Essere genitori omosessuali in Italia oggi: cosa significa?
Pubblicato il 5 Ottobre 2009 da Mamma Felice • Ultima revisione: 7 Settembre 2014
Simona è una ragazza meravigliosa: mi sono innamorata di lei al primo istante, perché è una ragazza coraggiosa e grintosa, che però, nonostante le battaglie personali e sociali che conduce ogni giorni, ha mantenuto una dolcezza e una serenità incredibili.
Lei e la sua compagna sono due persone che io stimo tantissimo, e che in questi mesi mi hanno fatto capire cosa significa essere davvero genitori. Essere madre. E la sua lettera, potente, piena di paure e di speranze, così impregnata d’Amore, lo dimostra perfettamente.
Siamo una famiglia
A volte ripenso a quando ero solo una ragazzina, quando già allora sentivo forte dentro di me il desiderio di essere mamma…
A differenza delle mie coetanee non sognavo l’abito bianco o il principe azzurro, ma sognavo l’Amore vero, quello con la A maiuscola: una persona che mi facesse vibrare il cuore.
Ma mai avrei immaginato di trovare la felicità proprio in lei.
Era un pomeriggio d’estate quando entrando in una chat omosessuale mi colpì il suo nome.
Mai prima di quel momento ero entrata in una chat gay, ma non perché ci trovassi qualcosa di strano, ma semplicemente perché non era capitato.
Iniziammo a chiacchierare. Mi colpì subito la sua storia: mi piaceva il suo modo di raccontarsi.
In pochi minuti mi resi conto che erano tantissime le cose che avevamo in comune e dentro di me sentivo sempre più qualcosa che mi impediva di interrompere quella conversazione.
Decidemmo di continuare a sentirci. I giorni passavano e io adoravo parlare con lei.
Ogni volta che squillava il telefono sentivo una fitta nello stomaco e cresceva sempre più la voglia di starle accanto… di sentirla vicino a me.
La nostra splendida favola andava avanti e dopo 5 mesi decidemmo di andare a vivere insieme.
Non e’ stato facile il percorso che ho fatto dentro di me: conoscermi così a fondo a volte mi spaventava, ma più andavo avanti e più mi sentivo completa e capivo che quello che stavo vivendo era qualcosa di così magico che non meritava di essere distrutto dai pregiudizi della gente.
Fin da subito ho avuto contro tutta la mia famiglia: nessuno riusciva a capire come mai mi fossi innamorata di una donna, e forse a nessuno interessava veramente vedere la felicità nei miei occhi. Avevo ‘distrutto’ il sogno che loro avevano fatto su di me: vedermi sposata con tanto di Chiesa, fede al dito e pargoli, rigorosamente dopo il matrimonio.
Ricordo le grosse litigate, le grosse accuse fatte a lei… ma nonostante tutto sono andata avanti difendendo la mia storia, sperando che un giorno anche le persone a me care potessero capire e mettere la mia serenità al di sopra di ogni cosa.
Nel frattempo il nostro amore cresceva; io mi sentivo sempre più legata a lei, ma sentivo che mancava qualcosa.
In quei cinque anni avevo fatto credere a me stessa di non volere figli, che in fondo la vita e’ bella anche a due, ma solo io nel mio profondo sapevo che stavo mentendo, perché avevo nascosto in un angolo lontanissimo del mio cuore il mio grande desiderio di essere mamma.
Dicevo a me stessa che essendo lesbica non potevo desiderare un figlio: ero cresciuta con la classica mentalità che un bimbo debba avere necessariamente una mamma e un papà, non considerando che ci sono centinaia di figli di coppie eterosessuali che crescono senza amore.
I mesi passavano e questo desiderio era sempre più presente nel mio cuore e nella mia mente.
Più cercavo di scacciarlo via e più una vocina dentro di me continuava a ripetermi: ‘Perché non ti concedi una possibilità? Perché non potreste essere insieme alla tua compagna due buone madri? Perché darla vinta a quattro pettegoli di paese?’
