Bambini e Storia dell’Arte
Pubblicato il 29 Aprile 2011 da Mamma Felice • Ultima revisione: 15 Ottobre 2012
Bellissimo guestpost, che mi ispira tante idee creative: come avvicinare i bambini all’arte? Come insegnare la passione per i grandi pittori e artisti del passato? Come appassionarli all’arte contemporanea?
Un guestpost meraviglioso perchè mi dà l’ispirazione per proporre a Dafne dei lavoretti basati sullo studio della storia dell’arte, facendole osservare, attraverso il gioco e la creatività, delle opere meravigliose che io stessa ammiro e ho ammirato sin da bambina. Potrebbe essere un buon inizio per giocare all’arte!
Il guestpost è opera di SULL’ARTE, una cooperativa di storiche dell’arte e restauratrici, che sono anche guide turistiche, insegnanti e mamme (oltre che amiche). Le donne di SULL’ARTE vivono e lavorano tra Varese e Milano, dove organizzano visite guidate per scuole e gruppi di adulti e laboratori creativi per bambini. Si occupano di didattica museale e sono convinte che educare lo sguardo alla bellezza e conoscere la storia passata siano non solo esperienze di cultura, ma anche strumenti di libertà.
Bambini e Storia dell’Arte
Consigli (vissuti) di una storica dell’arte che sognava il silenzio della biblioteca e invece è diventata (felicemente) maestra di arte e immagine, guida turistica e mamma alle prese con le parole… ma sempre con la voglia di guardare!
1. GUARDARE, POSSIBILMENTE DAL VERO
Il museo, per un bambino, è sempre un luogo affascinante, molto più di quanto spesso non lo sia per un adulto. Se ritenete che un pomeriggio al museo sia una noia mortale, evitate di portarci i bambini, fingendo di appassionarvi a qualcosa che non vi interessa, e coltivate la speranza che le loro maestre non la pensino come voi.
Se invece credete che possa fare per voi, accettate l’idea di passare del tempo in un museo con i vostri ragazzi.
Non pretendete di fare una lezione di storia dell’arte ed evitate scene melodrammatiche davanti ai capolavori: solitamente i bambini guardano con sospetto sia un atteggiamento che l’altro.
Piuttosto, sedetevi per terra davanti a un’opera che ritenete significativa e, con calma e senza troppe pretese, fate un esercizio d’osservazione: quale è il soggetto, quali colori sono stati utilizzati, quali forme, quale tecnica. Non inventate ciò che non sapete ed esprimete le vostre sensazioni rispetto all’esperienza che state facendo, cercando di coinvolgere i bambini. Fate un lavoro alla pari: non ambite ad insegnare e se il bambino dimostra indifferenza non insistete, cercando di convincerlo a parole che quanto sta guardanto sia davvero un capolavoro.
Cercate di evitare i luoghi troppo affollati o confusionari: normalmente le mostre “di richiamo” si prestano poco ad un pubblico di piccoli osservatori. Non pensiate che ci siano capolavori “obbligatori” e musei “inutili”: spesso ci sono musei più piccoli o di provincia che espongono opere interessantissime e sono semideserti; perché non andarci? Potete anche informarmi sulle attività didattiche che vengono organizzate: ci sono iniziative davvero meritorie. Diffidate invece da coloro che scambiano il museo per il lunapark…
Se siete molto appassionati e i vostri figli sono abituati a seguirvi nei vostri pellegrinaggi artistici fateli partecipare con voi a delle visite guidate, ma solo se siete davvero sicuri che possano “reggere” (e magari chiedete alla guida che abbia un occhio di riguardo nei loro confronti). Altrimenti evitate di annoiarli e aderite solo ad iniziative a misura di bambino: ci sarà tempo per le lezioni di storia dell’arte. Il confronto diretto con l’opera è ovviamente quanto di meglio ci possa essere: ma lo stesso si può fare di sera sul divano con un bel libro d’arte.
2. INVENTARE, MA NON BARARE.
Di fronte a un’opera, inventate una storia, ma non fate dire all’artista quello che non ha detto (a meno che non vogliate leggere testi autografi, e ce ne sono di bellissimi, come Le lettere al fratello Theo di Van Gogh o La mia vita di Chagall)
Siate oneste: nessuno ci vieta di usare la nostra fantasia, ma facciamolo a carte scoperte, magari immaginando una storia con i bambini. Non improvvisiamoci storici dell’arte (o, peggio, critici d’arte) se non lo siamo: in nessun caso un bambino che guarda un’opera d’arte con la sua mamma le chiede questo.
3. CREARE, SEMPRE
Perché non partire dall’analisi dell’opera d’arte per stimolare la creatività dei bambini?
Faccio un esempio: se desiderate insegnare a un bambino quali sono i colori primari (giallo, rosso e blu), non crediate che sia più semplice (oltre che creativo e divertente farlo) dopo aver visto le opere di Keith Haring? Quanti lavori potete sperimentare dopo aver osservato queste immagini? Oppure, quante storie posso inventare dopo aver visto questo?
