il proseguio di questo argomento!!buona giornata
Il lavoro impiegatizio che faccio io , ora come ora ,da cosa non si può fare, si al discorso della rete per la fatturazione, ecc. ma per la mia ditta è importante che io sia in ufficio, ci sono solo io come impiegata, che apra materialmente l’ufficio, che risponda al telefono, che svolga delle commissioni in banca, posta, commercialista, ecc che sono vicino al posto di lavoro e non di casa…
E’ vero che se devi lavorare devi lavorare, ma se attacchi una lavatrice o cucini il pollo al forno lo puoi fare da casa, non ti toglie tantissimo tempo…se i figli vengono a casa a mangiare non hai il pensiero che debbano arrangiarsi, che debbano sapersi scaldare qualcosa e soprattutto non hai il cartellino da timbrare, che di per sè è uno stress, soprattutto in questi giorni di neve…o evite le corse per arrivare a prendere i bambini…certo ci saranno sicuramente i contro per carità, aspetto il resto dell’articolo.
Ho letto con molto interesse il tuo post sul lavoro la casa. E’ un’esperienza che da circa un anno sto facendo anch’io.
Sono interessatissima a quant’altro vorrai pubblicare, penso che per chi è anche mamma (io ho quattro figli) sia una scelta vantaggiosa a patto di affrontarla con la stessa serietà di un lavoro svolto in ufficio.
Aspetto altre informazioni. Complimenti per il tuo blog e per il tuo entusiasmo!
Anna
che belloooooooo…..brava…si si scrivi scrivi, che ci interessa
Io ho lavorato da casa fino all’anno di entrambi i bimbi. La mia azienda me lo consentiva per tutto il tempo dell’allattamento. Andavo in ufficio una volta alla settimana, per il resto facevo meeting via skype ed ero constantemente on line. Vedere i miei colleghi una volta alla settimana lasciava lo spazio anche al lavoro pratico fatto in team. Non era piú difficile di lavorare dall’ufficio dal punto di vista del lavoro, ma molto piú difficile dal punto di vista della gestione. Piuttosto stressante, anche. Bisogna stare poi attente a non abbruttirsi. In realtá è piú rilassante per me venire in ufficio tutti i giorni, visto che ce l’ho vicino. Parlare con adulti di persona, non aver l’ansia della casa in disordine, del pranzo, dei bimbi che ti cercano. Poi è comodo sapere che se ho un bimbo ammalato posso comunque rimanere a casa senza dover chiamare la baby sitter. Aspetto con ansia il tuo articolo sui pro e i contro, non sono tutte rose e fiori, anche se a me è convenuto davvero tanto avere questa possibilitá.
Lisa, che bello il tuo commento. grazie. Sarebbe veramente fantastico che questa elasticità esistesse in tante aziende… mi piace molto!
Anche io ho faticato ad organizzarmi, e spesso mi tocca ancora lavorare la sera per mettermi in pari.
La mia ‘fortuna’ è non avere parenti intorno: non ho nessuno che mi viene a chiedere commissioni volanti ‘perchè tanto sei a casa’ 😆
La mancanza di socialità è uno dei risvolti negativi: a me per esempio non pesa, ma a mio marito che adesso è in cassa pesa moltissimo… e il rischio di abbrutimento è alto. D’altro canto, magari c’è anche chi sta in ufficio con dei colleghi insopportabili e sarebbe una manna starsene persino da solo ahahaaa 😉
La casa in disordine, ehm… lasciamo perdere va.
Questo è il mio tasto non solo dolente, ma dolentissimo!
Infatti la mia azienda secondo me è molto lungimirante da questo punto di vista. 😀 Io alla fine cosí ho preso poca maternitá, ho allattato a richiesta fino a 7 mesi e ho proseguito dopo lo svezzamento fino all’anno, ho lavorato come se andassi in ufficio anzi, spesso di piú, senza dover prendere ferie o permessi, ho prodotto sicuramente di piú che con l’ansia della poppata da dare e per finire sono stata grata per questa possibilitá, per cui non ho cercato un altro lavoro che mi lasciasse piú flessibilitá. Ci dovrebbero pensare molte aziende: avere una lavoratrice soddisfatta con cosí poco (cioé avermi sostituito una workstation con un portatile) è un bel vantaggio, mi chiedo come mai ci sia cosí tanta resistenza!