Così decisi insieme a lei di conoscere famiglie che avevano intrapreso questo percorso e di toccare con mano con queste realtà.
Fu bellissimo vedere con quanto amore quei genitori crescevano i propri figli e la serenità dei bimbi nell’avere due genitori che li amavano indipendentemente da ogni cosa.
La mia compagna inizialmente era titubante. Si chiedeva: ‘ Come vivrà un bimbo in una società che è sempre pronta a giudicare e a puntare il dito? Saremo capaci di difenderlo da tutte le ingiustizie?’
Ci guardammo negli occhi e lasciammo parlare i nostri cuori.
Cosi dopo pochi mesi volammo in Spagna e al secondo tentativo arrivo la notizia tanto attesa:ero incinta!
Ma la notizia più sconvolgente e allo stesso tempo emozionante fu scoprire che aspettavamo 4 gemelli. Dopo tre mesi scoprimmo che erano tre femmine e un maschietto. Eravamo un po’ intimorite, ma con una gran voglia di stringerli tra le braccia.
La gravidanza fu bellissima ma durò poco: i nostri bimbi nacquero alla fine del sesto mese, erano piccolissimi… pesavano più o meno 1kg.
Il piccolo riscontrò gravi problemi alla nascita e una bimba dopo 27 giorni diventò un angelo.
Fu’ un periodo bruttissimo: ore di attesa dietro quella porta di ospedale, allarmi che suonavano, la mia compagna che non poteva entrare perché per colpa della Legge italiana doveva vedere i suoi piccoli dietro un maledettissimo vetro.
La vedevo piangere dietro quella stupida barriera e il cuore mi si stringeva… volevo morire in quei momenti, volevo urlare la mia rabbia contro il mondo intero, ma dovevo farmi forza per i miei bimbi e per lei.
Dopo cinque mesi e una lunga strada in salita erano tutti a casa.
E li è iniziata la nostra splendida avventura.
Adesso i bimbi hanno 20 mesi: corrono, si arrampicano dappertutto e si preparano ad affrontare la vita. I rapporti con i nostri parenti sono ancora abbastanza difficili, ma la cosa che più mi fa terrore è pensare che per la società la nostra famiglia non vale niente… pensare che se un giorno io venissi a mancare i miei bimbi potrebbero essere privati di stare con la loro mamma mi fa impazzire.
Mi piacerebbe incontrare decine di politici che permettono tutto questo e chiedergli cosa vuol dire per loro essere genitori.
La mia compagna parlava alla mia pancia quando ero incinta, mi metteva le scarpe perché io non riuscivo a farlo, si alza la notte quando i bimbi piangono, li coccola, è lì quando loro piangono e quando gioiscono, gli insegna cosa vuol dire essere presente e li ama al di sopra di tutto… non è forse questo esser buon genitore?
A volte mi guardo indietro e vedo quanti momenti bui abbiamo passato e quante difficoltà dobbiamo affrontare per colpa di uno Stato che non riconosce il nostro amore, ma noi siamo sempre qui: ci amiamo come il primo giorno e siamo mamme di tre splendidi bimbi… e nonostante quello che dicono lo Stato, la Chiesa o chicchessia, noi SIAMO UNA FAMIGLIA!
Tutte le volte che rileggo questa lettera, mi commuovo.
Grazie, Simona, per come hai raccontato la tua storia d’Amore!
Grazie a te, Barbara, per aver pubblicato questa stupenda e commovente lettera di Simona. Io ho avuto il privilegio di conoscere lei, la sua simpaticissima compagna Priscilla e i loro meravigliosi bimbi. È stata una giornata bellissima, organizzata proprio da loro, in cui tutte le nostre famigliole si sono unite in un’unica grande famiglia accumunata dalla fantastica avventura del crescere gemelli.
Un abbraccio a tutti!