Posso scegliere di raccontare la vicenda di Icaro e poi osservare come Matisse l’abbia dipinto, oppure fare il contrario (prima guardo e poi racconto), o ancora inventare la storia di questo personaggio volante…
Infine, ciò che più conta…
Ma PERCHE’? Per quale motivo credo che sia importante la relazione tra un bambino e un’opera d’arte?
1. Perché educa ad osservare, a saper sostare di fronte ad un’immagine ferma con la curiosità di conoscerla e il desiderio di apprezzarne la bellezza.
2. Perché sviluppa la creatività e, come diceva Bruno Munari: “un bambino creativo è un bambino più felice”.
Chiedete che in questo la scuola faccia la sua parte, ma intanto… non perdetevi il gusto di fare la vostra!
Chiara
www.cooperativasullarte.it
cooperativasullarte.blogspot.com
bellissimo questo post, anch’io penso che col divertimento e la fantasia si riesca ad imparare l’arte… proprio il giorno di Pasquetta ci è capitato di trovarci davanti al museo di Brindisi, peccato che fosse chiuso, però medito un’uscita in quello di Taranto, anche perchè Francesco c’è rimasto male e ci teneva a vedere le “cose antiche” come le ha chiamate lui.
Bellissimo! è vero: un bambino creativo è un bambino più felice!
Qualche giorno fa ho accompagnato mia figlia di due anni e mezzo a vedere la mostra su Matisse al Museo di santa Giulia a Brescia, pensando che i colori accesi e le forme “strane” potessero attirare la sua attenzione.
Effettivamente l’esperienza è stata molto positiva e anche divertente.
alla domanda “quale ti piace di più tra questi quadri?” lei mi ha risposto con decisione “quello!”. L’estintore!!!
Evviva la sincerità 😀
ahhaaa che tenerezza!!
Ottima risposta!
Wow. Splendido post. Da stampare e appendere in bacheca. Grazie!
Bel post, io da sempre appena posso porto i figli ai musei, qualunque museo è una forma d’arte meravigliosa…concordo sull’ultima frase non dobbiamo aspettarci che solo la scuola faccia la sua parte ma dobbiamo farla anche noi!!! 😀
la forma d’arte piu’ bella per un bimbo secondo me e’ il gioco..
Grazie Barbara! 😀
E grazie a voi per i commenti!
Chiara
arte e monello…lui adora i colori ma al momento abbiamo sempre visto arte all’aria aperta, quando sarà il momento cominceremo anche con le mostre! e per rimanere in tema questa mattina al super ho pescato da un cestone di giochi ad 1 euro un bellissimo kit di spugnette da usare come timbrini con i colori a dita che abbiamo già! Questa sera sperimentiamo!!
Psso fare una domanda? Da che età possiamo cominciare a portare il bambino in un museo? Che tipo di museo è preferibile?
Cara Barbara,
per la mia esperienza posso dirti che sicuramente un bambino di tre anni può apprezzare una visita al museo. Con bambini di età inferiore non mi è mai capitato di fare una visita di gruppo, ma con i piccoli della scuola materna sì. Certo non bisogna calcare troppo la mano con i tempi (di solito noi facciamo visite da un’ora) e sarebbe meglio inventarsi qualcosa di adatto a loro. Io lavoro in musei che ospitano collezioni d’arte, ma credo che anche qualche bel museo scientifico o naturalistico possa risevare sorprese interessanti. Spero di averti risposto, altrimenti scrivimi pure!
Grazie per la risposta! Il mio cucciolo è ancora un po’ piccolo e pensavo di cominciare l’avventura in un museo questa estate in un museo naturalistico!
bellissimo post, e condivido in pieno.
posso aggiungere una cosa? portate i bambini nei musei, a vedere quadri e opere d’arte all’asilo, stimolateli in questa età in cui sono ancora digiuni di nozioni scolastiche. resteranno meravigliati e voi sarete stupiti delle loro osservazioni. quando iniziano la scuola molto di questo stupore e candore finisce, e anche il loro occhio cambia. colpa dell’irreggimento della scuola. lo dico per esperienza personale. ma non demordete, anzi, dopo è ancora più importante dar loro apertura mentale e farli spaziare.
Complimenti per il bel post,soprattutto l’ultima parte sul perchè sia importante far conoscere ai bambini le opere d’arte..condivido pienamente!
D‘ accordissimo nell‘ ‘‘evitare luoghi affollati e mostre di richiamo,,!
Resto però del parere che i musei siano luoghi fatti ‘‘da,, e ‘‘per,, adulti: dalla collocazione ‘‘fisica,, delle opere pensata per un adulto di statura media, alla grande concentrazione delle stesse, spesso difficile da metabolizzare anche per un adulto -per cosí dire- esperto.