Posso dare una mia spiegazione moooolto acida? 😉
Perchè nelle aziende italiane ci sono ‘cattivi’ capi. Per lo meno ce ne sono molti.
Un buon capo lavora per progetti e sa delegare e responsabilizzare. Non lavora per urgenze.
Un buon capo sa distribuire il lavoro in modo che non ci siano persone sovraccariche e persone scariche.
Un buon capo non ha bisogno di controllare a vista i dipendenti, ma sa affidare il lavoro alle persone dando delle specifiche, delle priorità e delle scadenze obiettive. Son troppo cattiva?
Hai centrato in pieno il punto, purtroppo. 🙄 😐
è un ottimo post credo che l’argomento lavoro interessi un pò tutte, anche io ho pensato di farlo ma non ti manca il contatto con i colleghi? a me è questo che spaventa la solitudine 😕
Il pericolo solitudine è fortissimo… Io devo dire che, avendo la fortuna di gestire Mammafelice, non mi sento mai sola, perchè chiacchiero tutto il giorno fin troppo. Se facessi un lavoro in cui non c’è nemmeno un contatto umano virtuale, probabilmente impazzirei. E’ che io sono una pigrona… mi sono moooolto divertita in gioventù, e adesso sono un po’ pantofolaia 😆
il punto è (e qui forse prevedo un po’ il tuo futuro post sui “contro”):
– non mi rilassa lavorare al pc quando la casa è, come sempre, sottosopra. finirei per lavorare un’ora al giorno e fare la mamma e la casalinga 23ore. sarebbe bello però poi chi mi stipendia?
-non posso certo fare telefonate con le bimbe che urlano, e finirei per prendermela con loro, oppure per cacciarle davanti alla tv (che per me è il male assoluto) ogni volta che devo concentrarmi;
– a casa mia il telefono non prende!!!(dalle finestre vedo le colline e il fiume, ma ci sono anche i suoi contro!)
-non mi sento credibile a parlare con i clienti in pigiama e ciabatte…
pensa, il mio secondo lavoro (articolini per periodici locali, localissimi) potrei farlo da casa, e invece preferisco rimanere un’ora in più in ufficio. poi torno a casa, lascio il lavoro a 15 km e penso solo alle piccole. telefono e pc spento. a me piace così.
però l’idea del riciclarsi e magari di inventarsi una seconda attività tipo negiozio on line, è certamente utile.
Hai sicuramente riassunto i ‘contro’ in maniera perfetta.
Io per esempio non ho particolare interesse per l’ordine, e quindi la casa da pulire non mi fa effetto (sarà una malattia? ahhaaa).
Per le telefonate uso un telefono voip, perchè non ho la linea fissa, e do appuntamento telefonico solo quando Dafne è al nido. Così ho la ‘scusa’ per staccare la spina: dalle 17 alle 20 in casa non si lavora, ma si sta con la piccola.
Ma è tutta una questione personale e soggettiva: non credo ci sia un giusto o sbagliato, ma solo caratteri diversi a cui piacciono cose diverse…
concordo, questione di gusti 😀
p.s.: tranqui, neanch’io sono una maniaca dell’ordine!però in casa ci sono troppe troppe cose da fare..mica solo pulire…tenere un minimo di amministrazione prima che mi stacchino tutte le utenze, controllare la bolletta hera che non è mai corretta e poi arrabbiarsi inutilmente perchè tanto non ti rimborsano, fare la doccia alle bimbe prima che facciano le croste, sforzarsi di fare per la millesima volta il puzzle della fattoria, mettere in forno la pizza surgelata…il lavoro per noi mamme è inevitabilmente il “secondo lavoro” (a proposito, tra mezz’ora arriva il capo …ora ricordo, sono in ufficio )
… non hai idea di quante cene ho bruciato negli ultimi mesi. Nex era arrabbiatissimo
Questi problemi sono facili da risolvere: bisogna convincersi che anche quello a casa è lavoro. Per esempio:
– Mentre sei in ufficio mica puoi dire al capo: “scusa vado un’ora a casa a pulire il frigo”, oppure: “sono arrivata due ore in ritardo perchè dovevo riordinare le bollette”.