Ale
Un abbraccio forte a queste due coraggiose mamme e ai loro bambini.
Io credo che la cosa triste è che si debba stare a discutere e a lottare per avere dei diritti che sono sacrosanti e non discutibili.
Non capisco in base a quale principio il fatto di essere genitori di sesso diverso debba automaticamente dare la patente di “buoni genitori”.
Ci saranno genitori buoni e cattivi sia tra gli eterosessuali sia tra gli omosessuali. E trovo incredibile e ingiusto che uno stato possa arrogarsi il diritto di giudicare sulla moralità o sulle scelte di persone adulte e maggiorenni.
Persino mia madre, eterosessuale e cattolica, è allibita dal fatto che due persone, indipendentemente dal sesso, non possano stabilire un contratto di condivisione di diritti e di doveri.
Ricordiamo ancora tutti la razzia dei parenti a casa di un nostro anziano vicino di casa che da quarant’anni conviveva con il suo compagno, perchè per lo stato quell’unione non esisteva e quindi avevano più diritti i parenti serpenti che per decenni li avevano insultati e odiati, che non il compagno di vita…
Speriamo che presto queste cose siano brutti ricordi, come la schiavitù, la tortura e l’inquisizione. Quelle cose che ci si chiede come l’umanità abbia potuto tollerarle per così tanti secoli.
Intanto godetevi la vostra bella famiglia, sappiate che siamo in tanti, eterosessuali e non, ad abbracciarvi e a sperare che presto lo stato riconosca il diritto di tutti a potersi fare una famiglia e a poter dare amore a dei figli.
Viviamo in un Paese ipocrita e bigotto…magari tutte le mamme fossero amorevoli e coraggiose come SImona e la sua compagna…
un abbraccio virtuale a queste due splendide mammine!
La storia della vostra vita è bellissima.. io però sono titubante. Probabilmente sono un po’ bigotta, anche perchè anche la famiglia nel senso più tradizionale del termine ormai sopravvive in poche realtà..
Non è per il fatto che un omosessuale non possa essere un bravo genitore, anzi, io stessa mi sento molto inadeguata a volte.
Ma penso al fatto che la nostra società non sempre è pronta ad accettare unioni del genere, specialmente nei paesi piccoli dove vivo io. I vostri bambini potranno essere additati dalla gente stupida, e voi dovrere essere forti per aiutarli (ma se avete superato il calvario delle inseminazioni artificiali lo siete senz’altro).
Potreste obbiettare che se nessuno lo fa la gente non si abitua.. io però non so se potrei fare fare da “cavie” (passatemi il termine) ai miei figli..
Un abbraccio ed i miei più affettuosi auguri!
Il discorso però è su che cosa dovrebbe essere vietato, non su che cosa “rende titubanti” o “lascia perplessi” 🙂
Se si dovesse impedire l’unione a tutte le coppie i cui figli potrebbero essere additati dalla gente stupida, si salverebbero ben pochi… Ecco alcune categorie che vengono additate dagli stupidi: i grassi, i disabili, gli extracomunitari, i brutti, i timidi, quelli che fanno lavori umili, i poveri…
Allora tutti quelli appartenenti a queste categorie non dovrebbero più avere figli perchè i compagni di scuola o la gente stupida potrebbe prenderli in giro o additarli…
E poi ognuno di noi fa fare da cavia ai propri figli, perchè qualunque cosa tu scelga ne esiste sempre una contraria che non hai scelto, e non potrai mai sapere quale è giusta per tuo figlio e quale no.
Per esempio io ho amici omosessuali che avrebbero preferito dei genitori omosessuali, invece hanno dovuto fare da cavia per dei genitori eterosessuali. 😉
Hai perfettamente ragione ma io tremo al pensiero che mia figlia possa subire quello che ho passato io..
in compagnia ero quella più presa in giro e nessuno a mai detto una parola per difendermi.. 👿
ok ero cicciottella, e forse un po’ tonta, ed era una cosa che riguardava me, se mia figlia dovesse essere presa in giro non per una cosa che riguarda lei, ma per come sono fatta io ci soffrirei ancora di più.