– Se fai conto che a casa è come al lavoro, le ore che decidi di dedicare al lavoro devono essere sacre.
– E lo stesso vale per le bambine: mica ora te le porti in ufficio? 😆
– Per il telefono che non prende, siamo nel 2010, una soluzione si trova: satellite, wimax, voip… riesco a ricevere il mars rover, vuoi che non si riesca a collegare casa tua? 😉 .
– Per il non sentirti a tuo agio in pigiama e ciabatte è la stessa cosa, non è obbligatorio quando si sta a casa restare in pigiama e ciabatte. A me per esempio non piace starci neanche di sabato o di domenica, figuriamoci in settimana 🙂
ehm… vado a vestirmi
avevo detto che mi mettevo a lavorare e invece niente, continuo a scazzignare. ecco, vedi qual’è il punto? mi distraggo! se ora fossi a casa, non potrei fare a meno di osservare la catasta di panni da lavare.
è ovvio che sul lavoro non porto le bimbe, ma se fossi a casa col cavolo che mia mamma le terrebbe dalle 16 alle 18: so già che direbbe “tanto sei a casa tu, no?”
guarda che non critico chi riesce a lavorare da casa, però io non ce la faccio. ho bisogno mentalmente di staccare quella che è la casa da quello che è il lavoro. se mi riducessi a lavorare la sera quando le piccole dormono impazzirei. io pensa che a casa a malapena invito le mie amiche! casa mia è come il mio spazio privato e segreto.il mio lavoro mi piace, ma lì non deve entrare.
Valy, secondo me fai bene! Io sono dell’idea che ciascuno debba scegliere la strada che lo rende più felice.
A me piace a casa, a te in ufficio… ma son sicura che su una cosa siamo d’accordo: se ci pagassero per non lavorare sapremmo come spendere quei soldi senza pentimento! hihihii
😀
io arrederei decentemente casa mia e farei un viaggio in patagonia (ma per quello attendo che le piccole mi dicano : “mamma, siamo troppo grandi per venire ancora in vacanza con te”. a quel punto fingerò di incavolarmi :argh: , dirò che allora non parto più, vabbè dai, parto controvoglia, voi però non distruggete la casa e non fate feste. e vado, felice come una pasqua! )
Io la mattina mi lavavo e mi cambiavo. In tuta, ma carina. E mia mamma mi teneva il bimbo. Ma se aveva bisogno io c’ero. Per la poppata c’ero, la pappa gliela davo io, le coccole prenanna a volte erano con me.
Peró era dura, esigeva un costante controllo. Ok che ti alzi un attimo e carichi la lavatrice, ma se anche la stendi, cucini due cose e dai una pulitina dopo pranzo la sera devi recuperare. Non è lo stesso che in ufficio, Rex. A casa riempi tutti i tempi morti, ma devi fare attenzione che questo non ti prenda la mano, in ufficio al massimo ti vai a fare un caffé.
Questo per una donna, per siamo state educate.
Come ho scritto, io trovo lavorare da casa piú faticoso, ma una gran manna quando hai bimbi piccoli. E azzeri gli spostamenti in una fase in cui conti anche i secondi di tempo.
Non vuol dire che un uomo non possa usufruirne, ma avrebbe meno difficoltá a gestire lavoro/casa/figli. I miei colleghi maschi lavorano saltuariamente da casa per finire i progetti, se hanno il raffreddore che non passa, se hanno figli malati, se devono aspettare l’idraulico o l’elettricista. Cosí non devono prendere permessi. Un’altra ragione che vedo valida per il telelavoro è se il posto è molto lontano. Limitare gli sposamenti sicuramente è un modo per evitare stress, inquinamento e perdita di tempo. Poi bisogna fare le distinzioni tra lavoro autonomo e telelavoro, che magari va fatto in orario d’ufficio… Insomma, molto dipende dalle persone e dalle situazioni, difficile avere la ricetta di cosa è meglio cosa è peggio per tutti.
Ma infatti il mondo è bello perchè è vario, e le scelte personali non sono discutibili 🙂
Ogni scelta ha dei pro e dei contro. Fare il dipendente ha il vantaggio di una pseudo sicurezza (pseudo perchè le aziende chiudono e falliscono, non è che sono eterne), di un’entrata costante, di minori responsabilità, di tempo libero ben determinato, eccetera.
Ha lo svantaggio della noia, di qualcuno che ti dice che cosa fare, e così via.
Lavorare in proprio è più rischioso, si hanno meno tutele, il tempo libero dipende da svariati fattori e non è inquadrabile, ma ha il vantaggio che si è più liberi, si possono scegliere gli orari in cui si preferisce lavorare, si può plasmare il lavoro in funzione della propria vita e non il contrario.
Beh, in realtá io sono dipendente ma nel mio lavoro non mi annoio mica!! 😆
Seguo con interesse.
Ho continuato a seguire i commenti al post. Sono d’accordo con Nex: è fondamentale comportarsi con il lavoro a casa esattamente come se si fosse in ufficio. Questo è indispensabile soprattutto per rendere chiaro ai nostri famigliari (soprattutto ai mariti ehhhh) che nelle ore dedicate al lavoro si sta appunto lavorando. Ad esempio nei primi mesi in cui lavoravo a casa lasciavo sempre aperta la porta della mia stanza-ufficio (che poi è la camera da letto….). Grosso errore: con quattro figli era una continua processione con richieste tipo “hai lavato i miei jeans?”, “dov’è la mia borsa della palestra?”, “mi aiuti a fare il tema?”, senza contare la “dolce metà” che era convinta di poter trovare ogni sera torte appena sfornate, manicaretti vari, il bucato stirato ecc. “perchè tanto sei qui a casa….”. Ho dovuto diventare piuttosto “dura” e sono arrivata a chiudere a chiave la porta della camera da letto e a “multare” i disturbatori. Le multe che impongo sono lavoretti di casa da far svolgere al disturbatore di turno. Risultato: casa semi-ordinata (eh sì…le multe fioccano) e un po’ di rispetto per il mio lavoro. Per il resto…la tecnologia si sà arriva ovunque e i problemi tecnici sono tutti risolvibili e il problema pigiama-ciabatte è risolto accompagnando io stessa ogni mattina il pargolo più piccolo a scuola, così sono costretta a vestirmi e truccarmi…Insomma problemi ce ne sono ancora, ma anche la vita “d’ufficio” non è certo rose e fiori!
Anna, che bella questa cosa delle multe!!
Per me in effetti i primi due anni è stata dura: con Dafne a casa (e io ne ho solo una!!) lavoravo nei buchi liberi. Che fatica! E spesso ho lavorato cullando lei o tenendola in braccio se stava male…
Adesso che va al nido, è un’altra vita. Mi sembra di essere un vulcano: 8-16 tutto di un fiato, e poi tutta vita! (Salvo poi ricominciare a lavorare la sera dopo che Dafne è andata a letto, ma questo dipende dal lavoro autonomo, non dal telelavoro).
Voglio molto imparare da te!
Geniali le multe, te la copio!! 😆
Sto già pensando a come potrei spendere quei soldi ahhaahaaa
Metri e metri di pannolenci!! 😆
Ciao,
post bellissimo… ti ho scoperta ieri e oggi sono ritornata incuriosita di leggere i tanti argomenti da te trattati.
Questo del lavoro da casa mi interessa tantissimo perchè è da diverso tempo che ci penso ma poi mi manca il coraggio di “buttarmi” soprattuto perchè non credo di avere ancora ben chiaro di cosa potrei fare.
Ora sto informandomi in giro, sopratutto perchè sono in dolce attesa e a riposo a casa per via di problemini insorti…
Inoltre se considero che ho un contratto a termine nell’azienda dove lavoro (sono un’impiegata amministrativa) credo proprio che comincerò a valutare seriamente l’idea di trovare un’attività da poter svolgere a casa. Il datore di lavoro non credo che al rientro della maternità mi rinnoverà il contratto (non l’ha presa bene) e soprattutto non mi concederà il part time (io a parte il mio compagno non ho parenti vicini che possono aiutarmi con la fagiolina in arrivo)… quindi coraggio e via!!!
Aspetto di leggere gli altri post sui pro/contro e le altre alternative di lavoro da casa.
Grazie mille e di nuovo complimenti!! 😀
Francesca
Francesca, intanto ti auguro tanta tanta tanta fortuna… sia per questo bimbo, che per il tuo lavoro. Grazie di essere tornata!