E ne ho sentiti di bambini che prendono in giro gli altri per come sono i genitori.. ed anche di insegnanti che fanno commenti per la nazionalità dei genitori..
e poi mi sembra che anche la compagna di Simona si sia posta le stesse domande che mi sono posta io: se sia giusto o no mettere al mondo un figlio in questo mondo.
Loro hanno avuto coraggio ed hanno trovato una risposta, io ho una bambina e sto pensando di cercarne un’altro, e ancora mi chiedo : ma farò bene? ma sarò in grado di insegnargli le cose giuste? Mi piacerebbe avere la loro sicurezza..
Ma certo che sarai in grado… guarda che splendido lavoro hai fatto fino ad ora. Io non ho dubbi!
L’importante è essere guidati dal bene per le persone che si amano. Si faranno sempre errori, ma saranno molto meno gravi di quelli fatti per egoismo.
Un figlio può perdonare un errore gravissimo che sia conseguenza di un atto di amore, ma non perdonerà un errore leggero fatto per egoismo.
(questa è bella, me la segno per i baci perugina) 😆
Inanzitutto ringrazio tutti per le belle parole.
Ovviamente mi sento in dovere di rispondere all’ultimo commento.
Non ho mai pensato e non lo penso neanche adesso di far fare ai miei figli da cavia anche perche’ l’italia e’ piena di famiglie come la nostra anche se non tutti lo sanno e non solo perche’ tanti decidono di nascondersi anche perche’ non sempre serva stare a spiegare tutto e tutti.
Potrebbe succedere che a scuola ci siano bambini che faranno delle battute…..ovviamente noi cercheremo di limitarle il piu’ possibile parlando prima con l’insegnante che dovra subito bloccare i commenti spiegando ai bambini che ci sono vari tipi di famiglie e che la nostra famiglia e’ assolutamente uguale alle altre perche’ e’ composta da persone che si amano e si rispettano.
Potrei trovare l’insegnate che non se la sente di dire cosi perche’ lei stessa pensa che non sia possibile….perche’ parliamoci chiaro se i bambini a volte son cattivelli e’ perche’ ci sono dietro genitori ignoranti…..in quel caso cerchero’ delle insegnanti che sapranno valutare senza farzi condizionare dal pregiudizio.
Comunque fino a questo momento a nessuna delle famiglie come le nostre che conosco e’ successo ai figli di essere additati anzi c’è sempre stata molta disponibilita’.
E’ poi siamo onesti chi non si e’ sentito ferito a scuola per le qualche battuta stupida dei compagni?!Io in primis per il fatto che sono robusta….mio fratello perche’ non parlava mai…poi sono cose che si superano e non certo fonti di traumi.
Purtroppo lo so che nei piccoli paesi ancora c’è molto lavoro da fare….anche io vengo da un piccolo paese del sud.
E’ propio per la mentalita’ dei piccoli paesi e per la cattiveria e l’gnoranza di gente al governo che parla non sapendo che in italia non andremo mai avanti….baci…Simo Priscy e tribu’.
E’ bello che al mondo ci siano persone coraggiose come voi.. io sono solo fifona, forse perchè da piccola (ma neanche tanto) mi prendevano in giro e mi chiamavano vitellozza.. e non ho ancora del tutto superato la cosa.
Dalle tue parole traspare una forza che mi piacerebbe avere nella mia vita quotidiana.
Vi auguro davvero che la vostra tribù cresca sempre con tanto amore!
ciao Simona e Priscilla,
ho un blog dove scrivo di omogenitorialità http://sarahkay80s.blogspot.it/
Potrebbe essere interessante avere una vostra testimonianza!
Dove posso recuperare i vostri contatti?
Grazie!
Sara(h)
molto emozionante la vostra storia
un caro abbraccio a questa bella famiglia.
Io, che sono cresciuta in una famiglia eterosessuale in cui si praticava la violenza, ho eliminato tutte le mie barriere…
Un milione di volte avrei voluto una famiglia sana, e non mi sarebbe importato nè del sesso dei miei genitori, nè dei soldi, nè della casa.
Amore, solo amore…
Quando ti manca disperatamente, capisci che la famiglia è lì dove c’è l’amore, anche se non c’è un’unione formale, una benedizione della chiesa, o una coppia uomo-donna.
cambiando completamente argomento…
ho pensato a due donne con 4 mammelle e 3 bambini.
da ostetrica che ama l’allattamento al seno una coppia di lesbiche è l’ideale per dei gemelli, ve le immaginate che belle?
non so alla fine cosa abbiate scelto,ma se vi avevo sotto mano ci provavo a farvi diventare delle mucche da latte!!!
yersinia mi hai fatto ridere !Comunque non ho allattato eravamo troppo impegnate an andare in giro per ospedali dato che sono stati ricoverati quasi 5 mesi…quindi non avevo il tempo materiale per tirarlo….ci ho provato ma era un delirio.
posso immaginare, sono stata un mese a far tirocinio in patologia neonatale e per i genitori è molto difficile tutto e l’allattamento se non viene facile è un peso gravoso, meglio vivere senza preoccupazioni aggiuntive i periodi difficili, come dico sempre :il mio fidanzato è alto 1,86 mt, si ammala raramanete e l’influenza gli dura al massimo 3 giorni ed è cresciuto con il latte artificiale”
come dice mammafelice, ho un po’ di deformazione professionale!!!
😆
ma dev’esser bello come quadro vedere 3 pargoli addormentati su quei comodi cuscini che sono i seni
Vio ha la deformazione professionale 😆
Che bellissima storia, mi sono commosa per davvero… che bella famiglia, magari tutti i bimbi del mondo avessero l’opportunità di avere una famiglia così piena d’amore come questa.
il discorso sarebbe lungo e controverso…ma quello che emerge qui è tanto tantissimo amore e io sono felice per voi!
Si, bellissima storia… ma chi fa fa la società siamo noi, e non importa chi dice cosa, o chi addita chi, l’importante è riuscire a crescere i vostri bellissimi e sanissimi pargoletti con la concezione inequivocabile che la vita va vissuta nel bene e nel male, affrontando le piccole e grandi sfide, sempre con un sorriso. Non è un problema se qualcuno non la pensa come voi, o se lo stato non vi appoggia… basta percorrere le strade giuste, sistemare le cose in modo che legalmente nessuno vi possa intaccare… la sfida più grande non sarà vivere in questa società, ma riuscire a crescere in questa società, come per qualsiasi famiglia dicasi “normale”. Non c’è nulla di cui aver paura e difendetevi sempre con un sorriso. Intanto in bocca al lupo e un grosso bacio… diviso 5!
Leggendo questo post mi è venuto in mente il film “That’s a Family” presentato qualche annetto fa al festival Immaginaria di Bologna. è un film che fa vedere quanti diversi tipi di famiglie possono esistere.
Per chi mastica l’inglese e/o lo spagnolo, il film è disponibile qui: http://groundspark.org/our-films-and-campaigns/thatfamily
Stupendo questo post. Mi sono commossa…
Grazie per la segnalazione, e grazie per il tuo commento!
da bambina c’era uno “strano personaggio” che siaggirava tra i miei”natali”..un cugino di mia madre che veniva a pranzo il giorno di natale col suo compagno…nonostante qualcuno storcesse il naso io bambina non ho mai fatto distinzionecon gli altrizii..e la mia famiglia non è aperta..solo che la mamma di questo cugino era una matriarca..rigavano tutti dritto..forse a volte pensiamo che le cose siano difficili, quando invece non lo sono…mile auguri ragazze!