La mia “occasione” per lavorare da casa si è concretizzata due anni fa quando l’ufficio per cui lavoravo è stato trasferito a due ore d’auto da ove abito io. Improponibile….e quindi mi sono licenziata. Dopo qualche tempo il mio ex capo mi ha contattata offendomi l’opportunità di una collaborazione da casa mia. Non stavo bene nel nuovo ufficio dove avevo cominciato a lavorare e così… mi sono buttata.
Ripeto, non sono tutte rose e fiori, ma sto costruendomi una mia piccola professionalità. In questo periodo ho collaborato con altri uffici della multinazionale per cui lavoro e (pur lavorando assaiiiii)ho avuto qualche soddisfazione. In effetti ho avuto anche parecchie delusioni ma penso che quelle sarebbero arrivate comunque…
Una volta al mese vado in ufficio ed è sempre una giornata piuttosto stressante dove faccio il pieno di riunioni e “contatti umani”. Dopo sono sempre contenta di tornare nel mio angolino… Non so se e quanto durerà, ma per ora va benissimo così!
uuuhhh, che tasto dolente!!! io sono a casa x scelta da 3 anni quasi, avevo orari sballati e mai fissi quindi dovevo affidare il nano ai nonni senza quasi preavviso e non me la sono sentita, (ci tengo a precisare che non era il MIO lavoro, il lavoro che amerei fare, era un lavoro come tanti per me)…. dopo tanto tempo a casa credo che mi piacerebbe lavorare di nuovo, io sono illustratrice, pittrice (ho frequentato l’accademia a bologna;)) e qui da me di lavori in questo senso non ce ne sono, io poi non ho spirito d’iniziativa e non mi smuovo, insomma, la colpa è mia, ma davvero non so che fare, come muovermi e cosa progettare per lavorare anche da casa… sono una causa persa, mi sa!!!
maddai, sei pittrice/illustratrice? ma è fantastico!! sai lavorare anche con la grafica digitale?
purtroppo direi di no… io sono “materica” se non ho carta e colori non sto bene, fatico a mettere tutto su un monitor.. ho scritto e realizzato 3 libri x bambini ma non mi sono nemmeno mai data da fare x pubblicarli.. vedi che testa di cavolo che ho? :argh:
però ogni tanto ci penso al disegno digitale e forse proverò, ma non so da che parte farmi, uso il mac perchè ho lavorato 4 anni come grafica, ma mai ho fatto disegni se non cose semplicissime in vettoriale con freehand (ai tempi non era obsoleto come ora!)
Se penso che x 5 anni sono stata a bologna e magari potevamo vederci… ma parlo di 10 anni fa, figuriamoci! comunque a bologna ritorno ogni anno x la fiera del libro per ragazzi, che adoro!
Ma corri subito a pubblicare uno dei tuoi libri su Boopen!! 😉
Non hai nessuna spesa e hai solo che da guadagnarci! Tanto al massimo che succede? Non te lo compra nessuno e amen, non hai perso nulla. E poi sai che richiesta di grafici web c’è? Dei vettoriali poi non ne parliamo… guarda questo sito qui: http://www.lavoricreativi.com/
Basta che non ti scoraggi! Sai fare delle cose che molti altri non sanno fare… basta saperle far fruttare!
grazie mille per la segnalazione!! sai che voglio rimettermi in gioco? faccio passare qualche mese perchè nella mia famiglia ci sono stati sconvolgimenti grandi e tristi… ma presto mi armo di buona volontà e soprattutto determinazione (che spesso mi manca) e provo a farmi vedere!! grazie barbara, sei davvero una bella persona! poi ti mando qualche jpg delle mie illustrazioni così mi dai un parere, se ti va
Mamimu, se vuoi io ti posso proprio dare lo spazio per pubblicarne alcune nella nuova sezione Fiabe e Favolette che inizia Lunedì 15 Febbraio… pensaci!! 😉
come sempre e’ interessantissimo seguirti,aspetto i nuovi post,e’ un argomento che mi intriga molto…..grazie di tutti i suggerimenti..ne faro’ tesoro..come tanti altri consigli tuoi, poi vedremo se riusciro’ ad organizzarmi con qualcosa….ciao Patrizia P.
Ma come mi stavo perdendo questo post????????????? Io le voglio sentire tutte le tue idee in calce 😀